Ci sono diverse strategie che puoi fare per far risaltare il tuo prodotto sugli scaffali.
Investire in imballaggi fantastici è uno di questi.
Le forme affusolate possono attrarre l’attenzione del cliente e creare una silhouette esclusiva per il tuo prodotto.
Questa forma può aggiungere visibilità sullo scaffale a vasi di marmellata, sott’olio, conserve, tonno.
Il settore cosmetico è decisamente all’avanguardia per i contenitori speciali.
Etichettare queste confezioni fuori standard richiede un impegno particolare, ma non impossibile.
Vediamo come funzionano le superfici coniche e i modi in cui le etichette possono aderire in simbiosi con la forma della tua confezione.
Che cos’è un cono?
La conicità (tapering) è la “graduale diminuzione della larghezza in un oggetto allungato”. Quando un oggetto non è perfettamente cilindrico si dice che è rastremato.
Immagina le bottiglie di shampoo, i vasi e le tazze di caffè che maneggi ogni giorno. Tutti hanno una cosa in comune: le cime più larghe delle basi o viceversa.
Come faccio a sapere se il mio contenitore è rastremato?
Se non è evidente la valutazione ad occhio nudo, è possibile eseguire un semplice test.
Per prima cosa, metti la tua confezione contro qualcosa di certamente dritto o piatto. L’opzione più semplice è quella di sdraiarla sul tavolo, oppure metterla in piedi accanto a un righello.
Se il contenitore e la superficie di riferimento piatta
non sono a filo in ogni punto, c’è rastremazione.
Esistono diversi tipi di rastremazione?
Oltre al grado di conicità, alcune bottiglie hanno curvature multiple e risultano bombate.
Non esiste un modello di etichetta conica o affusolata standard, e va progettata specificatamente per il contenitore adottato.
In questo articolo analizzeremo il tipo più comune: il cono semplice.
Cosa succede senza etichette affusolate?
Quando si tenta di etichettare un oggetto affusolato con
un’etichetta rettangolare, si ottiene un risultato tutt’altro che ideale.
Nella migliore delle ipotesi potresti finire con un’inclinazione diagonale alla fine dell’etichetta, o imbatterti nel “contrassegno” o rigonfiamento, la piegatura che si verifica quando un’etichetta non si adatta correttamente.
Come si etichetta un contenitore o una bottiglia conici?
Puoi etichettare una superficie affusolata in tre modi:
1 # Scegliere un’etichetta più piccola che non accentuerà la curvatura.
Un’etichetta che non si estenda troppo attorno all’imballaggio, sia in verticale che in orizzontale minimizza l’effetto del tapering.
Tuttavia, ciò limita la quantità di spazio per mostrare il tuo marchio, descrivere il tuo prodotto e includere tutte le informazioni normative necessarie.
2 # Diventare creativi con i formati di etichette tradizionali.
Se vuoi integrare un’etichetta standard su un contenitore conico, prova un posizionamento, una forma o una direzione diversi e vedi se ti piace il risultato. Tentar non nuoce!
3 # Ordinare etichette affusolate di dimensioni personalizzate
Le etichette complete o a mezzo busto offrono maggior spazio per comunicare e possono indicare alta qualità ai tuoi consumatori. In questo caso è necessario calcolare il grado di rastremazione e progettare un’etichetta idonea.
Come si genera un’etichetta conica semplice?
Dovrai prendere poche misure, un righello normale non ti
aiuterà.
Avrai bisogno di un righello flessibile (come quello
delle sarte), oppure puoi segnare le grandezze su un filo per poi misurarle col
righello ordinario.
Prendi il tuo contenitore e individua a che altezza vuoi
posizionare esattamente la tua etichetta, marcalo con dei segni di matita.
Poiché la larghezza del contenitore cambia gradualmente, è importante misurare esattamente dove deve posizionarsi l’etichetta, altrimenti le tue misurazioni potrebbero essere errate.
Annota le seguenti misure:
Circonferenza superiore
Misura tutto intorno il contenitore nella posizione in cui desideri posizionare la parte superiore dell’etichetta.
Circonferenza inferiore
Misura intorno al contenitore dove vuoi che si trovi il
fondo dell’etichetta.
Altezza dell’etichetta
Misura la distanza tra la circonferenza superiore e la
circonferenza inferiore.
Inserisci le misure fondamentali nel seguente link:
Quanto vuoi che l’etichetta avvolga il tuo contenitore?
Usa il 100% per una copertura completa e fino al 120% per sovrapporre
l’etichetta in chiusura su sé stessa.
Usa valori inferiori a 50% per generare un’etichetta da
un lato solo del contenitore.
Raggio dell’angolo
Vorresti angoli squadrati o arrotondati? Per il quadrato, immettere 0. I numeri più alti aumentano la curvatura agli spigoli dell’etichetta.
Di convertitori conici online per etichette affusolate ne esistono vari.
Questo seguente è ancora più snello del precedente, fornisce però meno variabili da poter scegliere:
Stampa la tua etichetta su un foglio di carta bianco.
Nota: alcuni visualizzatori di PDF possono ridimensionare il disegno durante la stampa. Per ottenere una stampa realistica assicurati di selezionare “Dimensioni effettive” o deseleziona “adatta alla pagina”.
Ritaglia la tua forma e testala sul tuo contenitore.
Se si adatta correttamente, hai vinto al primo tentativo!
Se è necessario un perfezionamento, regola i numeri sopra per generare un nuovo
modello di etichetta conica personalizzata.
A questo punto hai il file (in formato Adobe Reader o
PDF) da fornire al tuo produttore di etichette.
Come adattare la grafica a questa forma conica di
etichetta?
Ora che hai ottenuto la forma perfetta dell’etichetta per
il tuo contenitore conico devi creare una grafica che si adatti correttamente.
Non puoi creare una grafica come faresti per le etichette rettangolari o quadrate altrimenti le informazioni stampante non appariranno dritte.
Bisogna creare una linea di demarcazione curva per il tuo layout, e soprattutto ogni linea grafica o di testo al suo interno deve essere adattata alla nuova forma.
Solo così otterrai che, una volta attaccata l’etichetta al
contenitore, tutto apparirà magicamente dritto!
Vuoi stupire i
tuoi clienti con le etichette dei prodotti affusolate?
Contattaci oggi per parlare con un nostro esperto del tuo
progetto.
Datalogic, leader nel settore dell’automazione industriale e l’acquisizione automatica dei dati, ha introdotto i nuovi prodotti con tecnologia di ricarica wireless.
La ricarica wireless è disponibile sui palmari Memor 20, Memor 10, Memor 1 e sui lettori di codici a barre Gryphon serie 4500
Il sistema di ricarica wireless di Datalogic elimina i
contatti e i pin della batteria, che spesso si sporcano, si piegano o si
rompono nel tempo – e questo elimina un punto chiave di guasto dei dispositivi
utilizzati.
Come noto, i contatti di ricarica sono tra le cause più
frequenti di guasti hardware nelle aziende.
Le procedure di manutenzione e pulizia del sistema di
ricarica di routine possono essere evitate, il che significa tempi di fermo
inferiori.
Il sistema di ricarica wireless di Datalogic è anche più
veloce delle soluzioni di ricarica tradizionali.
La ricarica della batteria avviene in modo rapido e
sicuro senza sollecitare eccessivamente contatti, pin e cavi.
Per i dispositivi utilizzati in modo continuo questo rappresenta
un grande vantaggio operativo.
In sintesi, quali sono i vantaggi di una ricarica wireless?
Ricarica rapida, vantaggio che riduce la necessità di acquistare batterie aggiuntive
Eliminazione della manutenzione e della pulizia dei contatti della base di ricarica
Maggiore durata del prodotto, poiché i contatti delle basi di ricarica sono un punto debole dei dispositivi wireless
Affidabilità migliorata del processo di ricarica: la ricarica wireless è facile da usare ed evita che si stabilisca una connessione errata sui contatti.
Non farti sfuggire questo vantaggio tecnologico: se vuoi
valutare un lettore o un palmare con
ricarica wireless contattaci.
Se stai prendendo in considerazione la possibilità di
produrre in completa autonomia le etichette dei tuoi prodotti, devi partire con
il piede giusto e focalizzare l’attenzione su dettagli tecnici che, se
trascurati, rovineranno ogni tuo più aureo progetto.
Il successo di un’etichetta è un obiettivo da garantire
nel tempo, non si ferma al momento in cui il tuo layout viene realizzato dalla
stampante.
Un’etichetta ben progettata è la simbiosi stratificata di
varie scelte a catena, ognuna dipendente dall’altra.
Un numero sorprendente di fattori deve allinearsi per creare l’etichetta perfetta per il tuo prodotto e, soprattutto, i fattori differiscono a seconda delle condizioni ambientali a cui il tuo prodotto sarà esposto.
Vediamo con che ordine procedere per arrivare alla
soluzione ottimale.
FATTORE N.1 – Su che contenitore verrà applicata la tua
etichetta? Quale materiale? Quale forma?
Se il tuo contenitore è in plastica o in vetro,
tondeggiante o pianeggiante, consistente o comprimibile, richiederà
l’applicazione di un’etichetta appropriata sia per la sua possibile forma
(rettangolare, tonda, fustellata), che per il suo materiale (carta o
sintetica), nonché per il tipo di collante che più garantirà un’adesione a
lungo termine.
Analizzando la sinergia dei materiali, un
contenitore in vetro o metallo presenta una naturale affinità con l’adesivo,
mentre un contenitore in plastica necessita di un adesivo più aggressivo.
Se il contenitore ha un volume variabile
(tubo comprimibile, busta), non sarà possibile far aderire correttamente
un’etichetta realizzata con un materiale rigido come il poliestere o la carta.
Mentre il cliente consuma il prodotto vedrà una
progressiva e sgradevole sgualcitura dell’etichetta che conferirà al prodotto
un aspetto trascurato.
In questo caso è più professionale adottare per l’etichetta un materiale flessibile e garantire un’estetica durevole al tuo marchio.
La forma di una superficie può influenzare la
forza di un legame adesivo. Bottiglie e barattoli rotondi, inoltre, possono
presentare sfide che i contenitori a facciata piatta non presentano.
Infatti le curve distorcono le immagini sull’etichetta del prodotto, e tutto
appare irreale e destabilizzante.
Se vuoi che il tuo intero marchio e logo siano visibili sullo scaffale, devi ragionare in tre dimensioni quando progetti il tuo layout.
FATTORE N.2 – Quali condizioni ambientali influiranno sul
tuo prodotto?
