La tecnologia di stampa a trasferimento termico è monocromatica e nasce dall’esigenza di produrre etichette con codici a barre, nitide e in brevissimo tempo… le tipiche etichette prodotto o di spedizione in bianco e nero.
Una stampante a trasferimento termico è uno strumento professionale e piuttosto economico, che trasferisce il colore di un nastro inchiostrante (ribbon) tramite il riscaldamento della testina di stampa.
Sai quanto può esserti utile una stampante a trasferimento termico?
Con un pizzico di fantasia e il piacere della scoperta, il recinto dei suoi possibili usi si apre come un arcobaleno, anche grazie all’offerta sempre più ampia di colori di stampa.
Inoltre i ribbon sono disponibili in varie composizioni per potersi imprimere su tantissimi materiali.
Quindi, oltre alle etichette in carta, puoi stampare su etichette in plastica, in polipropilene trasparente, e su moduli continui di qualsiasi materiale come: fasce di carta adesiva, nastri di plastica adesivi, nastri in raso, e nastri per confezioni regalo.
Che si tratti di gastronomia artigianale, accessori moda, confezionamento di bomboniere, cosmetici o giocattoli, con una sola stampante potrai generare tutto quello che ti occorre per confezionare, personalizzare e spedire il tuo articolo.
La rilevante diffusione delle stampanti a trasferimento termico è dovuta a:
basso costo di proprietà
basso costo stampa
facilità di utilizzo
elevata velocità di stampa
qualità di stampa eccellente
libertà di stampare in funzione del fabbisogno
Ecco per te una selezione di video dedicati a questa magnifica stampante:
Puoi stampare su etichette di qualsiasi forma
Puoi stampare su etichette trasparenti
Puoi personalizzare nastri in tessuto per pacchetti e bomboniere
Puoi stampare nastri adesivi per sigillare confezioni e spedizioni
Puoi stampare in completa autonomia tutto l’occorrente per un confezionamento professionale e accattivante
Impostazioni di stampa
Con una larghezza di stampa massima di 104 mm e altezza di stampa grande quanto vuoi, puoi stampare su etichette praticamente di ogni forma e dimensione.
Dal driver della stampante è sufficiente specificare il formato di stampa, il tipo di supporto (etichette, etichette trasparenti, modulo continuo) e la temperatura di fusione del ribbon in base ai materiali utilizzati.
INSTALLAZIONE, CONFIGURAZIONE E FORMAZIONE DA REMOTO GRATUITE
AC Sistemi ▶ Soluzioni complete di etichettatura ▶ Vendita Installazione e Assistenza STAMPANTI DI ETICHETTE ▶ Fornitura di ricambi materiali e inchiostri ▶ Studio grafico personalizzato
Con la sua risoluzione fino a 1200×4800 dpi e la lama per la fustellatura integrata, Primera LX610e è in grado di perseguire una qualità eccellente sia nella stampa che nel taglio di qualsiasi forma di etichetta, dalla più lineare alla più complessa.
La tecnologia di inchiostro utilizzata dalla LX610e richiede una singola cartuccia d’inchiostro, a base d’acqua o a pigmenti, per ottenere risultati di alta qualità.
Stampa in autonomia con Primera LX610
Se devi inventare sempre qualcosa di nuovo per l’evento che stai organizzando o per etichettare la tua produzione artigianale, la stampante Primera LX610e non ti deluderà!!!
Con questa stampante non avrai più la necessità di utilizzare etichette prefustellate: le dimensioni e la forma dell’etichetta la puoi decidere tu grazie al software incluso nella stampante.
Guarda i nostri video e scopri come è facile personalizzare i tuoi prodotti con etichette uniche e distinguibili.
ETICHETTE ADESIVE PER PRODUZIONI ARTIGIANALI: CON PRIMERA LX610e STAMPI E TAGLI LE FORME CHE VUOI
Adesivi personalizzati per tanti usi con PRIMERA LX610e
ETICHETTE PERSONALIZZATE PER EVENTI con Primera LX610e crei sempre nuove idee
STICKERS con Primera LX610e
Stampa e taglia adesivi trasparenti con PRIMERA LX610e
Bellissime etichette per miele stampate e fustellate con LX610
Come stampare FOTOGRAFIE SU CALAMITE con Primera LX610
Come hai potuto vedere questa stampante è lo strumento ideale per piccole produzioni o per chi stampa conto terzi, e ha necessità di variare continuamente stili, formati, e materiali.
Una stampante in grado di produrre una varietà incredibile di personalizzazioni in un unico e veloce passaggio.
Con il software PTCreate è facile creare forme uniche.
La versione base del software mette a disposizione un editing completo di testi e forme, oltre alla possibilità di importare immagini in formato JPG e PNG. Puoi scegliere il profilo di taglio da una libreria assortita di sagome.
PTCreate Software per LX610e TUTORIAL
La versione PRO del software PTCreate ha molte più funzioni, inclusa la possibilità di importare grafica vettoriale e utilizzare la funzione “trace” che intuisce il profilo di taglio ideale per un immagine al elevato contrasto.
SOFTWARE PTCREATE IMPORTARE UN’IMMAGINE CON TRACCIATO DI TAGLIO
Creazione grafica
Per qualsiasi esigenza grafica puoi affidarti al nostro reparto di design.
Puoi utilizzare moltissimi materiali: carta lucida, opaca, polipropilene lucido e opaco, poliestere oro e argento: qualsiasi idea tu abbia puoi realizzarla
MATERIALE PER LA STAMPA DI ETICHETTE CON LA PRIMERA LX610e
Cosa stai aspettando? Regalati lo strumento ideale per creare etichette stravaganti e in poco tempo!
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A volte le imprese nascono da grandi capitali, altre volte basta una piccola grande idea.
È un mercato che nasce dall’artigianato e che ora si dirama su canali multimediali come TikTok, Instagram, Facebook o Pinterest, a cui i clienti accedono dal telefonino quando ne hanno voglia.
Gli ordini crescono e hai l’esigenza di escogitare un confezionamento professionale, accattivante e veloce?
Acquista una stampante di etichette a trasferimento termico e il gioco è fatto!
Stampanti a trasferimento termico
Con una stampante da 4 pollici puoi stampare etichette larghe oltre 10 cm e alte quanto vuoi, ma esistono anche modelli superiori.
La tecnologia a trasferimento termico è monocromatica, utilizza il calore della testina di stampa per fondere un nastro inchiostrato, detto ribbon, e trasferire il colore sul materiale da stampare.
I ribbon sono disponibili in varie composizioni chimiche, dalla cera alla più resistente resina, con un ampio assortimento di colori, anche metallizzati.
Puoi stampare su una vasta gamma di materiali sia in carta che sintetici e puoi personalizzare:
➡ etichette rettangolari o tonde, bianche o a fondo colorato
➡ etichette trasparenti
➡ cartellini a pendaglio
➡ nastri in raso per fiocchi da regalo
➡ nastri adesivi
Con una sola stampante potrai generare tutto quello che ti occorre per identificare, inventariare, confezionare e spedire il tuo articolo
La rilevante diffusione delle stampanti a trasferimento termico è dovuta a:
basso costo di proprietà
basso costo stampa
facilità di utilizzo
elevata velocità di stampa
qualità di stampa eccellente
scelta ampia e versatile dei materiali di stampa
libertà di stampare in funzione del fabbisogno
ampia scelta di modelli idonei per qualsiasi esigenza
Che si tratti di gastronomia artigianale, accessori moda, cosmetici o giocattoli, ecco alcune idee per le tue confezioni.
