In questo articolo descriviamo le procedure da eseguire se noti una scarsa qualità di stampa della cartuccia.
Puoi applicare le procedure di seguito a tutti i modelli di stampanti Primera: LX810, LX910, LX400, LX500, LX600, LX610, IP60, Bravo, Eddie
Sommario
QUANDO ESEGUIRE UNA PULIZIA APPROFONDITA DELLA CARTUCCIA
Se il livello di inchiostro non è scarso, ma noti un peggioramento della qualità di stampa, oppure colori differenti dal tuo progetto o la cartuccia non viene riconosciuta dalla stampante, ti consiglio di procedere con una pulizia approfondita
PULIZIA DELLA CARTUCCIA E TEST DI STAMPA
Attraverso il software PrintHub esegui l’allineamento e la pulizia della cartuccia attraverso i pulsanti dedicati come mostrato in figura (pulsanti Align e Clean)
L’allineamento della cartuccia risolve i problemi di qualità causati dal disallineamento bidirezionale
Il pulsante Pulisci invia un modello di prova CMYK.
Sebbene esegua una procedura di pulizia della cartuccia, lo scopo della stampa del modello di prova della pulizia è determinare se qualcuno degli ugelli CMYK è ostruito o l’inchiostro si sia mescolato.
Se ottieni un risultato differente da quello mostrato nella seguente figura procedi con una pulizia manuale della cartuccia
PULIZIA MANUALE DELLA CARTUCCIA
Rimuovere la cartuccia dalla stampante e segui la procedura illustrata nel seguente video
Attenzione: la procedura non è applicabile ai modelli LX900, LX1000 o LX2000
Piega più volte un tovagliolo di carta o dello scottex e bagnalo completamente con acqua tiepida o alcool isopropilico
Utilizzare acqua in bottiglia o acqua distillata per le cartucce di inchiostro commestibili utilizzate nella stampante per alimenti Eddie
Premi gli ugelli della cartuccia sulla carta bagnata per 1-5 secondi.
Tocca saldamente la parte superiore della cartuccia con le dita.
Ripeti finché tutti e tre i colori non saranno ben visibili sul tovagliolo di carta.
Avviare un test di stampa come spiegato al passo precedente per verificare che tutti gli ugelli del colore siano puliti.
Se necessario ripeti la procedura più volte, finchè non raggiungi un test di stampa soddisfacente
Ti occorrono le cartucce per la tua stampante di etichette?
Contattaci
info@acsistemi 06.51848187
PULIZIA DEI CONTATTI IN RAME DELLA CARTUCCIA
Se i contatti in rame della cartuccia fossero danneggiati, la stampante potrebbe non riconoscerla.
Per verificare questa occorrenza basta provare un’altra cartuccia.
Se la nuova cartuccia funziona ma quella vecchia no, probabilmente la prima cartuccia è difettosa. Per sicurezza, pulisci i contatti in rame sulla cartuccia e sul supporto della cartuccia con una salvietta imbevuta di alcool e poi prova nuovamente la cartuccia
Inoltre, è possibile che all’interno della stampante si accumuli una quantità eccessiva di inchiostro, causando l’interruzione dei segnali elettrici.
Per la pulizia segui le istruzioni indicate al seguente video
Se hai attuato le procedure precedentemente descritte e la cartuccia continua a restituire una cattiva qualità di stampa allora potrebbe essere difettosa e in questo caso non ti rimane che sostituirla
La corretta identificazione e tracciabilità dei bagagli dei passeggeri è un servizio che le compagnie di viaggio devono offrire ai loro clienti.
L’errata assegnazione o destinazione di un bagaglio comporterebbe un disservizio dannoso.
In questo articolo parleremo di una soluzione professionale e affidabile per la gestione dei bagagli, valida sia per le compagnie marittime che in ambito aeroportuale.
Indice dei contenuti
Identificazione e tracciabilità automatica dei bagagli
Ogni bagaglio, al momento del check-in, deve essere identificato in modo univoco, attraverso una combinazione di informazioni inequivocabili (per esempio: nome, cognome, peso, colore, giorno e orario di partenza, destinazione).
Attraverso il software gestionale della compagnia di viaggi o con un’altra applicazione si deve assegnare a ogni bagaglio un codice a barre oppure un codice Qr, che sono il fulcro dell’identificazione automatica.
Etichettatura dei bagagli
Le informazioni univoche identificative devono essere stampate su opportuneetichetteadesive da applicare sul bagaglio.
In ogni punto di smistamento la scansione del codice con opportuno lettore ottico consentirà l’identificazione del bagaglio, in modo veloce e senza errori.
Le etichette adesive per i bagagli sono state progettate per essere applicate con sicurezza e facilmente rimosse a fine viaggio.
Possono essere avvolte attorno al manico della valigia senza lasciare residui di adesivo, grazie al trattamento di neutralizzazione della colla nel tratto centrale.
A seconda delle condizioni del trasporto si può optare per un’etichetta più o meno durevole, selezionando opportunamente il materiale dell’etichetta e il metodo di stampa.
Come stampare le etichette per la registrazione dei bagagli
Le tecnologie di stampa disponibili, caratterizzate da velocità affidabilità e basso costo, sono:
la stampa termica diretta
il trasferimento termico.
Nella stampa termica diretta si utilizzano specifiche etichette sensibili al calore, che scuriscono spontaneamente come gli scontrini.
Sono etichette di breve durata, quella utile per il viaggio.