Per tutto il suo ciclo di vita, se l’etichetta del
prodotto è esposta a umidità, luce solare, caldo e freddo estremi e rapidi
cambiamenti di temperatura, o all’aggressione di solventi e sostanze chimiche
devi utilizzare una tecnologia di stampa e un materiale in grado di resistere a
condizioni avverse.
Tutte queste condizioni minacciano di scolorire la stampa, allentare i legami adesivi e strappare i materiali.
Pensa a una bottiglia di birra o di vino.
Può variare dalla temperatura ambiente sugli scaffali di un rivenditore di birre artigianali, agli interni freddi del frigorifero di un cliente, all’immersione in ghiaccio e acqua all’interno di un dispositivo di raffreddamento, al sole ardente e calore di una stagione estiva.
In tutto questo altalenare di condizioni, l’etichetta deve continuare a fare il suo lavoro: rappresentare il tuo marchio.
I cambiamenti di temperatura causano l’espansione e la
contrazione di una superficie, dilatando l’etichetta del prodotto insieme ad
essa.
Contenitore ed etichetta svolgono ciascuno un ruolo
fondamentale per attrarre il cliente, ma l’adesivo è letteralmente la colla che
tiene tutto insieme.
Esistono molti tipi di adesivi per etichette e ognuno di
essi può offrire alcuni vantaggi e svantaggi.
Basi adesive: gomma o acrilico?
Esistono due basi primarie per la realizzazione di
adesivi per etichette: gomma e acrilico.
Non esiste davvero un’opzione standard e, a volte, le
esigenze personali non guidano verso una scelta univoca.
Fortunatamente, oltre alle basi adesive standard,
esistono degli adesivi rinforzati altamente specializzati per resistere alle
condizioni d’uso più discordanti.
L’adesivo giusto dipende
anche dalla funzione specifica dell’etichetta.
Le condizioni ambientali possono deteriorare anche l’aspetto cromatico dell’etichetta: in particolar modo l’esposizione alla luce è responsabile di un invecchiamento precoce delle tinte, già prima che il prodotto arrivi nelle mani del cliente, svalutando la sua visibilità sullo scaffale.
Analizzando l’anatomia di un’etichetta personalizzata, incontriamo
una stratificazione di elementi, quelli più esterni sono:
Il rivestimento
La vernice è un rivestimento liquido applicato sulla tua
etichetta per fornire un tocco estetico finale e una leggera protezione
dall’uso quotidiano.
Il laminato è un film trasparente che copre il frontale
dell’etichetta, offrendo una protezione extra-resistente alla luce solare,
all’umidità, alle sostanze chimiche o alla manipolazione.
L’inchiostro
L’inchiostro svolge la maggior parte delle comunicazioni
per l’etichetta. Può farlo in stile colorato, in bianco e nero, con testo,
disegni, foto o un mix di tutto.
Per le stampanti a getto di inchiostro:
Gli inchiostri a base di acqua sono un’opzione
conveniente e generano stampe dai colori brillanti e vivaci.
Sono meno resistenti e più inclini allo scolorimento
rispetto agli inchiostri pigmentati.
Gli inchiostri pigmentati
sono una buona scelta quando la durabilità è importante e non richiedono una
finitura protettiva sull’etichetta.
Gli inchiostri UV sono
durevoli, resistenti allo sbiadimento e ai prodotti chimici aggressivi.
Per le stampanti a trasferimento termico (stampa
monocromatica a caldo) esistono dei nastri inchiostranti con caratteristiche di
resistenza crescenti passando dal ribbon in cera, a quello in cera-resina
(mediamente resistente), fino al ribbon in resina (ultraresistente).
Materiale frontale dell’etichetta
Il materiale utilizzato per realizzare l’etichetta è la
superficie che contiene l’immagine stampata e fornisce la struttura dell’etichetta.
La carta è una scelta classica ed efficace per molte applicazioni.
È disponibile in molte opzioni: opaca, vergata, patinata, lucida, offrendo una varietà di look dal più naturale all’ high-tech.
Spesso
utilizzata su bottiglie e vasetti, la carta è una scelta sensata se l’etichetta
non deve sopportare l’esposizione all’acqua o altri elementi aggressivi.
Il film sintetico,
flessibile e resistente, è un’ottima scelta sia per ambienti umidi, sia dove
può essere contaminato con solventi e olii.
Un
materiale sintetico può variare dal vinile al polipropilene al poliestere, con
numerosi sottoinsiemi all’interno di ciascun tipo.
Ogni tipo di film ha caratteristiche, prezzi, durata diversi e come ripetiamo sempre la scelta giusta dipende dalla tua specifica applicazione.
FATTORE N.3 – Quale stampante è in grado di rappresentare
fedelmente il tuo marchio?
Dopo aver valutato i primi 2 fattori, è il momento di
capire come procedere per la vera e propria realizzazione grafica.
Se il tuo marchio ha già una storia, non puoi tradirlo
stampando etichette di bassa qualità estetica disattendendo le aspettative del
cliente target, e non allineandoti con i requisiti dei prodotti concorrenti.
Hai un marchio che segue una linea grafica
semplice e minimalista? Testi essenziali, un unico colore, immagini basilari?
Puoi orientarti verso una stampante a trasferimento termico (monocromatica).
Approfondisci
Hai un design più ricco e comunicativo? Testi
abbondanti, vari colori, immagini con qualità fotografica?
Devi stampare a getto di inchiostro.
Entrambe le soluzioni vanno dimensionate in base alle
proprie necessità, considerando il volume di stampa annuo e la dimensione delle
etichette da produrre…calcoli da fare con carta e penna!
Ora mettiti nei panni del cliente che passeggia tra i
corridoi di un supermercato e vaga con lo sguardo tra centinaia di prodotti
esposti sugli scaffali.
Dove si soffermerà il suo sguardo trasformandosi dal
disorientato all’interessato? O ricadrà sul prodotto che già usa e conosce, o
su quello con l’etichetta più attraente.
Quindi, la scelta deve essere accurata e ponderata sui
tuoi requisiti di stampa.
FATTORE N. 4 – Quale metodo userai per applicare le tue
etichette sul contenitore?
Non c’è inconveniente peggiore che vedere un’etichetta
attaccata storta o piena di grinze seppur ben progettata!
Valutare una soluzione semi-automatica per l’applicazione delle etichette fa risparmiare tempo e aumenta la produttività.
Se vuoi approfondire, leggi questo articolo:
CONCLUSIONI
Pur avendo affrontato le varie problematiche cercando di chiarire i vari aspetti tecnici, è evidente che la casistica è talmente articolata da richiedere la consulenza di una figura professionale esperta.
Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo è importante partire con il piede giusto: risparmiamo tempo e denaro!
Se hai una linea di prodotti cosmetici da proporre sul mercato, oltre alla funzione promozionale dell’etichetta con grafica e logo personalizzati, hai l’obbligo di riportare delle informazioni in caratteri indelebili, facilmente leggibili e visibili, sia sul recipiente che sul suo imballaggio, conformemente all’articolo 19 del Regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio
Cosa è necessario far apparire in etichetta?
Una dichiarazione di identità: indica la
natura e l’uso del prodotto attraverso un nome proprio o di fantasia o
un’illustrazione comprensibile dal cliente
Il nome o la ragione sociale e l’indirizzo
della persona responsabile
Il contenuto nominale espresso in peso o in
volume (obbligatoriamente in italiano), con possibili deroghe per i campioni
gratuiti, per i monodose e per gli imballaggi con un contenuto inferiore a 5 g
o a 5 ml e gli imballaggi preconfezionati solitamente commercializzati per
insieme di pezzi
La data entro cui il prodotto può essere
utilizzato, se opportunamente conservato, entro cui continua a svolgere la sua
funzione iniziale (data di durata minima); tale data è preceduta dal simbolo
della clessidra o dalla dicitura «Usare preferibilmente entro:»
Per i prodotti con durata minima superiore a trenta mesi, invece, deve essere
riportata un’indicazione relativa al periodo di tempo espresso in mesi in cui
il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per
il consumatore, preceduta dal simbolo rappresentante un barattolo aperto o
dall’acronimo «PAO» (Period After Opening).
Sono oggetto di possibili
deroghe i prodotti monodose, i prodotti confezionati in modo tale da evitare il
contatto tra il cosmetico e l’ambiente circostante (aerosol) e i prodotti per i
quali il produttore certifichi che la formula è tale da impedire qualsiasi
rischio di deterioramento
Le precauzioni di impiego (necessariamente in
italiano).
In caso di impossibilità
pratica di riportare sul contenitore o sull’imballaggio esterno le precauzioni
particolari per l’impiego, queste devono essere contenute in un foglio di
istruzioni, una fascetta o un cartellino allegati.
A tali indicazioni il
consumatore deve essere rinviato mediante un’indicazione abbreviata (vedere
foglio illustrativo)
Il numero del lotto di fabbricazione o il
riferimento che permetta di identificare il prodotto cosmetico
Il Paese d’origine per i prodotti fabbricati
in paesi extra UE. È obbligatorio riportare «made in …»
La funzione del prodotto cosmetico, salvo se
risulta dalla sua presentazione
Ad
esempio, la funzione del rossetto è chiara. Tuttavia, una crema depilatoria non
può essere etichettata solo come “crema”, ma va specificata la sua
funzione depilatoria
Gli ingredienti impiegati nei prodotti
cosmetici devono essere riportati secondo la denominazione comune degli
ingredienti contenuta nel glossario stabilito dall’UE (Decisione UE
2019/701), e riportati in ordine decrescente di prevalenza.
I
composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime sono riportati
nell’elenco degli ingredienti con il termine generico di «parfum» o
«aroma». Invece, le sostanze odoranti e aromatizzanti, che sono state definite
come potenzialmente allergizzanti e la cui esplicita indicazione è prescritta
per legge, sono riportate con le loro specifiche denominazioni nell’elenco
degli ingredienti di seguito ai termini “parfum” e “aroma”.
Tutti gli ingredienti presenti sotto forma di
nanomateriali sono chiaramente indicati nell’elenco degli ingredienti. Alla
dicitura «nano», tra parentesi, segue la denominazione di tali
ingredienti.
Per i prodotti cosmetici da trucco immessi sul mercato
in varie sfumature di colore, possono essere menzionati in una stessa etichetta
tutti i coloranti diversi da quelli utilizzati nella gamma specifica a
condizione di aggiungervi le parole «può contenere» o il
simbolo «+/-».
Non
sono considerati ingredienti le impurezze contenute nelle materie prime
utilizzate, le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella miscela ma che non
compaiono nella composizione del prodotto finito.
Cosa è facoltativo far apparire in etichetta?