Software grafico facile da impostare
Le stampanti di etichette vengono corredate da un programma semplice e intuitivo per creare il layout di stampa.
Una volta impostate le dimensioni della pagina puoi inserire testi, creare figure, importare immagini e loghi, generare codici a barre con un semplice click sul menù di scelta rapida.
Sul nostro canale YouTube troverai tantissimi tutorial per renderti autonomo in tutto.
Le stampanti a trasferimento termico sono disponibili in diverse configurazioni.
Come scegliere il modello di stampante adatto alle tue esigenze?
Risoluzione di stampa
La caratteristica più importante è la risoluzione di stampa il cui valore minimo è 203 dpi, sufficiente per stampare grafiche semplici come testi. Se invece vuoi stampare una grafica sofisticata con testi ridotti, caratteri corsivi, linee sottili, linee curve, loghi, immagini ti occorre una risoluzione di 300 dpi.
La risoluzione deve essere valutata in base al layout grafico che si desidera ottenere. È inutile e costoso acquistare una stampante con risoluzione più elevata se si deve stampare un’etichetta semplice.
Stampante di etichette desktop o industriale?
Questa scelta dipende dal volume di stampa che ti occorre.
Possiamo classificare le stampanti in 2 macrocategorie: stampanti desktop e stampanti industriali.
Le stampanti desktop sono caratterizzate da un design compatto adatto a postazioni di lavoro con poco spazio a disposizione ed esigenze di stampa contenute, fino a circa 500 etichette al giorno.
Se però devi gestire quotidianamente un volume di stampa maggiore, devi selezionare un modello industriale o semi-industriale, più robusto e con un alloggiamento capiente per i rotoli di etichette.
Conclusioni
Arricchire il tuo Small Business con un confezionamento personalizzato, accattivante, veloce e autoprodotto è un investimento fertile e coerente con la filosofia dell’HOME MADE
Contattaci per trovare insieme a noi la soluzione adatta alle tue esigenze
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Alcune Regioni hanno istituito i cosiddetti Sistemi di qualità regionali, che presuppongono la possibilità di utilizzare un Marchio Regionale a condizione di rispettare i disciplinari di produzione specifici e di superare i controlli effettuati dall’organismo di certificazione.
Un prodotto con un marchio di AgriQualità è un fiore all’occhiello e sempre più consumatori si rivolgono a filiere con materie prime selezionate e sistemi di produzione ecosostenibili per la salute e per l’ambiente.
Se la tua azienda offre prodotti agroalimentari certificati, è giusto che i tuoi clienti lo sappiano: mettilo chiaramente e orgogliosamente in etichetta.
Sono marchi rappresentati da riconoscibili loghi a colori, che calamitano immediatamente l’attenzione degli intenditori.
Per un’azienda che si occupa personalmente della stampa delle etichette, senza riferirsi ad un servizio tipografico esterno, esistono varie soluzioni per riportare sui prodotti un marchio di AgriQualità.
1 La soluzione più semplice è mantenere il tuo sistema di etichettatura e ordinare dei bollini adesivi con la stampa del marchio, da poter applicare a piacere direttamente sul prodotto o sulla sua confezione.
2 Oppure puoi stampare le etichette con una stampante a trasferimento termico, ed utilizzare etichette con il marchio a colori prestampato, da ordinare al tuo fornitore di etichette nei vari formati che ti occorrono.
Ecco un esempio di etichette prestampate. Inviaci il tuo logo in formato PDF e le misure di etichetta che ti occorrono.
La stampa a trasferimento termico è il sistema più economico e veloce per ottenere etichette prodotto monocromatiche, con dati fissi e variabili come lista degli ingredienti, tabelle nutrizionali, lotto di produzione, scadenza, codice a barre.
La scelta della stampante termica adatta alle tue esigenze dipende da alcuni parametri, tra cui:
volume di stampa (quantità di etichette da stampare ogni anno)
dimensione dell’etichetta
ambiente operativo in cui disporrai la stampante (ufficio, stabilimento, magazzino)
3 La soluzione più adatta a realizzare etichette accattivanti, per un prodotto competitivo con i marchi più popolari, è certamente una stampante di etichette a getto di inchiostro.
I criteri per la scelta della stampante a colori adatta alle tue esigenze sono simili al caso delle stampanti termiche, con l’aggiunta di un altro parametro decisivo, che riguarda la complessità grafica delle tue etichette:
per bassi volumi di stampa e una grafica semplice con dettagli colorati sparsi, ma senza un colore di fondo continuo sull’intera etichetta, potrai orientarti verso una stampante a colori desktop, con un ingombro ridotto e prestazioni adeguate
per elevati volumi di stampa e una grafica complessa, immagini di qualità fotografica e colori di fondo che riempiono l’etichetta, dovrai scegliere una stampante a colori di fascia alta, ossia industriale.
Sia le stampanti desktop che quelle industriali sono dotate di inchiostri pigmentati resistenti e stampano su una gamma estesa di materiali, dalla carta naturale ai materiali sintetici più resistenti come il polipropilene e il poliestere.
Tante aziende emergenti stanno investendo in un processo che le rende autonome al 100% da servizi esterni, costosi e poco flessibili
Ecco alcuni vantaggi della stampa in autonomia delle etichette:
puoi stampare le etichette nel momento del bisogno, senza avere scorte di magazzino che spesso rimangono inutilizzate
puoi stampare diverse tipologie di etichette in piccole quantità
elimini i lunghi tempi di approvvigionamento
puoi stampare dati variabili come codici a barre, numeri seriali, lotto e data di scadenza
puoi variare in completa libertà grafica, testi e tirature senza costi aggiuntivi
L’etichettatura di un prodotto ad uso alimentare deve seguire sia le disposizioni della normativa “orizzontale”, ossia applicabili a tutte le categorie di prodotti alimentari, sia la normativa di settore “verticale” relativa al prodotto specifico, se richiesto.
Il riferimento normativo comunitario è il Regolamento (UE) 1169/2011.
L’etichettatura di confetture, gelatine, marmellate e della crema di marroni segue le indicazioni specifiche per la filiera del D. Lgs. 50/2004 (recepimento della Direttiva 2001/113/CE).
DENOMINAZIONI DI VENDITA CONSENTITE IN ETICHETTA
Una preparazione deve seguire la nomenclatura specifica in base alle dosi indicate e alla ricetta (cambia se la frutta è utilizzata in polpa, purea o succo).
Cos’è una CONFETTURA?
È una mescolanza di zuccheri, polpa e/o purea di una o più specie di frutta e acqua, portata a consistenza gelificata appropriata.
Per gli agrumi la confettura può essere ottenuta dal frutto intero, tagliato e/o affettato.
La quantità di polpa e/o purea utilizzata per la fabbricazione di 1000 grammi di prodotto finito non dev’essere inferiore a grammi:
350 in generale
230 per ribes rosso e nero, sorbe, olivello spinoso, cinorrodi e mele cotogne
150 per lo zenzero
160 per il pomo di acagiù
60 per il frutto di granadiglia
La denominazione dei prodotti preparati con le mele cotogne può essere accompagnata dal termine “cotognata”.
Cos’è una CONFETTURA EXTRA?
È una mescolanza di zuccheri, polpa non concentrata di una o più specie di frutta ed acqua, portata a consistenza gelificata appropriata.
Tuttavia, la confettura extra di cinorrodi e la confettura extra senza semi di lamponi, more, mirtilli, ribes neri e rossi può essere ottenuta parzialmente o totalmente dalla purea non concentrata di questa specie di frutta.
Per gli agrumi, la confettura extra può essere ottenuta dal frutto intero, tagliato e/o affettato.