Le etichette per la stampa termica diretta possono essere di qualità standard oppure più resistenti (carte termiche protette), necessarie per viaggi con lunghe tratte e vari sbalzi di temperatura.
Nella stampa a trasferimento termico il nero viene stampato tramite la fusione di un nastro inchiostrante (ribbon) che viene trasferito sull’etichetta per contatto.
Questa tecnologia è applicabile ad una gamma di materiali più eterogenea, dalla carta alla plastica, producendo etichette decisamente più durevoli.
Per selezionare il materiale idoneo dell’etichetta è opportuno valutare una serie di fattori aggressivi: abrasione, strappo, umidità, freddo, caldo. Parlane con noi!
Stampanti di etichette
Le stampanti termiche hanno una testina di stampa con elementi riscaldanti (dot).
Una stampante termica diretta ha come unico materiale di consumo le etichette termosensibili.
Una stampante a trasferimento termico, utilizzando anche il ribbon inchiostrante, ha un meccanismo porta ribbon.
C’è da sottolineare che una stampante a trasferimento termico può eseguire anche la stampa termica diretta, ossia in assenza di ribbon, mentre una stampante termica diretta non ha la stessa versatilità.
In generale, le stampanti termiche sono macchine molto semplici da gestire e sono disponibili sul mercato in una moltitudine di marche e modelli (stampanti da scrivania, stampanti portatili da cintura, stampanti industriali).
Per acquistare la stampante adatta alle proprie esigenze è necessario eseguire una pre-analisi delle proprie utilità:
Dovrai stampare un’etichetta di breve durata (termica diretta) o più resistente (trasferimento termico)? Le stampanti portatili stampano solo in modalità termica diretta.
Qual è volume di stampa giornaliero?
Dove verrà utilizzata la stampante?
Una serie di domande mirate potranno chiarire le particolarità della tua applicazione.
Il consiglio migliore è di parlare con un esperto che sappia guidarti nella scelta più idonea.
Affidati a noi che ogni giorno stampiamo, installiamo macchine e istruiamo i clienti per renderli autonomi.
Rfid per la gestione dei bagagli
Finora abbiamo presentato una soluzione automatica basata sulla stampa e sulla scansione del codice a barre o del codice QR con lettori ottici.
È una soluzione plug-and-play utilizzabile ovunque e che non necessita di progetti articolati.
Se occorre un livello di automazione superiore è possibile intercettare i bagagli con un ricevitore in radiofrequenza, senza necessità di visualizzare il codice stampato.
In questo caso le etichette adesive hanno un chip che manda le informazioni automaticamente.
Per implementare la tecnologia Rfid serve un vero e proprio studio di fattibilità, che escluda interferenze e barriere.
L’attrezzatura di base per tracciare i bagagli con l’Rfid è:
etichette con antenna
stampante di etichette con codificatore Rfid
lettori e/o varchi Rfid
Conclusioni
Per scegliere la soluzione di identificazione automatica commisurata alle proprie esigenze è opportuno valutare la proporzione costi/benefici.
Affidati alla nostra esperienza e preparazione tecnica.
Una stampante e fustellatrice di etichette, oltre a stampare la grafica desiderata, è in grado di tagliare qualsiasi forma di etichetta.
Con questa doppia utilità, Primera LX610e è la stampante di etichette a colori con il più alto grado di flessibilità e autonomia.
In questo articolo scoprirai se l’LX610 è la stampante ideale per le tue necessità.
Sommario
Come funziona Primera LX610e
Utilizza dei moduli continui (disponibili in tutti i materiali) su cui esegue prima la stampa e poi il taglio digitale.
Può tagliare qualsiasi forma, regolare o irregolare che sia.
I rotoli per la fustellatura sono originali DTM e hanno un cip specifico, mentre per il processo di sola stampa si possono utilizzare etichette in bobina di qualsiasi marca.
Nel software grafico puoi importare sia grafica vettoriale (PDF, Adobe Illustrator) sia in formato immagine (JPG). Il software consente anche di progettare etichette a colori con testi, immagini, forme e codici a barre.
Perché stampare etichette con Primera LX610e?
I vantaggi che offre una stampante e fustellatrice sono molteplici:
per stampare tanti formati di etichetta in piccole tirature
per realizzare etichette di forma stravagante
per fustellare un’etichetta sagomata con sigillo di integrità incluso
se ti occorre stampare la stessa grafica in varie dimensioni.
In più, la stampa in autonomia consente alle aziende di inserire direttamente in etichetta i dati variabili come lotto e scadenza, senza dover programmare un processo di marcatura asincrono.
L’LX610 è la stampante ideale per le piccole produzioni artigianali: stampi tagli e applichi l’etichetta sulla confezione manualmente.
Vediamo qualche esempio in cui utilizzare una stampante e fustellatrice è una soluzione di etichettatura vincente
Etichette per liquori di forma particolare
Le bevande alcoliche hanno bottiglie di lusso ed etichette estremamente accattivanti.
Con Primera LX610e, oltre a poter fustellare etichette con un profilo stravagante, puoi stampare su materiali laminati che valorizzano la confezione ed il prodotto.
Etichette per yogurt e vasetti
Alcuni prodotti hanno imballaggi svasati e il punto più comodo per attaccare un’etichetta è il coperchio.
Poter realizzare un’etichetta tonda con una stampa perfetta e dotarla di una linguetta apposita per l’apertura conferisce al prodotto un confezionamento funzionale e accattivante.
