La stampa di etichette in autonomia è un processo ideale per le aziende con piccole produzioni.
Il vantaggio principale è la flessibilità, caratteristica necessaria quando i prodotti variano continuamente per grammature, ingredienti, stampa di dati variabili come lotto di produzione e data di scadenza.
Spesso una produzione artigianale lancia prodotti nuovi in via sperimentale e occorre un confezionamento accattivante e professionale da realizzare in breve tempo.
Il tempismo perfetto è ciò che serve alle piccole aziende per gestire il loro mercato altalenante.
Fornitura di contenitori, fornitura di etichette e progetti grafici sono elementi che devono essere accuratamente programmati.
L’etichetta adatta al contenitore
I contenitori possono essere cilindrici o affusolati, rigidi o comprimibili, opachi o trasparenti, in vetro o in plastica.
A seconda dei casi bisogna progettare la forma e la dimensione dell’etichetta affinché possa aderire perfettamente, contenere tutte le informazioni obbligatorie, visualizzare una grafica adeguata alla brand identity e valorizzare il prodotto.
A volte sulla scheda tecnica del contenitore è dichiarata la superficie massima etichettabile, quella che garantisce l’adesione perfetta e senza grinze di un’etichetta rettangolare.
Alcuni prodotti, tuttavia, richiedono etichette di forma più complessa di quella semplice rettangolare, includendo sigilli, collarini o altre forme irregolari.
L’utilità del rendering per progettare un’etichetta
Se ti occorre un progetto grafico prima ancora di avere tra le mani i contenitori che hai ordinato, puoi chiedere al tuo designer un rendering, ossia una simulazione 3D del risultato finale del progetto.
Il render è motivante per il cliente come anteprima del suo investimento e utile al grafico, perché righelli e tavole di lavoro non sono gli strumenti rappresentativi del mondo tridimensionale.
Inoltre, per ogni contenitore esistono varie opzioni : etichetta unica frontale, etichetta doppia fronte-retro, etichetta completamente avvolgente, due etichette frontali di forme diverse, etichetta sul corpo di un barattolo più un sigillo sul tappo…un elenco sterminato di alternative.
Poter confrontare le varie possibilità con un rendering è una guida alla scelta che agevola la comunicazione tra designer e cliente.
Diversamente, se la grafica fosse stampata senza una preventiva simulazione, potrebbero verificarsi delle sproporzioni tra volume della confezione, testi e distribuzione delle immagini sull’etichetta.
Quando si ordina una fornitura di etichette, oltre alla dimensione e alla forma c’è il contributo artistico del materiale.
Esistono una serie di fattori non riproducibili virtualmente in un rendering: le consistenze, l’effetto tattile.
Carta opaca
Carta patinata
Carta lucida
Carta con trama
Polipropilene opaco
Polipropilene lucido
Poliestere perlato
Polietilene
… c’è un assortimento di materiali molto vasto per tutte le esigenze, con finiture per tutti i gusti.
Per quanto riguarda la resa del colore, una carta assorbe molto più inchiostro di una plastica, e una plastica opaca trattiene meglio il colore di una plastica con finitura lucida.
Per ogni materiale di etichetta ci vuole la giusta grafica
La carta patinata è ideale per esaltare i colori brillanti ed è il materiale universale per etichette di prodotti alimentari e cosmetici erboristici.
Una carta con trama potrebbe assorbire troppo inchiostro, scurire le tinte e far perdere i dettagli di un’immagine minuziosa. Sarebbe uno spreco per un’etichetta densa di colori che nasconderebbero il pregio della trama.
Il polipropilene non assorbe ma è rivestito di un primer che cattura i pigmenti, per cui i colori risulteranno meno saturi ma con contorni ultra-definiti, soluzione ideale per immagini in qualità fotografica di cosmetici e generi alimentari da frigorifero.
Prima di avallare un progetto grafico adatto alla tua stampante di etichette a colori, è sempre opportuno eseguire dei test di stampa per calibrare definitivamente i colori.
Quale stampante è adatta alla tua grafica?
La stampante di etichette idonea alle proprie esigenze di stampa dipende da alcuni parametri tra cui:
numero di etichette da produrre ogni anno
dimensione dell’etichetta
accessori post stampa installabili come riavvolgitore, spellicolatore, taglierina (non tutti i modelli li supportano)
esigenze di connettività aggiuntive rispetto alla connessione standard USB/Ethernet
Una componente spesso trascurata nella scelta della stampante è la complessità del layout grafico da stampare.
In linea generale:
una stampante desktop è adatta per medio-bassi volumi di stampa, ossia alcune centinaia di etichette l’anno, per una grafica semplice con una distribuzione di colori discreta ma non uniforme sullo sfondo
Una stampante industriale è adatta per un volume di stampa di migliaia di etichette, per una grafica complessa di qualità fotografica, colori saturi che riempiono tutta l’etichetta.
Il lettore wireless 5208-SRC è un dispositivo unico, ricco di opzioni di configurazione, che puoi utilizzare in 3 modi differenti per soddisfare qualsiasi esigenza operativa.
