L’etichettatrice LA808 è una macchina semiautomatica progettata per incollare le etichette su superfici cilindriche di plastica, vetro e metallo.
Con LA808 potrai etichettare in modo professionale bottiglie, barattoli, lattine, fiale, tubi e flaconi sia perfettamente dritti sia svasati.
Può applicare sul contenitore una sola etichetta o due etichette fronte retro, anche se di dimensioni differenti, purché alternate sulla stessa bobina.
Facile da regolare
Portarotolo con fermi magnetici per adattarsi immediatamente ai vari formati e comode manopole da girare a mano
Facile da impostare
Tramite il display puoi configurare tutti i parametri che ti occorrono e memorizzare fino a 29 formati di applicazione
Compatta
Può essere comodamente alloggiata su una scrivania o un tavolo da lavoro
Robusta
Telaio interamente in metallo
◾ La tecnologia ad ultrasuoni del sensore per il rilevamento dell’etichetta consente alla macchina di lavorare con un’ampia gamma di materiali: etichette a basso contrasto, ultrasottili, etichette trasparenti, etichette metallizzate e riflettenti.
◾ Il meccanismo di distribuzione mantiene le etichette ben tese durante l’applicazione, evitando qualsiasi formazione di bolle e grinze.
◾ Con l’etichettatrice per superfici tonde LA808 potrai procedere ad una velocità di 450 – 600 etichette all’ora e sul display vedrai il conteggio progressivo dei contenitori lavorati.
Come scegliere l’etichettatrice perfetta per i tuoi contenitori
Per individuare l’etichettatrice perfetta bisogna fare una pre-analisi semplice ma necessaria.
Non tutti i modelli di etichettatrici sono idonei all’applicazione di 2 etichette fronte e retro.
Si devono valutare diametri ed altezze di tutti i contenitori da etichettare, soprattutto i più piccoli e i più grandi e controllare che le misure rientrino nei parametri caratteristici della macchina.
Controllare larghezza e altezza di tutti i formati di etichetta da applicare e confrontarli con i valori ammessi dalla macchina.
Verificare che l’etichettatrice sia compatibile con il materiale dell’etichetta.
Specifiche tecniche dell’etichettatrice LA808
Diametro dell’oggetto
25 – 160 mm
Altezza dell’oggetto
30 – 240 mm
Diametro esterno del rotolo di etichette
fino a 200 mm
Diametro del nucleo del rotolo di etichette
46 – 76 mm
Larghezza etichetta
25 – 150 mm
Lunghezza etichetta
25 – 500 mm
Distanza etichette (gap)
maggiore di 2,5 mm
Velocità di erogazione
0,1 m/sec
Interfaccia utente
pannello LCD
Dimensioni fisiche (L x P x A)
365 x 330 x 245 mm
Peso
12 kg
Alimentazione
220V AC, 50Hz
Di fatto, mentre alcune valutazioni sono oggettive e ricavabili dalle schede tecniche, altre necessitano di formazione tecnica ed esperienza.
Quindi se hai bisogno di scegliere con precisione e serenità la tua etichettatrice, non esitare a chiamarci.
Il software Danea EasyFatt versione Enterprice consente di utilizzare terminali portatili per lavorare in completa mobilità, lontano dalla postazione PC dove è installato Danea.
Con un terminale hai la libertà di eseguire una sequenza di letture, inserendo la relativa quantità ed eventualmente il seriale o il lotto di produzione e la data di scadenza.
Prima di approfondire quali siano i palmari adatti a lavorare con Danea è necessario puntualizzare le nozioni fondamentali relative a quello che puoi fare con un terminale portatile lavorando con Danea EasyFatt.
L’aspetto primario è che qualsiasi palmare per funzionare con Danea ha bisogno di un programma specifico progettato per scambiare i dati con il software Danea EasyFatt.
Pertanto, piuttosto che focalizzarsi sulla marca e modello del terminale, è necessario assicurarsi che abbia installata l’applicazione progettata per Danea EasyFatt.
Danea ti consente di importare solamente i seguenti campi
Quindi con Danea EasyFatt puoi velocemente acquisire i suddetti 4 campi con un terminale portatile, leggendo il codice a barre dei prodotti, digitando la quantità di ciascun articolo, il numero di matricola o il codice del lotto e la data di scadenza (se presenti): in questo modo avrai una gestione automatizzata delle operazioni di magazzino minimizzando la possibilità di errore.
ATTENZIONE Con un terminale potrai fare operazioni su articoli già inseriti nell’anagrafica prodotti di Danea e non potrai inserire nuovi articoli con la relativa descrizione, prezzo, giacenza, etc.
Se hai bisogno di inserire un nuovo prodotto dovrai sempre farlo dalla postazione PC dove è installato Danea.
Quali sono le operazioni che puoi svolgere con un terminale portatile in Danea EasyFatt?
L’utilizzo di un palmare ti permette la creazione di tutti i documenti in cui è consentito l’utilizzo del codice a barre.
Quindi possiamo utilizzare un terminale portatile per:
Preventivi
Ordini clienti
Ordini fornitore
Documenti di trasporto
Fatture
Carico e Scarico di magazzino
Inventario
Arrivi Merce
Presentiamo di seguito 3 palmari per la gestione del magazzino dotati di un software progettato per scambiare informazioni con Danea.