Etichette con sigillo di integrità
Molti prodotti hanno un sigillo che garantisce il sottovuoto: confetture, miele, tonno in vetro, conserve.
La stampa in autonomia di un’ etichetta con sigillo può comportare delle difficoltà, ma con la stampante Primera LX610 tutto è possibile con estrema facilita.
Inoltre, per prodotti di qualità potrai scegliere di stampare su materiali eleganti come la carta vergata o la carta strutturata.
Se hai una varietà di prodotti e hai necessità di cambiare grafica, formati, tirature di stampa in completa autonomia, con Primera LX610 non avrai più bisogno di ordinare etichette pretagliate e potrai ogni volta modificare tutto per valorizzare al massimo la tua produzione
Questo video dimostra come anche un utente senza esperienza grafica possa realizzare etichette professionali
Sul nostro canale YouTube troverai tantissime idee e tutorial per utilizzare al meglio questa stampante
L’LX610e di Primera è una stampante compatta da scrivania unica nel suo genere: stampa in alta qualità con una sola cartuccia in quadricromia e un sistema di taglio digitale con cui potrai realizzare etichette perfette in poco tempo.
Per stampare lotto e scadenza sui prodotti esistono molti metodi, da selezionare valutando la soluzione più congrua al proprio volume di produzione.
In funzione di questo fattore si può optare per un marcatore manuale o automatico.
In questo articolo analizziamo alcuni sistemi di marcatura e perché sceglierli.
Sommario
Marcatore per lotto e scadenza manuale o automatico?
Una marcatura manuale è idonea per stampare lotto e scadenza su una produzione giornaliera di circa 500 unità, si effettua con un dispositivo manovrato manualmente da un operatore, per cui la precisione della marcatura dipende dall’abilità individuale.
Una marcatura automatica è indicata per produzioni medio alte, necessita di un nastro trasportatore, su cui posizionare un marcatore automatico comandato da una fotocellula che invia il comando di stampa al passaggio dei prodotti.
Le marcature automatiche sono più rapide e precise rispetto alle marcature manuali.
Marcatori manuali
Il vantaggio principale di utilizzare un marcatore manuale è la capacità di stampare su contenitori di varie forme e materiali in una varietà di posizioni di stampa.
Inoltre, è un dispositivo portatile che non necessita di alcuna pre-configurazione.
In un processo di marcatura manuale il prodotto viene tenuto fermo, generalmente poggiato su un tavolo, mentre il marcatore viene strisciato sulla superficie per eseguire la stampa.
Le nostre soluzioni di marcatura manuale più apprezzate sono:
il marcatore a pistola K6 che è un dispositivo stand-alone, programmabile direttamente dal suo display touch, dotato di una guida in metallo che puoi utilizzare per stabilizzare le stampe su superfici difficili. Il K6 può essere fissato su un piccolo nastro trasportatore, per esigenze future.
il mini-marcatore B10 è un dispositivo programmabile dal telefonino in connessione wi-fi, ideale per stampare a mano libera su superfici piane e curve. APP di configurazione per smartphone sia Android che iOS.
Il marcatore Reiner JetStamp, programmabile dal PC, ha una base che si appoggia sul prodotto per inquadrare con precisione una specifica area di stampa. Questo dispositivo non va strisciato sul prodotto perché ha una testina di stampa mobile che scorre in una finestra. La speciale ergonomia lo rende anche più costoso.
Quando il volume della produzione è elevato, conviene adottare una soluzione di marcatura automatica.
I marcatori automatici sono dispositivi fissi, mentre i prodotti sono in movimento.
Nelle produzioni dove non è presente una linea di confezionamento si può acquistare un nastro trasportatore compatto, che è l’opzione più facile, flessibile e conveniente.
Il nastro ha sponde mobili per adattarsi alla misura del prodotto, alcuni modelli hanno direzione di scorrimento invertibile e velocità regolabile.
Ne esistono addirittura modelli da tavolo.
Il marcatore a getto di inchiostro viene fissato su staffe con infinite opzioni di montaggio per stampare i dati variabili in qualsiasi punto della confezione.
Nelle produzioni dove è preesistente una linea di confezionamento automatica, si può integrare un marcatore automatico dopo un’analisi di fattibilità.
Il tecnico specializzato valuterà i punti di accesso, la velocità della linea, la tecnologia di stampa, la gestione software dei dati da stampare.
Esempi di integrazione di un marcatore in altri dispositivi
Oltre alle stazioni di marcatura con nastro trasportatore, esistono assemblaggi che installano il marcatore in altri dispositivi per eseguire la stampa dei dati variabili contemporaneamente ad un’altra operazione, con un enorme vantaggio in termini di tempo.
Alcuni esempi sono:
Marcatore integrato su un’etichettatrice per stampare lotto e scadenza durante l’applicazione delle etichette sull’imballo.
Puoi implementare un marcatore con fotocellula sia su un’etichettatrice semplice come le Primera AP360/AP362/AP550 che su un DWR Round.
Marcatore integrato su uno sfogliatore di astucci e cartoncini: per stampare data e lotto mentre conteggi e sfogli le unità.
Il Feeder è una macchina specializzata nella gestione di astucci e cartoncini, con regolazioni di larghezza e spessore che consentono di sfogliare diversi formati con precisione e velocità.