In questo articolo analizziamo i punti di forza e i modi di impiego di questo eccezionale lettore wireless.
LEGGE TUTTI I CODICI
Il lettore legge sia i codici monodimensionali 1D che i codici 2D come il QR Code e il Datamatrix.
Quindi qualsiasi codice tu debba leggere è in grado di decodificarlo!!!
È dotato di un algoritmo di ricostruzione che scansiona anche codici danneggiati e stampati male.
Inoltre, legge anche dagli schermi di smartphone, tablet e PC.
IL LETTORE È DOTATO DI DISPLAY
Quante volte ti sei trovato a leggere un codice su un’etichetta affollata di altri codici e non sai esattamente quale codice tu abbia letto?
Il display a colori sul lettore ti mostra sempre l’ultimo codice letto.
Questa opzione è molto utile specialmente nei lettori 2D, dove non hai la sottile linea di scansione dei lettori laser e può capitare di puntare male il lettore e leggere un codice differente: attraverso il display potrai sempre controllare le letture effettuate.
LETTURA SENZA CAVI
Il lettore è wireless e ti consente di spostarti fino a 40 mt dalla base rice-tramittente
LEGGI E MEMORIZZA I CODICI
Il lettore può essere programmato nella modalità inventario, una modalità operativa utile quando si è in assenza di copertura radio o quando si deve fare un inventario con un semplice lettore di codice a barre cordless.
In questa modalità il lettore memorizza i codici a barre che leggi e li puoi scaricare in un secondo momento poggiando semplicemente il lettore nella base e premendo un tasto.
Immagina di dover fare un inventario dei tuoi poi prodotti in una zona lontana dal PC o in un magazzino dislocato in un’altra area.
Con questa modalità operativa puoi spostarti in qualsiasi parte della tua azienda, leggere il codice sui prodotti e poi scaricarli nel tuo programma o su un file Excel o Word.
Il lettore ha una capacità di archiviazione pari a 380.000 caratteri.
VERIFICA DEI PREZZI
Lo scanner 5208-SRC ti permette di verificare i prezzi dei tuoi articoli e visualizzarli sul display.
Ha una funziona unica e un semplice programma attraverso il quale puoi inviare al lettore un file Excel con il codice, la descrizione e il prezzo dei tuoi articoli.
Ogni volta che leggerai un codice presente nella lista che hai inviato al lettore lo schermo ti mostrerà la descrizione e il prezzo.
CONCLUSIONI
Il lettore 5208-SRC è dotato di funzioni avanzate di programmazione, uniche nel suo genere, che ti consentono di impiegarlo in molteplici attività di scansione.
Ha un’ergonomia confortevole e robusta, una capiente batteria da 2200 mAh per scansioni continue che ti garantiscono la copertura di un intero turno di lavoro.
Se vuoi un consiglio sul lettore più idoneo alle tue esigenze CONTATTACI
In molte aziende si utilizza ancora Excel per gestire l’inventario.
Pur avendo gestionali performanti, in alcuni settori aziendali si preferisce utilizzare un foglio Excel, più facile e immediato da utilizzare per un semplice inventario.
Se sono sufficienti solo pochi campi come il codice articolo, la descrizione, la quantità e in alcuni casi l’ubicazione, sicuramente per molti Excel è la soluzione più conosciuta.
Abbiamo sviluppato l’applicazione GESTINV, per integrare un file Excel ed un palmare con lettore di codici a barre.
In questo modo il tuo flusso operativo sarà più veloce e privo di errori.
FUNZIONAMENTO
L’utilizzo è semplice, il file Excel viene importato nel palmare utilizzando la copertura wifi, in modo tale che l’operazione sia veloce e senza cavi.
Una volta pre-caricato il file si può iniziare la verifica dell’inventario.
La prima operazione da fare è leggere il codice a barre e se l’articolo è presente nel file pre-caricato viene visualizzata la descrizione, la giacenza e ubicazione.
A questo punto inseriamo la nuova quantità o confermiamo quella pre-caricata e questa operazione deve essere ripetuta per tutti gli articoli presenti in magazzino.
Inoltre, se durante l’inventario viene letto un codice a barre di un nuovo prodotto non presente nel vostro file Excel, possiamo inserire manualmente la descrizione, la giacenza e l’ubicazione, in modo tale che una volta ultimato il conteggio fisico degli articoli, il palmare ci restituisca un file aggiornato con tutte le referenze.
Ultimata la spunta si invia il nuovo file dal terminale al PC sempre tramite la connessione wifi: il nuovo file Excel avrà gli stessi campi del precedente file importato.
In questa sezione descriviamo le caratteristiche generali dell’applicazione GestInv
Nel menu “impostazioni generali”, ci sono due flag
descrizione obbligatoria
ubicazione obbligatoria
Questa opzione è stata implementata per andare incontro a esigenze diverse, quindi, ad esempio, impostando descrizione obbligatoria ogni volta che inserisci un nuovo articolo leggendo il codice a barre dovrai anche inserire la descrizione.
