Il dispensatore elettronico di etichette è un dispositivo per l’etichettatura manuale su linee o tavoli di confezionamento.
Rappresenta la soluzione ottimale per velocizzare l’operatore nel prelievo dell’etichetta che deve applicare sulla confezione.
Come Funziona
Questo dispositivo separa parzialmente e in modo automatico l’etichetta dal supporto, facilitando l’operatore nel prelevare l’etichetta: velocizza i tempi rispetto ad una operazione manuale che in alcuni casi, in funzione del materiale, può rivelarsi difficoltosa.
Quando utilizzarlo
Il dispensatore è un dispositivo robusto e molto resistente, viene utilizzato quando le etichette da applicare sul prodotto sono tutte identiche, prestampate e di quantità elevate.
Caratteristiche
Esistono in commercio prodotti capaci di spellicolare etichette fino ad una larghezza di 21 cm e con diametro esterno del rotolo di 30 cm.
Il dispensatore può essere utilizzato con etichette in rotolo o a pacchetto, etichette con tacca nera sul retro o interspazio.
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Il trasferimento termico è la tecnologia di stampa più diffusa per la stampa del codice a barre.
Con il trasferimento termico si producono etichette e cartellini resistenti, è possibile stampare su un’ampia varietà di materiali, sia in carta che sintetici con il vantaggio di produrre solo le quantità necessarie, evitando stock di magazzino spesso inutilizzati.
La metodologia a trasferimento termico utilizza il calore della testina di stampa per fondere un nastro inchiostrato, detto ribbon, che trasferisce l’inchiostro sul materiale da stampare (etichette, cartellini, film flessibili, materiale tessile). L’unico vincolo di questa versatile tecnologia è di produrre una stampa monocromatica e spesso un’etichetta bianca con sovrastampa nera è monotona e non cattura l’attenzione
Quando il trasferimento termico si combina con il colore si ottiene un potente strumento di stampa
Con i nastri a trasferimento termico colorati è possibile realizzare etichette che uniscono alla vitalità del colore, la velocità di stampa, la qualità, la resistenza ed un concreto risparmio economico del costo stampa rispetto ad altre tecnologie
La distinzione attraverso l’uso di un’etichetta colorata, poiché ha un impatto visivo immediato, facilita qualsiasi operazione di differenziazione e di identificazione.
Come i ribbon neri, i nastri colorati sono disponibili in cera, cera-resina o resina per adattarsi ai diversi materiali di stampa, sia cartacei che sintetici.
Prima dell’acquisto è’ importante verificare che le specifiche tecniche del nastro siano compatibili con i modello di stampante in uso:
qualità: cera, cera-resina o resina in funzione della tipologia del materiale da stampare e del ciclo di vita dell’etichetta
larghezza e altezza del nastro: la larghezza deve essere poco più grande dell’etichetta o del cartellino che dobbiamo stampare per evitare la formazione di grinze sul ribbon
inchiostrazione interna o esterna
anima interna e diametro massimo esterno
L’utilizzo di nastri colorati per la stampa a trasferimento termico consente di evidenziare le informazioni stampate e catalizzare l’attenzione di chi guarda in alcune applicazioni specifiche:
Etichettatura di merce non conforme
Differenziazione dell’inventario
Etichettatura scaffali magazzino: il colore semplifica il flusso operativo
Settore alimentare: etichettatura prodotti in scadenza
Magazzino: una scelta strategica del colore è un’ottima opzione per assicurarsi che le etichette sui prodotti siano facilmente distinguibili da altre etichette non correlate.
I settori e le applicazioni che possono beneficiare di un’etichetta colorata sono innumerevoli ma quando devi stampare un codice a barre assicurati che la scelta dei colori garantisca la corretta scansionabilità del codice.
La scelta di una stampante di etichette richiede una pre-analisi di requisiti necessari a selezionare il modello e la configurazione adatta alle proprie esigenze applicative.
Tra le tante opzioni da valutare, un fattore primario è la risoluzione della stampante, solitamente indicata come dpi (dot per inch = punti per pollice).