Il marcatore a getto di inchiostro è comandato da una fotocellula e tramite il pannello di controllo del Feeder puoi calibrare le marcature e memorizzare i file di stampa relativi ad ogni tipologia di astuccio o cartoncino che utilizzerai.
Quando non occorre un marcatore?
Se stampi in azienda le etichette dei tuoi prodotti, hai tutti i vantaggi derivanti dall’autonomia:
stampi senza sprechi solo il quantitativo di etichette che ti occorrono
puoi modificare la grafica da stampare (testi degli ingredienti, pesi, codici a barre, colori, immagini) quando vuoi
puoi inserire scadenza e lotto direttamente in etichetta, senza dover ricorrere ad un processo di marcatura successivo
Ti è mai capitato di fare una escursione in mare o partecipare a una regata in barca a vela?
Sia i principianti che un gruppo competitivo possono trarre vantaggio dall’applicazione di etichette identificative e di posizione.
Durante le manovre è possibile far confusione tra le varie drizze ed anche il conteggio della posizione del carrello può rallentare i tempi di esecuzione.
Con il nostro Kit di etichette adesive prestampate potrai eseguire i comandi senza difficoltà.
Il kit comprende:
40 Etichette con doppia numerazione da 1 a 20 per regolare con facilità la posizione del carrello di fiocco o genoa.
Le etichette per il carrello sono in PVC della 3M, misura 50×30 mm, stampa in resina resistente a intemperie e luce solare.
22 Etichette per identificare le drizze, materiale PVC, misura 90×30 mm, stampa in resina, 2 copie per ogni tipo di drizza:
Specifiche tecniche delle etichette in PVC fuso per barca a vela
Le etichette idonee per applicazioni in mare sono progettate per resistere alle intemperie, alle aggressioni chimiche e alle sollecitazioni meccaniche come strappo e abrasione.
Ogni strato che compone l’etichetta ha il suo ruolo per garantire resistenza e longevità.
Il PVC è un materiale nobile estremamente flessibile, in grado di aderire a qualsiasi superficie, anche se irregolare.
Ha una struttura sottile (51 micron) e una consistenza elastica che sono il segreto della sua adattabilità a superfici piane, curve o rugose.
L’etichetta resiste alle alte e basse temperature, all’acqua, alla luce solare, agli agenti chimici, ai grassi, allo strappo e all’abrasione.
L’adesivo è molto tenace e dopo l’applicazione sulla superfice è praticamente impossibile da rimuovere.
Questo adesivo acrilico offre un’elevata adesività iniziale e un’eccellente adesione sia su superfici ad alta energia superficiale (HSE) sia a bassa energia superficiale (LSE).
Di norma, maggiore è l’energia superficiale, maggiore sarà la forza adesiva esplicabile.
Esempi di materiali ad alta energia superficiale (HSE)
Un ‘etichetta in PVC fuso è adatta per applicazioni in esterno per una durata garantita di 5 anni, mentre in ambienti riparati ha una vita praticamente illimitata.
Se stampata a trasferimento termico con inchiostro in resina avrai stampe indelebili anche in condizioni aggressive a causa di solventi e abrasioni.
La stampa a trasferimento termico è una tecnologia estremamente diffusa per la sua velocità, semplicità e versatilità.
Questo articolo è una guida utile ai neofiti della stampa a trasferimento termico, che spiega come effettuare correttamente un acquisto di ribbon su uno shop online.
Per non sbagliare bisogna considerare due peculiarità:
il materiale su cui devi stampare
il modello della tua stampante
Sommario
Come è fatto un ribbon?
Con il termine RIBBON si indica il nastro inchiostrante che, grazie ad una fusione, viene trasferito sul materiale da stampare realizzando una stampa monocromatica.
Un ribbon è un foil inchiostrato avvolto intorno ad un’anima di cartone.
L’avvolgimento può avvenire in due versi differenti: con inchiostrazione interna o esterna da scegliere in base al modello della stampante.
Sigle comunemente utilizzate:
inchiostrazione interna: INK IN oppure CSI
inchiostrazione esterna: INK OUT oppure CSO
Per inserire il ribbon nella stampante bisogna seguire le indicazioni del manuale , perché il lato inchiostrato deve essere sempre rivolto verso le etichette affinché avvenga il trasferimento termico.
Alcuni modelli di stampanti, come le Intermec ad esempio, possono alloggiare nastri sia con inchiostrazione interna che esterna, altre, come le stampanti Zebra utilizzano nastri solo ink out, altre ancora come Sato e Datamax richiedono inchiostrazione interna.
Altre specifiche per l’acquisto del ribbon sono:
composizione del ribbon, diametro dell’anima, larghezza del ribbon, lunghezza del ribbon.
Composizione del ribbon
Esistono tre tipologie principali di ribbon, che fondono a temperature diverse, da selezionare in base al supporto su cui stampare:
cera, resina e misto cera-resina.
Il ribbon in cera stampa su carta (opaca e patinata) e su tessuto (nastri in raso o poliestere).
Il ribbon in resina stampa su etichette sintetiche (polipropilene, polipropilene trasparente, poliestere, pvc fuso, polietilene). La combinazione tra un supporto sintetico e un nastro di stampa in resina produce l’etichetta con il ciclo di vita più lungo.
Il ribbon in cera-resina è una mescola versatile che offre stampe più persistenti della cera, quindi con lo stesso panorama di applicazione, e maggiore nitidezza nel caso di carte particolarmente lucide.