Lo stesso discorso è esteso anche al campo ubicazione che puoi rendere obbligatorio o meno.
Quando si legge un codice automaticamente si incrementa la quantità (diminuendola dalla giacenza se presente)
Se il codice a barre è presente in anagrafica viene visualizzata la descrizione, la giacenza e l’ubicazione
Se il prodotto non è presente nel file Excel ci sono 2 opzioni di funzionamento:
Se i flag relativi alla descrizione e all’ubicazione sono attivi si devono inserire obbligatoriamente i relativi campi
Se i flag non sono attivi si può modificare la descrizione e l’ubicazione, oppure se si preferisce si possono lasciare i campi vuoti
Il file di output conterrà i dati inseriti nel terminale con il seguente tracciato:
CodiceProdotto;Descrizione;Quantità;Ubicazione
Il file Excel da importare nel palmare dovrà essere formato dal seguente tracciato csv
CodiceProdotto;Descrizione;Quantità;Ubicazione
L’unico campo obbligatorio è il codice prodotto.
Questa soluzione prevede la fornitura di un palmare Android robusto con lettore di codici a barre integrato e l’app GESTINV pre-installata.
Con molta semplicità potrai gestire il tuo inventario in Excel e poi, non preoccuparti per la configurazione e installazione, ci pensiamo noi.
Se ti occorre una soluzione completa per il tuo inventario contattaci
Il codice 128 consente di rappresentare caratteri alfanumerici senza sacrificare la densità del codice a barre; quindi, rimane un simbolo abbastanza compatto per rappresentare qualsiasi stringa di caratteri.
È comunemente impiegato nella logistica dei magazzini e per l’identificazione degli articoli nell’ambito della vendita e grazie alla sua versatilità può essere utilizzato per qualsiasi applicazione.
Il codice 128 consente di codificare tutti i 128 caratteri del codice ASCII
Struttura del codice 128
Il codice 128 è composto dai seguenti elementi:
Quiet zone iniziale
Carattere di start
Caratteri che rappresentano i dati da codificare
Carattere di controllo
Carattere di stop
Quiet zone finale
APPROFONDIMENTO
La Quiet Zone è l’area bianca che circonda un codice a barre o un simbolo 2D che deve essere tenuta libera da qualsiasi testo, grafica o segno che ostacoli una corretta lettura del codice.
Se sei interessato puoi approfondire al nostro articolo
La maggior parte delle simbologie di codici a barre stampa barre e spazi solo in due larghezze (largo e stretto), mentre il codice 128 utilizza quattro diverse larghezze, analogamente alla famiglia UPC/EAN.
Tuttavia, mentre la famiglia UPC/EAN utilizza quattro elementi (due barre e due spazi) per codificare un carattere, ogni carattere del Code 128 è rappresentato da sei elementi (tre barre e tre spazi).
Quindi il Code128 prevede una combinazione di 6 barre e spazi per ogni carattere, tranne il carattere di stop, che ne utilizza 7.
Sebbene ciò rappresenti una riduzione del 50 percento della densità dei caratteri, il codice 128 può rappresentare tutti i 128 caratteri ASCII.
Inoltre, a differenza di UPC/EAN, il codice 128 non è limitato alla codifica di soli numeri.
Set di caratteri
Per rappresentare tutti e 128 caratteri ASCII, ci sono tre set di caratteri (A, B, C), i quali possono essere fusi in un unico codice a barre
I tre set di codici di caratteri possono essere riassunti come segue:
128A (Insieme di codici A) include tutti i valori numerici (0-9), i caratteri alfabetici maiuscoli (A-Z), i segni di punteggiatura, sette caratteri speciali e i caratteri di “controllo” (valori ASCII da 00 a 95).
128B (Set di codici B) include tutti i valori numerici (0-9), i caratteri alfabetici maiuscoli e minuscoli (A-Z, a-z), i segni di punteggiatura e sette caratteri speciali (valori ASCII da 32 a 127).
128C (Set di codici C) include tutte le coppie di cifre da 00 a 99 e tre caratteri speciali. Questo set di codici è solo numerico, ma qualsiasi carattere rappresenta effettivamente due cifre.
Carattere di start
ll codice 128 ha tre differenti caratteri iniziali, uno per ciascuno dei tre set di codici di caratteri: insieme di codici A, insieme di codici B e insieme di codici C.
Il carattere di start che verrà utilizzato per un determinato codice dipende dai caratteri che devono essere codificati in quella determinata porzione di codice
Check Digit
Il codice 128 contiene una cifra di controllo obbligatoria basata sull’algoritmo modulo 103 (mod 103).
La cifra di controllo viene inserita prima del carattere di stop.
Non esiste un’interpretazione leggibile dall’uomo per la cifra di controllo.
Dimensioni
L’altezza minima del simbolo consigliata per la scansione è pari a 5 mm oppure il 15 percento della larghezza del simbolo (escluse le Quiet zone), a seconda di quale sia maggiore.
Le Quiet zone devono essere larghe almeno 10 volte il valore X, dove “X” è la dimensione X corrente dell’elemento più stretto del codice a barre.