Altre dichiarazioni in etichetta possono essere un buon
modo per distinguersi dai concorrenti, specialmente se una determinata
affermazione è qualcosa che può essere un fattore promozionale per il tuo
pubblico di destinazione, purché sia veritiera e non fuorviante.
Questi tipi di claims includono:
Organico/Biologico
Senza crudeltà/Non testato su animali
Senza alcool/Parabeni/Coloranti/Conservanti o altri ingredienti mal tollerati
Ipoallergenico/Nichel free
Per la vendita nella grande distribuzione è opportuno prevedere lo spazio per immettere il codice a barre.
Stampa e applica le tue etichette in autonomia
In generale, 22°C e il 50% di umidità relativa sono ideali per lo stoccaggio, ma potresti non avere sempre un magazzino climatizzato a tua disposizione.
La stampa in autonomia delle etichette, con la
possibilità di stampare quando e come vuoi il numero di etichette
effettivamente occorrente, ti permette di scavalcare una serie di inconvenienti
ambientali relativi allo stoccaggio.
Con la stampa in autonomia puoi anche variare all’istante qualsiasi tipo di informazione riportata in etichetta, ed inserire i dati variabili relativi alla produzione in corso.
Scelta del metodo di stampa
Se stai pensando di stampare in autonomia le tue
etichette, puoi valutare tra due metodi di stampa, completamente differenti,
quale possa realizzare il tuo stile grafico:
Stampanti a trasferimento termico: stampa
monocromatica, ideale per uno stile grafico minimalista.
Il trasferimento termico imprime a caldo il colore di un nastro (ribbon) sull’etichetta.
Guarda questo video sulla stampa a trasferimento termico:
Oltre ai colori standard, il nastro è disponibile anche in raffinatissime tinte metallizzate, che conferiscono molto pregio alle stampe. Scegliendo un’etichetta in materiale sintetico come il polipropilene , il poliestere o il pvc e un ribbon in resina si assicura la resistenza della stampa all’umidità, agli olii e ai solventi.
Di seguito un video sui ribbon metallizzati:
È anche possibile ottenere più colori sulla stessa etichetta ripassandola in stampa più volte, con ribbon di colori differenti, guarda il video:
Stampanti a getto di inchiostro: se la tua grafica è multicolore, con immagini o sfumature elaborate, testi in colori differenziati, una stampante a getto di inchiostro è quella che corrisponde alle tue esigenze.
Puoi anche sommare le due tecnologie di stampa,
imprimendo con la stampante a trasferimento termico dei particolari
metallizzati, su un’etichetta prestampata a colori.
Guarda il risultato di questa particolare sincronia grafica:
Come scegliere la stampante adatta alle tue esigenze?
Le etichette dei prodotti cosmetici sono veramente
affascinanti, siano esse sobrie e minimaliste, siano esse fantasiose e accattivanti.
Un progetto grafico impegnativo richiede una stampante
performante, e nel caso specifico della cosmesi, servono colori persistenti
alle aggressioni chimiche, idriche e ambientali.
I parametri per scegliere la stampante idonea alla tua
produzione di etichette, sia nel caso della stampa a trasferimento termico sia
nel caso della stampa a getto di inchiostro sono tre:
Volume di stampa (numero di etichette
prodotte l’anno): se produci tante etichette ti occorrerà una stampante
semi-industriale o industriale
Dimensione dell’etichetta: etichette grandi
richiedono una larghezza di stampa superiore
Grafica dell’etichetta: se nel tuo layout
sono presenti testi piccoli, immagini complesse, linee sottili come spesso
accade nel settore cosmetico, avrai bisogno di una stampante con una
risoluzione elevata per ottenere una stampa in alta qualità
Per un’accurata valutazione di questi tre parametri è opportuno affidarsi ad un tecnico specializzato, ed evitare assolutamente un incauto acquisto online privo di consulenza.
Per avere una panoramica dettagliata delle varie opzioni, ti consiglio di leggere alcuni articoli che descrivono le specifiche tecniche di varie stampanti proposte dalle case costruttrici più importanti, in termini di rapporto tra promesse e risultato finale di stampa:
Per moderati volumi di stampa a colori
Per medio-alti volumi di stampa a colori
Stampanti a trasferimento termico
Scelta dei materiali di stampa
Molto probabilmente la tua linea di prodotti avrà formati
di contenitori di vario genere (bottiglie, spruzzatori, vasetti, tubi,
contagocce), quindi dovrai progettare altrettanti layout e prevedere materiali
diversi su cui stampare, e adesivi idonei ad ogni superficie, a seconda che la
tua etichetta andrà applicata su un contenitore rigido o deformabile, in
plastica o in vetro.
Materiali
Per il settore cosmetico è opportuno usare etichette
resistenti ai solventi e all’umidità, affinché sia il tuo marchio sia le
informazioni restino visibili e leggibili per tutto il ciclo di vita del
prodotto, nelle sue condizioni d’uso quotidiano.
Questa caratteristica di impermeabilità e resistenza è
garantita da etichette in materiale sintetico, come il poliestere e il
polipropilene.
Su qualsiasi materiale puoi migliorare la stabilità della
stampa nel tempo applicando dei film di rifinitura post-stampa.
Forma e dimensione dell’etichetta
I contenitori di prodotti dalla forma unica e stravagante
possono rendere l’imballaggio accattivante.
Tuttavia, progettare l’etichetta giusta che si adatti al
contenitore può presentare qualche difficoltà.
La soluzione più semplice e immediata è l’adozione di una
stampante con taglierina integrata che può tagliare etichette di altezze
diverse da un rotolo continuo a larghezza fissa.
Questa soluzione è ideale se la linea di contenitori in uso è sostanzialmente cilindrica o piana.
Guarda questo video per capire l’utilità della taglierina
Se il contenitore è conico o affusolato, non conviene applicarci un’etichetta rettangolare: potrebbero verificarsi grinze o, se fortunatamente riesce l’applicazione, comunque la grafica risulterebbe distorta e sgradevole, che si traduce in un design generale dell’imballaggio non professionale.
In questo caso la forma dell’etichetta che combacia perfettamente con il contenitore avrà una linea di demarcazione curva, ottenibile con un preciso progetto di taglio (fustellatura) personalizzato per il contenitore specifico.
Qualsiasi sia la forma del contenitore, dalla più
semplice alla più complessa, è sempre opportuno fare delle prove preliminari
per individuare, tra le varie opzioni, la forma e la dimensione dell’etichetta
che meglio si adatta al tuo contenitore.
Raddoppia lo spazio delle informazioni
Etichette double face
I contenitori in materiale trasparente possono
beneficiare di etichette a doppia faccia, ossia stampate fronte e retro.
Queste etichette offrono il doppio dello spazio per
commercializzare i tuoi prodotti e possono aggiungere profondità e originalità
al tuo contenitore dalla forma unica.
Mentre le informazioni importanti devono essere chiaramente visualizzate sulla parte anteriore dell’etichetta, il secondo lato può essere utilizzato per aggiungere una sorpresa, uno sfondo a motivi o uno slogan accattivante per cui potresti non avere spazio sul lato primario.
Conclusioni
Abbiamo scandagliato vari aspetti dell’etichettatura per
prodotti cosmetici, da quelli normativi a quelli prettamente tecnici.
Informarsi è fondamentale per compiere una scelta
consapevole, è il modo più razionale per intuire quanto sia professionale la
guida di un tecnico competente.
Se stai cercando una soluzione di stampa affidabile, se hai bisogno di un progetto grafico o se ti occorre un consiglio per iniziare a stampare le etichette in autonomia, contattaci.
Danea EasyFatt versione Enterprise permette la gestione del
magazzino con i terminali portatili.
La prima e fondamentale considerazione da sottolineare sull’utilizzo di un palmare con Danea è che non è possibile utilizzarlo in tempo reale, cioè non si è connessi direttamente con il database di Danea.
I terminali lavorano stand-alone, cioè trasmettono
i dati in modalità asincrona.
Quindi si inseriscono prima i dati sul palmare, poi
si trasferiscono ad un PC in modalità wifi o con cavo e successivamente possono
essere importati in Danea.
Danea EasyFatt è un gestionale ampiamente diffuso perché è semplice ed economico e implementa molte funzionalità per la gestione del magazzino e della contabilità.
Per la grande richiesta abbiamo sviluppato GestMA, una soluzione
Android per gestire velocemente e senza errori il magazzino tramite palmari Android
con lettore di codici a barre integrato.
In quale menù di Danea EasyFatt è possibile
utilizzare l’applicazione GestMA?
In ogni tipologia
di documento Danea, entrando nel menù documenti ( preventivi, ordini clienti,
documenti di trasporto, fatture, arrivi merce ecc. ), in righe documento
troverete una voce in basso a destra “importa da terminale portatile”, funzione
che permette di importare un file generato da un terminale portatile
Nel Menù
magazzino ( movimenti e inventario ) troverete sempre la voce “importa da
terminale portatile”
Tramite un palmare portatile in Danea posso gestire le seguenti informazioni inerenti i prodotti già inseriti in Danea:
• Articolo
• Quantità
• Lotto\seriale
• Data
scadenza
È importante chiarire che con un palmare non posso creare nuovi articoli, ma solamente posso gestire i prodotti esistenti.
Vediamo come funziona GestMA
Il menù iniziale presenta 6 funzioni di utilizzo
LEGGI: immissione dei campi previsti dall’applicazione suddivisi in due sottomenù e salvati in un database temporaneo:
inserimento dati
di testata ( Operazione )
inserimento dati
di carico ( Articolo , Quantità, Lotto\seriale, Data scadenza )
CREA FILE RISULTATO: tutte le letture salvate nel database temporaneo
vengono scritte sul file di output ed il database verrà cancellato, cosi si è
pronti ad una nuova operazione di lettura.
ELIMINA LETTURE:elimina
tutte le letture del file in uso, ma non elimina i file di output.
IMPORTA ANAGRAFICA PRODOTTI: funzione utilizzata per l’inserimento
dell’anagrafica articoli, tramite il protocollo ftp o connessione diretta del
terminale al PC tramite cavo USB.
Il
file dovrà essere un “csv” nominato articoli.csv con tre campi:
Codice
Descrizione
Giacenza
INVIO FILE A PC: funzione utilizzata per il trasferimento dei file
tramite protocollo FTP, se precedentemente configurato.
INFORMAZIONI: informazioni
versione applicazione
Prima di iniziare ad utilizzare l’app GestMA,
possiamo importare anche le anagrafiche degli articoli di Danea con la relativa
giacenza, cosi ad ogni lettura del codice di un prodotto verrà visualizzata la
descrizione e la giacenza, per facilitare le attività dell’operatore.