La quantità di polpa utilizzata per la produzione di 1000 grammi di prodotto finito non dev’essere inferiore a grammi:
450 in generale
350 per ribes rosso e nero, sorbe, olivello spinoso, cinorrodi e mele cotogne
250 per lo zenzero
230 per il pomo di acagiù
80 per la granadiglia
È vietato l’uso di anidride solforosa e dei suoi sali nella preparazione di materie prime destinate alla fabbricazione di confetture extra.
Cos’è una GELATINA?
È una mescolanza di zuccheri, succo di frutta e/o estratto acquoso di una o più specie di frutta, sufficientemente gelificata.
La quantità di succo di frutta e/o di estratto acquoso utilizzata per la produzione di 1000 grammi di prodotto finito non dev’essere inferiore a quella fissata per la produzione della confettura (dette quantità sono calcolate previa detrazione del peso dell’acqua impiegata per la preparazione degli estratti acquosi).
Cos’è una GELATINA EXTRA?
È una mescolanza di zuccheri, succo di frutta e/o estratto acquoso di una o più specie di frutta, sufficientemente gelificata.
La quantità di succo di frutta e/o di estratto acquoso utilizzata per la produzione di 1000 grammi di prodotto finito non dev’essere inferiore a quella fissata per la produzione della confettura extra (dette quantità sono calcolate previa detrazione del peso dell’acqua impiegata per la preparazione degli estratti acquosi).
Mele, pere, prugne a nocciolo aderente, meloni, angurie, uva, zucche, cetrioli e pomodori mescolati ad altri non possono essere utilizzati per la produzione di “confetture extra” e “gelatine extra”.
È vietato l’uso di anidride solforosa e dei suoi sali nella preparazione di materie prime destinate alla fabbricazione di gelatine extra.
Cos’è una MARMELLATA?
È una mescolanza, portata a consistenza gelificata appropriata, di acqua, zuccheri e di uno o più dei seguenti prodotti ottenuti da soli agrumi: polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorze.
La quantità di agrumi utilizzata per la produzione di 1000 grammi di prodotto finito non dev’essere inferiore a 200 grammi (di cui almeno 75 provenienti dall’endocarpo)
Cos’è una MARMELLATA GELATINA?
È un prodotto esente totalmente da sostanze insolubili, salvo eventualmente esigue quantità di scorza di agrumi finemente tagliata.
Cos’è una CREMA DI MARRONI?
È una mescolanza, portata a consistenza appropriata, di acqua, zuccheri e purea di marroni.
La quantità di purea di marroni (Castana Sativa) utilizzata per la produzione di 1000 grammi di prodotto finito non dev’essere inferiore a 380 grammi.
DEFINIZIONE DELLE MATERIE PRIME
Frutto a) Il frutto fresco, sano, esente da qualsiasi alterazione, non privato di alcuno dei loro componenti essenziali, giunto al grado di maturazione adeguato, dopo pulitura, mondatura e spuntatura. b) Le radici commestibili dello zenzero, conservate o fresche. Lo zenzero può essere essiccato o conservato nello sciroppo. Sono equiparati alla frutta i pomodori, le parti commestibili dei fusti del rabarbaro, le carote, le patate dolci, i cetrioli, le zucche, i meloni e le angurie.
Polpa di frutta La parte commestibile del frutto intero, eventualmente sbucciato o privato dei semi; tale parte può essere tagliata a pezzi o schiacciata, ed eventualmente setacciata per i soli frutti di bosco, ma non può essere ridotta in purea.
Purea di frutta La parte commestibile del frutto, eventualmente sbucciato o privato dei semi, ridotta in purea mediante setacciatura o altro procedimento simile.
Estratti acquosi Gli estratti acquosi della frutta che, fatte salve le inevitabili perdite dovute alle buone norme di fabbricazione, contengono tutti i costituenti solubili in acqua della frutta utilizzata.
Scorza di agrumi Le scorze di agrumi, pulite, con o senza l’endocarpo.
Zuccheri Gli zuccheri definiti dalle disposizioni legislative di recepimento della direttiva 2001111 I/CE, lo sciroppo di fruttosio, lo zucchero grezzo e lo zucchero di canna, gli zuccheri estratti dalla frutta, lo zucchero bruno. Ai fini dell’indicazione nell’elenco degli ingredienti lo zucchero estratto dall’uva può essere designato “zucchero d’uva”.
la denominazione dell’alimento completata dal nome del frutto o dei frutti utilizzati in ordine decrescente rispetto al loro peso
Se si utilizzano 1 o 2 frutti le diciture consentite saranno, per esempio:
“gelatina di arancia” e “confettura extra di albicocca” per un solo frutto
“gelatina extra di pera e arancia” per due frutti
Nel caso di prodotti ottenuti da tre o più frutti, l’indicazione dei frutti può essere sostituita dalla dicitura “frutti misti”, da un’indicazione simile oppure da quella del numero dei frutti utilizzati. Esempi:
“confettura di frutti misti”
“gelatina di 5 frutti”
l’elenco degli ingredienti
È necessario indicare tutti gli ingredienti utilizzati.
Quando i frutti non vengono indicati nella denominazione dell’alimento, perché ci si avvale della possibilità di utilizzare la dicitura “più frutti” e simili, i frutti vanno comunque menzionati nell’elenco degli ingredienti in ordine ponderale decrescente
l’eventuale presenza di allergeni
conformemente alle indicazioni presenti nell’allegato II del Reg. UE 1169/2011
la quantità netta di prodotto
il termine minimo di conservazione
il nome o ragione sociale e l’indirizzo dell’OSA responsabile delle informazioni presenti sull’etichetta
una dicitura che consenta di identificare il lotto di produzione
le modalità di conservazione e di utilizzazione, se particolari
Confetture, gelatine e marmellate devono avere un tenore di sostanza secca solubile, determinata dal rifrattometro, pari o superiore al 6%, eccetto i prodotti nei quali gli zuccheri sono totalmente o parzialmente sostituiti da edulcoranti. In tal caso, il prodotto deve riportare in etichetta la dicitura “da conservarsi in frigorifero dopo l’apertura”. Tale dicitura non è richiesta per i prodotti in piccole confezioni monouso
la dicitura concernente il contenuto di frutta: “frutta utilizzata: … grammi(g) per 100 grammi (g)” di prodotto finito, previa detrazione dell’eventuale peso dell’acqua utilizzata per la preparazione degli estratti acquosi. Tale indicazione deve figurare, a caratteri chiaramente leggibili, nello stesso campo visivo della denominazione dell’alimento
la dicitura concernente il tenore di zuccheri: “zuccheri totali … grammi (g) per 100 grammi (g)”; la cifra indicata rappresenta il valore rifrattometrico del prodotto finito, determinato a 20°C con una tolleranza di più o meno 3° rifrattometrici. Tale indicazione deve figurare, a caratteri chiaramente leggibili, nello stesso campo visivo della denominazione dell’alimento. Tale menzione può non essere riportata nel caso in cui figuri in etichettatura la tabella nutrizionale.
Un prodotto che ha un tenore di sostanza secca solubile inferiore al 45%, non rientra in tale normativa, pertanto deve avere una denominazione differente (ad esempio composta di frutta)
INGREDIENTI FACOLTATIVI NELLA PREPARAZIONE DI CONFETTURE E MARMELLATE
L’allegato IV del D. Lgs. 50/2004 prevede l’utilizzo di ingredienti facoltativi e le categorie di prodotto in cui possono essere utilizzati, che devono essere indicati fra gli ingredienti utilizzati.
