La non corretta configurazione del driver di stampa comporta errori che rallentano o addirittura fermano il processo di produzione delle etichette.
Gli errori più frequenti riscontrati sono:
layout di stampa non centrato sull’etichetta
stampa troppo chiara o poco nitida
salto di etichette durante il processo di stampa
stampa non allineata
la stampante avanza ma non stampa nulla
Il settaggio dei parametri corretti solitamente risolve la maggior parte degli errori di stampa.
I parametri principali da settare nel
driver sono
Velocità di stampa
Temperatura (indicata come Darkness)
Dimensioni dell’etichetta
Modalità operativa (termica diretta o
trasferimento termico)
Tipo di materiale
SEZIONE PAGE SETUP
Nella cartella stampanti selezioniamo con il tasto destro del mouse il driver della ZD410 e andiamo su Preferenze di Stampa.
Nel menù Page Setup impostiamo le
dimensioni dell’etichetta coerentemente con l’unità di misura visualizzata, che
può essere modificata a nostro gradimento nella sezione Units.
Alla voce Media Type selezioniamo il tipo di materiale che stiamo utilizzando potendo scegliere tra supporto in carta continua, etichette con gap, con black mark sul retro oppure con tacche di riferimento.
SEZIONE PRINT OPTIONS
Nel menù Print Options impostiamo la velocità di stampa (Speed), la temperatura di stampa (Darkness) e il metodo di stampa (Printing mode).
Poiché la Zebra ZD410 è una stampante che stampa solo in modalità termica diretta impostiamo una temperatura medio alta in funzione del tipo di etichetta utilizzata. Per etichette in carta termica protetta devono essere utilizzati valori di temperatura più alti, rispetto ad etichette in carta termica economica
In modalità di stampa (Printing Mode)
scegliamo ovviamente l’opzione Direct Thermal.
Nel menù Operation Mode possiamo
definire altre caratteristiche specificando se nella nostra stampante è
presente un riavvolgitore, uno spellicolatore, una taglierina.
STAMPA DI UN’ETICHETTA DI PROVA
Per verificare la correttezza dei
valori impostati è possibile stampare un’etichetta di prova.
Andiamo nella cartella stampanti e selezioniamo con il tasto destro il driver della ZD410 e scegliamo Proprietà stampante, dove in basso a destra si trova il pulsante “stampa pagina di prova “
A
questo punto potete stampare la pagina di prova e verificare la qualità della
stampa, se non risponde ai vostri criteri ritornate nelle Preferenze di
stampa e modificate i valori impostati fino ad ottenere una stampa nitida
e allineata
In
questo articolo vediamo come gestire il dato letto attraverso un sistema RFID.
La
gestione del dato proveniente da un reader RFID viene spesso sottovalutata e
spesso non rientra nell’analisi iniziale della soluzione.
Un
reader RFID a cui vengono collegate le antenne NON si comporta
come un comune lettore USB collegato al PC, che legge il codice a barre e lo
trasmette in emulazione tastiera.
In realtà il comportamento è completamente differente: i tag RFID, fino a quando si trovano nell’area di copertura dell’antenna, vengono contemporaneamente rilevati e trasmessi centinaia o migliaia di volte creando così una mole di dati ridondante e difficile da gestire.
Guarda il nostro video illustrativo di lettura del tag RFID
Per ottimizzare questo flusso di dati bisogna
installare un software middleware.
Che
cosa è un middleware?
Un
middleware è un connettore software che si interpone tra i dispositivi RFID e
le applicazioni aziendali.
Il
middleware ha diverse funzioni e svolge un ruolo importante nel funzionamento e
nella gestione del sistema RFID.
Il middleware non solo gestisce lettori, antenne, stampanti RFID e la
comunicazione tra questi dispositivi e le applicazioni aziendali, ma gestisce,
filtra, aggrega e dà un senso ai dati provenienti dai tag RFID.
Quindi, un middleware è un applicazione software che permette la connessione e interazione dei dispositivi Rfid con i sistemi gestionali ERP o MES aziendali, permettendo la lettura e la gestione del dato in modo semplice ed univoco.