SOLUZIONE 1 – PALMARE MT37 CON SOFTWARE CODICE/QUANTITA’
Il terminale MT37 ti consente di gestire velocemente il magazzino di Danea EasyFatt leggendo il codice a barre dei prodotti e immettendo dalla tastiera il valore della quantità.
Il palmare ha un lettore ottico integrato per scansionare codici sia 1D che 2D anche danneggiati o di scarsa qualità.
L’utilizzo è immediato e di comprensione immediata per qualsiasi utente, anche tecnologicamente inesperto.
Il display touchscreen capacitivo 2,8″ (320 × 240) a colori ti consente di visualizzare gli articoli inseriti con il giusto contrasto in qualsiasi condizione di illuminazione.
Se hai fatto un errore non c’è problema: puoi modificare e/o cancellare gli articoli letti.
Una volta che hai scansionato il codice a barre di tutti i prodotti hai un file che puoi inviare via wi-fi al PC tramite il pulsante esporta.
Dotazione eccellente
La batteria dell’MT37 da 3300 mAh dura fino a 10 ore con una singola carica coprendo un intero turno di lavoro.
L’MT37 è dotato di processore Quad-Core, OS Android 8.1 Go, Wi-Fi Dual-Band ad alte prestazioni e connessione Bluetooth 5.0.
Con il suo rivestimento di grado industriale, resiste alle cadute su cemento da altezze fino a 1,2 metri.
È un terminale economico, ma estremamente efficiente per gestire il magazzino di Danea EasyFatt velocemente e senza errori
SOLUZIONE 2 -PALMARE ANDROID CON APPLICAZIONE GESTART PER DANEA EASYFATT
L’applicazione GestArt installata su un palmare Android, dotato di scanner integrato, ti consente di gestire le operazioni di magazzino in completa autonomia.
Con GestArt puoi eliminare la gestione della tua azienda tramite liste cartacee che creano errori e rallentano la tua attività.
Quindi con un palmare dove è installata l’applicazione GestArt puoi fare un carico di magazzino nella zona di arrivo merce semplicemente leggendo il codice a barre sui prodotti e digitando la relativa quantità.
Nello stesso modo puoi gestire l’ordine di un cliente o l’inventario
Le fasi operative del programma possono essere divise in:
Importazione degli anagrafici articoli da Danea EasyFatt
Lettura del codice a barre degli articoli
Creazione e Trasmissione del file (contenente i dati letti)
Il menù principale si presenta con 6 pulsanti con le seguenti funzionalità:
Leggi
Crea file risultato
Elimina letture
Importazione anagrafiche prodotti
Invio file a PC
Informazioni
Importando sul terminale l’anagrafica degli articoli di Danea (valorizzata con i prezzi, la descrizione dei prodotti e la giacenza), sul display apparirà la descrizione dell’articolo, la giacenza disponibile, la sua unità di misura, il prezzo unitario dell’articolo, il prezzo totale riga e infine il prezzo totale di tutti gli articoli letti (quindi per esempio il prezzo totale dell’ordine o della commessa).
Con l’applicazione GestArt installata su un palmare Android lavori senza PC, verificando giacenze dei prodotti e prezzi.
I terminali Android offerti con il software GestArt devono avere un ampio schermo touch per visualizzare comodamente la descrizione e le informazioni del prodotto, una buona capacità di memoria ed un processore veloce.
Puoi vedere i diversi modelli sul nostro shop online o se hai preferenze per un modello specifico chiamaci
SOLUZIONE 3 – TERMINALE OPH 3001 CON PROGRAMMA CODICE/QUANTITA’ PER DANEAEASYFATT
Il terminale OPH 3001 con preinstallato il software per Danea rappresenta la soluzione più semplice ed economica.
Le dimensioni compatte, la tastiera fisica e il lettore laser integrato rappresentano una proposta efficiente e semplice da utilizzare.
Leggi il codice dell’articolo, digiti la quantità dalla tastiera fisica memorizzando tutti gli articoli in un file che sarà poi trasmesso al PC collegando il terminale alla porta USB del PC.
Un procedimento semplice, ma efficiente: con il file che hai trasmesso potrai riempire in un attimo qualsiasi documento di Danea: fattura, ddt, ordine cliente o ordine fornitore e controllare velocemente il tuo inventario
CONCLUSIONI
Se hai bisogno di lavorare in luoghi differenti dalla postazione PC dove hai installato Danea, se hai più magazzini o le tue zone di carico e scarico merci sono dislocate in punti diversi, allora un terminale portatile è la soluzione giusta per lavorare con Danea EasyFatt versione Enterprice.
La scelta del terminale presuppone la selezione del software residente sul terminale più adatto ai tuoi flussi aziendali.
Acquistare un palmare senza il software idoneo è come acquistare un computer vuoto, privo di programma quindi inutilizzabile.
Quando si deve acquistare un lettore è fondamentale sapere quali tipi di codici a barre si dovranno scansionare.
Tuttavia, la scelta del lettore giusto di codici a barre o codici 2D implica molto di più della semplice identificazione del tipo di codice che devi leggere.