Il non corretto abbinamento tra nastro di stampa e materiale dell’etichetta può comportare:
stampe non trasferite sul supporto
mancanza di nitidezza dell’immagine
etichette con stampe che si deteriorano anzitempo
Tutte le composizioni di ribbon sono disponibili in una gamma molto estesa di colorazioni, sia tinte piatte che metallizzate.
Sul manuale della stampante in tuo possesso potrai trovare la descrizione di tutti i parametri che ti occorrono per acquistare i materiali di consumo.
Tutte le marche di stampanti propongono modelli desktop compatti, ideali per medio-bassi volumi di stampa, e modelli industriali voluminosi e robusti, idonei per elevati volumi di stampa.
I meccanismi di alloggiamento del ribbon delle due classi di stampanti sono differenti e le misure dei ribbon devono rientrare in specifici parametri.
Una stampante desktop in genere alloggia ribbon con anima da 1/2 pollice e lunghezza limitata (74 metri). Solo alcuni modelli dispongono di adattatori per utilizzare ribbon con anima da 1 pollice e di capacità superiore.
Una stampante industriale alloggia ribbon con anima da 1 pollice e lunghezza considerevole (450 metri).
Inoltre, le stampanti sono caratterizzate da una larghezza, che corrisponde alla larghezza massima dell’etichetta che puoi stampare, per cui ci sono stampanti da 56, 110,168 o 210 mm.
Generalmente, nelle stampanti desktop la bobina di etichette è tenuta da un sistema a larghezza regolabile, mentre il porta ribbon è a larghezza fissa.
Quindi l’anima del ribbon deve essere lunga quanto la larghezza della stampante, per incastrarsi sui due sostegni laterali.
Se, per esempio, con una stampante Zebra ZD421 di larghezza 110 mm dovessi stampare etichette larghe 50 mm, dovresti acquistare un ribbon poco più largo dell’etichetta, avvolto su un’anima di cartone di misura 110 mm, per cui vedresti l’anima di cartone sporgente rispetto alla larghezza del ribbon.
Per stampare con la stessa stampante un’etichetta larga 100 mm, utilizzerai un ribbon da 110 mm, con larghezza a filo con l’anima di cartone.
Le stampanti industriali hanno l’apertura d’accesso laterale per l’inserimento di grandi bobine di etichette e ribbon.
A questa struttura corrisponde un allineamento laterale dei materiali di consumo.
Il porta ribbon è un mandrino con un’estremità libera per cui il ribbon è sempre largo a filo con la sua anima.
Considerazioni sulla qualità del ribbon
Se non utilizzi ribbon idonei e testati, pur avendo una stampante professionale, non otterrai un buon risultato di stampa.
Il foil incide direttamente sulla velocità di stampa e su tutta la produttività del tuo processo di etichettatura.
Per stampare a velocità elevate devi utilizzare nastri di stampa certificati per l’alta velocità.
Inoltre, il retro-rivestimento del foil a trasferimento termico è la parte del nastro a contatto con la testina di stampa.
La sua funzione principale è proteggere la testina dal calore eccessivo, dall’elettricità statica e dall’abrasione.
L’usura prematura della testina di stampa e la conseguente necessità di sostituirla è una delle principali cause dei tempi di fermo della stampante.
La stampante di etichette a colori Epson CW-C4000 per funzionare correttamente deve essere installata e configurata coerentemente con il materiale che si utilizza.
La stampante C4000 può stampare su un’ampia gamma di supporti, sia fustellati che continui e, come tutte le stampanti di etichette professionali, il driver della stampante e/o il software dal quale si generano le stampe deve rispettare parametri di configurazione specifici del materiale.
In questo articolo descriviamo la procedura di installazione della stampante e del relativo driver di stampa
Indice dei contenuti
INSTALLAZIONE DELLA STAMPANTE CW-C4000
Disimballa la stampante e rimuovi tutti i materiali di protezione anche quelli all’interno della macchina.
Inserisci l’alimentatore nel connettore della stampante e collegalo ad una presa di corrente.
Tieni premuto il pulsante di alimentazione sul pannello frontale della stampante finché il LED non si accende.
Imposta la lingua e la data/ora.
Agita le cartucce d’inchiostro circa 15 volte prima di inserirle e segui le istruzioni visualizzate sullo schermo.
Attendi il completamento del caricamento dell’inchiostro: la procedura può richiedere diversi minuti
ATTENZIONE Non spegnere la stampante o aprire il coperchio delle cartucce durante il caricamento dell’inchiostro (mentre la spia LED lampeggia).
Se si apre lo sportello, il caricamento potrebbe ricominciare dal principio, con un maggiore consumo di inchiostro. Inoltre, possono verificarsi problemi di stampa.
INSTALLAZIONE E IMPOSTAZIONE DEL DRIVER DELLA STAMPANTE EPSON CW-C4000
Scarica il driver della stampante dal sito Web della Epson
Fai clic sul file exe e segui le istruzioni visualizzate sullo schermo per installare il driver e connettere la stampante al PC
Una volta installato il driver della stampante devi configurarlo con i parametri corretti che definiscono il supporto sul quale stampi
Il driver della stampante è dotato di funzione guida: fai clic con il pulsante destro del mouse su una voce; quindi, clicca su Guida per visualizzare una spiegazione della voce.