Vediamo quali sono
le funzioni principali di un middleware
Gestione dei dati
Sicuramente questa è una delle caratteristiche più importanti, perché durante la lettura di un tag da parte del sistema, il dato in esso contenuto viene preso direttamente in carico dal middleware che lo elabora e lo trasferisce all’ERP o al database filtrando tutte le letture multiple.
Inoltre, considerando che ad un reader posso essere
collegate anche 8 antenne e in un impianto RFID possiamo avere anche più di un
reader, il software è in grado di discriminare da quale reader e antenna arriva
il dato.
Gestione dei
dispositivi
Con questa applicazione oltre
a configurare i reader, è possibile monitorare anche il corretto funzionamento dell’impianto
e gestire le porte GPIO dei lettori.
Quindi possiamo gestire segnalatori luminosi, acustici e sensori
torrette di segnalazione luminosa per sistemi RFID
Statiche dei dati
Analizzando i dati provenienti
dai singoli reader è possibile elaborare il traffico delle informazioni e
verificare l’efficienza per ogni singolo punto di lettura potendo così
ottimizzare i processi aziendali.
Inoltre, un middleware ben
sviluppato deve:
integrare
qualsiasi dispositivo di identificazione automatica indipendentemente dal
produttore, inclusi lettori RFID, stampanti / codificatori RFID, sensori e
altri dispositivi
gestire i
dispositivi da posizioni centrali e/o distribuite sul cloud
interfacciarsi con
varie applicazioni aziendali come Supply Chain Management (SCM), Warehouse
Management System (WMS), Enterprise Resource Planning (ERP)
supportare gli
standard di identificazione a radiofrequenza (RFID) attuali e futuri
Quindi nella fase di analisi
dei requisiti della soluzione RFID è basilare considerare l’implementazione di
un software middleware, affinché il dato sia presentato nella forma corretta.
Se devi implementare una nuova
soluzione con tecnologia RFID e vuoi fare un’analisi dei requisiti insieme a
noi contattaci
Quando acquistate un lettore di codice a barre
assicuratevi sempre che il costruttore renda disponibili le risorse necessarie
per configurare il lettore secondo le vostre specifiche esigenze di lettura e
operative.
I costruttori più importanti hanno una sezione sul loro
sito per scaricare manuali e software che permettono la configurazione dei
parametri del lettore.
In questo articolo illustriamo quali sono i parametri principali di configurazione del lettore Datalogic Gryphon I GD4132.
Dal sito della Datalogic è possibile scaricare sia una guida veloce di configurazione che il manuale completo per eseguire una configurazione avanzata del lettore.
Vediamo in questo articolo le caratteristiche che
possiamo impostare dalla guida veloce
METODO DI SCANSIONE
Ci sono 7 metodi diversi di scansione programmabili.
Il più comune è Triggle Single, cioè la scansione del codice
a barre viene attivata dalla pressione del grilletto.
Altri metodi operativi consentono la scansione senza la
pressione del grilletto, con una durata programmabile, quando un oggetto entra
nel “campo di vista” del lettore, ecc…
In pratica, esiste sicuramente una modalità operativa che
viene incontro alle tue esigenze specifiche
RESET AI VALORI DI DEFAULT
Se hai modificato alcune opzioni e desideri ripristinare
le impostazioni di default, scansionando il codice di reset riporterai il
lettore alle impostazioni predefinite di fabbrica
IMPOSTAZIONE DELL’INTERFACCIA DI COMUNICAZIONE
I lettori Gryphon I GD4132 sono disponibili in modelli con
interfaccia differente: USB, emulazione di tastiera, RS-232 ed emulazione penna.
Nella guida breve possiamo trovare i codici per impostare
l’interfaccia utilizzata.