COMPOSIZIONE GRAFICA DELL’ETICHETTA
L’applicazione di etichette adesive su prodotti alimentari deve soddisfare requisiti normativi molto rigidi, in Italia e nell’Unione europea.
Quindi, prima di procedere alla stampa delle etichette, è necessario assicurarsi che tali etichette siano conformi alle normative vigenti, incluse le indicazioni sulla leggibilità dei testi.
Spesso la dimensione del carattere è ridotta, la scelta del font nei testi informativi è inadeguata, il contrasto di colori tra testi e sfondo compromette la lettura immediata dell’etichetta.
Il consumatore vuole essere informato: un’etichetta poco leggibile è sinonimo di poca trasparenza e non inspira fiducia.
Ricorda, più le informazioni sono leggibili sull’etichetta e più il tuo prodotto avrà possibilità di essere scelto dall’acquirente.
Le informazioni obbligatorie devono essere scritte con una dimensione minima di 1,2 mm.
Se la faccia più grande della confezione ha un’area inferiore a 80 cm quadrati, la dimensione minima del carattere può essere ridotta a 0,9 mm.
Concretamente:
per il font Arial un’altezza di 1,2 mm corrisponde a una lettera maiuscola “A” di 4,5 pt oppure a una lettera minuscola “a” di 6.2 pt
un’altezza di 0,9 mm corrisponde a una lettera maiuscola “A” di 3,5 pt oppure a una lettera minuscola “a” di 4,7 pt
Se apri Word e scrivi un testo con carattere Arial di 4,5 punti puoi verificare che la velocità di lettura è indubbiamente compromessa, anche per persone normovedenti. Quindi, le indicazioni della normativa sono già un caso estremo!
VUOI STAMPARE IN AUTONOMIA LE ETICHETTE PER LE TUE CONFETTURE?
Una tipografia obbliga a dei quantitativi minimi ordinabili e a lungo andare ci si imbatte in disservizi dovuti a un numero di stampe inadeguato rispetto alla produzione, dati stampati obsoleti per le produzioni future, poca elasticità per apportare modifiche grafiche.
L’autonomia nel processo di stampa evita tutti questi inconvenienti.
Potresti pensare di inserire sulle etichette prestampate solamente i dati variabili, come lotto di produzione e data discadenza, con un marcatore manuale.
Ecco un modello assolutamente vincente in termini di efficienza e prezzo:
Entrambe le tipologie lavorano su tantissimi materiali e vantano una disponibilità di modelli calibrati per le varie necessità, a partire dai modelli desktop per piccole tirature di stampa fino ai modelli industriali per produrre migliaia di etichette.
Valuta insieme a noi la stampante idonea alla tua applicazione e tutti i materiali disponibili
Nel frattempo, ti rimando a due articoli dedicati a una panoramica su queste stampanti.
Per le stampanti a trasferimento termico, preferisco proporti un video-articolo conoscitivo, per mostrarti le potenzialità grafiche di questa tecnologia.
Perché alcuni prodotti attirano immediatamente
l’attenzione dei consumatori mentre altri invecchiano sugli scaffali?
I grandi marchi cavalcano stabili l’onda della loro storica
affermazione sul mercato, mentre la nicchia di un produttore di poca fama va
conquistata giorno per giorno.
È qui che serve una strategia di marketing costruttiva.
Rispetto al tempo per effettuare un acquisto esistono due
tipologie di consumatore:
il frettoloso e disattento, che riempie il
suo carrello catturato dai prodotti più appariscenti
lo scrupoloso osservatore che dedica
attenzione ad ogni particolare prima di scegliere
Entrambi scelgono grazie alla seduzione dell’etichetta sul tuo prodotto.
Potresti pensare di aver bisogno di un grafico per creare
etichette di prodotti di qualità professionale, ma non è sempre così.
Per creare etichette e imballaggi che ispirino i clienti
all’acquisto, segui questi sei semplici passaggi.
Studia il target dei tuoi clienti
Scegli una dimensione dell’etichetta per il
tuo imballaggio
Scegli il materiale per l’etichetta
Imposta correttamente la grafica
Progetta l’etichetta del tuo prodotto
Esegui delle prove di stampa per rivalutare
il tuo lavoro
Analizziamoli ad uno ad uno.
1° Passaggio – Studia il target dei tuoi clienti
Non esiste scelta valida se non si individua prima il beneficiario.
Chi sono i tuoi clienti? Quale è la loro età, etnia,
posizione, occupazione, sesso, stile di vita, livello di istruzione?
Pensa alle loro motivazioni di acquisto…
Perché dovrebbero acquistare il tuo prodotto rispetto a uno concorrente?
Quali sono le loro aspettative?
Cosa stanno proponendo marchi simili sul mercato?
Questa serie di domande ti orienterà già su un certo
livello di scelta.
Una confezione accattivante ha un costo, e ne deve valere la pena, deve essere apprezzata dal cliente e contemporaneamente posizionare il tuo prodotto sulla giusta fascia competitiva.
2° Passaggio – Scegli una dimensione dell’etichetta per il tuo imballaggio
Contenitore ed etichetta sono due unità simbiotiche e non
si può scegliere la seconda senza aver stabilito il primo.
Prima di decidere chiediti:
Esiste uno standard industriale?
Cos’è visivamente più importante, la
confezione o il prodotto?
Quanto spazio vuoi o devi dedicare sul
prodotto per riportare tutte le informazioni necessarie?
Un’etichetta
avvolgente che copra il 95% del contenitore offrirà tanto spazio per immagini e
testi, mentre un’etichetta piccola e minimalista consentirà una comunicazione
sintetica.
Contenitori di forma particolare sono molto
difficili da etichettare: una grande etichetta rettangolare non si accoppia con
una superficie irregolare, quindi se la normativa ti impone di riportare
parecchie informazioni, devi rinunciare ad un imballaggio stravagante e
mantenerti su forme tradizionali.
3° Passaggio – Scegli il materiale per l’etichetta
Se il tuo prodotto non sarà esposto all’umidità o altre
aggressioni di solventi e detergenti, hai la piena libertà di compiere
qualsiasi scelta, seguendo un criterio puramente estetico per valorizzare lo
spirito del tuo prodotto.
Romantico ed elegante? Carta liscia o vergata.
Rustico e artigianale? Carta Kraft con il suo caldo
marrone.
Moderno e glamour? Poliestere o polipropilene lucido,
perlato, argentato.
Minimalista e alternativo? Polipropilene trasparente
I materiali sintetici sono impermeabili e resistenti all’attività chimica dei solventi. Sono ideali per creare un’etichetta accattivante che non manifesti segni di invecchiamento, la soluzione ottimale per prodotti da bagno.
Un’etichetta trasparente ispira sincerità ed essenzialità, completa il contenitore senza coprirlo, valorizza la sua forma e il suo contenuto, consente il protagonismo del prodotto.
Se ti occorre una fornitura di etichette con materiali e dimensioni personalizzate, contattaci
Prendi in considerazione anche la modalità operativa per
applicare le tue etichette.
Se hai una produzione limitata, potresti avere la
pazienza di attaccarle a mano.
Se invece parliamo di migliaia, replicare la precisione
tante volte è difficile, meglio provvedere con un applicatore di etichette.
Una integrazione adesiva non riuscita è l’imprevisto più deleterio da scongiurare, screditerebbe la professionalità del tuo marchio.
4° Passaggio – Imposta correttamente la grafica
Non sei un grafico? Non è fondamentale se hai un innato
buongusto.
Un programma grafico ha tantissime funzioni per ottenere
effetti strabilianti, ma anche strumenti di facile utilizzo: puoi importare immagini,
creare forme e inserire testi…tutto quello che serve per creare un’etichetta.