L’applicazione permette in un’unica maschera di leggere il codice a barre dell’articolo, inserire le relative quantità sia con parte intera che decimale e dove previsto anche il lotto\seriale e la data scadenza. Inoltre, per ogni inserimento effettuato è possibile apportare delle modifiche prima di trasferire i dati al PC.
Ad nuova operazione (arrivo merce, ddt, scarico
magazzino) possiamo assegnare un nome specifico, che sarà anche parte della
descrizione del file generato, in questo modo è possibile gestire più ordini o arrivi merce: il software
genererà un file per ogni singola operazione.
Una funzione molto utile è la trasmissione dei file da inviare al PC
tramite wifi con il protocollo FTP, per garantire una maggiore mobilità e un risparmio
di tempo rispetto alle trasmissioni con cavo.
Guarda il nostro video
Se ti occorre una soluzione efficace per Danea EasyFatt con palmare portatile contattaci
Hai
molte informazioni che vuoi che il tuo acquirente sappia?
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tua storia è fantastica! Desideri che le persone conoscano cosa c’è nel tuo
prodotto e vuoi che il cliente usi il tuo prodotto correttamente.
Più
dettagliate e numerose saranno le indicazioni, meglio capiranno il tuo prodotto
… giusto?
Più
grandi e appariscenti saranno le immagini e il marchio, più clienti noteranno
il tuo prodotto sullo scaffale…giusto?
SBAGLIATO! Il tuo mantra dovrebbe essere: più spazio bianco, più impatto!
Che cos’è lo spazio bianco?
Lo spazio bianco è la parte dell’etichetta lasciata non contrassegnata, lo spazio vuoto tra gli elementi.
Lo
spazio bianco non deve essere bianco. Può essere di qualsiasi colore, trama,
motivo o persino un’immagine di sfondo.
Lo
spazio bianco non è semplicemente uno spazio “vuoto”, è un elemento
importante del design che consente agli oggetti di coesistere.
L’equilibrio
tra spazio positivo (pieno) e spazio negativo (vuoto) è la chiave della
composizione estetica.
Un’etichetta
affollata di testo o grafica con pochissimo spazio bianco corre il rischio di
apparire asfissiante e difficile da leggere.
Le
persone si sentono frustrate quando le informazioni le bombardano. Siamo umani,
non macchine!
Un
po’di spazio in più tra il testo e gli altri elementi può aiutare a definire i
messaggi chiave del marchio, le informazioni sul prodotto e altre dichiarazioni
cruciali.
Lo
spazio bianco è sottovalutato come il silenzio tra le note musicali.
Un
buon uso dello spazio bianco può dare a un’etichetta un aspetto curato,
elegante e ricco.
Lo spazio bianco ci calma, ci guida, permettendoci di “respirare”.
In breve, un ampio spazio bianco raggiunge tre benefici:
• Migliora la leggibilità. Lo spazio tra testo ed
elementi aiuta a definire il contenuto e facilita la lettura.
• Aumenta l’attenzione. Lo spazio bianco è un modo
efficace per attirare l’attenzione degli utenti su un elemento particolare.
Circondare l’elemento con uno spazio bianco lo fa risaltare.
• Crea
il tono giusto. L’uso dello spazio bianco comunica intrinsecamente un senso
di equilibrio, freschezza ed eleganza per il tuo prodotto, incrementando il
valore percepito.
Queste qualità sono piuttosto interessanti per gli acquirenti.
Come si crea lo spazio bianco?
Passaggio 1 – RACCOGLI tutte le informazioni e la grafica che desideri sulla tua etichetta
Passaggio 2 – POSIZIONA gli elementi di testo e grafici sull’etichetta.
In
questo momento, non pensare a come apparirà il risultato finale, semplicemente
posiziona tutto all’interno dei confini della dimensione finale prevista
dell’etichetta.
Passaggio 3 – ELIMINA qualsiasi testo non necessario e modifica il testo per ridurre la lunghezza dei paragrafi.
Passaggio 4 – GUARDA le immagini che hai inserito: aggiungono valore? Elimina quelle che non lo fanno.
Per un sito Web, un’App, o un cartellone pubblicitario valgono
gli stessi principi.
Come in un dipinto lo spazio bianco è la tela in cui è
rappresentata la scena: è lo sfondo che tiene insieme gli elementi in un
disegno, permettendo loro di distinguersi.
Dov’è lo spazio bianco?
Lo spazio bianco è comunemente classificato in base alla
densità del micro spazio bianco e alla sua relazione con lo spazio bianco
macro.
Stiamo parlando di rapporti e proporzioni.
Lo spazio bianco è un ottimo strumento per bilanciare gli
elementi di design e organizzare meglio i contenuti, per migliorare
l’esperienza di comunicazione visiva.
Micro spazio bianco
Puoi trovarlo tra righe e paragrafi, incluso lo spazio
tra i glifi tipografici (caratteri leggibili), e tra le immagini.
Lo spazio bianco micro ha un impatto diretto sulla leggibilità dei contenuti. Ad esempio, uno spazio bianco marginale che circonda i paragrafi influisce sulla velocità e la comprensione della lettura dell’utente.
Se il testo appare al di fuori dei paragrafi regolari, le persone lo leggono più lentamente.
Che tu abbia poco o molto testo sulla tua etichetta,
queste parole devono risaltare. Le tue etichette devono educare e incuriosire i
clienti a prima vista, quindi il testo illeggibile è un problema serio.
Macro spazio bianco
Lo spazio bianco macro è il grande spazio tra i principali elementi e lo spazio che circonda il layout, funge da contenitore del design complessivo.
Probabilmente il miglior esempio di sito Web che implementa intensamente (ed efficacemente) lo spazio bianco macro è la homepage di Google.
L’aspetto iconico di Google è meravigliosamente semplice e calmante, perché non c’è disordine, c’è meno lavoro per i tuoi occhi e la tua mente.
Puoi concentrarti sul motivo per cui sei lì: cercare qualcosa!
All’inizio, le connessioni Internet erano molto più lente e i visitatori aspettavano il download della pagina nonostante tutto fosse già sullo schermo, perché non erano abituati a vedere così tanto spazio bianco!
I progettisti di Google hanno deciso di aggiungere l’avviso di copyright nella parte inferiore della pagina affinché gli utenti sapessero che la pagina era stata caricata completamente.
Cosa determina quanto e quale spazio bianco dovresti
usare?
L’uso di macro e micro spazi dipende dai seguenti
fattori:
Contenuto: con più
informazioni nel layout, saranno disponibili meno quantità di spazio bianco
macro. Per compensare questo, il volume del micro spazio bianco aumenterà.
Questo compromesso è vitale; altrimenti, le etichette
sarebbero blocchi di dati solidi, estremamente difficili da leggere!
Design: il design influenza il
rapporto tra micro e macro spazi bianchi nel layout.
Il designer sceglie lo stile. Ciò può orientare il layout
su un tipo di spazio bianco o su un altro.
Utente: il giusto equilibrio tra
macro e micro spazi bianchi dipende dal target dei clienti a cui è destinato il
nostro prodotto o servizio.
Non esiste una “regola empirica” da
applicare, il gradimento o meno va sondato.
Messaggio di branding:
l’utilizzo di spazi bianchi può suggerire il budget di un’azienda e quindi la
qualità del prodotto.
Un grande uso dello spazio bianco macro ispira qualità e
selezione, sincerità e minimalismo del marchio.
Lo spazio bianco comunica valore: se vuoi che la tua etichetta imposti un determinato tono, a volte il meno vale di più.
Come migliora la leggibilità?
Oltre alla differenziazione tra spazio bianco micro e
macro, puoi anche considerare lo spazio bianco come attivo o passivo.
Spazio bianco passivo: viene
applicato per migliorare la visibilità del testo senza guidare l’utente
attraverso un ritmo di lettura.
Ad esempio, lo spazio bianco tra glifi dei caratteri e l’interlinea
funzionano in questo modo.
Spazio bianco attivo: è lo spazio bianco utilizzato per migliorare la struttura e l’estetica della pagina, aiutare il cliente nella comprensione della lettura seguendo un flusso di contenuti specifici.
Sul lato sinistro dell’immagine, il testo non ha alcuna reale quantità di spazio bianco tra caratteri, righe, paragrafi.
Notiamo subito che la mancanza di spazio bianco rende il testo schiacciato e compresso.
Nell’esempio centrale, abbiamo aggiunto dello spazio bianco passivo, semplicemente maggiorando l’interlinea (micro).
Noti quanto più facilmente puoi leggerlo rispetto al primo?
In generale, maggiore è la spaziatura, migliore sarà l’esperienza dell’utente durante la lettura (anche se una spaziatura eccessiva delle righe può rendere le linee disconnesse).
Passando all’esempio sul lato destro, abbiamo aggiunto uno spazio bianco attivo per guidarci attraverso il testo.
Quel duro “muro di testo” che abbiamo visto per la prima volta è diventato qualcosa di strutturato in un formato confortevole.
Quali altre funzioni ha lo spazio bianco?
È possibile utilizzare molti metodi visivi per mettere in
evidenza elementi specifici; uno è giocare con la quantità di spazio bianco
attorno ai punti focali. Le industrie del branding e della stampa applicano varie
teorie per attirare l’attenzione sui messaggi del marchio.
Lo spazio bianco chiarisce le relazioni
L’intero layout deriva dalla somma delle sue parti e le
relazioni di contenuto sono definite dallo spazio bianco circostante.
La “Legge di prossimità” afferma che gli oggetti vicini
l’uno all’altro sembrano simili. In questo caso lo spazio bianco funge da
segnale visivo.
Analizziamo per esempio l’immagine qui sotto:
Quasi tutti coloro che vedono questa immagine notano due gruppi di cerchi, anziché semplicemente 12 cerchi.
I cerchi sono tutti identici e l’unica differenza tra
loro è la quantità di spazi bianchi che li separa.
È possibile raggruppare gli elementi diminuendo lo spazio
tra loro e aumentando lo spazio tra loro e altri elementi della pagina.
Lo spazio bianco attira l’attenzione
Hai qualcosa di veramente interessante da evidenziare sulla
tua etichetta e vuoi essere sicuro che la gente se ne accorga? Non mettere
nulla accanto.
I designer possono utilizzare gli spazi bianchi per
comunicare a colpo d’occhio gli elementi chiave.
C’è una relazione tra distanza e attenzione: una distanza
maggiore forza l’attenzione. La mancanza di altri elementi enfatizzerà gli elementi
esistenti.
Quindi: più spazi bianchi circondano un oggetto, più l’occhio è attratto da esso.