Ad esempio, se utilizziamo il cavo USB, si può impostare l’interfaccia di comunicazione corretta attraverso la lettura dei codici di programmazione che troviamo nella sezione USB INTERFACE a pagina 15 del manuale Quick Reference Guide
In questo breve tutorial vediamo quali sono le
impostazioni da controllare quando si stampa da Crystal Reports su stampanti
Zebra passando per il driver Zebra
In Crystal Reports bisogna definire la
dimensione della pagina uguale alla dimensione dell’etichetta che verrà
stampata dalla stampante Zebra.
Ad esempio, se dobbiamo stampare un’etichetta con dimensione pari a 50 x 25 mm, la pagina in Crystal Reports deve essere impostata con una larghezza pari a 50 mm e altezza di 25 mm.
2. In Crystal Reports definire la stampante Zebra e il
driver Zebra utilizzati dal “Report”.
3. Una volta eseguita correttamente la stampa in un
ambiente di prova, assicurarsi che questo stesso ambiente con lo stesso driver
e la stessa configurazione vengano utilizzati nell’ambiente di produzione delle
etichette.
4. Assicurarsi di utilizzare la versione più recente di
Crystal Reports.
Nelle versioni precedenti di Crystal Reports si è
verificato un noto problema che causa la
perdita delle impostazioni della stampante da parte del programma.
Inoltre, la stessa versione del programma deve essere
installata su tutte le postazioni dove si utilizza la stampante.
5. Assicurarsi che in tutti i PC siano installati i font
inseriti nel layout di Cristal Report
A differenza del software di progettazione di etichette
Zebra, Crystal Reports è stato progettato principalmente per stampare su fogli
di carta e non su singole etichette.
Problemi con la lettura del codice a barre
Se si stampa correttamente, ma i codici a barre stampati
sulle etichette non vengono correttamente scansionati da un lettore, ecco due
possibili suggerimenti per risolvere il problema.
1. Ridimensionare i codici a barre prima di inviarli alla
stampante.
I codici a barre generati durante la stampa da Crystal
Reports sono stampati come grafica.
Se la dimensione del codice a barre non è un multiplo
esatto dei dpi (risoluzione) della testina di stampa della stampante Zebra che
stai utilizzando, il codice a barre viene stampato con delle dimensioni fuori
standard che non vengono acquisite dal lettore.
2.Il driver ZebraDesigner include una funzione chiamata “Command
Font” che consente di passare i comandi direttamente alla stampante.
Inoltre, se si sviluppa in ambiente .NET dovrebbero
essere prese in considerazione le limitazioni del framework .NET.
Il framework .NET non consente l’uso dei caratteri della
stampante, ma è possibile utilizzare solo i caratteri True Type e Open Type.
Questa restrizione dell’ambiente .NET ha dimostrato di
influenzare sia i codici a barre che il testo.
Quindi nelle applicazioni in cui è necessario utilizzare
il visualizzatore Crystal Report per stampare etichette, .NET non riconosce i
font Zebra ed è necessario utilizzare i caratteri True Type per stampare le
etichette.
RFID è l’acronimo di “identificazione a
radiofrequenza” e si riferisce a una tecnologia in base alla quale i dati
codificati in un tag RFID o etichette intelligenti vengono acquisiti da un
lettore tramite onde radio, quindi senza che ci sia visibilità tra il
dispositivo di lettura e l’oggetto o la persona da identificare.
L’RFID è simile al codice a barre, in quanto i dati di
un’etichetta vengono acquisiti da un dispositivo ottico che li trasmette a un
database.
L’RFID, tuttavia, presenta alcuni aspetti che, in
applicazioni specifiche, apportano un automatismo di livello superiore,
velocizzando i processi ed eliminando gli errori umani, con un’efficienza
maggiore rispetto ai sistemi che utilizzano il codice a barre.
Uno dei principali vantaggi è che i dati contenuti nei tag
RFID possono essere letti al di fuori della linea di vista, mentre i codici a
barre devono essere allineati con uno scanner ottico.
Facciamo due esempi …
Pensiamo ad esempio ai cespiti aziendali, dove le etichette sono applicate sotto il piano di un tavolo o di una sedia: in questo caso la lettura con un lettore RFID risulterebbe certamente più comoda, perché è sufficiente avvicinarci all’oggetto da identificare senza essere costretti a piegarci e puntare il lettore direttamente sul codice a barre.