Caratteri speciali
Il codice 128 supporta la codifica dei seguenti caratteri speciali:
FCN1
FCN2
FCN3
FCN4
Questi caratteri indicano al lettore di codici a barre di abilitare operazioni e applicazioni speciali.
Come leggere il codice a barre 128
Il code 128 è un codice monodimensionale, cioè composto da barre e spazi quindi per la lettura ti è sufficiente utilizzare un lettore barcode 1D.
Puoi utilizzare qualsiasi ottica lineare che sia implementata in un lettore con cavo, wireless o a presentazione.
Attenzione se il tuo codice è molto lungo perché codifica una stringa di caratteri estesa assicurati di utilizzare un lettore che abbia un ampio raggio in grado di attraversare l’intera lunghezza del codice.
Anche un lettore 2D sarà in grado di leggere il Code 128 e quindi ti consiglio di fare un a scelta commisurata alle tue specifiche esigenze di lettura
Come generare e stampare il codice a barre 128
Per stampare il codice a barre ti occorre un generatore di codice a barre.
Puoi utilizzare un generatore di codice a barre online, ma la scelta migliore è utilizzare un software che ti consenta di creare il layout delle tue stampe e includa un generatore di codice a barre per modificare e controllare tutti i parametri del codice.
I software più utilizzati per generare e stampare il codice a barre sono:
Progettare un’etichetta che catturi l’attenzione non è banale come potrebbe sembrare, soprattutto se si vuole attrarre una ben determinata cerchia di acquirenti.
Un allineamento di prodotti sullo scaffale viene inizialmente adocchiato a distanza dal consumatore. In questa fase, il fattore dominante che suscita l’appeal è il colore.
Prima che il cliente si avvicini per visualizzare i dettagli dell’etichetta, l’abbinamento dei colori classifica immediatamente il prodotto su una specifica fascia di qualità.
Un’etichetta realizzata con l’accostamento di molti colori contrastanti è tipica di un prodotto commerciale o destinato ad un pubblico giovanile.
Un’etichetta monocromatica o con pochi colori ben assortiti si addice ad un prodotto di lusso dedicato ad una clientela sofisticata.
Nella ricerca di una grafica funzionale e accattivante, affidarsi alle teorie sulla psicologia dei colori è limitante e condurrebbe ad utilizzare sempre gli stessi canoni per etichettare prodotti dello stesso settore.
Ruota dei colori e metodi di combinazione
La ruota dei colori è uno schema intuitivo di grande supporto nella scelta dei colori da inserire in un’etichetta.
Nella ruota sono rappresentati i colori primari (rosso, giallo e blu) e quelli secondari (viola, arancione e verde), comprese tutte le gradazioni, dai toni più scuri verso il bordo ai toni più chiari verso il centro.
Nelle ruote più complesse ci sono molti settori circolari con colorazioni intermedie che sono i colori terziari, ottenuti miscelando i tre colori primari in opportune percentuali.
Esistono vari criteri per abbinare con un certo feeling i colori. Analizziamone alcuni.
Combinazione di colori complementari
I colori complementari sono coppie di colori che si trovano sui lati opposti del cerchio cromatico.
I colori opposti realizzano il più elevato contrasto, risaltandosi e completandosi l’un l’altro.
Le coppie complementari fondamentali sono:
GIALLO (primario)
VIOLA (secondario = rosso + blu)
ARANCIO (secondario = giallo + rosso)
BLU (primario)
ROSSO (primario)
VERDE (secondario = blu + giallo)
Possiamo notare come ogni coppia sia composta da un colore caldo e da uno freddo, e che l’opposto di un colore primario sia sempre un colore secondario e viceversa.
Invece, l’opposto di un colore terziario sarà un altro colore terziario.
Un’etichetta con due colori complementari dominanti è un messaggio molto forte, soprattutto se i colori sono al massimo della saturazione.
Potrebbe essere una buona strategia per prodotti di fascia media come integratori alimentari, energy drink, salse esotiche, snack, bibite gassate e prodotti rivolti ad un pubblico vasto o piuttosto dinamico.
Combinazione di colori complementari divisi
A volte puntare su due soli colori genera un impatto molto aggressivo e vincolante.
Per raccordare il contrasto dei colori complementari, si può optare per i complementari divisi, in cui ad un colore della ruota se ne associano 2 opposti consecutivi tra loro.
In questo modo, pur esaltando gli opposti, si genera una declinazione flessibile.
Quindi si potrebbe armonizzare il contrasto GIALLO-VIOLA con una di queste opzioni:
GIALLO
ARANCIO
VIOLA
GIALLO
VERDE
VIOLA
GIALLO
MAGENTA
VIOLA
GIALLO
BLU
VIOLA
I complementari divisi, soprattutto nelle più tenui tonalità pastello, si addicono per arricchire etichette dedicate a prodotti biologici del settore alimentare, cosmetici naturali o prodotti farmaceutici.