Per assicurarti che il tuo design venga stampato nel
miglior modo possibile, segui questi suggerimenti per la grafica:
Mappare le zone di sicurezza e un margine extra
Zona di sicurezza: Per
assicurarti che nulla di importante venga tagliato durante la fustellatura dell’etichetta,
ti consigliamo di tenere tutto a 3 mm all’interno del contorno di taglio.
Margine extra:
prevedi un’area stampata fuori dal taglio aggiungendo 3 mm di disegno
all’esterno, per evitare zone bianche sul contorno.
Considera eventuali zone di sovrapposizione
Le etichette avvolgenti sono incredibilmente popolari su
barattoli, bottiglie e contenitori cilindrici.
L’avvolgimento totale garantisce un’adesione perfetta
dell’etichetta alla confezione, grazie alla sovrapposizione dei lembi.
Misura quanta sovrapposizione avrai e aggiungila all’area dell’etichetta, contrassegnala per ricordarti di tenere i disegni e il testo importanti fuori dalla sezione.
5° Passaggio – Progetta l’etichetta del tuo prodotto
Se la tua linea segue la tendenza minimalista, avrai
un’etichetta con pochi essenziali elementi, tutti scelti con estrema cura e
soprattutto rappresentati su materiali di qualità selezionatissima, o
rischierai di incorrere in un risultato sciatto, povero.
Se la tua linea segue il trend massimalista, al contrario rischi un sovraffollamento grafico ed un risultato confuso, privo dei giusti accenti sui particolari più importanti.
La tua etichetta presenterà il tuo prodotto ai tuoi clienti con un linguaggio visivo diretto e una comunicazione testuale esplicita.
Aiutano i consumatori a creare rapidamente associazioni
tra il tuo prodotto e i loro desideri. Pensa di includere un’immagine del tuo
prodotto in primo piano per rappresentarne il sapore o la consistenza.
Usa la grafica
Motivi, sfondi, pennellate: se posizionati sapientemente,
possono differenziare il tuo prodotto sullo scaffale e rendere ancora più personalizzato
il tuo brand.
Se il tuo prodotto è un articolo di lusso usa motivi morbidi o sottili. Se è rivolto a un pubblico giovane, ha più senso optare per un design più giocoso e colorato.
Considera i colori
Assicurati di incorporare i colori del tuo marchio
nell’etichetta del prodotto. Puoi essere tentato di scatenarti con colori e
caratteri divertenti, ma non allontanarti troppo. L’armonia cromatica renderà
il tuo marchio equilibrato e facile da riconoscere.
Testi onesti e chiari
Devono essere il più specifici possibile per mostrare
chiaramente una differenza rispetto ai tuoi concorrenti, ma tutto ciò che
scrivi deve essere vero. Non fare affermazioni di cui non hai la scienza,
approfittando della buona fede del consumatore.
Assicurati che la dimensione del carattere sia leggibile
e che sia in giusto contrasto di colore con lo sfondo: tutti i testi incomprensibili
saranno ignorati dai clienti pigri o con deficit visivo.
Allo stesso tempo, usa varie strategie per evidenziare la gerarchia delle informazioni.
Potresti farlo con l’aggiunta di un colore accattivante,
di un font originale, di un posizionamento asimmetrico, di una grafica che
aiuti a richiamare l’attenzione sul tuo messaggio.
Attenzione però, la mescolanza di troppi caratteri può confondere
il messaggio e rendere difficile la lettura.
6°
Passaggio – Esegui delle prove di stampa per rivalutare il tuo lavoro
C’è differenza tra quello che hai progettato sullo
schermo e il risultato di stampa.
Te ne renderai conto solamente dopo aver stampato il tuo
prototipo di etichetta e averlo attaccato sul tuo contenitore.
Quando lo osserverai per la prima volta, ripercorri tutti
i passaggi e poniti queste domande:
Stai trasmettendo la tua
prima impressione desiderata?
Esiste un sano equilibrio
tra design e informazioni?
La dimensione del testo e il carattere sono leggibili?
I colori appaiono come li volevi?
Non esagerare, snellisci
tutto ciò che hai scritto, progettato e pianificato.
Apporta le modifiche a tutto quello che non corrisponde al tuo ideale.
Sii chiaro e di facile
comprensione in modo che i consumatori leggano effettivamente cosa c’è sulla
tua etichetta.
Creare etichette per i tuoi
prodotti è un lavoro impegnativo, ma puoi farlo se ti appassiona!
Usando i suggerimenti sopra, creerai splendide etichette
che aiuteranno i tuoi prodotti artigianali a volare via dallo scaffale.
Se vuoi renderti autonomo nella stampa delle etichette dei tuoi prodotti, chiamaci. Possiamo proporti la stampante giusta per le tue esigenze.
Se non passi ogni ora della tua giornata lavorativa a pensare alle etichette dei prodotti, come facciamo noi, potresti non considerare una serie di fattori primari che devono essere analizzati prima di procedere all’acquisto delle tue etichette adesive .
Diversi elementi
devono allinearsi per creare l’etichetta perfetta per il tuo prodotto.
Per aiutarti a scegliere, abbiamo compilato un elenco di 5
errori frequenti che dovresti evitare di commettere per non perdere tempo e
denaro
1. Scelta impropria del materiale delle
etichette e dell’adesivo
Due componenti chiave che entrano nella scelta dell’etichetta giusta per la tua applicazione
sono il materiale di cui è composta l’etichetta
e l’adesivo.
Questi due elementi devono lavorare insieme per stabilire
il tipo di legame desiderato.
Alcuni adesivi funzionano bene con un materiale sintetico
come polipropilene il pvc o il poliestere, mentre altri sono più idonei con carta o cartone.
Un adesivo forte con etichette in carta potrebbe
funzionare bene per un’etichetta economica a prova di manomissione: non può
essere rimosso e riapplicato senza essere distrutto.
La stessa combinazione potrebbe non essere la scelta più
adatta per un’etichetta prezzo.
Quante volte capita di acquistare un prodotto e avere
difficoltà a togliere l’etichetta, perché l’adesivo lascia sulla superficie di applicazione dei fastidiosi residui di
colla e carta, difficili da rimuovere anche con il lavaggio .
L’etichetta applicata su un oggetto in vendita, per non
infastidire l’acquirente, dovrebbe avere un adesivo rimovibile, che non lascia
alcun residuo quando si stacca.
Non esiste un’unica combinazione “standard” di etichette
e adesivi .
La scelta dell’etichetta e del collante giusto dipende
dalla tua specifica applicazione.
Affidati a un fornitore che abbia una vasta gamma di
materiali e adesivi e che sappia consigliarti la soluzione di etichettatura più
idonea alle tue esigenze.
2. Trascurare la forma del prodotto
La forma di una superficie può influenzare la forza di un
legame adesivo.
Bottiglie e barattoli rotondi o affusolati sono più
difficili da etichettare rispetto ad una superficie piana.
Le curve possono distorcere le immagini sull’etichetta
del prodotto, motivo per cui è importante pensare in tre dimensioni quando si
progetta l’etichetta per un contenitore cilindrico.
Il modo più semplice per testare l’efficacia di un’etichetta
è applicarla sul prodotto e verificarne il risultato estetico, ma anche la sua resistenza
in una situazione reale
Per tutta la sua durata, un’etichetta del prodotto può
essere esposta a umidità, luce solare, caldo e freddo estremi e rapidi
cambiamenti di temperatura.
Tutte queste condizioni possono allentare legami adesivi,
rovinare o strappare il materiale dell’etichetta e scolorire la stampa.