I costruttori più importanti, in funzione dei modelli, mettono a disposizione risoluzioni a 203, 300,406 e 600 dpi.
Determinare la risoluzione giusta di una stampante a trasferimento termico o termica non è un compito semplice e solitamente la risoluzione non è un’opzione che può essere modificata dopo l’acquisto
Quali sono gli elementi da considerare per scegliere la risoluzione corretta?
Ci sono tre diversi fattori da valutare nella scelta della risoluzione idonea alla stampa che si vuole ottenere:
> Nitidezza e leggibilità
La nitidezza della stampa aumenta quando la risoluzione aumenta. La risoluzione influenza la qualità dell’immagine stampata e la quantità di informazioni contenute in una determinata area.
Quindi una stampante con risoluzione a 300 dpi stamperà un codice più nitido e con dimensioni minori di quello stampato a 203 dpi.
Tuttavia, la risoluzione di 203 dpi soddisfa le esigenze della maggior parte delle applicazioni.
Se la risoluzione è bassa la stampa prodotta è sgranata, i caratteri poco leggibili, le barre o i quadrati del codice sono irregolari.
Le conseguenze di un codice NON scansionabile dai comuni lettori possono essere disastrose sulla catena di distribuzione in termini di ritardi di consegna, multe o addebiti finanziari
> Velocità di stampa
Velocità di stampa e risoluzione sono fattori inversamente proporzionali, più aumenta la risoluzione e più la velocità diminuisce.
Ad esempio la Zebra ZT410 in funzione della risoluzione presenta valori di velocità massima di stampa notevolmente differenti:
356 mm/sec a 203 dpi
254 mm/sec a 300 dpi
102 mm/sec a 600 dpi
> Formato dell’etichetta
Più la stampa ha dimensioni ridotte e più dovremmo utilizzare risoluzioni elevate affinché testo e codici a barre siano leggibili.
Pensiamo ad esempio alle etichette con formati minori di 20 mm x 10 mm applicate sulle schede elettroniche: per produrre testi e codici a barre leggibili dovremmo certamente scegliere una risoluzione da 300 a 600 dpi.
Questo perché una testina di stampa da 200 dpi trasferisce 200 punti in un’area con dimensione di un pollice. Una testina di stampa con risoluzione superiore può trasferire più punti di stampa nella stessa area: una testina di stampa a 300 dpi può trasferire 300 punti di stampa per pollice e una testina di stampa da 600 dpi può trasferire 600 punti di stampa per pollice.
Quindi una risoluzione elevata è utile quando si devono produrre con precisione immagini stampate, codici a barre e testo in un’area molto piccola.
In ogni caso è sempre consigliabile effettuare dei test di stampa e una verifica di lettura del codice.
Inoltre è fondamentale considerare la dimensione del font, i simboli speciali, la grafica, la presenza di caratteri asiatici, le immagini presenti sull’etichetta: la leggibilità aumenta con la risoluzione.
> Considerazioni sulla creazione del layout dell’etichetta
Il raggiungimento di una perfetta qualità di stampa è la combinazione di un insieme di fattori tra cui la scelta del materiale dell’etichette, del nastro a trasferimento termico, della manutenzione della testina di stampa, della velocità di stampa ma anche della progettazione del layout dell’etichetta che deve essere effettuato in sincronismo con i dpi della stampante.
I codici a barre devono rispettare delle proporzioni precise e se la progettazione non viene effettuata con le specifiche della stampante la qualità dell’etichetta sarà deteriorata
Quando si realizza il layout delle etichette, è necessario considerare la risoluzione della stampante con cui verranno stampate: diverse risoluzioni richiedono la progettazione di layout diversi.
Non è possibile inviare la stessa etichetta a una stampante da 203 dpi e 300 dpi e aspettarsi una stampa corretta. L’etichetta deve essere progettata per adattarsi alla risoluzione della stampante.