Combinazione di colori analoghi
I colori analoghi sono colori adiacenti l’uno all’altro sulla ruota dei colori, come:
ROSSO-ARANCIO
GIALLO-VERDE
VIOLA-BLU
Questi colori si combinano armonicamente senza cadere nell’appariscenza e sono gradevoli e rilassanti per la vista.
Un’etichetta con un’associazione di colori analoghi è una scelta adeguata a prodotti di lusso, destinati ad un pubblico selettivo che ambisce alla qualità dell’acquisto.
Si pensi alla dominanza dei verde-oro per le etichette di olio extravergine, dei bordeaux-porpora sulle bottiglie di Barbera, dei nero-testa di moro nei preparati al tartufo.
Per questi prodotti si assiste ad una vera e propria omologazione, anche perché è il consumatore stesso che associa quei colori alle categorie di prodotti. Sta all’abilità del designer trovare lo spunto stilistico e cromatico che possa rendere una confezione più attraente di un’altra.
Combinazione Monocromatica
Scalandolo un solo colore da un tono più scuro a toni via via più chiari, si ottiene una gradazione monocromatica.
È una scelta estremamente raffinata e tutto sommato molto facile da progettare.
Per impartire una gerarchia visiva, gli elementi principali dell’etichetta dovranno essere associati ai toni più intensi, gli elementi secondari ai toni intermedi e alcune decorazioni di sfondo ai toni più pallidi.
Se dovessi etichettare una linea di confetture, in cui la trasparenza del barattolo di vetro già mostra i colori dei gusti, trovare una grafica che coordini l’etichetta con i vari frutti non è semplice.
Colori complementari e complementari divisi potrebbero risultare invadenti, soprattutto se distribuiti su grandi aree dell’etichetta.
In questo caso una buona partenza per uno stile grafico più elegante è ridurre la “tavolozza dei colori” con una combinazione monocromatica o partire da una base neutra.
I colori neutri per definizione sono bianco, crema, beige, grigio, nero ma anche qualsiasi altra tinta a bassa intensità e saturazione.
Colore dei testi in un’etichetta
Un’etichetta con testi non leggibili è un investimento perso e una mancanza di rispetto verso il cliente.
Testi particolarmente ridotti di dimensioni, andrebbero scritti in nero su sfondo bianco o con una combinazione di colori tra testo e sfondo ad elevato contrasto.
Scegliendo sulla ruota cromatica due colori complementari, non ci saranno problemi di leggibilità, soprattutto selezionando gradazioni scure per il testo e chiare per lo sfondo (la situazione inversa è meno accomodante per la vista).
testo scuro + sfondo chiaro
testo chiaro + sfondo scuro
Stampanti di etichette a colori: l’importanza delle prove di stampa
Se vuoi stampare in autonomia le etichette dei tuoi prodotti e vuoi essere sicuro che la palette di colori sia correttamente stampata, è sempre opportuno eseguire delle prove di stampa, perché vari fattori influenzano il risultato finale:
materiale dell’etichetta
modello della stampante
impostazioni della qualità di stampa
Con un test di stampa si possono apportare tutte le modifiche per far corrispondere i colori stampati alla tua palette ideale.
Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo:
Realizzare la grafica di un’etichetta è un processo creativo che va portato a termine esaltando i valori della brand identity, attraverso una sinergia di colori, forme e tecnologie di stampa.
L’app Android GestOr è stata studiata per ottimizzare la gestione degli ordini clienti con un palmare Android dotato di lettore di codice a barre integrato, per eseguire le operazioni più velocemente, senza di errori e in completa autonomia.
Molti software gestionali utilizzati per la gestione degli ordini clienti non hanno la possibilità di utilizzare palmari wifi e lavorare in mobilità in tempo reale.
Che significa lavorare in tempo reale con un palmare?
Per la gestione in tempo reale con un palmare è necessario utilizzare un software residente sul palmare o tramite browser che permetta la comunicazione diretta tra il palmare e il database del gestionale aziendale.
La mancanza di questa comunicazione diretta implica delle limitazioni e per gestire gli ordini dei clienti solitamente si lavora su liste cartacee creando inevitabilmente alcuni errori.
GestOr utilizza una soluzione intermedia, realizzando lo scambio dei dati tra il palmare e il gestionale aziendale tramite una cartella condivisa presente su un PC o un Server.
Il flusso operativo è implementato da 5 semplici passaggi:
1 – esportazione dell’ordine dal gestionale in formato “*.csv” nella cartella condivisa
Le specifiche dei campi da esportare sono descritte nella seguente tabella
2 – importazione degli ordini da processare nel palmare
Verranno visualizzati sul palmare tutti gli ordini da elaborare
3 – elaborazioni degli ordini tramite la lettura del codice a barre degli articoli
L’app GestOr è molto semplice ed intuitiva poiché implementa una gestione a semaforo per l’ordine in lavorazione o ancora da gestire.
Attraverso i colori sia ha un’immediata comprensione dello stato dell’ordine.
Le righe dell’ordine possono essere completate per intero, parzialmente o inevase. Anche in questo caso le singole righe d’ordine sono rappresentate tramite colori specifici che ne evidenziano immediatamente lo stato di lavorazione.