Un altro esempio in cui la tecnologia RFID porta un
effettivo beneficio nella velocità delle operazioni e nella riduzione drastica
degli errori è la gestione delle spedizioni. Applicando un’etichetta RFID ad
ogni collo o pallet, la lettura viene effettuata automaticamente al passaggio
della merce attraverso dei varchi dove sono posizionati
dei reader RFID.
Tramite la tecnologia RFID possiamo identificare
automaticamente gli oggetti, acquisendo i dati memorizzati nel tag o nell’etichetta
RFID e trasferendoli direttamente nel sistema informatico, con un intervento
umano limitato o addirittura nullo.
In un’applicazione semplice, un sistema RFID è costituito
da tre componenti:
un tag RFID o un’etichetta RFID
un lettore RFID
un’antenna
I tag RFID contengono un circuito integrato e un’antenna,
che vengono utilizzati per trasmettere dati al lettore RFID.
Il lettore converte quindi le onde radio in una forma di
dati più utilizzabile.
Le informazioni raccolte dai tag vengono trasferite,
attraverso un’interfaccia di comunicazione, a un sistema informatico host, dove
i dati possono essere memorizzati in un database, gestiti e analizzati in un
secondo momento per
gli scopi della specifica applicazione.
Lettori RFID
Esistono
lettori RFID fissi che vengono installati nei magazzini, nelle banchine di
carico ,sui nastri trasportatori sugli
scaffalo ecc. e lettori RFID portatili che permettono di
ottenere la tracciabilità delle risorse in completa mobilità.
lettore rfid zebra
I lettori fissi vengono installati solitamente
nei magazzini e nelle aree di carico e scarico per identificare velocemente il
passaggio di articoli, colli e pallet e tracciare gli accessi in entrata e/o
uscita.
I palmari rappresentano la scelta
ideale nelle situazioni in cui è necessario portare la tecnologia RFID nel
luogo dove serve, piuttosto che spostare gli oggetti nel punto in cui è
installato il lettore.
Tag RFID e etichette intelligenti
Come detto sopra, un tag RFID è
costituito da un circuito integrato dotato di memoria connesso ad un’antenna ed inserito in un case robusto, o
incorporato in una etichetta, in una card, in un braccialetto.
I tag RFID sono disponibili in varie forme e dimensioni e
possono essere passivi o attivi.
I
tag passivi ricavano l’energia per il funzionamento dal segnale proveniente dal
lettore RFID e le distanze a cui possono operare variano da alcuni centimetri a
qualche metro.
I tag passivi sono i più utilizzati, poiché sono più
piccoli e meno costosi da implementare.
A differenza dei tag passivi, i tag RFID attivi
dispongono di un alimentatore di bordo (ad esempio una batteria), che consente
loro di trasmettere dati in qualsiasi momento e possono raggiungere distanze
molte ampie.
In svariate applicazioni vengono utilizzate etichette
RFID, cioè etichette intelligenti dotate di tecnologia RFID che possono anche avere
un codice a barre e / o altre informazioni stampate.
Le etichette RFID possono essere codificate e stampate
utilizzando le stampanti per etichette RFID.
La tecnologia RFID viene utilizzata in diversi settori
per automatizzare i flussi aziendali:
Gestione delle scorte
Tracciamento delle risorse
Identificazione del personale
Controllo dell’accesso in aree riservate
Gestione della catena di approvvigionamento
Prevenzione della contraffazione
L’importanza del progetto pilota
L’RFID porta la tecnologia dell’identificazione
automatica ad un livello superiore, ma è sempre necessario eseguire un’analisi dettagliata
della propria applicazione, determinare accuratamente i requisiti richiesti da
un’implementazione a radiofrequenza e iniziare con un’installazione pilota.