Se pensi al ciclo di vita di una bottiglia di birra, può passare dalla
temperatura ambiente degli scaffali di un rivenditore di birre artigianali,
all’interno freddo del frigorifero, all’immersione in ghiaccio e acqua, al sole
ardente e al calore di una stagione estiva.
In tutto questo,
l’etichetta deve continuare a fare il suo lavoro: rappresentare il tuo marchio.
I cambiamenti di temperatura possono causare l’espansione
e la contrazione dell’etichetta, e incidono sulla forza adesiva.
Se hai bisogno di un’etichetta per identificare attrezzatura esposta all’esterno e desideri una stampa indelebile, resistente a condizioni atmosferiche avverse, ai detergenti e ai solventi o anche a sollecitazioni meccaniche la scelta di un materiale della 3M, un PVC fuso con adesivo molto tenace e stampa a trasferimento termico con ribbon specifico ti garantisce una stampa permanente e sempre leggibile.
Può essere allettante assumere un look rinnovato con una nuova etichetta.
Ma cambiare troppo
l’immagine può confondere i tuoi clienti fedeli.
D’altra parte, un cambiamento incrementale può essere una
scelta saggia.
Con il tempo i gusti e le preferenze
dei consumatori cambiano e tu devi tenerti al passo.
Quello che ha funzionato fino ad oggi potrebbe non funzionare
domani.
Introdurre dei particolari che
rinnovano la grafica delle tue etichette, senza stravolgere l’identità del tuo
marchio può aiutarti a mantenere una connessione emotiva con tuoi consumatori e ad attirare l’attenzione
di nuovi clienti
5. Ignorare il metodo di applicazione
Come pensi di applicare le tue etichette? A mano o con un
applicatore di etichette?
In quale posizione devi applicare le tue etichette? Hai
più etichette per la stessa confezione?
Queste sono domande che devi prendere in considerazione
prima di ordinare le etichette dei prodotti perché determinano la tecnologia di
stampa, il formato e il confezionamento dell’etichetta( in rotoli o fogli) e il materiale che puoi utilizzare per
la tua etichetta.
Hai valutato che l’applicazione manuale di un’ etichetta
su un contenitore cilindrico o conico spesso può darti dei problemi di allineamento o di
grinze sull’etichetta.
Quando il tuo prodotto è allineato sullo scaffale insieme
ad altri la più piccola imperfezione è immediatamente visibile.
Un’etichetta imperfetta non farà vendere il tuo prodotto,
se non dai un’immagine professionale i clienti facilmente potrebbero pensare
che la stessa trascuratezza possa coinvolgere anche la qualità di quello che offri.
Conclusioni
Se non hai esperienza, se hai avuto problemi con le tue attuali etichette, il consiglio è quello di affidarti a professionisti del settore che sappiano valutare le opzioni migliori per la tua etichetta.
Sapevi che puoi ridurre i
costi di stampa facendo scelte di design intelligenti? Sebbene questi risparmi
possano sembrare millesimali, possono sommarsi rapidamente per una produzione
completa di etichette.
Ecco una serie di
suggerimenti per ottimizzare il tuo budget senza sacrificare l’estetica e la
qualità.
Etichette dal design minimalista
Il minimalismo è una scelta
progettuale che abbraccia la semplicità, utilizzando un numero essenziale di
elementi per creare un aspetto pulito e sofisticato.
È di tendenza in vari
settori, dall’arredamento alla moda, e non ultimo il design di etichette.
Una grafica più snella da stampare permette di ridurre il consumo di inchiostro.
Per creare etichette minimaliste segui questi quattro principi:
I clienti ricevono fino a
10.000 messaggi promozionali al giorno ma ne memorizzano solo una parte.
Se li semplifichi, possono
capire più rapidamente e facilmente se il tuo prodotto è adatto alle loro preferenze.
Identifica ciò che è più comunicativo
per il tuo prodotto ed evidenzia solo quello. Meno parole, meno elementi di
design affollati e persino un’etichetta più piccola per rappresentare il tuo
prodotto possono contribuire ad una riduzione dei costi di stampa.
2.Aggiungi spazio bianco
Il minimalismo adotta molto spazio bianco. Il tuo spazio bianco non è spreco di opportunità, è lo spazio organizzativo per il tuo design.
Indirizza l’attenzione sul messaggio fondamentale del tuo prodotto e consente di risparmiare sui costi di inchiostro e toner.
Se il bianco non si addice
al tuo prodotto, aggiungi invece un tocco di colore.
La chiave qui è usare il
colore in modo efficiente e mirato. Usarne troppo crea una giostra chiassosa e
confusa, dosarlo può aiutare ad attirare l’attenzione sugli elementi più
importanti.
Ciò può massimizzare
l’impatto e ridurre il consumo di inchiostro o toner.
4. Usa la tipografia per comunicare
La tipografia e i caratteri
possono comunicare tanto quanto la grafica e le parole, ma in molto meno spazio,
inviando ai clienti scie emozionali.
Quindi, scegli la tua
tipografia col cuore.
Le scelte che fai possono diffondere particolari toni, parlare a un determinato pubblico, comunicare sfumature uniche sul tuo prodotto e convincere il cliente ad acquistare il tuo prodotto.
Le etichette adesive
frontali tradizionali non sono l’unica opzione per il marchio del prodotto. Le
opzioni creative possono farti risparmiare materiale e costi di stampa e
aiutarti a distinguerti sullo scaffale.
Chiudi buste, bollini, cartellini, ad esempio, sono un metodo di etichettatura alternativo e appariscente.
Prova l’anteprima con una bozza di stampa
Niente spreca più denaro di
un lotto di etichette andato storto.
Prima di stampare l’intero
set di etichette, è preferibile stampare alcuni campioni e provarli sulla
confezione. In questo modo potrai verificare se c’è qualcosa da modificare nei
testi, nella grafica, nella precisione del colore, nella distribuzione globale
del layout.
Per le bozze è consigliabile impostare la stampante in bassa qualità che impiega quantità di inchiostro minori. Il documento stampato sarà più sbiadito ma comunque efficace per la valutazione.
Stampa solo il numero di etichette che ti occorre
È importante tenere conto
delle potenziali modifiche normative quando si stampano grandi quantità di
etichette.
Alcune categorie di prodotti
possono essere più inclini a modifiche normative. Nel settore cosmetico e
alimentare gli ingredienti possono cambiare senza minimo preavviso e ci si
ritrova con un mucchio di etichette inutilizzabili.
Un servizio di stampa esterno
obbliga a un minimo d’ordine comunque elevato per aziende con medie produzioni,
e ritrovarsi 20.000 etichette quando in realtà ne servivano solo 10.000 è una
falsa economia.
La scelta economicamente più vantaggiosa è rendersi autonomi nella produzione di etichette.
Una grafica intelligente permette di risparmiare sul costo di proprietà globale dell’etichettatura dei prodotti, a partire dall’ acquisto della stampante, che non va sovradimensionata rispetto alle proprie reali esigenze, fino alla gestione dei costi dei materiali di consumo.
Se ti occorre una consulenza completa e specializzata, chiamaci
Se stai prendendo in considerazione la possibilità di
produrre in completa autonomia le etichette dei tuoi prodotti, devi partire con
il piede giusto e focalizzare l’attenzione su dettagli tecnici che, se
trascurati, rovineranno ogni tuo più aureo progetto.
Il successo di un’etichetta è un obiettivo da garantire
nel tempo, non si ferma al momento in cui il tuo layout viene realizzato dalla
stampante.
Un’etichetta ben progettata è la simbiosi stratificata di
varie scelte a catena, ognuna dipendente dall’altra.