Lo spazio bianco crea una gerarchia visiva
Quando lo spazio bianco viene utilizzato in modo appropriato, si consente un flusso visivo e un equilibrio generali, che a loro volta aiutano a comunicare l’intento del design. Gli spazi bianchi producono simmetria o asimmetria.
La simmetria crea memoria e armonia:
Usando la simmetria è possibile creare un layout
bilanciato con parti destra e sinistra ugualmente importanti.
Mentre l’asimmetria attira l’attenzione:
L’asimmetria è ottima per calamitare il cliente su una
particolare area.
Quando un elemento usa uno spazio asimmetrico, si
distingue dagli altri elementi circostanti.
Conclusione
Lo spazio bianco non è uno spazio sprecato, bensì un
potente strumento di progettazione.
Può essere altrettanto importante dello spazio occupato
da immagini, testo o altri oggetti perché anche lo spazio vuoto ha uno scopo:
supportare l’integrità visiva di un layout.
Potrebbe non capitare un momento migliore di questo per
entrare nel mercato con la tua birra artigianale.
La produzione di birra artigianale si sta rapidamente
consolidando come un settore redditizio, con micro birrifici che continuano a
crescere per soddisfare la domanda.
Non essere timido, puoi dirlo forte: la tua birra artigianale
è migliore di quelle di marca!
Ora è il momento di portare la tua passione al livello
successivo.
Avrai bisogno di creare un’etichetta accattivante per la
tua birra.
Il problema della maggior parte dei produttori di birra
su piccola scala è che non sanno abbastanza sul marketing e sul design quanto
sul luppolo e sulla fermentazione.
Qui parleremo di come creare etichette di birra
artigianale perfette per competere con i più grandi marchi.
Un’etichetta di birra accattivante e memorabile che verrà
notata sullo scaffale.
Prima di etichettare: scopri la personalità
del tuo marchio
Sembrerà obsoleto citare Socrate, ma lui ha alcuni ottimi
consigli sull’imballaggio della birra artigianale: “Conosci te stesso”.
Questo significa che prima di procedere con la
progettazione di un’etichetta di birra, devi conoscere i punti cardine che
distinguono il tuo marchio dagli altri.
Per semplificare le cose, poniti queste 3 domande chiave:
1 – Com’è è il tuo prodotto?
2 – Chi è il target dei tuoi clienti?
3 – Quali sono i canali di vendita?
Innanzitutto, devi comunicare cosa stai vendendo: è una
birra chiara o scura? Americana, tedesca o inglese?
Per quali caratteristiche le persone dovrebbero preferire
la tua birra rispetto ad altre?
Sono tutti elementi cruciali per lo sviluppo della
personalità del tuo marchio e determineranno un elenco di simbologie da
inserire nella tua etichetta.
Successivamente sarà opportuno restringere il target dei
tuoi clienti: la tua birra si venderà meglio se non pretendi di accontentare
tutti e ti concentri sulla soddisfazione di un gruppo selezionato.
Puoi considerare gusti e preferenze: è una birra per
intenditori o per giovani che cercano di divertirsi?
Per la folla dell’happy hour post-lavoro o per i bohémien
che partecipano a festival musicali?
Inoltre, dovrai prendere in considerazione elementi più
pratici, come il reddito e, più precisamente, dove i tuoi clienti preferiscono
acquistare la tua birra.
Il che ci porta alla domanda sui canali di vendita: il
cliente va al supermercato o preferisce ordinare online?
Si tratta di decisioni critiche che hanno effetti su
tutti gli aspetti del marketing, non ultimo quello dell’etichetta.
La personalità del tuo marchio finirà per essere
complessa e stratificata. Una volta risolto il problema, sei pronto per il
prossimo passo: comunicare quella personalità complessa in un solo sguardo sulla
tua birra.
Prima di buttarti a capofitto nel design, devi risolvere
l’enigma dell’epico birraio: lattine o bottiglie?
Dal punto di vista del design e del marketing, conoscere
la personalità del tuo marchio e il cliente target ti aiuterà a capirlo.
La trasportabilità potrebbe essere il fattore più
importante nella scelta delle lattine, ideali per pic-nic e street food.
Hai una belga che si abbina bene alla cena? Per motivi
sia tecnici che estetici, probabilmente opterai per la bottiglia.
Ai fini di questo articolo ci concentreremo sul design dell’etichetta applicata su bottiglia, ma molti dei principi sono ugualmente applicabili alle lattine.
Progettare la tua etichetta
Il passaparola, i concorsi e i campioni gratuiti sono
tutti metodi efficaci di promozione ma il marchio sulla tua etichetta è il
primo induttore di impressioni.
Conoscere la personalità del tuo marchio è un buon
inizio, ma è solo il primo passo. Ora devi tradurre quella personalità in
un’identità grafica.
Per fare ciò, esamineremo la comunicazione attraverso la
scelta dei colori, la tipografia, lo stile e le immagini.
La scelta dei colori dell’etichetta
L’elemento di design che è il più diretto per comunicare
la personalità con una rapida occhiata è il colore.
La scienza ha dimostrato che ogni colore genera una
connotazione emotiva unica.
Quale colore di bottiglia è giusto per la tua bottiglia di birra? Trasparente, marrone e verde? In termini di funzionalità, le bottiglie marroni filtrano la luce proteggendo la birra fotosensibile (è indispensabile per le birre luppolate). Le birre con poco o nessun luppolo non sono così sensibili alla luce, quindi puoi prendere in considerazione indifferentemente bottiglie chiare o verdi, è principalmente una scelta estetica e culturale.
Le bottiglie verdi sono diventate popolari dopo la Seconda guerra mondiale, quando in Europa mancava il vetro marrone. Poiché queste birre erano di altissima qualità, la bottiglia verde divenne uno status symbol per una buona birra. È meno comunemente usato dai produttori di birra artigianale a causa della sua associazione molto specifica con alcune birre di spicco come Heineken, Stella Artois, Carlsberg. Tuttavia, è una scelta perfettamente legittima da fare!
Una volta che conosci il colore della bottiglia, puoi
iniziare a scegliere i colori delle etichette.
Le bottiglie verdi sono tradizionalmente abbinate a
etichette in bianco e nero, forse con un tocco di rosso, che è complementare al
verde.
Le bottiglie marroni offrono uno sfondo neutro per la tua etichetta e qualsiasi colore funziona davvero.
I più comuni sono i colori caldi: arancio, oro, rosso. Incredibilmente, questo è anche il colore della birra! L’uso di una combinazione di colori come questa ricorda ai clienti il tuo prodotto e fornisce un aspetto più tradizionale.
Le bottiglie trasparenti sono uniche in quanto il colore
della tua birra diventa lo sfondo per il design dell’etichetta. Puoi sfruttare
questa peculiarità sia con un colore che si abbina, sia che sia a contrasto.
Il colore dell’etichetta può anche aiutare un cliente a identificare facilmente quale varietà di birra sta acquistando: le birre rosse usano etichette rosse, le ambre usano l’ambra, il marrone scuro.
Ma questa non è una regola rigida. Una combinazione di colori alternativa può far risaltare la tua etichetta come qualcosa di più moderno o giocoso, se questo è il marchio che stai cercando di creare.
I designer attualmente stanno usando ogni colore
immaginabile, quindi gioca con la tua creatività per distinguerti.
Forma e dimensioni dell’etichetta
Vuoi una forma e una dimensione tradizionali o qualcosa
di personalizzato (fustellato), che farà risaltare la tua bottiglia?
Vuoi un’etichetta separata per collo, fronte e retro o
vuoi un’etichetta che avvolga il corpo?
Vuoi stampare su carta standard o scegliere qualcosa di
unico, magari con sfondo trasparente?
Per prendere queste decisioni, ti consigliamo di valutare
il tuo budget e quindi determinare ciò che è importante, perché ogni
particolare aggiuntivo ha un costo.
La dimensione e la forma dell’etichetta dipendono dalla
capacità della bottiglia (33 cl, 66 cl, 0,75 l) ma anche dalla sua forma.
Nel caso si opti per una fustellatura particolare, è bene
evitare curve con angoli acuti che creano non pochi problemi sia al momento
della separazione dell’etichetta dalla sua siliconata, sia al momento della sua
applicazione sulla bottiglia.
Assicurati di aver considerato ogni aspetto prima di
iniziare a progettare la tua etichetta, in modo che tutto vada per il meglio!
In questa fase ti consigliamo l’aiuto di un professionista che sappia indicarti l’utilizzo del materiale della forma più indicata per la tua birra.
Tipografia
Come i colori, i caratteri scelti comunicano molto sulla
personalità del tuo marchio.
I caratteri Serif (quelli con piedini) o i caratteri di
script conferiscono alla tua etichetta un aspetto più classico. I caratteri Sans
Serif (quelli senza piedini) lo rendono più moderno.
Una birra Stout, dato il suo corpo pesante e il suo
sapore pronunciato, è abbinata al carattere tipografico Serif con lastre che
danno rilievo , mentre una birra Pilsner è abbinata a un Sans Serif per il suo
gusto fresco e la finitura pulita.
Una birra ambrata si abbina ad un carattere Serif chiaro e lineare, una birra fruttata può essere ben rappresentata da un carattere Script articolato e fantasioso.
Qualsiasi sia il font di visualizzazione, ricorda che la leggibilità è molto importante: i clienti devono essere in grado di leggere il tuo nome per ricordarsi di te, e di leggere il resto delle parole sulla tua etichetta in modo che possano prendere una decisione d’acquisto informata.
Ricorda che mai come in questo momento i clienti
pretendono trasparenza delle informazioni che devono essere facilmente
leggibili.
Non dimenticare la Normativa
Per quanto sia divertente la birra, non dimenticare che è
una sostanza che altera la mente e in quanto tale ha molti aspetti legali che
controllano le sue vendite.
Assicurati di sapere quali informazioni sono necessarie
sulla tua etichetta.
Denominazione legale del prodotto
Contenuto netto
Gradazione alcolica
Nome e indirizzo del responsabile delle informazioni in etichetta ( produttore, confezionatore o importatore)
Sede dello stabilimento
Termine minimo di conservazione
Lotto di produzione
Elenco allergeni
Leggibilità: le informazioni
obbligatorie devono apparire sufficientemente grandi da essere lette,
utilizzando un carattere tipografico semplice, su uno sfondo contrastante e
devono essere separate dal testo promozionale.
Dimensione del carattere: un requisito necessario per la leggibilità è la dimensione del carattere ( con riferimento alla lettera x minuscola il carattere deve avere un’altezza non inferiore a 1,2 mm).