La fase pilota è essenzialmente una installazione su
piccola scala in cui si determinano eventuali vincoli e colli di bottiglia, individuando
potenziali aree problematiche per apportare prontamente le modifiche necessarie
prima di implementare la soluzione su vasta scala.
Se vuoi automatizzare i tuoi processi aziendali investendo sulla tecnologia RFID, se hai bisogno di un consiglio e scegliere la soluzione migliore insieme a noi contattaci
La
tecnologia RFID utilizzata per l’identificazione automatica sta crescendo molto,
sia per interesse che per numero di installazioni, considerando che solo nel
2019 c’è stata una crescita del 25% rispetto al 2018.
Le
aziende sono costantemente alla ricerca di nuove soluzioni per diminuire i
costi del personale, per ottimizzare e velocizzare i flussi aziendali e per ridurre
drasticamente gli errori di tracciabilità e una soluzione RFID ben progettata si
dimostra un investimento efficace nell’automazione dei processi logistici e
produttivi.
Proprio
per questa crescita esponenziale i più grandi costruttori stanno investendo molto
nella costruzione di soluzioni hardware RFID con prestazioni e costi
competitivi dei reader RFID, delle antenne e dei tag.
Esempio
pratico: controllo spedizioni attraverso la tecnologia RFID
Nelle
piattaforme logistiche le spedizioni vengono effettuate in pallets o colli
singoli, i quali, in funzione della lista di carico, vengono posizionati di
fronte alla baia assegnata per essere successivamente caricati nel bilico.
Questa
operazione viene comunemente eseguita con terminali portatili e lettura del
codice a barre, ma in questo modo non possiamo avere la certezza che
l’operatore legga il codice a barre del pallet o del collo durante la fase di
carico del mezzo e si possono verificare flussi che generano errori.
Ad esempio, se l’operatore effettua le letture massive e successivamente carica la merce, poiché il processo è asincrono, non si ha la certezza di quanti colli siano stati effettivamente caricati sul bilico oppure l’operatore può omettere una lettura del codice a barre di un collo o pallet e caricare ugualmente la merce. In questi casi si genera un disallineamento tra la lista di carico e la merce effettivamente caricata.
La
tecnologia RFID UHF come risolve il problema?
In
questo caso la tecnologia RFID risolve il problema perché il collo viene
automaticamente letto in corrispondenza del passaggio attraverso un varco RFID.
Ad
ogni collo o pallet viene applicata una etichetta con tag RFID UHF e la lettura
del tag viene effettuata tramite dei varchi dove sono posizionati dei reader
industriali RFID in corrispondenza della ribalta: in questo modo abbiamo la
certezza che il controllo avvenga solo ed esclusivamente nella fase di carico.
Possiamo inserire anche delle torrette di segnalazione con luce verde o rossa, per avvisare in tempo reale l’operatore: luce verde collo corretto, luce rossa collo non corrispondente alla lista di carico.
Oltre
ad una torretta, in corrispondenza della ribalta, può essere inserito un
monitor dove l’operatore può visualizzare la lista di carico che riporta i colli
caricati nel mezzo.
Nell’esempio della foto la lista di carico è composta da 10 colli, l’operatore ha caricato il mezzo solo con 6 colli che vengono contrassegnati in colore verde, mentre in rosso sono evidenziati i colli mancanti.
L’operatore avrà la certezza di aver caricato correttamente il mezzo e completata tutta la lista di carico solo quando tutte le unità diventeranno verdi, come mostrato nella rappresentazione seguente
Questa
è un’applicazione molto richiesta in piattaforme logistiche di medie e grandi
dimensioni dove l’intensa movimentazione di colli e pallets può dar luogo ad
errori di carico e scarico della merce.
Applicare manualmente un’etichetta su una superficie
cilindrica senza imperfezioni è un’impresa quasi impossibile.
Gli applicatori semi-automatici rappresentano uno
strumento di lavoro efficace per le produzioni dove non è presente una linea di
confezionamento automatica.
In questo articolo presentiamo le caratteristiche dell’applicatore da tavolo AP360, uno strumento ideale perché richiede un investimento economico contenuto e risolve i problemi frequenti dell’applicazione manuale di etichette:
eliminazione di grinze sull’etichetta
disallineamenti tra etichetta e prodotto
spreco di materiale
perdita di tempo
Possiamo utilizzare l’AP360 per applicare etichette su superfici cilindriche
come bottiglie di vino, vasetti di confetture e sughi pronti, vasetti per le
creme del corpo e viso, flaconi per profumi o medicinali.
Funzionamento semplice e immediato
La caratteristica che contraddistingue questo applicatore
è la semplicità di utilizzo, che non richiede competenze particolari.
Il dispositivo non richiede la calibrazione di sensori o
procedere particolari di allineamento.
Con due semplici regolazioni meccaniche del rullo e della
guida del contenitore in pochi secondi si è pronti per applicare un’etichetta
perfetta, allineata, senza grinze.
La bottiglia o il vasetto viene poggiato su due rulli che
permettono la rotazione del contenitore e l’avvio dell’applicazione avviene
tramite un pulsante che aziona un motore per la rotazione e la spellicolatura
della etichetta, come puoi vedere nel seguente video.
Con l’AP360 è possibile applicare fino a 1200
etichette/ora in modo accurato e professionale.
Caratteristiche tecniche
Quando si acquista un applicatore di etichette, anche se manuale
o semi-automatico, è fondamentale analizzare le caratteristiche tecniche e
verificare che soddisfino i requisiti della propria applicazione.
Quindi gli elementi su cui dobbiamo porre la nostra
attenzione sono:
l’altezza del contenitore da 25,4 mm a 238 mm
il diametro del contenitore da etichettare che deve essere compreso tra 15 mm e 170 mm
la forma del contenitore che può essere cilindrica a conica
L’applicatore applica etichette confezionate in bobina,
pertanto anche il rotolo di etichette deve rispettare delle caratteristiche:
il diametro massimo del rotolo di etichette è pari a 203 mm
le dimensioni della larghezza dell’etichetta devono essere comprese tra 25,4 mm e 213 mm
l’anima del rotolo di etichette deve essere da 50,8 mm a 76,2 mm
L’applicatore AP360 applica una singola etichetta per
contenitore, ma se hai bisogno di applicare due etichette per contenitore, una
sul fronte e una sul retro, c’è il modello AP362 con progettazione avanzata per
applicare una o due diverse etichette per singolo contenitore.
L’AP362 è dotato di un contatore a led integrato e di una
memoria per un massimo di nove posizionamenti fronte/retro.
Gli applicatori della serie AP sono facili da gestire,
hanno dimensioni compatte per essere posizionati su qualsiasi tavolo da lavoro
ed hanno una costruzione robusta in lamiera di acciaio per resistere nel tempo.
Se hai bisogno di un applicatore di etichette contattaci: troveremo la soluzione più adatta alle tue esigenze.
La ZD500R è la stampante Zebra
disponibile con tecnologia di stampa sia termica diretta che a trasferimento termico
dotata di codificatore RFID UHF.
Per stampare e codificare i tag RFID
senza problemi è necessario impostare i parametri corretti nel driver di stampa.
Infatti, la non corretta configurazione del driver di stampa comporta errori che rallentano o addirittura fermano il processo di produzione delle etichette. Gli errori più frequenti riscontrati sono:
layout di stampa non centrato
sull’etichetta
stampa troppo chiara o poco nitida
salto di etichette durante il processo
di stampa
stampa non allineata
la stampante avanza ma non stampa nulla
produzione di etichette VOID, cioè non
codificate
Il
settaggio dei parametri corretti solitamente risolve la maggior parte degli
errori di stampa.
Le impostazioni principali da settare nel
driver sono
Velocità di stampa
Temperatura (indicata come Intensità)
Misura dell’etichetta
Modalità operativa
Tipo di materiale
Modalità sensore carta
Nella
cartella stampanti selezioniamo con il tasto destro del mouse il driver della
GK420 e andiamo su Preferenze
di Stampa.
IMPOSTAZIONE DELLA VELOCITA’,
DELLA TEMPERATURA, DEL FORMATO ETICHETTA
Nella maschera Opzioni impostiamo i seguenti parametri:
Velocità: consigliamo di settare un valore medio (7,6 cm/sec), a meno di
esigenze specifiche
Scurezza: la scurezza è un parametro che indica la temperatura di stampa. Questo valore va da 1 a 30.
La scelta deve essere effettuata in funzione di alcune linee guida:
Se si stampa in termico diretto (quindi senza uso del nastro di
stampa) la temperatura deve essere impostata su un valore medio-alto (da 15 in
poi) in correlazione con il tipo di materiale termico che si utilizza. Per
un’etichetta in carta termica protetta dovrà essere impostata una temperatura
più elevata rispetto ad una carta termica economica
Se si stampa a trasferimento termico le indicazioni generali in
funzione della composizione dei nastri di stampa sono: Nastro cera: temperature bassa Nastro cera-resina temperature media Nastro resina: temperatura alta
Nella sezione Formato del Foglio impostiamo l’unità di
misura dell’etichetta che andremo a stampare e l’orientamento
Dimensione: impostiamo la larghezza e l’altezza dell’etichetta (attenzione
esprimere la misura in funzione dell’unità di misura selezionata
precedentemente)
Ci spostiamo nel menù Impostazioni stampante avanzate per impostare i seguenti parametri:
Modalità di operazione: selezioniamo una tra le opzioni indicate, strappo quando preleviamo a
mano l’etichetta stampata, spellicolatore se la stampante è dotata di
spellicolatore oppure riavvolgitore se si utilizza un riavvolgitore di
etichette o RFID se dobbiamo stampare e codificare etichette RFID
Tipo di materiali: selezioniamo trasferimento termico se utilizziamo un nastro di stampa
(ribbon) per la stampa di etichette, diversamente scegliere termico diretto se stampiamo su un supporto
termico senza l’uso del nastro di stampa
Modalità sensore carta: scegliere percezione web se
si stampano etichette che hanno uno spazio tra un’etichetta e l’altra (GAP),
oppure rivelazione tacca di riferimento per
etichette che hanno una linea nera che delinea la fine di ogni etichetta sul
retro della siliconata.
A questo punto è possibile effettuare una calibrazione dei supporti attraverso il pulsante Taratura in basso a destra
123RFID è il software gratuito della Zebra per la
configurazione dei lettori fissi RFID, compatibile con i dispositivi FX7500, FX9500
e FX9600.
lettore rfid zebra
Il software è semplice ed intuitivo e permette di
configurare un lettore RFID Zebra in 3 semplici passaggi:
ricerca del lettore da utilizzare
connessione del lettore
lettura dei tag
Nell’implementazione di una soluzione RFID, solitamente il
processo di configurazione e ottimizzazione dell’hardware richiede tempo ed
esperienza.
L’utility 123RFID di Zebra riduce i tempi di sviluppo e presentazione di una implementazione RFID ed è adatta anche a chi non ha esperienza di soluzioni RFID.
Tutte le procedure di settaggio sono guidate, le diverse
opzioni di configurazione sono presentate tramite menu a discesa, pulsanti e
cursori con una rappresentazione immediatamente comprensibile anche ai meno
esperti.
Ad esempio, la potenza dell’antenna si
può regolare manualmente spostando un cursore e poi verificare i risultati mediante
i dati registrati su un grafico.
Il selettore dei profili aiuta a
scegliere il profilo di antenna giusto per il vostro ambiente da un elenco a
discesa di opzioni.
Inoltre, in ogni schermata è presente una guida in linea,
che fornisce le indicazioni per aiutare l’utente nel processo di installazione
e configurazione.
Con solo 3 passaggi si possono iniziare a leggere i tag.
Il software, alla sua sinistra mostra le 4 sezioni
principali:
Connect
Questa è la prima sezione che ti aiuta a selezionare il
lettore collegato attraverso un cavo usb, un cavo di rete, un indirizzo IP o
hostname oppure selezionandolo da una lista di lettori che sono stati
precedentemente collegati.