ATTENZIONE: NON COLLEGARE LA STAMPANTE AL PC FINCHE’ NON TI VERRA’ RICHIESTO DALLA PROCEDURA GUIDATA DEL DRIVER
DEFINIZIONE E REGISTRAZIONE DEI SUPPORTI UTILIZZATI
È possibile memorizzare il formato, il tipo e le altre impostazioni delle etichette utilizzate con frequenza come definizione del supporto.
La definizione supporto impostata può essere selezionata dal menu a discesa Nome supporto.
Questa operazione è comoda perché, registrando preventivamente una definizione del tipo di etichetta, non occorrerà configurare le impostazioni del materiale dal driver quando si stampa da un’applicazione.
Per accedere al driver vai nella cartella Stampanti e scanner nelle Impostazioni di Sistema.
Fai clic con il pulsante destro del mouse su EPSON CW-C4000, e seleziona Gestisci e poi Preferenze di stampa per visualizzare il driver.
Nella scheda Generale la prima selezione da fare è sulle Impostazioni Preferite: puoi scegliere tra Impostazioni Predefinite (default di fabbrica) e Impostazioni Correnti (che saranno i tuoi formati di etichetta)
Per aggiungere un nuovo formato di etichetta fai clic su Definizione supporto.
Se è la prima volta che accedi al driver, si aprirà una finestra vuota, che poi verrà popolata con tutti i formati di etichetta da te salvati.
Per inserire un nuovo formato fai click su Nuovo…
Denomina il nuovo formato con una descrizione o una sigla che potrebbe tornarti utile per successivi utilizzi.
I valori principali che devono essere correttamente impostati sono:
Larghezza etichetta
Lunghezza etichetta
Spazio tra le etichette
Modulo supporto, ossia il formato del materiale di consumo (etichetta con spazi, carta a modulo continuo, ecc.)
Rivestimento supporto, ossia il materiale dell’etichetta
Qualità di stampa
Calibrazione colore
Impostazione specifica Colore Spot
Azioni dopo la stampa (ci sono 6 opzioni disponibili di cui 3 con il taglio e 3 senza taglio)
La stampante è dotata di taglierina automatica, che può essere utilizzata quando si stampano rotoli di carta continua. Il taglio può essere programmato per essere eseguito dopo ogni pagina stampata, a fine stampa o dopo un numero determinato di stampe.
Ipotizziamo di dover stampare un’etichetta in carta lucida, con larghezza 100 e altezza 200 mm, confezionata in rotoli con uno spazio di separazione tra un’etichetta e l’altra (gap) di 3 mm –
Sulla base di questo esempio le impostazioni del driver di stampa appariranno così come nella seguente figura:
Ora puoi chiudere questa finestra.
Il nuovo formato è stato memorizzato e lo troverai nell’elenco.
Al momento della stampa ricordati di selezionarlo.
Qualsiasi formato potrà essere successivamente Modificato o Cancellato dall’elenco.
Sempre nella scheda Generale verifica che il Rilevamento del supporto corrisponda alle impostazioni corrette per le tue stampe (rotolo interno alla stampante o su uno svolgitore esterno; etichette con gap, con tacca nera o senza rilevamento per supporti continui).
Stai cercando le etichette per la tua stampante a colori?
Contattaci
06.51848187 info@acsistemisrl.com
CARICAMENTO DEI SUPPORTI
Dopo aver opportunamente impostato il driver carica il rotolo di etichette
Attenzione: in base alla larghezza della carta, aprire e/o chiudere i fori di aspirazione sulla piastra.
Puoi seguire la procedura rappresentata nel seguente video
INSTALLAZIONE DEL SOFTWARE NICELABEL PER EPSON
Dopo aver configurato correttamente il driver della stampante scarica il software di stampa NiceLabel, un software gratuito nella versione base, con il quale puoi progettare con estrema facilità il layout della tua etichetta.
Il software è completo di un generatore di codice a barre per creare codici formalmente corretti
Spesso si ha la necessità di configurare i lettori di codici a barre aggiungendo un prefisso o un suffisso al codice scansionato.
Vediamo come aggiungere al lettore due dei più comuni suffissi comunemente utilizzati : ENTER e TAB
Per aggiungere un ENTER (ritorno a capo) al lettore Zebra DS2208 leggi il codice illustrato di seguito.
Puoi leggerlo direttamente dallo schermo del PC
Se invece hai bisogno di spostarti tra i campi del tuo software potrebbe essere necessario aggiungere un TAB e puoi programmare il lettore leggendo il codice rappresentato di seguito
I capi d’abbigliamento e tutti gli articoli tessili devono essere etichettati con apposite etichette che, in genere, vengono cucite in punti discreti ma accessibili.
Sulle etichette vanno riportate la composizione del tessuto e le istruzioni di lavaggio.
I simboli di lavaggio del bucato rispondono a uno standard internazionale (ISO 3758: 2012) e sono stati introdotti dalla GINETEX.
La Corea del Sud e gli Stati Uniti, invece, utilizzano una simbologia differente.
In questo articolo vi forniamo una guida per interpretare correttamente le istruzioni di manutenzione di un articolo tessile, utile sia ai consumatori che ai produttori nel settore della moda.
Sommario
Come riconoscere i simboli di lavaggio
I simboli presenti sulle etichette di lavaggio si dividono in 5 macro-categorie:
🟦 Lavaggio: rappresentato con una bacinella di acqua
🟨 Candeggio: rappresentato con un triangolo
🟧 Stiratura: rappresentata con un ferro da stiro
🟪 Lavaggio a secco: rappresentato con un cerchio
🟩 Asciugatura: rappresentata con un quadrato
Ogni simbolo ha poi diverse varianti, che servono a fornire istruzioni più specifiche per ogni trattamento.