I fattori che entrano in gioco sono:
la famiglia di codice a barre da scansionare.
la tecnologia di scansione considerata
la distanza dalla quale verrà scansionato il codice a barre
il materiale/substrato su cui è stampato il codice a barre
la dimensione del codice a barre
la qualità del codice a barre
eventuali impedimenti alla scansione del codice a barre (come involucro di plastica o umidità)
In questo articolo facciamo un’analisi dei requisiti fondamentali che devi approfondire per selezionare il lettore adatto alle tue esigenze
Il tipo di codice a barre da scansionare e la tecnologia di scansione
Esistono migliaia di famiglie differenti di codici, ma tutti rientrano in 2 macro-categorie:
codici a barre lineari o 1D
codici bidimensionali o 2D
Sempre più frequentemente le aziende stampano sulle etichette sia i codici 1D che 2D, per soddisfare gli standard di etichettatura di settori specifici oppure per motivi commerciali.
Quale è la differenza fra codici 1D e 2D?
I codici a barre (1D) rappresentano i dati attraverso una sequenza di linee e spazi bianchi, possono codificare stringhe numeriche, alfanumeriche e simboli con un numero di caratteri limitato (dipende dalla specifica famiglia).
I codici a barre 1D più comuni sono il codice EAN 13, che troviamo abitualmente sui prodotti venduti nella grande distribuzione, il codice Interleaved 2 di 5, il codice 128, il codice 39
Più si aggiungono caratteri da codificare tanto più il codice sarà lungo.
Quindi la regola generale quando si genere il codice a barre è quella di creare una sequenza numerica o alfanumerica più corta possibile al fine di mantenere la lunghezza del codice contenuta e facilmente posizionabile sulla tua etichetta o confezione
Codici molto lunghi possono essere difficili da scansionare da alcuni modelli di lettori barcode perché l’ampiezza del raggio non riesce ad attraversare tutta l’estensione del codice.
I codici bidimensionali (2D) possono avere uno schema formato da quadrati, punti, esagoni e altri modelli geometrici.
Pur mantenendo una dimensione ridotta, i codici 2D possono codificare fino a migliaia di caratteri.
I codici bidimensionali possono rappresentare numeri, stringhe di caratteri, indirizzi web, immagini, testi.
I codici bidimensionali vengono utilizzati per identificare oggetti minuti in cui un’etichetta con codice a barre tradizionale non si adatterebbe, ad esempio strumenti chirurgici o circuiti stampati all’interno di un computer.
I codici 2D più utilizzati sono il codice QR (spesso usato per pubblicità e biglietti da visita) e il Data Matrix, usato per identificare elementi molto piccoli come i componenti elettronici o i farmaci
Quale tipo di lettore utilizzare per la propria applicazione?
Quali codici devi leggere? Codici 1D, codici 2D o entrambi?
Se devi leggere solamente codici a barre 1D non c’è nessun motivo per acquistare un lettore 2D.
I codici lineari possono essere letti con uno scanner laser o linear imager tradizionale.
I codici a barre 2D devono essere letti utilizzando uno scanner dotato di gruppo ottico area imager o basato su fotocamera.
Un lettore 2D può leggere sia codici monodimensionali che bidimensionali, diversamente un lettore 1D può acquisire solamente codici 1D.
Sebbene un lettore 2D possa decodificare qualsiasi famiglia di codice è comunque opportuno selezionare il lettore in base alle specifiche esigenze di lettura.
Molte aziende stampano sulle loro etichette codici a barre 1D e 2D, spesso su richiesta dei clienti o per soddisfare gli standard di etichettatura specifici del settore (come nel settore aerospaziale, automobilistico e farmaceutico).
In questi casi i lettori 2D rappresentano l’unica opzione selezionabile.
Ma se devi leggere solamente codici 1D, spesso su etichette affollate di altri codici, la scelta migliore è un lettore 1D, che ti facilita il puntamento ed ha una lettura più accurata sul singolo codice.
Ad esempio, se dovessi decodificare un’etichetta come quella rappresentata nella seguente figura, ti consiglierei di acquistare senza alcun dubbio un lettore 1D, perché con uno scanner 2D potresti leggere qualsiasi codice rientri nell’area di scansione.
Ovunque ci sia una densità di codici posizionati in una dimensione ristretta, uno scanner monodimensionale è la scelta migliore.
Codici danneggiati e stampati male
Un lettore 2D può leggere con meno difficoltà codici a barre lineari danneggiati, stampati male o avvolti nel cellophane e involucri riflettenti.
Se molti dei codici che leggi rientrano in questa casistica un lettore 2D è più efficiente
CONCLUSIONI
Il tipo di codice a barre da scansionare, 1D o 2D, aiuta sicuramente a determinare la tecnologia appropriata, ma come abbiamo scritto entrano in gioco anche altri fattori, come la distanza di scansione, la qualità del codice a barre e anche il costo.
Le etichette adesive hanno innumerevoli utilità, ognuna delle quali richiede delle caratteristiche specifiche.
Quando si ordina una fornitura di etichette neutre bisogna specificare la tecnologia di stampa che verrà utilizzata, il tipo di materiale dell’etichetta, il tipo di adesivo e in ultimo il formato dell’etichetta.
Oltre alle comuni etichette rettangolari e tonde, è possibile generare qualsiasi forma di etichetta:
a cuore
a sigillo
sagomate
con il bordo frastagliato …
Le opzioni sono infinite purché sia garantita la possibilità di poterla stampare e applicare sull’oggetto di destinazione.
Perché scegliere una forma di etichetta originale?
Certamente qualcosa di straordinario attrae l’attenzione con una calamità superiore, quindi proporre un profilo di etichetta insolito può mettere in risalto un semplice messaggio promozionale o un prodotto.
Optando per una fustella di etichetta originale puoi:
creare confezioni regalo personalizzate, inserire logo e indirizzo su confezioni commerciali di pasticceria, gioielleria, profumeria, enoteca.
ideare un design innovativo dell’etichetta di un vino, un miele, un olio, una confettura, una crema al tartufo, una vaschetta alimentare, un sacchetto di biscotti.
sigillare il tappo di qualsiasi prodotto per garantirne l’integrità.
applicare l’etichetta ideale su un contenitore affusolato per cui una forma di etichetta rettangolare formerebbe disallineamenti, bolle e grinze.
Applicazione dell’etichetta manuale o con un’etichettatrice?
Quando si confezionano etichette in bobina bisogna seguire dei criteri.
I dispositivi di stampa e post stampa devono gestire una bobina di etichette di forma originale con la stessa efficienza che esplicherebbero su etichette rettangolari.
Quindi la fustella va progettata considerando sia come agiscono i sensori di una stampante per intercettare il passaggio dell’etichetta, sia la difficoltà che potrebbe verificarsi durante il processo di spellicolatura in un applicatore di etichette in presenza di concavità e convessità rilevanti.
Invece, se le etichette verranno prelevate e applicate manualmente, come accade per piccole produzioni, potranno essere progettate fustelle stravaganti con più libertà.
Conclusioni
Che sia funzionale o che sia accattivante, un’etichetta fuori dal comune va progettata conoscendo tutti i parametri dei dispositivi.
Se ti occorre una fustellatura innovativa, contattaci.
Le etichette adesive sono dei supporti di stampa disponibili in una vasta selezione di materiali.
Per la stampa a colori possiamo suddividere i materiali in due macrocategorie: la categoria delle carte (carta lucida, carta opaca, carta vergata e tante altre) e la categoria dei materiali sintetici (polipropilene, poliestere).
I materiali di base possono avere finiture opache, lucide, perlate, cangianti e altre lavorazioni (come martellatura o goffratura) che ampliano ulteriormente il panorama delle opzioni.
La scelta del supporto di stampa idoneo alle proprie esigenze di etichettatura va fatta prima di tutto considerando le condizioni di conservazione e di uso del prodotto a cui è applicato, affinché l’etichetta resista integra per tutto il so ciclo di vita.
Tuttavia, il criterio di scelta di un’etichetta per un prodotto esibito alla vendita su uno scaffale dovrebbe tener conto anche del tipo di grafica da stampare e delle diverse attitudini dei materiali ad assorbire l’inchiostro.
Etichette a colori in carta o in plastica?
Un barattolo di confettura viene conservato normalmente in un luogo fresco e asciutto e dopo l’apertura transita in frigorifero per un periodo relativamente breve.
Un’etichetta in carta con un adesivo specifico per basse temperature garantirebbe il giusto ciclo di vita.
Se l’azienda volesse proiettare la sua produzione su una fascia di consumatori di impronta moderna con una veste grafica innovativa, un’etichetta in stile massimalista super colorata sarebbe riprodotta meglio su un materiale sintetico.
Analogamente osserviamo un controsenso sulle etichette dei vini bianchi: sebbene serviti in secchiello di ghiaccio la maggior parte ha etichette in carta, che puntualmente si deteriorano durante la cena.
È una questione di stile. Il consumatore di vini predilige l’effetto naturale delle etichette in carta.
Per i prodotti cosmetici, esposti a sostanze chimiche, alcol, acqua e calore ambientale del bagno, optare per un materiale sintetico è quasi obbligatorio.
Prove di stampa delle etichette
Nel rispetto dei requisiti di resistenza, il grafico che si occupa del design dell’etichetta generalmente ipotizza l’utilizzo di un determinato materiale per portare avanti il processo creativo.
Per una grafica snella, immagini illustrate, aree ridotte di colore, tonalità pastello, la carta “potrebbe” garantire una buona qualità di stampa.
Per una grafica piena di dettagli, immagini fotografiche, fondo dell’etichetta a pieno colore, tonalità vivide o sature, un materiale sintetico “potrebbe” offrire una nitidezza di stampa migliore.
“Potrebbe” …Come togliere il condizionale?
Una volta progettata la bozza, l’unico evento che porta ad una decisione definitiva sul materiale da utilizzare per risaltare al massimo la grafica è la prova di stampa.
In una composizione dove coesistono sulla stessa etichetta immagini, cornici, testi, sfumature, loghi, solo una veritiera prova di stampa potrà definire la scelta del materiale migliore e le correzioni di colore opportune.
Sei in cerca di un designer per le tue prossime etichette?
L’applicatore di etichette LA810 è un dispositivo automatico da tavolo in grado di etichettare contenitori con superficie di applicazione piana.
Può applicare un’unica etichetta frontale oppure un’etichetta sul fronte e una sul retro purché disposte sulla stessa bobina in modo alternato.
Ha una costruzione interamente in acciaio, robusta ma compatta che può essere appoggiata su un banco da lavoro occupando uno spazio di dimensioni 400 x 300 x 680 mm con un peso di 23 Kg.
La piattaforma sulla quale viene posto il contenitore ha una dimensione pari a 300 x 300 mm, una dimensione ampia per etichettare anche le taniche e i recipienti più grandi.
L’applicatore di etichette consente molteplici regolazioni per adattarsi all’etichettatura di contenitori di forme, materiali e dimensioni differenti.
Puoi utilizzarlo su bottiglie o contenitori con base quadrata o rettangolare, per applicare etichette sul tappo di vasetti oppure per etichettare confezioni alimentari
L’utilizzo di un’etichettatrice è indispensabile per donare al tuo prodotto un aspetto professionale con un’etichetta senza disallineamenti, bolle d’aria ed esattamente nella stessa posizione
In alcune circostanze, dove l’applicazione completamente manuale risulta difficoltosa e complessa sia per il prodotto da etichettare che per i volumi di produzione giornaliera, questa soluzione è l’investimento ideale perché economicamente contenuto e al contempo risolve i problemi comuni dell’applicazione manuale:
eliminazione di grinze sull’etichetta
disallineamento tra etichetta e prodotto
disallineamento tra etichetta e contro-etichetta
spreco di materiale
perdita di tempo
FUNZIONAMENTO DELL’APPLICATORE DI ETICHETTE LA810
Il funzionamento dell’etichettatrice è semplice.
Dopo aver inserito la bobina di etichette nel portarotolo, si poggia il contenitore sul piatto del dispositivo, si stringono le guide laterali che assicurano la stabilità del prodotto e si avvia il processo di etichettatura attraverso il pulsante di start o anche il pedale in dotazione.
Il piatto scorre sotto il braccio regolabile e l’etichetta viene applicata velocemente con estrema accuratezza.
Il braccio regolabile permette di etichettare contenitori con altezza variabile da 10 mm a 210 mm.
Per contenitori più sottili si può utilizzare una dima fissata alla piattaforma con un adeguato spessore.
Anche la pressione del braccio può essere regolata e questo consente l’applicazione anche su superfici meno rigide e comprimibili, come le vaschette in plastica.
FOTOCELLULA AD ULTRASUONI PER APPLICARE QUALSIASI ETICHETTA
L’etichettatrice è dotata di una fotocellula ad ultrasuoni che permette l’applicazione non solo di etichette con gap (cioè che hanno uno spazio tra un’etichetta e l’altra) ma anche etichette trasparenti.
DIMENSIONI DELLE ETICHETTE
Come tutti gli applicatori di etichette, ci sono delle dimensioni minime e massime da rispettare per il confezionamento del rotolo di etichette.
Il formato dell’etichetta, il gap, il diametro esterno ed interno della bobina deve essere compresa tra valori specifici.
Le caratteristiche dell’applicatore LA810 sono:
Larghezza dell’etichetta: da 25 a 125 mm
Lunghezza dell’etichetta: da 25 a 210 mm
Distanza minima tra 2 etichette deve essere maggiore di 2,5 mm
Diametro interno della bobina di etichette:76 mm
Diametro massimo esterno della bobina di etichette: 200 mm
CONCLUSIONI
Prima di acquistare un applicatore di etichette è necessario avere una chiara conoscenza del proprio processo di etichettatura per trovare la soluzione migliore che snellisca e velocizzi il confezionamento dei tuoi prodotti.
Anche se decidi di utilizzare un applicatore semi-automatico è fondamentale analizzare alcuni parametri essenziali ad effettuare una selezione commisurata alle tue esigenze
Se stai cercando un’etichettatrice?
Vuoi approfondire con noi i requisiti della tua applicazione? Che stai aspettando? Chiamaci
La codifica del magazzino consiste nell’associare a ciascun prodotto un codice univoco, che può essere una sequenza di numeri o una sequenza di lettere e numeri.
Sequenza univoca significa che nel tuo magazzino non possono coesistere 2 prodotti differenti con lo stesso codice.
Il codice assegnato all’articolo consente di inserire il prodotto all’interno del database del tuo software gestionale e a questo codice potrai associare tutte le caratteristiche del prodotto come la descrizione, il prezzo, l’ubicazione, il lotto, il seriale o qualsiasi altro fattore identificativo del prodotto.
Il codice univoco sarà poi trasformato dal tuo gestionale o dal software della tua stampante di etichette in un codice a barre, cioè una sequenza simbolica di barre e spazi leggibile da un lettore barcode o da un palmare con lettore ottico integrato.
La gestione della tua attività con il codice a barre ti consente di realizzare un automatismo che rende qualsiasi processo veloce, senza errori ed estremamente efficiente.
Esistono diversi modi per codificare i prodotti.
Puoi utilizzare sequenze di:
numeri
numeri e lettere
numeri, lettere e altri caratteri
L’aspetto fondamentale è scegliere una sequenza che abbia un numero limitato di caratteri, se possibile sempre della stessa lunghezza, in modo da creare stringhe coerenti e che possano essere anche agevolmente interpretabili dall’occhio umano (senza l’utilizzo di lettori).
È fondamentale scegliere la famiglia di codice a barre o codici bidimensionali con il quale rappresenterai la sequenza.
In alcuni settori la scelta della tipologia di codice a barre è obbligatoria.
Quindi, ad esempio, se vendi i tuoi prodotti nella grande distribuzione dovrai utilizzare l’EAN 13 o l’EAN 8, nel settore farmaceutico si utilizza il codice 39, l’interleaved 2 di 5 e il DataMatrix, che riassume le informazioni presenti negli altri due in un unico codice, per la logistica di magazzino viene frequentemente utilizzato il codice 128.
Una volta scelta la tipologia di codice a barre da utilizzare, con il tuo software gestionale potrai creare i codici di ogni articolo.
La maggior parte dei sistemi software rendono questo processo semplice e automatico.
Nei video di seguito puoi vedere come lavorano il software gestionale Danea EasyFatt e il software BarTender per generare il codice a barre a partire dalla sequenza numerica o alfanumerica che hai scelto per i tuoi articoli.
CODICE A BARRE PARLANTE: PERCHE’ NON CONVIENE FARLO
Alcune attività decidono di codificare i prodotti scegliendo una codifica parlante, cioè una sequenza di numeri e lettere che dia indicazioni sull’articolo.
Questa è una pratica fondamentalmente errata perché
rischi di creare codici a barre troppo lunghi che non trovano spazio sulla tua confezione
crei codici di lunghezza variabile
la codifica parlante rappresenta una stringa che è interpretabile (parlante) solo per te che hai concepito la codifica
Quindi, la sequenza di codifica che crei non deve avere un significato, ma deve rappresentare la chiave di accesso alle informazioni del prodotto memorizzate nel tuo database.
Ad esempio, se ti hanno richiesto l’EAN13 per i tuoi prodotti il GS1 Italy, l’unico ente autorizzato in Italia a rilasciare i numeri univoci, autorizzati e legittimi per i codici EAN, ti invierà un pacchetto base (foglio Excel) di 1.000 codici GS1 (EAN) univoci per l’identificazione dei tuoi prodotti e per la stampa delle etichette con i codici a barre.
Una volta ricevuti i numeri EAN per i barcode devi collegare gli EAN ai tuoi prodotti.
Puoi procedere in 2 modi:
aggiungere al foglio Excel ricevuto da GS1 Italy la descrizione di ciascun prodotto per ogni numero EAN
gestire il legame tra il numero EAN e prodotto nel gestionale della tua azienda
Qualsiasi sia la procedura che decidi di intraprendere quando scansioni il codice a barre del tuo prodotto il lettore barcode o il terminale deve poter leggere le informazioni collegate al codice a barre e trasmetterle ad un sistema informatico in grado di elaborarle e registrarle aggiornando la giacenza.
Quindi il cuore della gestione di un magazzino con il codice a barre è un software gestionale in grado di tenere costantemente monitorato il magazzino, aggiornando le quantità dei tuoi articoli in base alle scansioni dei prodotti in entrata e in uscita.
È possibile utilizzare i codici a barre anche gestendo il magazzino attraverso Excel, ma in questo modo non realizzi un vero automatismo, perché rimane una procedura manuale con una probabilità di errore molto elevata.
Se vuoi iniziare a gestire il tuo magazzino con il codice a barre contattaci per scegliere insieme a noi la soluzione giusta per le tue esigenze.
Qualsiasi sia il prodotto, l’etichetta è l’unico elemento che lo supporta per tutto il suo percorso.
L’etichetta ha un ruolo informativo per il consumatore, ma prima di tutto è un generatore di attrazione.
Una grafica intelligente, originale e comunicativa fa la differenza tra un prodotto di successo e uno dei tanti stanziati sugli scaffali.
Dalle pregiate bottiglie di vino e olio, ai cosmetici, alle divertenti lattine di birra, ai prodotti di largo consumo come miele e conserve: l’etichetta è una pubblicità intrinseca.
Deve riuscire in pochi secondi a convincere il consumatore di passaggio a soffermarsi.
Deve essere anche “fotogenica” per essere visibile sulle vetrine virtuali degli shop online.
Vediamo in 5 passaggi come si affronta il processo creativo di un’etichetta.
1° passaggio: forma e dimensione dell’etichetta
L’etichetta deve armonizzarsi con il contenitore e aderire perfettamente alla sua superficie.
La combinazione più comune è contenitore cilindrico ed etichetta rettangolare.
Tuttavia, si potrebbe valorizzare il prodotto con un’etichetta di forma stravagante, perché un profilo insolito è un elemento di design molto apprezzato dagli acquirenti.
Poi esistono contenitori di forma irregolare, affusolata, a doppia curvatura per i quali trovare la forma e la dimensione dell’etichetta perfettamente aderente è più complicato. In questo caso il packaging si potrebbe completare con etichette più piccole, tonde o ovali, oppure progettare una fustella ad hoc.
2° passaggio: lo stile della grafica
È in questa scelta che si realizza l’empatia con il cliente target.
Lo stile è lo strumento attraverso il quale si punta il mirino del visual marketing: “immagini capaci di fermare all’istante chi le osserva”.
Dedicare un prodotto a qualcuno significa cogliere le sue vibrazioni e trasportarle su una tavola da disegno.
Quindi proporrei uno stile vintage per clienti con carattere nostalgico evergreen, uno stile pop massimalista per acquirenti in età giovanile, uno stile grunge per un pubblico maschile, uno stile minimalista per clienti sensibili al tema dell’ eco-sostenibilità, uno stile lussuoso per consumatori di alta classe culturale.
3° passaggio: il materiale dell’etichetta
Questa scelta in realtà dovrebbe essere contemporanea alla seconda, perché i materiali disponibili per la stampa sono veramente molteplici e ognuno ha una resa di colore e nitidezza specifiche.
Oltre alle classiche carte naturali e alle etichette sintetiche, che possono essere sia lucide sia opache, alcuni materiali sono talmente particolari per corposità e tono di fondo che sovrapporgli una grafica stonata potrebbe risultare controproducente.
La scelta dei supporti di stampa , inoltre, non può prescindere dalle condizioni d’uso del prodotto. Un’etichetta in carta non sarebbe idonea per un prodotto da frigorifero o un cosmetico da bagno.
4° passaggio: il punto focale dell’etichetta
Sul display frontale dell’etichetta il designer deve posizionare qualcosa di veramente attraente.
Si può decidere di affidare alle immagini il ruolo di soggetto principale. Questa è una scelta molto pertinente per prodotti alimentari, bottiglie di birra o cosmetici erboristici dove il soggetto deve richiamare il gusto di un ingrediente, la floridezza di una pianta o la suggestività di un paesaggio.
Un’illustrazione astratta con intrecci insoliti di forme e colori, invece, potrebbe abbinarsi sia con un prodotto farmaceutico che essere l’affascinante protagonista di un’etichetta per vini.
Giocare con la tipografia è un altro modo per valorizzare un marchio ed è molto di tendenza per birre, distillati, prodotti per la cura del corpo, salse per sandwich e barbecue.
Un designer può trasformare un testo in una vera e propria scultura con effetti di sovrapposizione, distorsione e zoom che promuovono una semplice riga di testo ad un ruolo dominante.
Nella varietà di font disponibili (serif, sans serif, calligrafici) si possono compiere delle scelte che imprimono personalità alla composizione tipografica. Ci sono font tondi o spigolosi, geometrici o articolati, giovanili o accademici, sottilissimi o corposi.
La scelta del font va fatta con cura, considerando il tipo di prodotto e il target dei clienti.
5° passaggio: struttura dell’etichetta
Questo è un passaggio fondamentale!
L’etichetta deve essere abbastanza grande da contenere tutte le informazioni obbligatorie e avere una ben definita zona dedicata strettamente al visual marketing (immagini, promozioni consentite).
Ciò che dà la struttura all’etichetta non è quel che c’è… ma quello che non c’è: lo spazio vuoto.
Per dare massimo risalto ad ogni elemento va opportunamente distanziato dagli altri, che si tratti di testi, immagini o loghi.
Un’etichetta troppo affollata genera confusione comunicativa e disordine estetico.
Lo spazio bianco dà il giusto rilievo ad ogni elemento.
Si può utilizzare un’unica etichetta avvolgente l’intero contenitore o due etichette differenti fronte e retro.
Se, per motivi di spazio, la separazione tra il display frontale e i testi obbligatori non è possibile, bisogna fare un lavoro di impaginazione che mantenga la gerarchia tra tutti gli elementi.
Realizzazione grafica etichette
Se stai cercando un’idea per creare le prossime etichette dei tuoi prodotti, contattaci.
Possiamo sviluppare un design originale, coerente con la tua immagine aziendale e incentivante per il tuo cliente target.
Se invece vuoi una creazione grafica “chiavi in mano”, abbiamo creato dei cataloghi dedicati dove troverai modelli di etichette professionali per cosmetici, confetture, miele, olio extravergine, vini, birre.
I nostri template non sono delle composizioni impersonali ma interpretano alcune identità di marchio nelle quali potresti rispecchiarti.
Scegliere un modello significa risparmiare tempo e denaro. Acquisti una grafica già strutturata e noi la personalizziamo con il tuo logo e i testi che ti occorrono.
Se nei cataloghi trovi una grafica di etichetta adatta per il tuo prodotto, possiamo modificarla secondo le tue richieste:
◾ dimensioni dell’etichetta corrette per i tuoi barattoli/bottiglie
◾ palette di colori a tua scelta
◾ testi personalizzati
◾ logo della tua azienda
◾ compilazione di un’eventuale etichetta sul retro del contenitore con testi secondo le direttive di etichettatura del tuo settore, codice a barre, etichetta ambientale e così via.
Ti verrà applicato un prezzo da template se le modifiche richieste saranno limitate
Se invece dai nostri modelli vorrai prendere solo qualche idea di stile per una creazione grafica totalmente nuova, saremo felici di dedicarci alla tua azienda.
Conclusioni
Se vuoi dare uno slancio ai tuoi prodotti in un mercato improntato più che mai sulle immagini flash, devi proporli con un’etichetta che sappia valorizzare il contenuto in un istante.
La passeggiata tra gli scaffali del vino è certamente una delle più piacevoli per un consumatore.
Ogni etichetta è una piccola opera d’arte.
Realizzare la grafica per un vino, significa coordinare nel design la storia di un’azienda e le qualità del prodotto e farlo con un gusto che coinvolga il cliente target.
Ai produttori che ci contattano per la grafica poniamo una serie di domande per conoscere gli elementi utili ad un processo creativo mirato al marketing.
Abbiamo pubblicato un catalogo con una serie di proposte grafiche da cui il produttore possa prendere spunto per immaginare la sua etichetta ideale.
Vedrai etichette sia moderne sia classiche, etichette in stile minimalista da stampare su carte enologiche pregiate ed etichette in stile massimalista ideali per carte lucide.
Se nel catalogo trovi una grafica di etichetta adatta per il tuo vino, possiamo modificarla secondo le tue richieste:
◾ dimensioni dell’etichetta corrette per le tue bottiglie
◾ palette di colori a tua scelta
◾ testi personalizzati
◾ logo della tua azienda
Ti verrà applicato un prezzo da template se le modifiche richieste saranno limitate
Se invece dai nostri modelli vorrai prendere solo qualche idea di stile per una creazione grafica totalmente nuova, saremo felici di dedicarci al tuo vino.
Il trasferimento termico è la tecnologia di stampa più diffusa per la stampa di etichette con codice a barre e dati variabili.
Le stampanti a trasferimento termico utilizzano come inchiostro un nastro chiamato ribbon o foil, il quale, scaldato dalla testina di stampa, produce l’immagine sull’etichetta.
Le cause principali dei più comuni problemi riscontrati nelle stampanti di etichette a trasferimento termico sono:
errato caricamento del ribbon all’interno della stampante
impostazioni incongruenti del driver di stampa
scarsa manutenzione della stampante
Analizziamo nel dettaglio come prevenire o risolvere i malfunzionamenti più frequenti
1 – Errato alloggiamento del nastro a trasferimento termico
L’errato caricamento del foil all’interno della stampante, specialmente per chi si approccia a questa tecnologia, è un errore comune.
Guarda sempre i video tutorial o il manuale utente riferiti al tuo specifico modello per inserire appropriatamente il ribbon.
Attenzione che i ribbonhanno la spalmatura dell’inchiostro su un unico lato, quindi assicurati che il lato inchiostrato sia quello a contatto con le etichette.
2 – Impostazioni di temperatura e velocità
I nastri di stampa possono essere classificati in 3 categorie
Ribbon cera
Ribbon cera-resina
Ribbon resina
Inoltre, il mercato offre decine di formulazioni differenti tra queste categorie principali per adattarsi alla vasta gamma di materiali sui quali è possibile stampare attraverso il trasferimento termico.
Ogni formulazione di nastro richiede valori di temperatura e velocità idonei a produrre un’etichetta con qualità di stampa ottimale.
Se la stampa è sbavata o presenta delle macchie è possibile che la temperatura sia troppo alta o la velocità di stampa sia troppo bassa.
La non corretta impostazione dei valori di temperatura e velocità può produrre un codice a barre illeggibile da un comune lettore barcode.
Nell’occorrenza opposta, cioè se la stampa è sbiadita, troppo chiara e il codice a barre non ha un adeguato contrasto, potresti dover incrementare il valore della temperatura di stampa o rallentare la velocità di stampa.
Le impostazioni di temperatura e velocità le trovi nel driver della stampante o sul pannello di controllo della stampante (alcuni modelli di stampanti di etichette dispongono di un pannello di impostazione dotato di display per configurare la stampante)
3 – Presenza di grinze sul nastro di stampa
Un nastro con grinze e pieghe causerà una striscia diagonale bianca, cioè non stampata, sull’etichetta.
Per prevenire la formazione di pieghe del nastro, assicurarsi che il nastro sia caricato correttamente nella stampante.
Assicurati che non ci siano pieghe e arricciamenti nel percorso del nastro o che si formino durante la stampa.
La superficie del nastro deve essere perfettamente tesa.
La larghezza del ribbondeve essere poco più larga di quella dell’etichetta.
4 – Mancata corrispondenza tra nastro a trasferimento termico ed etichette
Come abbiamo precedentemente specificato ci sono 3 formulazioni principali per i nastri di stampa: cera, cera-resina e resina.
La regola generale è che su etichette in carta si deve utilizzare la cera o la cera-resina
Su materiali sintetici come il polipropilene, il poliestere, il PVC deve essere utilizzata la cera-resina o la resina.
Se non c’è corrispondenza tra foil ed etichette otterrai:
stampe troppo chiare
nastro che si sfalda e non aderisce all’etichetta
stampe che sbiadiscono con la manipolazione e lo sfregamento
Ricorda che per una buona qualità di stampa devi realizzare il giusto connubio tra foil e il materiale delle etichette.
5 – Manutenzione della stampante
Residui di colla, polvere, impurità si accumulano inevitabilmente all’interno della stampante.
A volte i problemi di stampa sono generati dalla scarsa manutenzione della tua stampante di etichette.
Per evitare e prevenire malfunzionamenti devi:
pulire regolarmente la testina della stampante
pulire regolarmente il rullo siliconato e verificare che non sia tagliato o usurato
Sia la testina di stampa che il rullo siliconato sono parti soggette ad usura quindi controllane l’integrità e la pulizia, che è consigliabile eseguire ad ogni cambio del rotolo di etichette.
L’aria compressa può essere utilizzata per eliminare i detriti in eccesso e un cotton fioc imbevuto di alcol isopropilico per pulire direttamente le superfici.