In conclusione ogni testina di stampa ha una o più risoluzioni disponibili per lo specifico modello. Per fare un investimento appropriato alle specifiche esigenze di stampa è indispensabile avere una chiara comprensione dei requisiti principali delle stampanti.
Le stampanti a trasferimento termico utilizzano il calore della testina per sciogliere un nastro inchiostrato, detto ribbon, che trasferisce l’inchiostro sul supporto.
Esistono diversi tipi di inchiostro, le tipologie principali sono cera, cera resina o resina: la selezione è funzione del materiale su cui si deve stampare e della tenuta di stampa che si vuole ottenere.
L’abbinamento corretto tra etichetta e ribbon garantisce la perfetta qualità di stampa, in base ovviamente alle esigenze applicative
La metodologia a trasferimento termico supporta una scelta ampia e differenziata dei materiali di stampa: carta, materiali sintetici, materiali composti, film, braccialetti ospedalieri, etichette con adesivi permanenti, removibili, riposizionabili, per temperature estremamente basse (fino a -196° per applicazioni in azoto liquido) o temperature molto elevate, cartellini, tag, materiali tessili.
I vantaggi nell’utilizzo di una stampante a trasferimento sono numerosi:
> Durata e resistenza del materiale stampato
Le etichette stampate a trasferimento termico, in special modo quelle in materiali sintetici in combinazione con ribbon resina, offrono una durata ed una resistenza eccezionali.
Le etichette stampate con tecnologie tradizionali possono scurire, sbiadire, deteriorarsi se esposte a fonti di luce, calore, umidità, agenti chimici e detergenti mentre i materiali stampati a trasferimento termico, se opportunamente selezionati, offrono un’ottima stabilità agli elementi deterioranti
>Scelta molto ampia dei materiali di stampa
Esiste una gamma praticamente infinita di materiali stampabili con questa tecnologia, per qualsiasi condizione operativa
> Velocità
La velocità delle stampanti a trasferimento è un parametro sul quale vale la pena effettuare qualche calcolo.
Un modello desktop come l’Intermec PC43T con risoluzione 203 dpi arriva alla velocità massima di 203 mm/sec quindi, ad esempio, per stampare 1000 etichette alte 50 mm(5 cm) impiegherà poco più di 4 minuti.
Se utilizzassimo un modello industriale come la Zebra ZT410 per stampare 1.000 etichette alte 5 cm impiegheremo meno di 3 minuti
> Leggibilità del codice a barre
La stampa a trasferimento termico, a differenza di altre tecnologie, produce codici perfettamente scansionabili dai lettori barcode, poiché stampano in modo preciso e nitido la larghezza delle barre. Per garantire qualità ed affidabilità quando bisogna stampare un codice a barre il trasferimento termico è la soluzione migliore
> Tempo dedicato al servizio di assistenza e manutenzione minimo
Le stampanti a trasferimento termico sono molto affidabili, durano a lungo e quelle di ultima generazione hanno le parti soggette ad usura sostituibili facilmente dall’utente in sede, evitando improduttivi fermi macchina
> Versatilità
Come è stato evidenziato le stampanti a trasferimento termico producono stampe resistenti e nitide su un universo praticamente illimitato di substrati. La stessa stampante quindi può essere utilizzata per stampare le etichette in carta per le spedizioni, le etichette per i prodotti e gli scaffali oppure per l’inventario dei cespiti aziendali
>Stampa on demand
Si stampa solo la quantità necessaria, evitando l’immagazzinamento di materiale prestampato che spesso va sprecato oppure si deteriora.
L’unico vincolo della tecnologia a trasferimento termico è la stampa monocromatica, ma con i ribbon colorati si possono ugualmente produrre etichette vivaci e di grande impatto comunicativo come potete vedere nel video
Il software ZebraDesigner offre una funzione molto utile per creare etichette esteticamente piacevoli e con messaggi comunicativi: la funzione INVERSE.
La stampa a trasferimento termico ha numerosi vantaggi, con l’unico limite di essere una metodologia di stampa monocromatica.
Per spezzare la monotonia di un’etichetta stampata con un unico colore (il colore del ribbon utilizzato per eseguire il trasferimento termico) ci viene in aiuto il processo di stampa in reverse
La funzione INVERSE consente la creazione di una zona negativa di qualsiasi dimensione sul layout della nostra etichetta.
Rappresentiamo con un esempio visivo il valore aggiunto realizzato con questa funzione.
Realizziamo il layout della nostra etichetta con testo immagini e forme come in figura
A questo punto clicchiamo sullo strumento Inverso e tracciamo un’area intorno al testo che vogliamo evidenziare: il risultato sarà l’inversione del colore di tutti gli oggetti sottostanti la casella di inversione
Possiamo creare diverse zone di inversione all’interno dell’etichetta. Ogni zona di inversione può essere ridimensionata a piacere attraverso i cursori di ridimensionamento posizionati sul perimetro della casella di inversione
È possibile creare una zona di inversione anche su un’immagine, come in figura
Questa funzione è utile per evidenziare informazioni dell’etichetta che devono essere messe in risalto:
etichette scaffale per evidenziare l’ubicazione
etichette spedizione per evidenziare il destinatario o il codice spedizione
nel mondo retail per evidenziare prezzi, sconti o promozioni o per realizzare etichette originali e con un efficace impatto visivo
in ambienti di produzione per mettere in risalto i dati più significativi
ATTENZIONE ad utilizzare la funzione Inverse sui codici a barre perché i lettori per decodificare un codice stampato in reverse necessitano di un’opportuna programmazione
È possibile utilizzare la porta USB per collegare una tastiera alla stampante ed immettere i dati variabili delle etichette memorizzate senza l’uso del PC.
Questo elimina la necessità di lavorare collegati ad un computer e utilizzare la stampante in modalità stand-alone: è un’opportunità conveniente e veloce quando l’etichetta è costituita per la maggior parte da dati fissi e pochi campi variabili.
È fondamentale che i file delle etichette che si desidera stampare siano state precedentemente memorizzate nella ZT400
Vediamo quale è la procedura per stampare stand- alone con una tastiera collegata alla porta USB della stampante
Dal menù della stampante accedere alla sezione Strumenti. All’interno della sezione Strumenti, scorrere fino alla voce “Print Station”. Se sono state precaricate, verranno visualizzate le etichette memorizzate all’interno della stampante
Selezionare il file che si desidera aprire. A questo punto, sul pannello LCD della stampante, verrà richiesto di immettere il primo campo di dati variabile. Inserire i dati attraverso la tastiera e confermare premendo il tasto per passare allo step successivo
Se nell’etichetta ci sono più campi che richiedono l’immissione di dati variabili, inserire i valori richiesti e premere il trattino destro sotto l’LCD per andare avanti o “DONE” (FATTO) se abbiamo terminato l’inserimento.
Una volta che tutti i campi variabili sono stai riempiti verrà richiesta la quantità di etichette che si desidera stampare. Immettere la quantità e premere nuovamente il trattino destro (GO) per stampare le etichette.
In questo articolo voglio mettere a confronto tre stampanti di etichette industriali con larghezza di stampa 4″ (104 mm), leader del settore:
Zebra ZT410
Toshiba B-EX4T1
Intermec PM 43
La configurazione scelta è con risoluzione standard a 203 dpi.
Zebra ZT410
È una stampante molto performante e forse la più conosciuta rispetto alla concorrenza.
La Serie ZT400 offre diversi miglioramenti rispetto alla serie precedente ZM400 in termini di velocità di stampa, opzioni di connettività e strumenti di gestione e supporto.
Presenta caratteristiche eccelse in termini di potenza di elaborazione e di memoria disponibile all’utente.
Le opzioni di gestione dei supporti installabili dall’utente permettono di personalizzare la stampante in funzione delle esigenze immediate e future
La possibilità di sostituire la testina di stampa e il rullo direttamente sul posto senza l’ausilio di strumenti evita di interrompere il funzionamento della stampante.
L’ambiente Link-OS di Zebra, un sistema operativo innovativo, facilita l’integrazione, la gestione e la manutenzione di queste stampanti da qualunque parte del mondo.
Stampante molto affidabile e idonea per elevatissimi volumi di stampa, poiché utilizza nastri di stampa fino a 800 mt.
È completamente modulare e tutti gli accessori aggiuntivi è possibile installarli in un secondo momento.
Rispetto la concorrenza utilizza una testina Near edge e quindi può stampare solo con nastri cera-resina o resina e questo può incidere sul costo stampa
Tra queste tre modelli mid-range è l’unica ad utilizzare una taglierina rotativa, ideale per alte velocità e stampa su TNT (tessuto non tessuto)
È disponibile con risoluzione 203 o 300 dpi
Intermec PM43
Realizzate per offrire il massimo in termini di operatività continuativa, le stampanti della serie PM consentono di scegliere tra uno schermo touchscreen a colori a prova di manomissione, in dieci lingue oppure un’interfaccia a icone universale.
L’interfaccia Web integrata garantisce un facile monitoraggio della stampante che può essere impostata, monitorata e configurata con facilità mediante dispositivi come computer palmari, tablet e smartphone.
È disponibile con risoluzione da 203, 300 e 400 dpi
La versione PM43C (compatta) e PM23C sono tra le stampanti industriali più compatte e offrono prestazioni affidabili in ambienti industriali con spazi limitati
Confrontiamo le principali caratteristiche tecniche
Tecnologia di stampa:
Zebra ZT410: trasferimento termico e termico diretto
Toshiba B-EX4T1: trasferimento termico e termico diretto
Intermec PM 43: trasferimento termico e termico diretto
Struttura:
Zebra ZT410: telaio e coperchio metallico
Toshiba B-EX4T1: telaio e coperchio metallico
Intermec PM 43: telaio e coperchio metallico
Testina termica:
Zebra ZT410: Flat (piatta)
Toshiba B-EX4T1: Near Edge (ad angolo)
Intermec PM 43: Flat (piatta)
Allineamento stampa:
Zebra ZT410: allineata a sinistra rispetto alla testina di stampa
Toshiba B-EX4T1: centrale alla testina di stampa
Intermec PM 43: allineata a sinistra rispetto alla testina di stampa
Zebra ZT410: 269 mm (L) x 495 mm (P) 324 mm (A), 16,33 KG
Toshiba B-EX4T1: 278 (L) x 310 (A) x 460 (P) mm, 16 kg
Intermec PM 43: 284 mm (L) x 295 mm (A) x 483 mm (P), 15,82 KG
Temperatura di utilizzo:
Zebra ZT410: da 0°C a 40°C stampa termico diretto e da 5º a 40º C a trasferimento termico
Toshiba B-EX4T1: da 5°C a 40°C
Intermec PM 43: da 5°C a 40°C
Accessori opzionali principali:
Zebra ZT410: Taglierina, spellicolatore, riavvolgitore interno, RFID UHF, e RTC8 USB host
Toshiba B-EX4T1: Taglierina rotativa, spellicolatore, riavvolgitore interno, modulo RFID, Save Ribbon e RTC
Intermec PM 43: Taglierina, spellicolatore, riavvolgitore interno, modulo RFID
Quale scegliere?
Tutte e tre le stampanti offrono caratteristiche di base e opzionali estremamente performanti, perché progettate da brand leader del settore specializzati nell’identificazione automatica
La scelta dipende:
dall’applicazione
dall’integrazione con il sistema gestionale aziendale
dal materiale di stampa (etichette o cartellini)
dalla conoscenza del linguaggio di programmazione e dalla formazione degli utenti che devono operare sulla stampante
dal parco macchine installato
Sicuramente nella scelta di un dispositivo ad elevato valore tecnologico è fondamentale scegliere un partner tecnicamente affidabile che possa affiancarvi durante tutto il ciclo di vita della stampante
Le etichette per inventari vengono applicate su mobili, computer, strumenti informatici, arredi e attrezzature varie per identificare e tracciare il cespite.
Il materiale utilizzato per la realizzazione dell’etichetta deve garantire la permanenza dell’aderenza sul prodotto e la qualità di stampa deve essere preservata per lunghi periodi di tempo anche se sottoposta a condizioni climatiche avverse o all’azione di materiali deterioranti.
La scelta del materiale adatto e della metodologia di stampa è fondamentale per garantire una soluzione di etichettatura permanente e di qualità invariata negli anni.
Le caratteristiche principali da valutare nella scelta del materiale sono:
Tipo di superficie su cui devono essere applicate le etichette: liscia, rugosa, sabbiata, a buccia d’arancia
Geometria della superficie: piana, curva, irregolare
Esposizione: interna o esterna quindi soggetta a condizioni climatiche severe (sole, pioggia, umidità).
Un materiale estremamente versatile, adattabile a qualsiasi superficie di applicazione, particolarmente indicato per le applicazioni più critiche è lo Scotchcal della 3M.
È una pellicola vinilica fusa autoadesiva che sovrastampata a trasferimento termico è ideale per applicazioni in cui siano richieste performance elevate.
Questa tecnologia permette di ottenere sia un’eccellente densità di stampa che uniformità di potere coprente e consente la realizzazione di codici sia alfanumerici che a barre di ottima qualità anche su lunghi periodi di tempo.
La qualità di stampa dipende dal nastro utilizzato per il trasferimento termico.
La stampa con ribbon resina garantisce un’ottima qualità di stampa e la leggibilità del codice a barre invariata nel tempo.
Le etichette realizzate con materiale 3M Scotchcal sono resistenti all’invecchiamento, all’esposizione esterna, ai raggi UV, all’acqua e sono dimensionalmente stabili.
Offrono un’ottima resistenza a sostanze chimiche aggressive e ai solventi e una temperatura di esercizio con un range molto esteso da -60°C a + 150°C a breve termine, -60°C a + 95°C a lungo termine
Lo speciale adesivo acrilico modificato è progettato in modo da aderire perfettamente alle superfici di difficile adesione, offre un elevato tack iniziale ed ottima adesione su quasi tutti i substrati, incluse superfici rugose o curve, su molte plastiche a bassa energia superficiale (polietilene e polipropilene) e oggetti con piccoli diametri.
Per superfici lisce e piane un altro ottimo materiale frequentemente utilizzato per effettuare gli inventari è il poliestere, in colore sia bianco che argento. Comunemente indicato come PET questo materiale è caratterizzato da una buona resistenza alle alte temperature, all’acqua e a molti agenti chimici e all’applicazione in ambiente esterno.
Offre ottime prestazioni in un range di temperatura molto esteso, che va da -40°C a + 150°C.
Esistono altri materiali sintetici per la raccolta cespiti, ma questi sono i materiali più indicati che garantiscono
durata nel tempo
stampa indelebile e resistente all’abrasione e ai più comuni detergenti
escursioni termiche ed esposizione alle condizioni climatiche
Non hai tempo o possibilità per stampare le etichette?
Le stampiamo noi come vuoi tu: con dati fissi e variabili, a numerazione progressiva, con codice a barre, testo e grafica…approfitta del nostro servizio di stampa
Le performance della batteria di un terminale portatile possono variare in base alle applicazioni aperte, alle impostazioni wireless, alle impostazioni di consumo energetico, alla luminosità dello schermo LCD e alle condizioni ambientali.
Per gestire/cambiare le impostazioni di alimentazione dei terminali Intermec della serie 70 e i CK3 bisogna entrate nelle Impostazioni di sistema e configurare i diversi parametri secondo le proprie esigenze operative
***Impostazioni di alimentazione per la radio 802.11***
Andare su Start > Settings > System > Intermec Settings > Communications > 802.11 Radio> Funk Security > Profile1> Power Mode
Selezionare ‘Disabled’ oppure ‘Constantly Awake Mode’ (CAM, cioè sempre attiva) in funzione delle specifiche condizioni operative
***Gestione dell’alimentazione dello schermo (Screen) a del Dispositivo***
Andare su Start > Settings > System > Intermec Settings> Device Settings > Power Management
Power Button> Power button behavior è impostato su ‘Screen Off’. E’ possibile scegliere tra una serie di opzioni per il pulsante di accensione: Disabilitato, Spegnimento dello Schermo, Ibernazione, Sospensione, Reboot, Spegnimento del terminale
SPEGNIMENTO DELLO SCHERMO: Battery Power> Screen turns off after è impostato su 1 o 2 minuti. Anche in questo caso impostare lo spegnimento dello schermo commisurato alle proprie esigenze, ma con un tempo minimo per preservare la durata della batteria – spegnimento del terminale: Device turns off after è impostato su ‘Disattivato’
External Power > Screen turns off after di default è impostato su Disabilitato – Device turns off after (il dispositivo si spegne dopo) è impostato su Disabilitato
Quando si ha la necessità di creare etichette serializzate il software ZebraDesigner fornisce uno strumento molto semplice: la funzione “Nuovo Contatore“.
La funzione Contatore consente la creazione di un campo con dati variabili serializzati.
Ipotizziamo di voler realizzare un campo con sequenza numerica progressiva di 6 cifre, preceduto da un prefisso e seguito da un suffisso come ad esempio la stringa alfanumerica FAT000001_AC.
Nel nostro esempio la stringa è così suddivisa
FAT= prefisso
000001= stringa numerica progressiva variabile a 6 cifre
_AC= suffisso
Se volessimo realizzare 10.000 etichette con progressione numerica la sequenza di uscita sarebbe:
FAT000001_AC, FAT000002_AC, FAT000003_AC, etc…
Vediamo come utilizzare questa procedura con pochi e semplici passaggi
> Selezionare dalla barra degli strumenti a sinistra: Codice a barre > Nuovo Contatore
> Posizioniamo il cursore all’interno della nostra etichetta e clicchiamo nel punto in cui vogliamo posizionare il contatore
A questo punto si apre una finestra di dialogo con la procedura guidata per la configurazione dei parametri del contatore
> Impostiamo il valore iniziale dal quale dobbiamo far partire il contatore, che nel nostro esempio è 000001 e il numero massimo di cifre, pari a 6 in questo caso.
> Definiamo se vogliamo realizzare un incremento o un decremento dalla cifra iniziale precedentemente settata. La procedura ci restituisce un’anteprima della sequenza di uscita (solamente della parte variabile).
Procediamo premendo il pulsante Avanti per definire le altre proprietà del contatore
> In questa fase della procedura stabiliamo il passo del contatore, cioè il valore di cui dovrà incrementare il contatore, che nel nostro caso è 1, ma può essere qualsiasi altro numero.
> Definiamo anche per quante etichette deve essere stampato il singolo valore.
Anche in questa schermata l’anteprima della sequenza di output ci aiuta a verificare che i valori fin qui impostati siano corretti.
Se avessimo impostato il Passo = 2 avemmo ottenuto in uscita la seguente progressione: 000001, 000003, 000005, 000007, 000009, 000011, 000013, 000015, 000017
Diversamente se avessimo stabilito di cambiare valore ogni 3 etichette l’output sarebbe stato:
> Premiamo Avanti e arriviamo alla schermata finale della procedura guidata dove dobbiamo definire i Suffissi e i Prefissi (se presenti), cioè la parte costante della nostra stringa.
Nel nostro esempio il prefisso è FAT, mentre per il Suffisso impostiamo il valore _AC
Premendo su Fine terminiamo la procedura guidata e il contatore sarà visualizzato sulla nostra etichetta
> Se andiamo in Anteprima di stampa (File> Anteprima di stampa…) possiamo visualizzare l’aspetto finale delle etichette con contatore incrementale valorizzato ai parametri definiti nella procedura guidata