Le temperature consigliate per il lavaggio vengono riportate in numeri all’interno delle bacinelle.
Le temperature della stiratura e dell’asciugatura a tamburo vengono indicate con dei pallini inseriti all’interno del simbolo:
⚫ BASSA TEMPERATURA
⚫⚫ MEDIA TEMPERATURA
⚫⚫⚫ ALTA TEMPERATURA
Linee orizzontali eventualmente presenti al di sotto di qualsiasi tipologia di simbolo indicano se ridurre l’intensità del trattamento: una linea per cicli delicati e due linee per cicli molto delicati.
In figura l’ultima riga si riferisce ai sistemi di asciugatura all’aria (asciugare appeso in verticale, disteso in orizzontale, appeso e gocciolante, asciugare all’ombra).
I simboli stampati in etichetta si riferiscono all’intensità massima del trattamento di manutenzione sostenibile da un articolo tessile affinché non si rovini, ma non garantiscono che vengano rimosse le macchie ostinate.
Da un punto di vista grafico puoi inserire i simboli come elemento di testo, utilizzando un font specifico come il Seagull Textile Care o altri analoghi.
Come stampare etichette di composizione e lavaggio per tessuti
Le informazioni devono essere indelebili e resistenti sia all’abrasione, dovuta all’utilizzo dell’articolo tessile, sia ai lavaggi domestici o industriali.
La gamma dei materiali disponibili permette alle aziende di selezionare etichette che siano appropriate alla classe del loro brand.
• il TNT (tessuto-non-tessuto bianco) è una scelta standard
• raso satin (nero / bianco) è una preferenza elegante
• silicone (semi-trasparente bianco) è un’opzione moderna.
Tutti i materiali sono certificati per resistere alle aggressioni tipiche della categoria.
Le bobine di fettucce continue vengono stampate e tagliate a forbice al momento dell’utilizzo. Integrando una taglierina nella stampante puoi direttamente tagliare l’etichetta alla misura desiderata, purché si utilizzi un appropriato materiale anti-sfilo.
Stampanti di etichette per tessuti
La tecnologia di stampa più idonea ed economica per realizzare stampe indelebili è il trasferimento termico.
È una stampa monocromatica che puoi realizzare inserendo nella stampante nastri inchiostranti di vari colori: bianco, nero, rosso, verde e, per le etichette con logo, puoi stampare anche in oro e argento metallizzati.
A seconda del volume di stampa che ti occorre potrai optare per stampanti compatte da scrivania, che possono stampare un’etichetta alta 15 cm in un secondo, o modelli industriali più veloci e performanti.
Un parametro importante da non sottovalutare è la risoluzione della stampante: se devi stampare molte informazioni con caratteri piccoli e simboli ridotti, ti occorrerà una risoluzione di almeno 300 dpi (disponibile sia nei modelli di stampanti da scrivania che in quelli industriali).
Conclusioni
Le aziende traggono moltissimi vantaggi dalla stampa in autonomia delle etichette:
puoi stampare la grafica che vuoi, nel quantitativo giusto e con le tempistiche a te più convenienti.
Puoi, inoltre, stampare i dati variabili della produzione come taglia, colore, lotto… il tutto in modo semplice e veloce.
Contattaci per acquistare la stampante e i materiali di consumo.
Installazione e istruzione da remoto gratuite per i nostri clienti.
La stampa a sublimazione è una tecnica di personalizzazione facile e veloce.
La sua ecletticità offre agli utilizzatori la curiosità di sperimentarla su oggetti di varie forme e materiali… una continua ricerca della novità.
In questo articolo parleremo di come evitare alcuni errori comuni di sublimazione, da cosa dipendono e come risolverli.
Difetti della stampa a sublimazione
Striature bianche orizzontali sulla stampa
Se stampando il tuo disegno noti linee sottili o fasce più larghe non colorate potrebbe essere ostruito qualche ugello o rovinata la testina di stampa.
Questo può accadere quando la stampante non viene utilizzata frequentemente.
In genere nel pannello di controllo delle stampanti a sublimazione come la Epson SureColor, la Epson EcoTank convertita e la Sawgrass trovi le utilità per la manutenzione.
Per accertarti che il problema sia l’ostruzione, apri il driver della stampante (Preferenze di stampa/Utility/Controllo ugelli) ed esegui una stampa di controllo.
Se nel motivo stampato mancano alcune righe, esegui la pulizia della testina stampando la pagina di prova al vivo. Verranno stampate 4 strisce larghe con i colori primari CMYK. Ripeti il processo finché non sei soddisfatto del risultato.
Se non riuscissi a sbloccare gli ugelli con la manutenzione ordinaria, potrebbe essere necessario pulire la testina di stampa con un panno imbevuto di alcol, secondo le indicazioni del manuale della stampante.
Per evitare ostruzioni è una buona regola utilizzare più frequentemente la stampante (almeno una stampa a settimana) e rabboccare gli inchiostri prima che si esauriscano completamente.
Si presentano come linee tratteggiate verticali che sporcano il disegno.
Sono tracce di inchiostro non asciugato e raccolto dai rulli di avanzamento della carta.
Assicurati di utilizzare la carta giusta (ce ne sono varie in commercio) oppure nelle impostazioni di stampa cambia il tipo di supporto per diminuire l’erogazione di inchiostro.