Read
Questa sezione ti consente di leggere immediatamente i
tag ed eseguire un inventario.
Puoi assicurarti di acquisire i tag giusti, in modo
affidabile con i potenti strumenti di filtro messi a disposizione dal software.
È possibile filtrare per lettore, per Indicatore di potenza del segnale ricevuto (RSSI), per EPC (completo o parziale) o per un elenco di tag come puoi vedere dal seguente video
Configure
In questa sezione, la procedura guidata di configurazione
del lettore consente di impostare i parametri del lettore e dell’antenna. Le
impostazioni vengono salvate immediatamente nel lettore. Inoltre, puoi salvare
le impostazioni su un file o stamparle.
Puoi utilizzare la procedura guidata per:
Assegnare un nome al lettore e alle antenne
collegate.
Impostare i livelli di potenza dell’antenna e
la modalità RF
Specificare i trigger di avvio e arresto del
lettore
Programmare eventuali accessori GPIO (come una
colonna di segnalazione)
Firmware
In questa sezione puoi aggiornare il firmware di uno o
più lettori
123RFID è un software innovativo e soprattutto una
risorsa gratuita che ti consente di testare la tua soluzione RFID in pochi
semplici e chiari passaggi.
Il marcatore a getto d’inchiostro K6 è la soluzione ideale
sia per piccole produzioni che per le aziende che devono gestire volumi di
stampa elevati.
Infatti, questo marcatore manuale può trasformarsi in una soluzione completamente automatica di marcatura, attraverso una rapida installazione su nastro trasportatore come è possibile vedere al seguente video
Il marcatore è dotato di un display touch da 4,3 pollici
da cui è possibile effettuare qualsiasi operazione senza l’utilizzo del PC:
Configurare il marcatore
Inserire le stringhe di stampa
Effettuare la pulizia della testina di stampa
L’utilizzo è semplice ed immediato, anche per utenti non esperti.
Può stampare data, lotto, testi, codici a barre, QR code, loghi, contatori.
L’altezza di stampa va da 2,5 mm a 12,7 mm
La distanza di stampa è da 2 a 5 mm
Velocità massima di stampa 60m/min.
Risoluzione 300 e 600 dpi
È dotato di inchiostri a rapida essiccazione per la
marcatura nitida e precisa di molte superfici non porose come metallo,
plastica, vetro. Gli inchiostri sono disponibili in diversi colori: nero, giallo,
verde, rosso, blu, invisibile.
Sono inoltre disponibili inchiostri per la marcatura di
superfici assorbenti come carta, cartone e legno.
La batteria ad elevata capacità consente un tempo di
lavoro di 10 ore consecutive.
Il peso contenuto di soli 450 grammi permette di eseguire
marcature a mano con estrema semplicità.
Inoltre, l’utilizzo di una DIMA (guida in acciaio) a corredo del marcatore consente di stampare senza difficoltà anche su oggetti con forma irregolare o su superfici di piccole dimensioni.
L’investimento giusto anche per esigenze
future
Il marcatore K6 è un investimento per le esigenze
attuali, ma anche future.
Se i volumi di stampa crescono e vuoi rendere il processo
di marcatura completamente automatico è sufficiente acquistare i due accessori
opzionali per marcare in linea:
nastro trasportatore
fotocellula
Con questi 2 accessori rendi la marcatura un processo automatico e veloce. Il montaggio e l’installazione in linea non richiede particolari competenze, in 10 minuti puoi passare da una soluzione manuale ad una completamente automatica
Puoi utilizzare il marcatore in entrambi i modi
operativi, passare dalla modalità automatica su nastro trasportatore all’operatività
manuale richiede pochi secondi: basta sganciarlo dal supporto da linea,
cambiare la modalità operativa dal display touch e sarai pronto per marcare
manualmente in completa mobilità.
Il marcatore K6 è una soluzione versatile, pratica ed
economica!!!