Un numero sorprendente di fattori deve allinearsi per creare l’etichetta perfetta per il tuo prodotto e, soprattutto, i fattori differiscono a seconda delle condizioni ambientali a cui il tuo prodotto sarà esposto.
Vediamo con che ordine procedere per arrivare alla
soluzione ottimale.
FATTORE N.1 – Su che contenitore verrà applicata la tua
etichetta? Quale materiale? Quale forma?
Se il tuo contenitore è in plastica o in vetro,
tondeggiante o pianeggiante, consistente o comprimibile, richiederà
l’applicazione di un’etichetta appropriata sia per la sua possibile forma
(rettangolare, tonda, fustellata), che per il suo materiale (carta o
sintetica), nonché per il tipo di collante che più garantirà un’adesione a
lungo termine.
Analizzando la sinergia dei materiali, un
contenitore in vetro o metallo presenta una naturale affinità con l’adesivo,
mentre un contenitore in plastica necessita di un adesivo più aggressivo.
Se il contenitore ha un volume variabile
(tubo comprimibile, busta), non sarà possibile far aderire correttamente
un’etichetta realizzata con un materiale rigido come il poliestere o la carta.
Mentre il cliente consuma il prodotto vedrà una
progressiva e sgradevole sgualcitura dell’etichetta che conferirà al prodotto
un aspetto trascurato.
In questo caso è più professionale adottare per l’etichetta un materiale flessibile e garantire un’estetica durevole al tuo marchio.
La forma di una superficie può influenzare la
forza di un legame adesivo. Bottiglie e barattoli rotondi, inoltre, possono
presentare sfide che i contenitori a facciata piatta non presentano.
Infatti le curve distorcono le immagini sull’etichetta del prodotto, e tutto
appare irreale e destabilizzante.
Se vuoi che il tuo intero marchio e logo siano visibili sullo scaffale, devi ragionare in tre dimensioni quando progetti il tuo layout.
FATTORE N.2 – Quali condizioni ambientali influiranno sul
tuo prodotto?
Per tutto il suo ciclo di vita, se l’etichetta del
prodotto è esposta a umidità, luce solare, caldo e freddo estremi e rapidi
cambiamenti di temperatura, o all’aggressione di solventi e sostanze chimiche
devi utilizzare una tecnologia di stampa e un materiale in grado di resistere a
condizioni avverse.
Tutte queste condizioni minacciano di scolorire la stampa, allentare i legami adesivi e strappare i materiali.
Pensa a una bottiglia di birra o di vino.
Può variare dalla temperatura ambiente sugli scaffali di un rivenditore di birre artigianali, agli interni freddi del frigorifero di un cliente, all’immersione in ghiaccio e acqua all’interno di un dispositivo di raffreddamento, al sole ardente e calore di una stagione estiva.
In tutto questo altalenare di condizioni, l’etichetta deve continuare a fare il suo lavoro: rappresentare il tuo marchio.
I cambiamenti di temperatura causano l’espansione e la
contrazione di una superficie, dilatando l’etichetta del prodotto insieme ad
essa.
Contenitore ed etichetta svolgono ciascuno un ruolo
fondamentale per attrarre il cliente, ma l’adesivo è letteralmente la colla che
tiene tutto insieme.
Esistono molti tipi di adesivi per etichette e ognuno di
essi può offrire alcuni vantaggi e svantaggi.
Basi adesive: gomma o acrilico?
Esistono due basi primarie per la realizzazione di
adesivi per etichette: gomma e acrilico.
Non esiste davvero un’opzione standard e, a volte, le
esigenze personali non guidano verso una scelta univoca.
Fortunatamente, oltre alle basi adesive standard,
esistono degli adesivi rinforzati altamente specializzati per resistere alle
condizioni d’uso più discordanti.
L’adesivo giusto dipende
anche dalla funzione specifica dell’etichetta.
Le condizioni ambientali possono deteriorare anche l’aspetto cromatico dell’etichetta: in particolar modo l’esposizione alla luce è responsabile di un invecchiamento precoce delle tinte, già prima che il prodotto arrivi nelle mani del cliente, svalutando la sua visibilità sullo scaffale.
Analizzando l’anatomia di un’etichetta personalizzata, incontriamo
una stratificazione di elementi, quelli più esterni sono:
Il rivestimento
La vernice è un rivestimento liquido applicato sulla tua
etichetta per fornire un tocco estetico finale e una leggera protezione
dall’uso quotidiano.
Il laminato è un film trasparente che copre il frontale
dell’etichetta, offrendo una protezione extra-resistente alla luce solare,
all’umidità, alle sostanze chimiche o alla manipolazione.
L’inchiostro
L’inchiostro svolge la maggior parte delle comunicazioni
per l’etichetta. Può farlo in stile colorato, in bianco e nero, con testo,
disegni, foto o un mix di tutto.
Per le stampanti a getto di inchiostro:
Gli inchiostri a base di acqua sono un’opzione
conveniente e generano stampe dai colori brillanti e vivaci.
Sono meno resistenti e più inclini allo scolorimento
rispetto agli inchiostri pigmentati.
Gli inchiostri pigmentati
sono una buona scelta quando la durabilità è importante e non richiedono una
finitura protettiva sull’etichetta.
Gli inchiostri UV sono
durevoli, resistenti allo sbiadimento e ai prodotti chimici aggressivi.
Per le stampanti a trasferimento termico (stampa
monocromatica a caldo) esistono dei nastri inchiostranti con caratteristiche di
resistenza crescenti passando dal ribbon in cera, a quello in cera-resina
(mediamente resistente), fino al ribbon in resina (ultraresistente).
Materiale frontale dell’etichetta
Il materiale utilizzato per realizzare l’etichetta è la
superficie che contiene l’immagine stampata e fornisce la struttura dell’etichetta.
La carta è una scelta classica ed efficace per molte applicazioni.
È disponibile in molte opzioni: opaca, vergata, patinata, lucida, offrendo una varietà di look dal più naturale all’ high-tech.
Spesso
utilizzata su bottiglie e vasetti, la carta è una scelta sensata se l’etichetta
non deve sopportare l’esposizione all’acqua o altri elementi aggressivi.
Il film sintetico,
flessibile e resistente, è un’ottima scelta sia per ambienti umidi, sia dove
può essere contaminato con solventi e olii.
Un
materiale sintetico può variare dal vinile al polipropilene al poliestere, con
numerosi sottoinsiemi all’interno di ciascun tipo.
Ogni tipo di film ha caratteristiche, prezzi, durata diversi e come ripetiamo sempre la scelta giusta dipende dalla tua specifica applicazione.
FATTORE N.3 – Quale stampante è in grado di rappresentare
fedelmente il tuo marchio?
Dopo aver valutato i primi 2 fattori, è il momento di
capire come procedere per la vera e propria realizzazione grafica.
Se il tuo marchio ha già una storia, non puoi tradirlo
stampando etichette di bassa qualità estetica disattendendo le aspettative del
cliente target, e non allineandoti con i requisiti dei prodotti concorrenti.
Hai un marchio che segue una linea grafica
semplice e minimalista? Testi essenziali, un unico colore, immagini basilari?
Puoi orientarti verso una stampante a trasferimento termico (monocromatica).
Hai un design più ricco e comunicativo? Testi
abbondanti, vari colori, immagini con qualità fotografica?
Devi stampare a getto di inchiostro.
Entrambe le soluzioni vanno dimensionate in base alle
proprie necessità, considerando il volume di stampa annuo e la dimensione delle
etichette da produrre…calcoli da fare con carta e penna!