E se vuoi vendere la tua birra nei negozi, devi ricordare
di lasciare uno spazio per il codice a barre.
Stile e immagini
Le birre tradizionali hanno uno stile predefinito: un
colore dominante, un grande nome (spesso sopra o vicino ad uno stemma) e una
trama sottile o immagini classiche o astratte per interesse visivo.
Con l’ascesa della birra artigianale, le etichette sono
diventate una forma d’arte. Vediamo di tutto, dall’illustrazione da cartone
animato ai capolavori disegnati a mano, dalle fotografie all’estremo
minimalismo.
Lo stile dovrebbe essere dettato dal tuo pubblico di destinazione: se stai prendendo di mira una folla più giovane con i suoi gusti sperimentali, potresti optare per un’etichetta che sia stravagante.
Se stai prendendo di mira una clientela di classe, sarà meglio un’etichetta minimalista.
Una volta che hai scelto il tuo stile, puoi dedicarti alle immagini.
Come si fa a farlo? Scopri cosa ti rende unico.
Usi ingredienti molto specifici? Mostrali.
Hai un gatto che è diventato la mascotte non ufficiale del birrificio? Incorporalo nel design.
Usi una tecnica di fermentazione di una regione specifica? Utilizza gli stili di progettazione di quella cultura.
Hai un nome intelligente? Mettilo in gioco.
Anche le parole sono design: la grafica non è l’unico
modo per comunicare con i potenziali acquirenti, non dimenticare l’importanza
delle parole.
È meglio adottare un approccio metodico in questo
passaggio: elenca le migliori parole chiave per descrivere la tua birra, quindi
assegnagli le priorità in modo che il tuo designer sappia quali enfatizzare
rispetto alle altre.
Per iniziare, ecco un elenco di parole chiave comuni
sulla birra che puoi prendere in considerazione:
Come avrai notato queste parole descrivono il gusto, il
colore, la storia, rendendole buone basi per ulteriori scelte progettuali.
Le persone tendono ad aggrapparsi a singole idee prima di
formare opinioni più profonde, soprattutto se nuovi clienti.
Come stampare le tue etichette per la birra?
Diventare un artigiano anche in questo è possibile e
divertente, ma ci vogliono gli strumenti giusti.
La scelta della stampante adatta alle tue esigenze si
basa fondamentalmente su parametri tecnici, esattamente:
Volume di stampa (quantità di etichette/anno),
o intensità di stampa se il tuo lavoro di stampa si concentra in uno specifico
periodo dell’anno.
Dimensioni e forma delle etichette (larghezza
di stampa massima specifica per ogni stampante).
Caratteristiche grafiche che possono
richiedere una risoluzione di stampa (DPI) più o meno elevata per ottenere un
risultato nitido.
Per avere una panoramica dettagliata delle varie opzioni, ti consiglio di leggere alcuni articoli che descrivono le specifiche tecniche di varie stampanti proposte dalle case costruttrici più importanti, in termini di rapporto tra promesse e risultato finale di stampa:
Per
moderati volumi di stampa
Per
medio-alti volumi di stampa
Se
invece la tua idea di etichette è monocromatica, esiste un mondo completamente
diverso di stampanti a trasferimento termico, che imprimono a caldo il colore
da te scelto per il tuo prodotto.
La stampa a trasferimento termico implica costi iniziali e costi di esercizio più convenienti rispetto al sistema a colori con inchiostri, senza dover rinunciare ad un risultato accattivante.
Le indicazioni da seguire per l’acquisto di una stampante a trasferimento termico dipendono dalle tue necessità (volume di stampa, dimensione dell’etichetta, grafica).
Puoi avere un’idea di cosa si possa ottenere con una stampante a trasferimento termico leggendo questo articolo, arricchito con tanti video
Esistono 3 approcci principali per progettare la tua
etichetta: il fai-da-te, consultare un libero professionista o riferirsi a un
servizio completo di stampa.
Le aziende più grandi hanno anche la possibilità di
assumere un’agenzia di design, ma questa opzione sarà al di fuori della fascia
di prezzo di un produttore di birra artigianale.
Sebbene il fai-da-te potrebbe sembrare la scelta più
naturale per una piccola impresa, consultare un designer è più tecnico e pragmatico.
Progettare l’etichetta della birra da cima a fondo tutto da solo è un po’ come
rinunciare a un avvocato in tribunale e rappresentare te stesso.
Materiali e produzione di etichette per birra
La maggior parte delle etichette di birra sono stampate
su carta patinata (per gestire la condensa), ma alcuni produttori di birra
artigianale scelgono di utilizzare una carta opaca per motivi estetici.
Se hai scelto un rettangolo o un ovale tradizionali,
dovrebbe essere abbastanza facile stampare le etichette. Se hai scelto
un’etichetta fustellata personalizzata, tieni presente l’aumento del prezzo e
possibilmente i tempi di produzione.
Ti consigliamo inoltre di considerare come applicare le etichette. Fissare le etichette sulle bottiglie a mano può essere lungo e noioso, ma è senza dubbio economico. Ma se prendi sul serio la produzione di elevati volumi di stampa, potresti voler investire in un applicatore di etichette.
Nel bene e nel male, gran parte del tuo successo nel settore della produzione della birra non dipende solo da quanto sia gradevole il suo sapore.
Potresti creare la migliore birra al mondo, ma se la tua etichetta è carente nessuno lo saprà mai: devi attirare l’attenzione su migliaia di tuoi concorrenti
Se vuoi che le persone si innamorino del gusto della tua birra, devi prima impressionarle con un’etichetta vincente.
Se stai cercando una soluzione di stampa affidabile, se hai bisogno di un progetto grafico o se ti occorre un consiglio per iniziare a stampare le etichette in autonomia, contattaci.
Se stai cercando una stampante di
etichette a colori per i tuoi prodotti e devi gestire volumi di stampa elevati, sul mercato
puoi trovare una varietà di opzioni.
In questo articolo facciamo una
panoramica sui modelli principali dei più importanti costruttori di stampanti
di etichette a colori, VIPColor, PRIMERA ed EPSON
Perché scegliere il colore?
Le etichette colorate aiutano a
distinguerti dalla concorrenza, rendendo i tuoi prodotti attraenti e vivaci.
Con il colore puoi mettere in risalto le
informazioni importanti, puoi rendere la tua etichetta efficace dal punto di
vista comunicativo e inoltre puoi creare velocemente una differenziazione sulla
tua linea di prodotti.
Inoltre, se fai produzione conto terzi,
puoi personalizzare immediatamente le etichette fornendo un servizio completo
di produzione e confezionamento.
La scelta del modello di stampante
adatto alle tue esigenze dipende da diversi fattori tra cui:
il volume di stampa
la dimensione e la forma dell’etichetta
che devi stampare
la grafica e il layout in generale
VP750 veloce con inchiostri
resistenti all’acqua
La VP750 combina le prestazioni e l’affidabilità della stampante per etichette a colori industriale VP700, con il nuovo sistema di inchiostri che offre etichette resistenti all’acqua e molti solventi, rispetto ad altre stampanti inkjet, e una testina di stampa più duratura rispetto alle stampanti Memjet di prima generazione.
Il risultato sono etichette a colori vivaci di grande impatto, adatte per bevande e alimenti refrigerati, prodotti per la cura degli animali, prodotti per la pulizia della casa, prodotti cosmetici, prodotti chimici, prodotti farmaceutici e la maggior parte dei prodotti esposti all’umidità.
Con una struttura robusta ed un uso intuitivo per la
produzione di etichette in grandi quantità, la stampante VP750 offre una
stampa a colori rapida ed economica per qualsiasi ambiente di stampa.
Specifiche tecniche
Velocità di stampa
18 m/min · 305 mm/s
9 m/min ·152,4 mm/s
Risoluzione
1.600 x 1.600 dpi
1.600 x 800 dpi
Materiali di stampa e dimensioni
Carta lucida, carta opaca e materiali sintetici
Larghezza etichetta minima e massima 50 – 215 mm
Spessore massimo carta 0.3 mm
Caratteristiche
Cartucce d’inchiostro individuali CYMK da 250ml
Configurazione, uso e manutenzione facili
Svolgitore incluso 200 mm OD, 76 mm ID
Testina di stampa sostituibile
Taglierina automatica
Software Tutte le applicazioni compatibili
con Windows, come ad es:
La stampante di etichette a colori VIPColor VP700 è una stampante digitale rivoluzionaria, disegnata per reinventare la stampa di etichette a colori e situarsi nel massimo rendimento delle stampanti della sua categoria.
Basandosi sulla tecnologia d’iniezione d’inchiostro Memjet, la stampante di etichette a colori VIPColor VP700 stampa a una velocità vertiginosa, fino a 18 metri al minuto:100 etichette da 10 cm x 15 cm vengono stampate in meno di un minuto.
Offre una grafica eccezionale con colori
brillanti, testi e codici a barre nitidi, con una risoluzione che
arriva fino a 1600 x 1600 dpi.
La stampante VP700 è robusta, facile da usare, progettata
per la produzione di etichette e cartellini personalizzati
a colori con qualità fotografica.
Ampia scelta di etichette: etichette in carta o materiale
sintetico (polipropilene e poliestere); etichette con finitura opaca o
brillante; etichette bianche o trasparenti.
Non solo è facile
da utilizzare, ma garantisce anche i costi di esercizio più ridotti per la sua
categoria.
Compatta –
idonea sia da tavolo che per linea di produzione.
PQ
elevato – testo e codici a barre nitidi, colori brillanti a 1600 dpi.
Idonea per font e caratteri asiatici.
Setup e
tempi di produzione veloci
Che tu sia un produttore, un distributore o un tipografo, trai il vantaggio di poter stampare etichette su richiesta nell’esatta quantità richiesta.
La stampante
VP700 è eccellente per la gestione di produzioni in cui siano presenti
centinaia di varianti di prodotti e offerte e se produci conto terzi è la
soluzione ideale per offrire un servizio completo.
Le capienti
cartucce da 250 ml riducono la frequente sostituzione dell’ inchiostro.
La stampante di etichette a colori VP700 ha struttura solida in acciaio di alta qualità che la rendono idonea per l’impiego in ambienti produttivi.
Specifiche
tecniche
Velocità di
stampa
12 m/min · 304,8 mm/s
9 m/min ·152,4 mm/s
Risoluzione
1.600 x 1.600 dpi
1.600 x 800 dpi
Materiali di stampa e dimensioni Carta lucida, carta opaca e sintetica Larghezza etichetta 50 – 215 mm Spessore massimo 0.3 mm
Caratteristiche
Cartucce d’inchiostro individuali CYMK 250ml
É progettata per una configurazione, un uso e una manutenzione facili
Svolgitore incluso 150 mm OD, 76 mm ID
Testina di stampa sostituibile
Taglierina automatica
Software Tutte le applicazioni compatibili con Windows, come ad es: Adobe illustrator, Bartender, Nicelabel, Coreldraw
VP650 stampe resistenti all’acqua
La VP650 di VIPColor è la nuova generazione di stampanti digitali per etichette a colori on-demand con tecnologia di stampa avanzata resistente all’acqua.
Genera etichette dai colori brillanti di grande efficacia, adatte per bevande e alimenti refrigerati, prodotti per la cura degli animali, prodotti per la pulizia, prodotti chimici, prodotti cosmetici, prodotti farmaceutici e la maggior parte dei prodotti esposti all’umidità.
Basata sulla
tecnologia a getto d’inchiostro Memjet, la stampante VP650 è performante e
affidabile come la stampante industriale per etichette a colori VIPColor VP700,
con il nuovo sistema migliorato che offre etichette più resistenti
all’acqua e a molti solventi rispetto alla prima generazione di
stampanti Memjet.
Con una struttura
robusta, ma di uso intuitivo per la produzione di etichette in azienda e per
esigenze di etichettatura conto terzi, la VP650 offre una stampa a colori
rapida ed economica per qualsiasi ambiente di stampa.
Specifiche
tecniche
Velocità di stampa 12 m/min · 203.2 mm/s
9 m/min ·152,4 mm/s
Risoluzione
1.600 x 1.600 dpi
1.600 x 800 dpi
Materiali
Carta lucida, carta opaca e sintetica
Larghezza etichetta 50 – 215 mm
Spessore massimo 0.3 mm
Caratteristiche Cartucce
d’inchiostro individuali CYMK 200ml
Configurazione, uso e manutenzione facili
Svolgitore incluso 152 mm OD, 76 mm ID
Testina di stampa sostituibile
Taglierina automatica
Software Tutte le applicazioni
compatibili con Windows, come ad es:Adobe illustrator,
Bartender, Nicelabel, Coreldraw
VP600 flessibile efficiente economica
La VP600 è progettata per dare alte prestazioni ma ad
un prezzo alla portata della maggior parte delle piccole e medie imprese.
I produttori che oggi sono alle prese con i costi elevati di etichette pre-stampate e gli sprechi legati ad etichette che rimangono inutilizzate a causa di un cambiamento legato alle informazioni o alla grafica, scopriranno che la VP600 è una stampante indispensabile.
Con una struttura robusta, ma di uso intuitivo per una
produzione autonoma di etichette, la VP600 offre una stampa a colori
rapida ed economica con risoluzione fino a 1600×1600 dpi.
La sua struttura compatta è perfetta per gli spazi
stretti o piccoli.
Basata sulla Tecnologia a getto d’inchiostro Memjet,
la VP600 offre alta velocità di stampa (fino a 12 m/min), larghezza di stampa
fino a 215mm e cartucce di inchiostro individuali CMYK di grande capacità.
La stampa con la VP600 offre testo nitidi, codici a barre e una grafica meravigliosa sia su carta che materiali sintetici per la stampa digitale.
Specifiche
tecniche
Velocità di
stampa
12 m/min · 203 mm/s
9 m/min ·152,4 mm/s
Risoluzione
1.600 x 1.600 dpi
1.600 x 800 dpi
Materiali Carta lucida, carta opaca e sintetica Larghezza etichetta 50 – 215 mm Spessore massimo 0.3 mm
Caratteristiche
Cartucce d’inchiostro individuali CYMK da 200ml
É progettata per una configurazione, un uso e una manutenzione facili
Svolgitore incluso 150 mm OD, 76 mm ID
Testina di stampa sostituibile
Taglierina automatica
Software Tutte le applicazioni compatibili con Windows, come ad es: Adobe illustrator, Bartender, Nicelabel, Coreldraw
Primera LX2000e
Stampante per etichette e cartellini a colori
La stampante LX2000e è in grado di produrre etichette di
lunga durata in grandi quantità, quando e dove ne hai bisogno, evitando scorte
di magazzino che spesso rimangono inutilizzate.
Quattro cartucce separate con inchiostri pigmentati CMYK ad alta capacità consentono di mantenere basso il costo di stampa per etichetta. Le etichette possono includere foto, grafiche, testi e codici a barre 1D e 2D ad alta risoluzione.
Etichette resistenti ai raggi UV e all’acqua
La combinazione di inchiostri pigmentati e materiali
sintetici come il polipropilene o il poliestere, rendono le etichette stampate
con la LX2000e altamente resistenti all’acqua e ai raggi UV.
Questa durata è indispensabile per prodotti da bagno, prodotti surgelati o refrigerati, bevande e molto altro ancora.
Caratteristiche principali della LX2000e:
Stampa
a colori fino a 152,4mm al secondo
Cartucce
d’inchiostro pigmentato singole CMYK ad alta capacità
Connessione Ethernet, USB 2.0 o wireless
Risoluzione
4800 x 1200 dpi
Taglierina
longitudinale incorporata
EPSON ColorWorks C7500 stampante
industriale per etichette a colori
Negli ultimi anni le aziende
che decidono di stampare le etichette in completa autonomia, secondo il reale
fabbisogno, sono sempre più numerose.
L’autonomia del processo di
stampa assicura una serie di vantaggi indiscutibili:
stampa secondo le specifiche necessità, evitando scorte di magazzino spesso inutilizzate e azzerando i costi di stoccaggio
rapidità del processo di stampa
qualsiasi cambio di informazioni sull’etichetta può essere immediatamente stampato
nessun quantitativo minimo ordinabile
Questa stampante consente di
stampare grandi quantità di etichette di qualità professionale in modo rapido,
comprese quelle per i prodotti alimentari e gli imballaggi, le
etichette per la certificazione energetica europea e le etichette GHS.
L’Epson 7500 viene prodotta
in 2 versioni:
TM-C7500G per la stampa su
etichette lucide
In questo caso la stampante
utilizza inchiostri pigmentati con formulazione specifica per superfici lucide
come carte patinate, polipropilene lucido o etichette trasparenti.
TM-C7500 per la stampa su
etichette opache
Questo modello utilizza inchiostri pigmentati per creare etichette di qualità professionale, prive di sbavature, che non sbiadiscono e si asciugano rapidamente consentendo una applicazione immediata.
Specifiche
tecniche
Velocità di stampa fino a 300 mm/sec
Risoluzione delle immagini di 600×1200 dpi
Testina di stampa fissa e tecnologia NVT per la procedura di manutenzione automatica Le cartucce di inchiostro separate ad alta capacità permettono di sostituire solo il colore più usato, risparmiando sui costi di stampa
Se stai cercando una soluzione di stampa affidabile, se ti occorre un consiglio e vuoi iniziare a stampare le etichette in autonomia contattaci.
Prima che un’etichetta venga stampata, nasce come file grafico.
Sia che tu abbia una stampante di etichette a colori e stampi in autonomia, sia che ti rivolga ad una tipografia, è importante impostare ogni elemento dell’etichetta affinché il risultato di stampa sia fedele al layout visibile sullo schermo.
Gli inconvenienti più comuni che possono influenzare i tuoi file sono:
FORMATO FILE ERRATO
IMMAGINI SFOCATE
FILE TROPPO PESANTE
COLORI SBAGLIATI
MARGINI DEL LAYOUT FUORI CENTRAMENTO SULL’ETICHETTA
PROBLEMI SULLA LEGGIBILITÀ’ DEL CODICE A BARRE E DEI CARATTERI
Analizziamoli uno ad uno e troviamo una soluzione.
FORMATO FILE ERRATO
Prima di andare troppo lontano, assicurati di utilizzare
il formato file corretto per la tua stampante.
Generalmente con l’acquisto di una stampante di etichette viene fornito un software a corredo per elaborare i file, ma tutte le stampanti si interfacciano con vari tipi di file, il più comune è il PDF ad alta risoluzione, che può essere generato dai più diffusi programmi di grafica.
Se stai usando un programma grafico differente da quello
specifico per la tua stampante, dal menù ESPORTA o SCRIPT salva il tuo file in
formato PDF o in un formato compatibile con la tua stampante.
È quindi opportuno
approfondire queste informazioni di compatibilità prima di acquistare una
stampante di etichette.
IMMAGINI SFOCATE
Le immagini sfocate sono l’inconveniente più indesiderato
di un buon design.
Quando possibile, usa le immagini vettoriali in modo che
possano essere ridimensionate senza problemi.
La grafica vettoriale utilizza calcoli matematici per
creare linee e forme che consentono alle immagini di rimanere nitide anche se ingrandite.
Le immagini vettoriali si possono acquistare o
semplicemente scaricare da siti dedicati alla grafica, basta fare una ricerca
sul web.
Oltre alle immagini vettoriali, potresti lavorare bene con le immagini basate sui pixel come il Jpg e il Png, purché abbiano una buona risoluzione.
La risoluzione minima per la stampa nitida di immagini dovrebbe essere non meno di 300 DPI, anche se è preferibile 600 DPI o più.
Esistono a tal proposito dei convertitori DPI online gratuiti, con dei percorsi guidati estremamente intuitivi per modificare la risoluzione delle tue immagini ( https://clideo.com/it/dpi-converter ).
IL FILE È TROPPO PESANTE
File di grandi dimensioni possono rendere lento il loro trasferimento alla stampante.
Le immagini sono la ragione principale perché un file grafico
risulti pesante.
Le immagini basate sui pixel (come i file .jpg, .gif e .png) sono più grandi delle immagini vettoriali.
Per evitare tale inconveniente, anziché incorporare le immagini nel file, è consigliabile collegarle al file.
In genere l’opzione di collegamento è di default in tutti i programmi di grafica mentre l’incorporamento va impostato dall’utente.
Le immagini collegate rimangono all’esterno del file grafico ed è importante lasciarle sempre nella stessa cartella da cui sono state inserite al momento della creazione del file grafico.
SUGGERIMENTI PER LE IMMAGINI INCORPORATE
1. Quando si utilizzano
immagini incorporate, assicurarsi di ritagliare l’immagine per includere solo
la parte visibile e ridurre al minimo le dimensioni dei file.
2. Se viene effettuato
un aggiornamento a un’immagine incorporata al di fuori del programma grafico,
assicurarsi di reimportare quelle immagini dopo averle modificate.
SUGGERIMENTI PER LE IMMAGINI COLLEGATE
1. Assicurati di includere i file delle immagini originali quando si inviano i layout alla tipografia.
2. Se sposti o elimini un’immagine collegata o la sua cartella assicurati di ricollegare il percorso del file corretto.
I COLORI SONO SBAGLIATI
È indispensabile che il tuo file grafico utilizzi il
modello di colore giusto.
La stampa digitale richiede il modello di colore CMYK,
che comprende quattro colori: ciano, magenta, giallo e nero (chiave), con
tonalità aggiuntive che consentono alle stampanti migliori della categoria di
raggiungere fino al 98% dello spettro Pantone.
Il modello di colore RGB è invece progettato per l’uso su display elettronici come i monitor dei computer e gli schermi di telefoni, ma non per la stampa.
Se hai in mente un colore specifico, è importante chiamarlo utilizzando il sistema di abbinamento Pantone. Ciò consentirà alla tipografia di cercare il codice colore esatto e corrispondere alla tonalità richiesta dal marchio.
Al di là dei parametri di impostazione cromatica, la resa del colore
dipende molto anche dal materiale dell’etichetta utilizzata, che può essere più
o meno assorbente.
La saturazione potrebbe risultare eccessiva o al contrario insufficiente
rispetto alle aspettative visualizzate sul monitor, è opportuno quindi sempre
procedere con delle prove di stampa prima di avallare un progetto.
LAYOUT GRAFICO
PROVE DI STAMPA
MARGINI DEL LAYOUT FUORI CENTRAMENTO SULL’ETICHETTA
Per quanto si tenti di effettuare tagli esatti per ogni
singola etichetta, è sempre consigliabile prevedere delle zone di guardia da
poter aggiustare in fase di stampa.
Il margine dovrebbe consistere in tre linee separate:
🟨 una linea principale che traccia il taglio previsto del disegno finale
🟩 un’area al vivo fuoriuscente dal bordo dell’etichetta per garantire che non vi siano spazi bianchi accidentali
🟥 una zona sicura per proteggere gli elementi di design (testi, immagini)
La linea principale sono i margini fisici dell’etichetta.
Lo spazio al vivo è un’estensione dello sfondo del disegno per eliminare eventuali aree non stampate nel caso in cui il taglio non sia esatto.
Questa estensione deve essere di almeno 1/8 pollici (pari
a 0,3175 cm) attorno a tutti i lati del disegno.
La zona sicura è progettata per offrire spazio di
manovra, in modo che eventuali elementi essenziali come testi, loghi, immagini non
siano troppo vicini alla linea di taglio dell’etichetta.
La zona sicura dovrebbe consentire 1/16 pollici (pari a
0,158 cm) di spazio tra la linea di taglio e tutti gli elementi.
IL TESTO NON È DELINEATO
Un buon design è molto più di una semplice immagine:
anche un design minimalista include del testo.
Se si progetta il layout con un programma diverso da
quello specifico a corredo della stampante, per garantire che queste parole
vengano stampate correttamente, è importante che il carattere sia delineato nel
file grafico, che abbia cioè un contorno (si seleziona il testo e si sceglie lo
strumento CREA CONTORNO nel menù del testo).
Delineare i caratteri è fondamentale perché ogni lettera viene
trasformata in un’immagine.
LEGGIBILITA’ DEL CODICE A BARRE
Se la tua etichetta prevede nel layout anche la stampa
del codice a barre devi porre molta attenzione a come viene generato il codice a barre.
I programmi di grafica non sono adatti a generare un
codice a barre.
I problemi più frequenti di illeggibilità del codice a
barre spesso riguardano:
Violazione delle Quiet Zone
Contrasto insufficiente
Stampa inconsistente
Dimensioni errate del codice a barre
Per essere certo della correttezza del codice a barre dovresti generarlo con dei programmi specifici oppure utilizzare un verificatore di codice a barre, cioè un dispositivo che verifica e certifica la qualità del codice.
CONCLUSIONI
Elaborare le proprie etichette non è un compito facile,
impegna il tuo tempo e non sempre il risultato ottenuto è competitivo con
prodotti simili nel tuo settore.
Se hai bisogno di confrontare le tue esigenze con noi chiamaci
Se facciamo una panoramica relativamente recente, dagli anni ’90 ad oggi, degli stili grafici più diffusi tra i prodotti di ogni settore, non si può negare che la scelta del font come primo protagonista di un’etichetta sia oramai altamente di tendenza, sostituendosi nel ruolo precedentemente monopolizzato da immagini e sfondi predominanti, a volte ingombranti.
È un
riflesso dei gusti che cambiano, si semplificano, cercano chiarezza e linearità
comunicativa.
Ci sono delle regole grafiche che bilanciano su un’etichetta lo spazio destinato alle informazioni, alle immagini, ai loghi rappresentativi del marchio, regole che danno un gran valore allo spazio vuoto come esaltatore dello spazio pieno, rendendo tutto più decompresso e leggibile.
Nessuna
etichetta è completa senza un carattere adatto all’immagine del tuo marchio: la
tipografia che usi comunica più delle semplici parole.
In un’etichetta totalmente priva di immagini, la progettazione gerarchica delle scritte con la scelta dei font da combinare, la loro dimensione e distribuzione, riuscirebbe senza dubbio a comporre un’etichetta in empatia con il consumatore medio contemporaneo.
I criteri
progettuali tengono conto essenzialmente di:
scelta dei font che rappresentano il tuo prodotto ed il pubblico a cui è dedicato
gerarchia visiva tra la dimensione delle informazioni principali e secondarie
visibilità e leggibilità di ogni informazione, seguendo le normative di settore
spaziatura tra le parole
contrasto di colore tra scritta e sfondo
LA SCELTA DEL FONT
I caratteri che scegli trasmettono la personalità del tuo marchio.
Un elegante font serif (lettere con piedini) è un’opzione di riferimento per l’etichetta di un vino di classe, mentre un font sans serif (lettere senza piedini) si abbina alle etichette più moderne.
La scelta del font dipende dal tipo di messaggio che vuoi trasmettere, fai solo attenzione a non assumere troppe personalità diverse, semmai scegli caratteri appartenenti a famiglie simili.
Questa etichetta di miele abbina un carattere di script articolato che fa risaltare il nome del prodotto a un carattere sans serif che comunica le informazioni in modo estremamente leggibile
Vediamo alcuni stili di font ed i sentimenti che ispirano, ne esistono a miriadi, scaricabili in versione free da tanti siti dedicati.
Se vuoi rappresentare un’eleganza semplice, considera i
caratteri che sono sia ordinati che classici, con linee strette ma leggibili.
Un font scritto a mano è molto efficace nell’aiutare i clienti a familiarizzare con un marchio dall’impronta rustica. Questi caratteri possono favorire la percezione di apertura e cordialità e sono particolarmente indicati per i prodotti artigianali.
Cerchi qualcosa di un po’più bizzarro? Se il tuo prodotto si riferisce ad un target giovanile, ti conviene optare per caratteri più spensierati con alti e bassi oscillanti, molte curve e un pizzico di abbellimento.
Moderno, audace e semplice è il font adatto a rappresentare un marchio dal carattere più angolare e strutturato, di tipo industriale.
LA
GERARCHIA VISIVA
Alle persone
non sempre piace leggere.
Questo è un
problema quando sulla tua etichetta racconti la storia del tuo prodotto.
Fortunatamente, una buona gerarchia di testi ti aiuterà a stabilire il giusto
modello di visualizzazione e a comunicare la tua storia con stile.
Come in ogni storia, la tua etichetta avrà bisogno di un inizio, una metà e una fine. Alcune parole sono più importanti di altre, motivo per cui è possibile variare il peso e il posizionamento di determinati testi per richiamare le informazioni in un ordine specifico, così il tuo cliente non dovrà sforzarsi per valutare la priorità dei concetti fondamentali. Hai solo pochi secondi per generare un’impressione, giocateli bene.
VISIBILITA’ E LEGGIBILITA’
Se le
persone non riescono a leggere le tue etichette, qualcosa è andato storto nella
progettazione grafica. Un testo illeggibile è inutile, sgradevole e da
diffidare, come le clausole delle compagnie assicurative. Quindi, molto probabilmente,
ti sarà difficile conquistare l’attenzione di un nuovo cliente.
Seguire gli
standard normativi minimi previsti per il proprio settore è un’indicazione
sufficiente (qualsiasi carattere inferiore ai 5 pt diventa arduo da leggere).
Un’etichetta
con un materiale lucido o sintetico ha una resa differente da un’etichetta in
carta.
Se utilizzi
un materiale molto assorbente utilizza caratteri più lineari e con pochi
dettagli per aumentarne la leggibilità.
Se hai uno
spazio ristretto dove dover inserire tante informazioni, come spesso accade nel
settore cosmetico e farmaceutico, ma anche in confezioni per alimenti con
piccola grammatura, la soluzione è optare per una stampante ad elevata
risoluzione, per rendere leggibili anche i caratteri minimi.
Per trovare
il giusto equilibrio, non basta fidarsi di come il testo appare allo schermo,
occorre stampare una prova del tuo layout e giudicare la sua leggibilità reale,
quindi regolare le dimensioni del testo, se necessario.
Se sull’etichetta sono presenti solamente scritte di varie proporzioni, non ci sono limiti di grandezza per le misure massime, ed è anzi consigliabile abbondare per privilegiare il ruolo dei testi sulle vostre etichette.
Se sull’etichetta coesistono sia testi che immagini, bisogna evitare di metterli in competizione, ad ognuno il suo spazio: i testi non dovrebbero mai sopraffare le immagini.
LA
SPAZIATURA
Oltre alla
dimensione del singolo carattere, è importante inquadrare la giusta spaziatura
tra le parole, conferendo naturalità al ritmo di lettura: parole troppo vicine
potrebbero sovrapporsi, parole troppo spaziate potrebbero disperdersi e
disorientare il cliente.
Anche per
questa valutazione è opportuno eseguire delle prove di stampa.
CONTRASTO
DI COLORE
Alcune
combinazioni di colori possono avere un bell’aspetto insieme, ma possono creare
problemi di lettura per i consumatori se adottati nella sovrapposizione
testo-sfondo.
La resa effettiva del colore dipende molto dal materiale dell’etichetta utilizzata. Per i caratteri di piccole dimensioni è consigliabile adottare testi scuri su sfondi chiari piuttosto che il viceversa.
Conclusioni
Divertiti a
sperimentare soluzioni per le tue etichette, consultandoti con un grafico
esperto che sappia prevedere le difficoltà tecniche e le dissonanze estetiche
che potrebbero non dare il giusto risalto al tuo prodotto, in un mercato ricco
di offerte competitive.
Se hai
bisogno di qualcuno che ti renda autonomo nella stampa delle tue etichette,
chiamaci.