4 – trasmissione ordini ultimati dal palmare alla cartella condivisa
Ultimato l’ordine verrà generato nella cartella condivisa un file *.txt”
Specifiche di campi
5 – importazione ordini dalla cartella condivisa nel gestionale.
Guarda il video
Se vuoi gestire al meglio gli ordini dei tuoi clienti contattaci ai nostri riferimenti
La stampa in quadricromia utilizza i quattro colori CMYK : ciano, magenta, giallo e nero.
Tramite la loro combinazione si può riprodurre su carta circa il 70% dello spettro visibile.
EPSON CW-6500
Le stampanti digitali di etichette basate su questa tecnologia, stampano una quantità sterminata di puntini infinitamente vicini, distribuiti nei 4 colori CMYK secondo un algoritmo, per restituirci un colore unico.
La famosa azienda Pantone, invece, ha realizzato le mazzette di tinte piatte per la stampa: sono oltre 2000 colori codificati, creati miscelando 13 pigmenti diversi più il nero e non stampabili in quadricromia.
Perché conviene stampare in quadricromia
È noto che stampare i colori Pantone presso una tipografia risulti molto più costoso rispetto a una stampa in quadricromia.
Le tipografie hanno uno stock di colori Pantone e potrai valutare quello che più si avvicina alle tue esigenze o acquistare il tuo specifico Pantone; quindi, bisogna valutare l’incidenza della spesa e il suo effettivo beneficio.
In un’etichetta a colori dove sul fondo bianco naturale sono presenti dei piccoli dettagli colorati, la differenza tra 2 colori Pantone simili non si noterà.
Se invece il colore è distribuito su una grande area o a copertura totale dello sfondo, la differenza si noterà.
Aziende rilevanti come la Cocacola o la Barilla si distinguono per il campionamento univoco dei loro colori e qualsiasi modifica sarebbe fuorviante o dannosa.
Se hai una piccola produzione e vuoi etichettare i tuoi contenitori con una stampante di etichette di tua proprietà, il consiglio migliore che posso darti per la scelta dei colori è di lasciarti guidare dal tuo occhio anziché dai codici.
Conversione di colori da Pantone a CMYK
Sul web sono fruibili molti calcolatori gratuiti che effettuano la conversione dei colori dalla scala Pantone a quella CMYK.
Sebbene il progetto grafico sullo schermo sembri soddisfacente, al momento della stampa tutto è cambiato…e perché? La conversione non è coerente?
La luminosità dello schermo inganna
inoltre, se visualizzi la stessa immagine su schermi diversi noti una differenza
le stampe risultano o troppo sature o troppo cupe
addirittura i colori virano completamente.
Una concatenazione di fattori come materiale dell’etichetta (carta, carta patinata, sintetico opaco, sintetico lucido) tipologia degli inchiostri (toner per stampanti led, cartucce base acqua o base solvente), impostazioni della qualità di stampa ed altri parametri caratteristici dello specifico modello di stampante giocano un ruolo importante nella resa effettiva del colore.
Facciamo un esempio pratico:
Hai delle scatole personalizzate di colore blu Pantone 288 C.
Vorresti replicare lo stesso colore sull’etichetta in carta semilucida.
Il tuo grafico cerca sul web la codifica CMYK corrispondente e trova: C100_M75_Y6_K24.
Nel file grafico, ogni dettaglio vettoriale dell’etichetta con quel colore viene impostato con quei valori.
Per questo motivo è fondamentale che il grafico da te ingaggiato possa eseguire personalmente le prove di stampa, che lo faccia con la tua stessa stampante e apporti le dovute modifiche a vista.
Stampanti di etichette e gestione del colore
Le stampanti di etichette possono essere impostate secondo dei profili di colore ICC che tengono conto del tipo di materiale utilizzato.
Queste impostazioni regolano l’erogazione degli inchiostri in base alla capacità di assorbimento del supporto.
Se, invece, occorre una gestione completa del colore, bisogna scegliere un modello di stampante corredata di un software specifico per calibrare le tinte con un metodo analitico.
Le stampanti di etichette Epson ColorWorks hanno un’applicazione adatta allo scopo: il Color Tone Matching Assistant.
Questo software guida anche gli utenti meno esperti nella scelta del campione di colore migliore per la stampa delle proprie etichette.
Se ti interessa approfondire l’argomento puoi consultare il nostro articolo dedicato:
In questa etichetta del miele i testi, la geometria ad alveare, il logo del biologico e tutti i profili sono vettoriali quindi con colori modificabili ad uno ad uno.
L’immagine di sfondo è in formato .jpg quindi è raster, ossia composta da una griglia di pixel. Non ha elementi singoli selezionabili e per la correzione dei suoi colori occorre un programma come Photoshop che è specializzato per rielaborare le fotografie in termini di vividezza, saturazione, luminosità e altri bilanciamenti selettivi dei colori.
D’altronde, le immagini raster vengono stampate in quadricromia anche presso una tipografia.
Conclusioni
La stampa digitale è il metodo più veloce per realizzare grafica di qualità, in poco tempo, per piccole produzioni e con dati variabili.
Se hai delle esigenze grafiche particolari, adotta un modello di stampante che si interfacci con un software dedicato alla gestione del colore, affinché il lavoro visualizzato sullo schermo si concretizzi in un fedele getto di inchiostro.
Quando devi iniziare ad etichettare i tuoi prodotti, ci sono molte cose da considerare che spesso vengono trascurate
La progettazione dell’etichetta è un passaggio cruciale che non solo fornisce ai clienti informazioni come istruzioni o ingredienti ma contribuisce in modo determinante all’appeal del tuo prodotto.
Le etichette sono il mezzo attraverso il quale il tuo prodotto e il marchio aziendale sono visivamente legati insieme dal consumatore e devono catturare immediatamente l’attenzione del tuo potenziale acquirente.
Immagina il tuo prodotto allineato insieme a tanti altri su uno scaffale: come fai ad attrarre l’attenzione?
Un’etichetta ben progettata ma anche ben applicata è certamente un buon punto di partenza.
Prima di iniziare a progettare l’etichetta del tuo prodotto, ci sono almeno 5 domande da analizzare in anticipo.
1- Quale aspetto desideri che abbia la tua etichetta?
A meno che un consumatore non abbia già familiarità con il tuo marchio o prodotto, l’imballaggio e l’etichettatura rappresentano la prima interazione visiva con l’acquirente.
Devi ideare un’etichetta che dia una prima impressione distinguibile e unica, considerando i fattori più influenti:
Combinazione di colori
Font e dimensioni dei caratteri
Visibilità del logo
Disposizione degli elementi e armonia grafica
Materiale dell’etichetta
L’aspetto della tua etichetta sarà influenzato e determinato in gran parte da questi 5 fattori.
2 – Quale è l’ambiente in cui verrà utilizzata l’etichetta?
Il tipo di prodotto etichettato e soprattutto il suo utilizzo finale influirà notevolmente sul tuo progetto di etichettatura.
Dovresti considerare quale sarà il ciclo di vita della tua etichetta e se sarà sottoposta a fattori aggressivi come temperature estreme, umidità, manipolazione che ne possano compromettere l’integrità del materiale e la leggibilità dei dati.
Se questo è il tuo caso devi prendere in considerazione materiali specifici
Etichette resistenti all’acqua
Se devi etichettare uno shampoo o una bottiglia di vino che viene conservata in frigo e poi immersa in un cestello per il ghiaccio devi utilizzare materiali specifici e tecnologie di stampa che garantiscano una stampa resistente anche in ambienti umidi o esposti all’acqua.
Etichette con adesivi rimovibili
Se devi etichettare oggettistica o un prodotto dove l’etichetta deve essere rimossa non utilizzare adesivi permanenti.
Esistono differenti tipi di adesivi rimovibili che non lasciano residui di colla fastidiosi ed è un aspetto che devi valutare insieme al materiale che intendi utilizzare per la tua etichetta
Ambienti difficili
Se stai realizzando prodotti che verranno utilizzati in ambienti fisici ostili, come il settore industriale o un magazzino polveroso, sporco e/o umido, agricolo, oppure un’etichetta che deve resistere in ambienti esterni devi valutare materiali garantiti per utilizzo esterno e resistenti a sollecitazioni di natura ambientale e/o meccanica.
Se hai bisogno di un’etichetta che mantenga la leggibilità e l’integrità per tutto il suo ciclo di vita devi impiegare materiali certificati e metodologie di stampa che ti assicurino la durata della stampa per il tempo necessario
Considera che in certe condizioni operative particolarmente ostili, o dove le temperature sono estremamente elevate non sempre si riesce a trovare una soluzione di etichettatura che riesca a soddisfare i tuoi requisiti e quindi per risolvere il problema dovrai optare per soluzioni di stampa diretta sul materiale stesso come ad esempio i marcatori a micro-percussione
3 – Su quale superficie verrà posizionata l’etichetta?
Questa è una considerazione di carattere pratico e molte persone a volte trascurano questo fattore.
Superfici curve, irregolari o plastiche a bassa densità richiedono supporti e adesivi che riescano a mantenere una perfetta adesione sulla superficie per l’intera durata del tuo prodotto.
Alcune tipologie di adesivi hanno un buon tack iniziale, cioè si applicano saldamente alla superfice ma poi con l’utilizzo e l ‘esposizione a umidità o escursioni di temperatura tendono a scollarsi dalla superficie,
Questa è una condizione che rovina l’immagine e la credibilità del tuo prodotto.
Inoltre le superfici curvilinee o irregolari richiedono materiali flessibili che possano adattarsi perfettamente realizzando un ancoraggio saldo con la superficie
Quindi nella scelta dell’etichetta è importante considerare il tipo e la forma della superficie con cui dovrà interagire
4 – L’etichetta richiede dati variabili come codici a barre, numeri di serie, numeri di lotto o data di scadenza?
Se ti fai stampare le tue etichette esternamente ti sei chiesto come stamperai sull’etichetta i dati variabili.
Il codice a barre puoi farlo stampare insieme alla grafica, ma il numero di lotto o la data di scadenza che devi apporre al momento del confezionamento comporta l’impiego di dispositivi che possano sovrastampare le tue etichette.
Gli strumenti più comunemente utilizzati sono i marcatori, progettati con lo scopo di stampare un un’informazione variabile sull’etichetta o direttamente sul prodotto
Puoi approfondire l’argomenti ai seguenti articoli
Se devi iniziare un progetto di etichettatura, forse non hai l’esperienza necessaria per porti il problema dell’applicazione delle etichette.
Ovviamente se hai solo pochi pezzi e se la tua superficie non è cilindrica, con un po’ di pazienza puoi applicarle a mano in modo accurato
Ma se la tua superficie è cilindrica come una bottiglia o un vasetto o se devi applicare migliaia di etichette devi utilizzare un applicatore di etichette semi-automatico o completamente automatico.
Quando la superficie è cilindrica o conica, come quella di bottiglie, lattine e barattoli l’applicazione manuale genera una serie di imperfezioni che si palesano quando i prodotti sono posizionati uno accanto all’altro sullo scaffale di un punto vendita.
L’applicazione manuale delle etichette genera grinze, disallineamenti, bolle d’aria e pieghe che sono non solo sgradevoli esteticamente ma contribuiscono a creare l’immagine di un’ azienda non professionale.
Quando si lavora con gli applicatori di etichette, le etichette devono essere realizzate in bobina e devono rispettare dei requisiti tecnici specifici.
Se non ti occupi di questo aspetto prima di iniziare il tuo progetto di etichettatura potresti trovarti con un materiale che non puoi efficacemente sfruttare per la tua applicazione
Se le stampanti non sono correttamente calibrate sullo stock di etichette in uso si possono verificare una serie di errori tra cui:
stampa di un’etichetta non centrata o allineata
avanzamento di etichette bianche
messaggi di errore come “etichetta non trovata”
Per risolvere i problemi più comuni riscontrati nelle stampanti Honeywell PM43 e PM23 è fondamentale partire dalla corretta definizione e comprensione del tipo di supporto utilizzato.
come identificare correttamente le etichette per le stampanti termiche
Etichette con Gap: etichette adesive che hanno uno spazio tra un’etichetta e l’altra
Etichette con black mark: etichette che presentano sul retro della siliconata una riga nera spessa tra un’etichetta e l’altra
Supporti continui: materiali continui, cioè che non presentano gap, righe nere, tacche perforate
Per calibrare correttamente il materiale di consumo è consigliato procedere attraverso 3 step:
regolazione corretta della posizione del sensore LSS (Label Stop Sensor)
calibrazione della stampante con le etichette in uso
stampa dell’etichetta di calibrazione
In questo tutorial spieghiamo la procedura per i modelli PM43 e PM23 a icone, cioè non dotate di pannello di controllo
1 – Regolazione corretta della posizione del sensore (LSS = Label Stop Sensor)
La posizione del sensore deve essere regolata correttamente in modo che possa rilevare il gap o la tacca nera sul retro della siliconata del rotolo di etichette.
Generalmente il sensore dovrebbe essere posizionato al centro della larghezza dell’etichetta.
Per etichette con il segno nero, il sensore deve essere posizionato al centro del segno in modo che possa essere correttamente rilevato dal sensore
2 /3 – Calibrazione della stampante e stampa etichetta di test
Per calibrare la stampante sul supporto di stampa:
spegnere la stampante e attendere 30 secondi
riaccendere la stampante
La stampante avvia la normale sequenza di avvio e tutti i LED si accendono, uno per uno, e poi si spengono.
Quando solo due LED rimangono accesi, premere e tenere premuto il pulsante “Avanzamento / Pausa”
Appena la prima etichetta di test di calibrazione inizia ad essere stampata, rilasciare il pulsante “Avanzamento/Pausa” per stampare le altre etichette di test.
Il contenuto delle etichette di test di calibrazione della stampante riporta tutti i parametri di configurazione come puoi vedere di seguito.
Da questi parametri puoi verificare se hai correttamente impostato la stampante di etichette.
CONTENUTO DELLE ETICHETTE DI CALIBRAZIONE DELLE PM23c & PM43 Set
Pagina 1
Serial Port Settings:
Baud Rate: DEFAULT: “115,200”
Data Bits: DEFAULT: “8”
Parity: DEFAULT: “None”
Stop Bits: DEFAULT: “1”
Flow Control
Hardware: DEFAULT: “Disable”
ENQ/ACK: DEFAULT: “Disable”
XON/XOFF To: DEFAULT: “Disable”
XON/XOFF From: DEFAULT: “Disable”
New Line Character: DEFAULT: “CR/LF”
Pagina 2
Ethernet Settings
MAC ADDRESS: <MAC Address> (NOT-EDITABLE)
Primary DNS Server: <Reported Primary DNS Server>
Secondary DNS Server: <Reported Secondary DNS Server>