Ora mettiti nei panni del cliente che passeggia tra i
corridoi di un supermercato e vaga con lo sguardo tra centinaia di prodotti
esposti sugli scaffali.
Dove si soffermerà il suo sguardo trasformandosi dal
disorientato all’interessato? O ricadrà sul prodotto che già usa e conosce, o
su quello con l’etichetta più attraente.
Quindi, la scelta deve essere accurata e ponderata sui
tuoi requisiti di stampa.
FATTORE N. 4 – Quale metodo userai per applicare le tue
etichette sul contenitore?
Non c’è inconveniente peggiore che vedere un’etichetta
attaccata storta o piena di grinze seppur ben progettata!
Valutare una soluzione semi-automatica per l’applicazione delle etichette fa risparmiare tempo e aumenta la produttività.
Pur avendo affrontato le varie problematiche cercando di chiarire i vari aspetti tecnici, è evidente che la casistica è talmente articolata da richiedere la consulenza di una figura professionale esperta.
Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo è importante partire con il piede giusto: risparmiamo tempo e denaro!
Se facciamo una panoramica relativamente recente, dagli anni ’90 ad oggi, degli stili grafici più diffusi tra i prodotti di ogni settore, non si può negare che la scelta del font come primo protagonista di un’etichetta sia oramai altamente di tendenza, sostituendosi nel ruolo precedentemente monopolizzato da immagini e sfondi predominanti, a volte ingombranti.
È un
riflesso dei gusti che cambiano, si semplificano, cercano chiarezza e linearità
comunicativa.
Ci sono delle regole grafiche che bilanciano su un’etichetta lo spazio destinato alle informazioni, alle immagini, ai loghi rappresentativi del marchio, regole che danno un gran valore allo spazio vuoto come esaltatore dello spazio pieno, rendendo tutto più decompresso e leggibile.
Nessuna
etichetta è completa senza un carattere adatto all’immagine del tuo marchio: la
tipografia che usi comunica più delle semplici parole.
In un’etichetta totalmente priva di immagini, la progettazione gerarchica delle scritte con la scelta dei font da combinare, la loro dimensione e distribuzione, riuscirebbe senza dubbio a comporre un’etichetta in empatia con il consumatore medio contemporaneo.
I criteri
progettuali tengono conto essenzialmente di:
scelta dei font che rappresentano il tuo prodotto ed il pubblico a cui è dedicato
gerarchia visiva tra la dimensione delle informazioni principali e secondarie
visibilità e leggibilità di ogni informazione, seguendo le normative di settore
spaziatura tra le parole
contrasto di colore tra scritta e sfondo
LA SCELTA DEL FONT
I caratteri che scegli trasmettono la personalità del tuo marchio.
Un elegante font serif (lettere con piedini) è un’opzione di riferimento per l’etichetta di un vino di classe, mentre un font sans serif (lettere senza piedini) si abbina alle etichette più moderne.
La scelta del font dipende dal tipo di messaggio che vuoi trasmettere, fai solo attenzione a non assumere troppe personalità diverse, semmai scegli caratteri appartenenti a famiglie simili.
Questa etichetta di miele abbina un carattere di script articolato che fa risaltare il nome del prodotto a un carattere sans serif che comunica le informazioni in modo estremamente leggibile
Vediamo alcuni stili di font ed i sentimenti che ispirano, ne esistono a miriadi, scaricabili in versione free da tanti siti dedicati.
Se vuoi rappresentare un’eleganza semplice, considera i
caratteri che sono sia ordinati che classici, con linee strette ma leggibili.
Un font scritto a mano è molto efficace nell’aiutare i clienti a familiarizzare con un marchio dall’impronta rustica. Questi caratteri possono favorire la percezione di apertura e cordialità e sono particolarmente indicati per i prodotti artigianali.
Cerchi qualcosa di un po’più bizzarro? Se il tuo prodotto si riferisce ad un target giovanile, ti conviene optare per caratteri più spensierati con alti e bassi oscillanti, molte curve e un pizzico di abbellimento.
Moderno, audace e semplice è il font adatto a rappresentare un marchio dal carattere più angolare e strutturato, di tipo industriale.
LA
GERARCHIA VISIVA
Alle persone
non sempre piace leggere.
Questo è un
problema quando sulla tua etichetta racconti la storia del tuo prodotto.
Fortunatamente, una buona gerarchia di testi ti aiuterà a stabilire il giusto
modello di visualizzazione e a comunicare la tua storia con stile.
Come in ogni storia, la tua etichetta avrà bisogno di un inizio, una metà e una fine. Alcune parole sono più importanti di altre, motivo per cui è possibile variare il peso e il posizionamento di determinati testi per richiamare le informazioni in un ordine specifico, così il tuo cliente non dovrà sforzarsi per valutare la priorità dei concetti fondamentali. Hai solo pochi secondi per generare un’impressione, giocateli bene.
Se le
persone non riescono a leggere le tue etichette, qualcosa è andato storto nella
progettazione grafica. Un testo illeggibile è inutile, sgradevole e da
diffidare, come le clausole delle compagnie assicurative. Quindi, molto probabilmente,
ti sarà difficile conquistare l’attenzione di un nuovo cliente.
Seguire gli
standard normativi minimi previsti per il proprio settore è un’indicazione
sufficiente (qualsiasi carattere inferiore ai 5 pt diventa arduo da leggere).
Un’etichetta
con un materiale lucido o sintetico ha una resa differente da un’etichetta in
carta.
Se utilizzi
un materiale molto assorbente utilizza caratteri più lineari e con pochi
dettagli per aumentarne la leggibilità.
Se hai uno
spazio ristretto dove dover inserire tante informazioni, come spesso accade nel
settore cosmetico e farmaceutico, ma anche in confezioni per alimenti con
piccola grammatura, la soluzione è optare per una stampante ad elevata
risoluzione, per rendere leggibili anche i caratteri minimi.
Per trovare
il giusto equilibrio, non basta fidarsi di come il testo appare allo schermo,
occorre stampare una prova del tuo layout e giudicare la sua leggibilità reale,
quindi regolare le dimensioni del testo, se necessario.
Se sull’etichetta sono presenti solamente scritte di varie proporzioni, non ci sono limiti di grandezza per le misure massime, ed è anzi consigliabile abbondare per privilegiare il ruolo dei testi sulle vostre etichette.
Se sull’etichetta coesistono sia testi che immagini, bisogna evitare di metterli in competizione, ad ognuno il suo spazio: i testi non dovrebbero mai sopraffare le immagini.
LA
SPAZIATURA
Oltre alla
dimensione del singolo carattere, è importante inquadrare la giusta spaziatura
tra le parole, conferendo naturalità al ritmo di lettura: parole troppo vicine
potrebbero sovrapporsi, parole troppo spaziate potrebbero disperdersi e
disorientare il cliente.
Anche per
questa valutazione è opportuno eseguire delle prove di stampa.
CONTRASTO
DI COLORE
Alcune
combinazioni di colori possono avere un bell’aspetto insieme, ma possono creare
problemi di lettura per i consumatori se adottati nella sovrapposizione
testo-sfondo.
La resa effettiva del colore dipende molto dal materiale dell’etichetta utilizzata. Per i caratteri di piccole dimensioni è consigliabile adottare testi scuri su sfondi chiari piuttosto che il viceversa.
Divertiti a
sperimentare soluzioni per le tue etichette, consultandoti con un grafico
esperto che sappia prevedere le difficoltà tecniche e le dissonanze estetiche
che potrebbero non dare il giusto risalto al tuo prodotto, in un mercato ricco
di offerte competitive.
Se hai
bisogno di qualcuno che ti renda autonomo nella stampa delle tue etichette,
chiamaci.