L’erogazione di inchiostro varia se si sceglie carta opaca (più inchiostro) o carta lucida fotografica (meno inchiostro).
Un’altra opzione è migliorare la qualità di stampa per rallentare l’avanzamento della carta, dando agli inchiostri il tempo di asciugarsi e di non depositarsi sui rulli.
I disegni stampati sono sbiaditi
In generale, i disegni stampati sulla carta per sublimazione sembrano scarichi di colore, ma una volta trasferiti sull’oggetto, i colori acquisiranno vivacità.
Se l’oggetto ha colori tenui anche dopo la sublimazione, può dipendere da:
Hai stampato la carta dal lato opposto: la maggior parte delle carte per sublimazione hanno una filigrana sul retro, che indica il lato dove non stampare. Se hai acquistato una carta priva di filigrana, dovrai stampare sul lato che appare più bianco e lucido.
Non stai utilizzando un inchiostro a sublimazione di qualità (prima di acquistarlo accertati che ci siano recensioni positive dei consumatori).
Profilo ICM mancante: alcuni inchiostri a sublimazione funzionano con un profilo ICM specifico, da scaricare e impostare sulla stampante. Esistono numerosi inchiostri per sublimazione con una resa perfetta senza alcun ICM specifico.
Hai stampato un’immagine di scarsa qualità: immagini di piccole dimensioni o a bassa risoluzione daranno risultati insoddisfacenti.
L’immagine sublimata ha colori inaspettati
Partendo dal fatto che gli schermi dei dispositivi (computer, tablet, telefonini) mostrano i colori in modo diverso e che per fare la calibrazione di un monitor occorre un software professionale, è molto frequente trovare differenze tra l’immagine visualizzata e quella stampata.
Ora però vediamo perché i colori sublimati possono cambiare in seguito ad errori tecnici.
Potrebbe essere dovuto alla mancanza del profilo ICM dell’inchiostro. Contatta il fornitore dell’inchiostro per scaricare il profilo ICM sul tuo computer.
La pressa a caldo non ha raggiunto la temperatura giusta (200 °C).
Non è trascorso il tempo necessario alla completa sublimazione.
Hai utilizzato un oggetto grezzo con basso contenuto di poliestere.
L’oggetto ha un colore di fondo diverso dal bianco, che va a contaminare le stampe.
Tranne il primo caso, tutti gli altri fattori sono determinanti per una stampa a sublimazione nitida e di alta qualità.
Sublimazioni sfocate o disomogenee
Sono imprecisioni di sublimazione sull’oggetto che hanno l’aspetto di sfocature.
Le cause principali sono:
Tracce di umidità sull’oggetto: durante il processo di sublimazione a caldo, la vaporizzazione dell’acqua impedisce il trasferimento completo dell’inchiostro. Per evitare questo problema è sufficiente pressare l’oggetto per qualche secondo prima di sublimare, asciugando così l’umidità residua.
Spostamento del foglio di trasferimento: a fine sublimazione l’apertura della piastra può spostare il foglio di sublimazione mentre gli inchiostri caldi sono ancora in migrazione. Puoi evitare ciò aprendo lentamente la pressa o meglio utilizzando un adesivo per bloccare il foglio stampato sull’oggetto. Esistono adesivi specifici per sublimazione che sono estremamente resistenti al calore.
Stampa fantasma: se non interponi un foglio isolante tra la stampa e la piastra calda, gli inchiostri potrebbero trasferirsi sulla piastra termica, per poi essere rilasciati nel successivo processo di sublimazione. Quindi utilizza sempre un foglio (carta da forno o, in caso di probabile umidità residua sull’oggetto, carta da macellaio traspirante). Ti suggerisco di mettere la carta da forno sempre nello stesso verso, di mettere un foglio di carta da macellaio sempre nuovo e di pulire la piastra a fine lavoro.
Altre cause di sublimazioni incomplete possono essere:
malfunzionamento della piastra che non eroga un calore omogeneo
pressatura non uniforme, come accade con le presse manuali o con la pressa con chiusura a conchiglia quando si sublima su oggetti di alto spessore.
Investire in un pressa a caldo di qualità con distribuzione uniforme del calore e impostazioni di pressione regolabili possono aiutarti a ottenere risultati migliori.
Sublimazione su tessuti
La sublimazione su tessuti funziona perfettamente su fibre di poliestere al 100%, generando stampe nitide e vivaci. Meno poliestere c’è nel tessuto, più leggero risulterà il tuo disegno.
Quando si stampa a sublimazione su tessuti morbidi possono imprimersi i bordi della piastra e del ritaglio di carta.
Maglie, asciugamani, biancheria, tovaglie non necessitano di una forte pressione della termopressa.
Inoltre, per evitare di imprimere la sagoma del ritaglio è preferibile separare il disegno da sublimare strappandolo a mano anziché effettuare un taglio preciso a forbice.
Prima e dopo la sublimazione puoi passare un rullo levapelucchi per pulire dalla lanugine e poi decomprimere le fibre pressate.
Per la sublimazione su fibra di cotone otterrai i migliori risultati di stampa applicando tra il tessuto e la stampa una pellicola per sublimazione in vinile termo trasferibile. Grazie a questa pellicola anche le stampe su cotone saranno vivaci, persistenti e lavabili.
Per sapere l’attrezzatura minima indispensabile per iniziare a sublimare, leggi l’articolo: