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COME REALIZZARE L’ETICHETTA PERFETTA: 5 PASSAGGI DALL’IDEA ALLA STAMPA

Vuoi conquistare un nuovo cliente? Quale seduzione useresti con un estraneo se non quella visiva?

La confezione di un prodotto, che giace immobile su un espositore, può attirare l’attenzione del cliente per i colori, la dimensione, la forma, il design dell’etichetta e l’immaginario tattile che suscita una carta lucida piuttosto che una carta ruvida.

In questo articolo descriviamo i 5 passaggi per creare etichette con una personalità unica, risultato di una serie di scelte esteticamente armoniche e di impostazioni di stampa tecnicamente corrette.

  1. Misura il tuo contenitore
  2. Scegli il formato dell’etichetta
  3. Scegli il materiale e l’adesivo dell’etichetta
  4. Progetta la grafica e stampa le tue etichette
  5. Applica le etichette

Dedicato a quelle aziende che iniziano e terminano il processo produttivo in completa autonomia, etichettatura inclusa.

Lasciati ispirare dai nostri progetti dedicati all’etichettatura di vini, birre, olio, miele, confetture e prodotti cosmetici.

http://www.acsistemisrl.com/template-etichette.html

1. Misura la circonferenza del tuo contenitore

Occorre un metro flessibile come quello dei sarti. Nei cassetti della scrivania trovi solo righelli di plastica rigidi?

Scarica e stampa su un foglio A4 questo “righello di carta” (attenzione nelle impostazioni di stampa a non spuntare la finestra ADATTA ALLA PAGINA).

Ritaglialo e usalo per misurare la circonferenza del contenitore.

Per coprire a tutto tondo il tuo contenitore, aggiungi 6 mm alla misura finale in modo che l’etichetta si sovrapponga sul retro.

2. Scegli il formato dell’etichetta

Ci sono una serie di scelte preliminari che caratterizzano la buona riuscita di un progetto, una di queste è la dimensione dell’etichetta.

Quante informazioni vuoi o devi inserire nell’etichetta?

Se hai poche informazioni da stampare andrà bene un’etichetta di dimensioni minime, ma attenzione che più piccola è l’etichetta e meno sarà appariscente. Dovrai investire in un contenitore stravagante per attirare i clienti.

grafica etichette adesive trasparenti per olio di oliva

Se invece hai tante informazioni da includere o scegli di usare l’etichetta come strategia di marketing, puoi adottare un grande formato che vesta abbondantemente il contenitore o una doppia etichetta fronte-retro.

3. Scegli il materiale e l’adesivo dell’etichetta

L’ambiente di esposizione del tuo prodotto e la superficie del contenitore hanno delle opzioni di materiali ottimali per realizzare un’etichetta che non sbiadisca e non si scolli nel ciclo di vita del prodotto.

# L’ambiente

Se stai etichettando bevande, birra o vino bianco, c’è la possibilità che la tua bottiglia sia condizionata in frigorifero.

Se stai etichettando un prodotto cosmetico oltre all’umidità tipica del bagno, c’è il rischio che i solventi e i grassi contenuti negli ingredienti stessi deteriorino anzitempo l’etichetta e le stampe.

Se stai etichettando confetture, conserve, miele, liquori il tuo prodotto sarà conservato in un luogo asciutto e non incorrerà in aggressioni chimiche.

Esistono materiali specifici per qualsiasi circostanza ambientale e idonei a resistere alle condizioni d’uso del prodotto (carta, carta patinata, carta vergata, polipropilene, polietilene, poliestere, pellicole trasparenti).

Lasciati informare da un fornitore con esperienza.

# La superficie

Alcuni materiali dei contenitori consentono all’adesivo dell’etichetta di diffondersi e aderire meglio di altri.

Questo comportamento dipende dalla loro energia superficiale: più è alta più si realizzerà una buona adesione.

Quando si sceglie l’adesivo è importante considerare l’energia superficiale intrinseca del contenitore:

  • PLASTICA – molto bassa
  • VETRO – media
  • METALLO – alta
  • ACCIAIO – molto alta

La gamma di adesivi disponibili offre soluzioni per ogni contenitore, dagli adesivi base gomma agli adesivi acrilici e rinforzati.

Affidati ad una consulenza competente per compiere la scelta ottimale.

Se vuoi approfondire l’argomento su materiali e adesivi puoi leggere questo articolo:

4. Progetta la grafica e stampa le tue etichette

Lo stile grafico deve rappresentare la tua brand identity e coinvolgere la tua fascia di consumatori.

Nell’arte sono importanti sia le idee che gli strumenti.

Un dipinto realizzato con carboncino, acquerelli o pittura ad olio avrà potenzialità espressive differenti.

Quindi prima di eseguire il progetto devi decidere quale “pennello” userai, ossia quale tecnologia di stampa.

Puoi farti stampare le etichette da una tipografia o puoi acquistare una stampante di etichette e renderti autonomo.

# Se stamperai le tue etichette in tipografia, con i sistemi di stampa in piano potrai sovrapporre strati di inchiostro, nobilitazioni metalliche, dettagli serigrafati e tante altre lavorazioni.

grafica etichette adesive per cosmetici

Il layout va progettato in livelli, ognuno includente esclusivamente la grafica di ogni specifica lavorazione.

Per una tipografia è più impegnativo creare le fustelle dedicate alle varie lavorazioni che il processo di stampa in sé.

Avrai dei costi di impianto addizionali, ammortizzabili solo con elevate tirature di stampa.

Alla tua azienda quante etichette servono in realtà?

# Se sei orientato verso una grafica semplice, puoi valutare di acquistare una stampante di etichette.

Le moderne stampanti di etichette, con la precisione e la gestibilità della tecnologia digitale, sono in grado di produrre etichette di qualità professionale.

Puoi optare per una grafica a più colori, realizzabile con una stampante di etichette a colori o per una grafica ad un colore solo, realizzabile con una stampante a trasferimento termico.

Il trasferimento termico è la tecnologia di stampa che imprime sull’etichetta il colore di un nastro inchiostrante, chiamato ribbon, attraverso il riscaldamento della testina di stampa.

I ribbon sono disponibili in varie formulazioni e colorazioni, anche seducenti foil metallizzati, e se stampi su etichette a fondo precolorato il risultato è entusiasmante.

grafica etichette per cosmetici stampata a trasferimento termico

VANTAGGI DELLA STAMPA IN AUTONOMIA

◼ Puoi inserire nel layout dati variabili come lotto, data di scadenza, codice a barre

◼ Puoi modificare le informazioni, la grafica e le dimensioni dell’etichetta quando vuoi

◼ Puoi stampare poche etichette con grafiche tutte differenti

◼ Hai un processo di stampa flessibile e immediato

◼ Puoi stampare in base alle esigenze di utilizzo

◼ Elimini lo stock di etichette in magazzino che potrebbe rimanere inutilizzato o obsoleto

Guida alla scelta della stampante di etichette

La scelta del modello di stampante adatto alle tue esigenze dipende da diversi fattori tra cui:

  • il volume di stampa (numero di etichette da produrre ogni anno)
  • la dimensione dell’etichetta che devi stampare
  • la grafica e il layout in generale

Per medio-bassi volumi di stampa (poche centinaia di etichette l’anno), una grafica minimale con zone di colore delimitate e caratteri di media grandezza puoi indirizzarti verso una stampante di etichette desktop

Per elevati volumi di stampa (migliaia di etichette l’anno), una grafica complessa con colori che riempiono lo sfondo e testi di dimensioni ridotte devi acquistare una stampante di etichette di fascia alta, ossia industriale.

Se acquisti una qualsiasi stampante di etichette, assicurati che il tuo rivenditore sia in grado di fornirti la giusta consulenza per la configurazione e le impostazioni di stampa.

Un rivenditore che non sia anche un tecnico esperto di stampa non sarà in grado di assisterti al momento del bisogno.

😉 Ti consiglio vivamente di rivolgerti a noi… senza giri di parole!

Ecco una guida universale per risolvere alcuni frequenti problemi di stampa:

5. Soluzioni di applicazione dell’etichetta

L’ultimo passaggio è assicurarsi che l’etichetta sia applicata correttamente al contenitore.

Disallineamenti, bolle d’aria o grinze delle etichette rovinano l’aspetto professionale e disincantano la clientela.

# Per una piccola produzione artigianale puoi usare tutta la tua pazienza e applicare le etichette manualmente.

Blocca il contenitore su una superficie che non gli permetta di rotolare, aiutati semmai con il tuo grembo o le ginocchia. 

Tieni l’etichetta per la sua linea verticale mediana e attaccala al centro dell’area di adesione.

Procedi lisciando l’etichetta dal centro verso un lato e poi verso l’altro.

Elimina eventuali sacche d’aria o increspature lisciando tutta l’etichetta verso il basso e poi premi con decisione lungo tutto il perimetro.

# Per una produzione elevata e risultati impeccabili puoi scegliere un applicatore di etichette semi-automatico (azionato da un operatore) o automatico (attivato da una fotocellula su nastro trasportatore).

Sono macchine ingegnerizzate per gestire specifici tipi di contenitore (cilindrici o squadrati), che possono offrire diverse soluzioni di etichettatura (unica, fronte-retro, etichetta con sigillo sul tappo) e in grado di lavorare con determinati materiali.

Prima di acquistare un applicatore di etichette bisogna stabilire quali sono i parametri che ti occorrono, perché la precisione di un applicatore dipende dal rispetto di questi parametri.

Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo:

CONCLUSIONI

🧐 Questo blog cerca di aiutare gli utenti a prendere delle decisioni tecnicamente corrette.

✌ Sperando che l’articolo ti abbia aperto degli spunti di riflessione, ti invito a contattarci per la tua scelta migliore.

Elisabetta Urbisaglia

📞 06.51848187

📧 info@acsistemisrl.com

🌍 www.acsistemisrl.com

🛒 https://acsistemionline.com/


ETICHETTATURA DI CONFETTURE: LA REALIZZAZIONE DI UNO STUDIO GRAFICO

Quando si vuole lanciare un prodotto sul mercato, investire in un’etichetta accattivante è una strategia da non sottovalutare.

Gli esperti di marketing sostengono con energia questa tesi ed io stessa, quando acquisto, mi lascio condurre dal timone estetico.

Ingaggiare un grafico è quindi la scelta più urgente per un produttore.

Il grafico deve essere empatico con il target di consumatori a cui il prodotto è rivolto.

Un messaggio fuorviante potrebbe disallineare il prodotto dalla sua fascia di mercato.

Eppure, non è assolutamente garantito che un elaborato grafico visualizzato sullo schermo risulti credibile, qualora stampato e applicato sulla confezione.

Spesso la stampa non corrisponde al mockup che il grafico ha inviato al cliente, simulando la realtà tridimensionale in formato digitale.

Cosa non ha funzionato?

Colori inesatti, immagini sproporzionate, caratteri illeggibili, testi che scompaiono dietro la rotondità del barattolo e tanti altri imprevisti sgradevoli.

Quindi assicurati che il grafico da te scelto abbia la possibilità di collaborare a stretto braccio con chi stamperà le tue etichette, per correggere ogni dettaglio prima di realizzare la tiratura completa.

Suggerimenti per un progetto grafico che catturi l’attenzione

Che si tratti di confetture, sughi pronti o verdure sott’olio è importante esaltare l’artigianalità del prodotto attraverso l’originalità dell’etichetta e la sua coerenza artistica.

Lo stile non può prescindere dal tipo di materiale su cui verrà stampato, che a sua volta interpreta i valori del brand riconoscibili dai clienti.

🍒 Se la tua azienda tratta materie prime biologiche o esegue una lavorazione del prodotto particolarmente genuina, la scelta più indicata sarà una carta naturale, semmai con la consistenza di una carta vergata, abbinata ad una grafica minimalista che comunica essenzialità e sincerità.

🍒 Se hai un’impresa giovane e innovativa, rivolta ad una generazione di consumatori dinamici e informati, potresti proporre il tuo prodotto con un’etichetta lucida dal timbro moderno, su cui stampare immagini in evidenza in stile massimalista , contrasti di colori, abbondanza di testi informativi.

🍒 Se la tua confettura è rivolta ad un’élite selezionata, altrettanto elaborato dovrà essere lo stile della tua confezione: etichette di forma particolare, immagini raffinate, colori dall’impronta pittorica, testi con font ricercati ma leggibili.

Come stampare le etichette

Sei un imprenditore che ama autogestire tutto il processo produttivo?

Puoi valutare una soluzione di stampa in azienda, indipendente da servizi tipografici esterni.

Le moderne stampanti di etichette a colori, con la precisione e la gestibilità della tecnologia digitale, renderanno questo processo facile ed efficiente.

VANTAGGI DELLA STAMPA IN AUTONOMIA

🟣 Puoi inserire nel layout dati variabili come lotto, data di scadenza, codice a barre

🟣 Puoi modificare le informazioni, la grafica e le dimensioni dell’etichetta quando vuoi

🟣 Puoi stampare poche etichette con grafiche tutte differenti

🟣 Hai un processo di stampa flessibile e immediato

🟣 Puoi stampare in base alle esigenze di utilizzo

🟣 Elimini lo stock di magazzino che potrebbe rimanere inutilizzato

Guida alla scelta della stampante di etichette a colori

La scelta del modello di stampante adatto alle tue esigenze dipende da diversi fattori tra cui:

  • il volume di stampa (numero di etichette da produrre ogni anno)
  • la dimensione dell’etichetta che devi stampare
  • la grafica e il layout in generale

Per medio-bassi volumi di stampa (poche centinaia di etichette l’anno), una grafica minimale con zone di colore delimitate, puoi indirizzarti verso una stampante di etichette desktop 

Per elevati volumi di stampa (migliaia di etichette l’anno), una grafica complessa con colori che riempiono lo sfondo, devi acquistare una stampante di etichette di fascia alta, ossia industriale.

Conclusioni

Se vuoi compiere i passaggi del tuo processo artigianale in completa autonomia, hai bisogno di strumenti efficienti. Sceglili con criterio e cognizione. Sceglili con noi.

SOLUZIONI PER L’ETICHETTATURA

VENDITA – INSTALLAZIONE – ASSISTENZA

PROGETTI GRAFICI PERSONALIZZATI

Elisabetta Urbisaglia

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ETICHETTE ADESIVE PER BIRRE IN LATTINA ED ENERGY DRINK

Chi fa da sé fa per tre! Fai la birra, la confezioni e applichi l’etichetta che vuoi.

Se sei un produttore di birra artigianale, puoi prendere in considerazione l’idea di compiere l’intero percorso in completa autonomia, senza riferirti ad un servizio di confezionamento ed etichettatura esterno alla tua azienda.

Ordinare lattine personalizzate è un impegno oneroso per un microbirrificio:

◼ bisogna prevedere il volume della produzione per ogni tipo di birra commercializzata

◼ devi sapere con certezza tutte le informazioni obbligatorie imposte dalla normativa

◼ ti ritrovi a ordinare un quantitativo di lattine personalizzate superiore al fabbisogno per abbattere i costi unitari

◼ devi gestire lo stoccaggio in magazzini idonei alla conservazione

◼ non risolvi comunque il problema della stampa dei dati variabili come lotto di produzione e scadenza.

Se stampassi le etichette in completa autonomia tutti questi vincoli non esisterebbero più!

Un’etichetta adesiva avvolgente è una soluzione che valorizza l’artigianalità del tuo prodotto e tantissimi microbirrifici stanno adottando questo trend.

Lo stesso discorso vale per le bibite in lattina dai sapori fruttati, tropicali e le bevande energetiche destinate ad un pubblico giovanile.

VANTAGGI DELLA STAMPA IN AUTONOMIA

🔸 Puoi inserire nel layout dati variabili come lotto, data di scadenza, codice a barre

🔸 Puoi modificare le informazioni, la grafica e le dimensioni dell’etichetta quando vuoi

🔸 Puoi stampare poche etichette con grafiche tutte differenti

🔸 Hai un processo di stampa flessibile e immediato

🔸 Puoi stampare in base alle esigenze di utilizzo

🔸 Elimini lo stock di magazzino che potrebbe rimanere inutilizzato

PUOI USARE LO STESSO SISTEMA DI ETICHETTATURA SIA PER LE BIRRE IN LATTINA CHE PER QUELLE IN BOTTIGLIA

Cosa ti occorre per renderti autonomo?

🔸 Un progetto grafico che valorizzi la tua birra

🔸 Una stampante di etichette a colori

🔸 Un applicatore di etichette

In questo articolo ti offro una linea guida per una scelta che sia congrua con le tue esigenze di etichettatura.

Guida alla scelta della stampante di etichette a colori

La scelta del modello di stampante adatto alle tue esigenze dipende da diversi fattori tra cui:

  • il volume di stampa (numero di etichette da produrre ogni anno)
  • la dimensione dell’etichetta che devi stampare
  • la grafica e il layout in generale

Per medio-bassi volumi di stampa (poche centinaia di etichette l’anno), una grafica minimale con zone di colore limitate e una dimensione ridotta dell’etichetta, puoi indirizzarti verso una stampante di etichette compatta (massima larghezza di stampa circa di 110 mm che non veste tutta l’altezza di una lattina da 33cl).

Per elevati volumi di stampa (migliaia di etichette l’anno), una grafica complessa con colori che riempiono lo sfondo e una dimensione dell’etichetta che veste interamente la tua lattina, devi acquistare una stampante di etichette di fascia alta.

In entrambi i casi occorrono inchiostri pigmentati resistenti all’umidità e allo sbiadimento, ma per avere un risultato durevole bisogna selezionare correttamente il materiale dell’etichetta.

Per una birra o un Energy Drink puoi considerare un materiale sintetico impermeabile, che resista alla condensa, al ghiaccio e agli sbalzi di temperatura, come il polipropilene o il più costoso poliestere.

Se invece preferisci un’etichetta più naturale, puoi considerare delle carte nobili con adesivi specifici che rimangono inalterate anche in presenza di umidità o variazione termica.

I materiali sintetici sono disponibili in tantissime finiture: opachi, lucidi, perlati, metallizzati.

Anche le carte per etichette sono disponibili in molteplici finiture e con trame in rilievo.

Guida alla scelta dell’applicatore di etichette

Un’etichetta attaccata male che presenta disallineamenti, bolle e grinze non si può perdonare neanche ad un birrificio artigianale!

Per evitare tutto ciò occorre la precisione di un applicatore di etichette per superfici cilindriche.

Anche in questo caso i numeri fanno da padrone: quante lattine di birra devi etichettare ogni anno?

Esistono applicatori manuali e semi-automatici per medio-bassi volumi produttivi

Primera AP360 e Primera AP362 applicatori di etichette semi-automatici

DWR ROUND applicatore di etichette semi-automatico

Esistono soluzioni automatiche complete per produzioni intensive, da calibrare e progettare su misura, di cui ti propongo una panoramica in questo video:

Etichettatrici industriali STAMPA & APPLICA

Conclusioni

Se vuoi compiere i tre passaggi del tuo processo artigianale in completa autonomia, hai bisogno di strumenti intelligenti. Sceglili con criterio e cognizione. Sceglili con noi.

SOLUZIONI PER L’ETICHETTATURA

VENDITA – INSTALLAZIONE – ASSISTENZA

PROGETTI GRAFICI PERSONALIZZATI

Elisabetta Urbisaglia

📞 Tel. 06.51848187

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Esistono tantissime aziende con produzioni medio-basse di alimenti preimballati.

A differenza dei prodotti freschi, venduti sfusi ed etichettati direttamente alla bilancia, questi prodotti sono delle alternative artigianali di nicchia rispetto a quelli più industrializzati.

Le aziende produttrici spesso hanno dei flussi operativi altalenanti a seconda del periodo dell’anno, della festività in corso o di individuali sperimentazioni sul mercato.

Mentre i grandi marchi si muovono con tabelle di marcia prestabilite, queste piccole ma laboriose imprese si trovano a produrre e confezionare preparazioni e grammature variabili delle loro specialità.

Realizzare un packaging personalizzato e un’etichettatura specifica per ogni singolo prodotto non è un’impresa immediata, va programmata e, soprattutto, non permette nessuna flessibilità in caso di qualsiasi variazione.

In questa dinamica imprevedibile una soluzione c’è: le etichette in rotolo.

Stampanti di etichette in rotolo

Le etichette confezionate in rotoli possono essere stampate esclusivamente da etichettatrici, macchine ingegnerizzate per la gestione di tali supporti.

Ormai sempre più spesso i servizi di stampa utilizzano queste macchine per la loro versatilità, affidabilità, velocità ed economicità rispetto ai sistemi di stampa in piano.

La loro facilità di utilizzo mette in condizioni anche gli utenti meno esperti di stampare etichette professionali e cresce sempre di più il numero di aziende che stampa in autonomia anziché riferirsi ad un servizio esterno.

Vorresti considerare anche tu questa possibilità? Facciamo due conti…

Quali sono i vantaggi della stampa di etichette in autonomia?

L’utilizzo di etichette confezionate in rotoli apporta molteplici vantaggi sia economici che operativi.

Alcuni produttori artigianali si arrangiano utilizzando una comune stampante da ufficio su etichette confezionate in fogli A4, ottenendo una scarsa qualità di stampa e accontentandosi di materiali dozzinali malgrado costosi.

Le etichette confezionate in rotolo costano meno di quelle confezionate in fogli A4.

Usare etichette in rotoli è un risparmio

Una stampante di etichette opera in digitale, la stampa prende vita con un semplice comando del software e non prevede tutta la preparazione materiale necessaria ad altre metodologie di stampa.

I costi iniziali sono modesti e si può stampare anche una sola copia alla volta, eliminando il problema dello stoccaggio di etichette inutilizzate.

Con gli altri metodi di stampa l’unico modo per abbattere i costi è ordinare una tiratura elevata di etichette.

Se dovessi modificare l’elenco degli ingredienti per variazioni della normativa, le etichette che conservi in magazzino finirebbero nel secchio!

La stampa digitale è super flessibile

Qualsiasi cambiamento nella grafica, nella dimensione dell’etichetta, nei testi, nei dati variabili può essere tempestivamente realizzato, senza costi aggiuntivi di progettazione di una nuova fustella e tempi morti di attesa ordine.

Se improvvisamente decidessi di etichettare più confezioni di ciambelline al vino per una accresciuta richiesta, potresti subito procurarti il numero di etichette necessario.

Se vuoi rinnovare la grafica delle tue etichette, contattaci per un progetto dedicato ai tuoi prodotti e al target dei tuoi clienti

Stampare etichette in rotoli è più veloce

La velocità di stampa è nettamente superiore rispetto alle altre tecnologie.

Una stampante di etichette desktop può arrivare fino a 203 mm/sec. Questo significa che 10 etichette da 10 cm vengono stampate in 5 secondi.

Una stampante di etichette di fascia industriale può stampare fino a 300 mm/sec, cioè 10 etichette da 10 cm vengono stampate in poco più di 3 secondi.

Anche le etichette a colori vengono stampate a velocità elevate: la Epson 3500 raggiunge i 103 mm/ sec, che significa che stampa un’etichetta di 10 cm in circa 1 secondo.

Numerose utilità aggiuntive

Le etichettatrici sono dotate di una serie di accessori utili a velocizzare l’operatività post-stampa come spellicolatore, riavvolgitore, taglierina e sono compatibili con gli applicatori di etichette.

L’applicazione automatica o semi-automatica dell’etichetta sulla confezione evita la formazione di grinze e imperfezioni.

Scegli la stampante giusta per te

Stampante di etichette a colori o a trasferimento termico?

La scelta che un’azienda fa sulla tecnologia della stampante da adottare dipende dalla grafica con cui vuole presentare i suoi prodotti al cliente.

Se la tua etichetta presenta più di un colore o tinte sfumate, se vuoi inserire immagini sia semplici che elaborate, dovrai optare per una stampante di etichette a colori.

Se la tua etichetta è composta da un solo colore, non necessariamente nero, se si presenta con una grafica minimalista e immagini semplici senza sfumature, potrai indirizzarti verso una stampante a trasferimento termico.

Troverai un video sul funzionamento delle stampanti termiche in fondo all’articolo.

Stampante di etichette desktop o industriale?

Le due classi di stampanti sono disponibili sia in modelli compatti e leggeri, ossia desktop , adatti per produrre poche centinaia di etichette al giorno, sia in modelli più robusti e performanti, ossia industriali, in grado di stampare migliaia di etichette al giorno e con strutture adatte ad operare in ambienti più impegnativi.

Un altro parametro caratteristico delle stampanti di etichette è la larghezza di stampa che va scelta in base alla dimensione delle proprie etichette.

Esistono stampanti per formati standard e stampanti per etichette di grande formato.

Stampanti con interfacce di connessione utili al tuo lavoro

Tutte le stampanti dispongono di connettività USB ma molti modelli sono opzionalmente dotati di Ethernet, Bluetooth o WiFi, che consentono a qualsiasi dispositivo della rete di connettersi alla stampante.

Naturalmente le opzioni di connessione aggiuntive hanno un costo extra, ma sono comode e, a volte, necessarie.

Scegli la tua stampante di etichette insieme a noi ! Una consulenza lungimirante vale molto di più di un acquisto inappropriato.

Stampa su qualsiasi materiale

Le stampanti di etichette possono stampare su una gamma infinita di materiali, accoppiabili con vari adesivi indicati per aderire al meglio su specifiche confezioni e per diverse condizioni d’uso.

I prodotti da forno preconfezionati, in particolare, sempre conservati in luoghi freschi e asciutti, non richiedono un materiale di etichetta specifico.

In funzione dello stile del proprio marchio è possibile scegliere tra:

  • carta naturale (opaca, patinata, liscia o vergata, carta Kraft)
  • materiali sintetici (con finitura opaca, lucida o trasparenti)
  • cartellini non adesivi che arricchiscono ulteriormente il packaging.

Etichette di tutte le forme e le dimensioni

Le etichette in bobina possono avere qualsiasi dimensione e forma.

Spesso una forma creativa e un design unico attrae l’attenzione del consumatore e dona alla confezione un aspetto distintivo.

Qualora si avesse la necessità di un’etichetta con una forma personalizzata, come un sigillo chiudi-pacco, con circa 100,00 euro si può ottenere una fustella progettata su misura.

Oppure esiste una stampante di etichette a colori che è in grado di ritagliare un contorno di etichetta personalizzato, in un passaggio immediatamente successivo alla fase di stampa: la Primera LX610e.

Conclusioni

Essere autonomi nel processo di stampa delle proprie etichette si può.

Esistono soluzioni all’altezza di ogni situazione.

Chiamaci per una valutazione della tua particolare esigenza.

Elisabetta Urbisaglia

📞 06.51848187

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Approfondisci

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ETICHETTE PER INTEGRATORI ALIMENTARI: LEGALITÀ E LEGGIBILITÀ

Da un punto di vista legislativo gli integratori e i nutraceutici sono prodotti alimentari e come tali vanno etichettati, facendo riferimento alla Direttiva 2002/46/CE.

Sono prodotti destinati ad un pubblico attento e desideroso di informazioni, per cui sia l’etichetta frontale, che ha la funzione di attirare l’attenzione con grafiche e slogan, sia quella posteriore, dove vengono posizionati i testi informativi più approfonditi, giocano un ruolo fondamentale.

Questa ricchezza di contenuti va organizzata sull’etichetta con lo scopo di invogliare il cliente all’acquisto.

Una composizione tipografica di scarsa qualità potrebbe generare l’effetto contrario e demotivare il consumatore nella ricerca di quelle informazioni che lo interessano.

Ritmo di lettura

Per comprendere come si può rendere un testo empatico con il lettore, analizziamo quali sono i meccanismi di lettura.

La lettura di una riga di testo avviene a intervalli, della durata di 1-2 parole, che si chiamano saccadi

Tra una saccade e l’altra avviene la cosiddetta fissazione, cioè l’assorbimento dell’informazione.

L’ampiezza delle saccadi e i tempi di fissazione dipendono dall’esperienza del lettore e dalla sua familiarità con il testo.

Quando leggiamo un testo su un argomento nuovo e complicato, ci soffermiamo spesso sulle parole o le rileggiamo.

Differenza tra visibilità e leggibilità di un testo

La visibilità riguarda la facilità con cui è possibile distinguere le forme delle singole lettere.

La visibilità dipende dalla scelta del tipo di carattere, dalla sua dimensione, dalla spaziatura tra i caratteri, dalla nitidezza, dal contrasto con lo sfondo… e dalla stampante con cui realizzerai le tue etichette… davvero? Sì!

A causa della ridotta dimensione delle confezioni degli integratori e la numerosa lista di informazioni da riportare in etichetta, i caratteri saranno certamente piccoli, e se stampati con una stampante inadeguata non risulteranno mai nitidi.

La leggibilità indica la facilità di lettura globale del testo e il grado di affaticamento o coinvolgimento indotto nel lettore.

Un testo che si presenta in un formato troppo compatto, privo di una struttura che evidenzi l’indipendenza dei vari paragrafi, che non ha i giusti spazi bianchi per guidare il lettore nelle pause fisiologiche, che non ha distinzione di gerarchia tra informazioni importanti e secondarie, risulterà impegnativo per la vista e per la comprensione.

Poiché un nutraceutico viene spesso venduto in confezioni di varie dimensioni, a seconda del peso, va anche considerato che visibilità e leggibilità non sono assolutamente scalabili.

Il layout adatto ad un contenitore piccolo non può essere semplicemente espanso su un contenitore grande, rischiando di perdere l’allineamento delle informazioni in curvature sproporzionate.

Vanno progettati layout su misura per ogni specifico contenitore.

Il testo perfetto

Prima del formato si elaborano i contenuti.

Devono essere corretti, fluidi e accattivanti, con una selezione di parole efficaci e di valore.

I testi promozionali sono i primi che saltano all’occhio del lettore e devono invogliare all’approfondimento e alla successiva scelta d’acquisto.

Come ottimizzare la visibilità di un testo?

Un carattere adatto ai testi lunghi ha caratteristiche diverse rispetto a un carattere destinato ai titoli, agli annunci, alle copertine o con fini decorativi.

tipografia-caratteri serif e sans serif

Storicamente, nella tipografia stampata, i caratteri serif (con i piedini) sono stati prediletti per il corpo del testo perché consentono una lettura più veloce.

Agli albori della tipografia computerizzata, i caratteri sans serif (senza piedini) erano spesso preferiti per tutti gli usi, perché le forme più semplici delle lettere erano molto più visibili su schermi a bassa risoluzione.

Man mano che i display hanno raggiunto una risoluzione più elevata, tuttavia, il testo serif si è confermato ancora una volta vincente.

Per una coerenza stilistica del testo, è bene non affiancare più di due tipi di carattere, eventualmente scegliendo un sans serif per i titoli ed un serif per i paragrafi.

Comunque, la scelta tra i tipi serif o sans serif non comporta notevoli differenze, purché siano ben ponderati altri fattori. Vediamo quelli fondamentali.

Altezza della x minuscola

Questo termine si riferisce all’altezza delle lettere minuscole in proporzione alle maiuscole.

Più alta è l’altezza della x, più visibile sarà il carattere tipografico.

Quindi, è opportuno selezionare un carattere che abbia una proporzione delle minuscole favorevole a una lettura distensiva.

Tipografia-altezza della x minuscola

Larghezza dei caratteri

I caratteri più facili da leggere sono quelli che hanno una larghezza complessiva “media”.

I tipi molto ridotti, come il Condensed, e quelli molto estesi sono meno leggibili, specialmente per le impostazioni più piccole come le linee di testo.

Tipografia-larghezza del carattere

Peso del carattere

Anche lo spessore del tratto influisce sulla visibilità.

I pesi estremamente leggeri, come il Thin e il Light, o estremamente pesanti, come l’Heavy e il Black, sono più difficili da leggere nei testi lunghi, quindi è meglio attenersi a una scelta prossima al Regular.

Un font Bold è invece adatto ad evidenziare i titoli o le singole parole.

Contrasto del tratto del carattere

Il contrasto del tratto, ovvero il rapporto tra tratti spessi e sottili, può ridurre la nitidezza.

Alcuni caratteri serif presentano eccessivamente questa varianza tra linee magre e linee grasse.

Considerando il carattere Bodoni, nella seconda colonna della figura, è possibile che i tratti fini non siano riprodotti nitidamente dalla stampante.

Tipografia-contrasto del tratto

Contrasto tra il testo e lo sfondo

In generale si osserva che il testo scuro su sfondo chiaro ottiene sempre punteggi maggiori dell’analoga coppia opposta. Ciò è evidente già nella semplice opzione bianco/nero.

Come si vede nella figura seguente, sono veramente poche le combinazioni di colori che diano un contrasto adeguato a una lettura non stressante, anche per un normo vedente.

ruota dei colori

I contrasti migliori si ottengono usando i colori complementari, diametralmente opposti, sulla famosa ruota dei colori.

Come ottimizzare la leggibilità di un testo?

Quando un lettore si cimenta in un testo, prima di iniziare a leggere le singole parole osserva il loro insieme e percepisce le ripartizioni.

Lo spazio bianco è un ottimo strumento per organizzare gli elementi di testo e bilanciare meglio i contenuti.

I margini attorno al corpo del testo servono a non impacchettarlo contro un bordo e aiutano il lettore a trovare la fine di una riga e l’inizio della successiva.

La lunghezza della riga è un’altra considerazione importante da fare. Le linee abbastanza corte sono più veloci da leggere e preferite dagli utenti.

Tipografia e leggibilità di un testo

Come è evidente nella figura sopra, un testo destrutturato (1) non stimola interesse e non guida il lettore.

Un testo con una divisione visibile (2) fa capire al lettore i punti in cui l’argomento cambia: i paragrafi.

Un testo che ha sia ripartizione dei paragrafi che variazioni di grandezza e peso dei caratteri (3) stabilisce una gerarchia tra le informazioni e trasmette al lettore la loro subordinazione.

Il testo del terzo tipo è strutturato esclusivamente con il sapiente utilizzo degli spazi bianchi.

Nelle confezioni più voluminose, puoi inserire del microspazio bianco anche tra le singole linee di testo, offrendo un’interlinea più generosa per la lettura.

Rivolgiti a noi per un progetto grafico completo, cureremo le tue etichette a 360°

Metodi di stampa

Come accennato, la progettazione di un layout grafico che sullo schermo genera un buon impatto, potrebbe sortire un risultato deludente in fase di stampa.

Se produci una linea di integratori con una tiratura contenuta, puoi pensare di stampare le tue etichette in completa autonomia, ma devi farlo con la stampante giusta, perché la concorrenza è numerosa e di alto livello.

Suggerimento:

Potresti prestampare le tue etichette e destinare un riquadro bianco per inserire successivamente i dati variabili, come data di scadenza e lotto di produzione.
Questa operazione può essere eseguita, sia sull’etichetta che sul contenitore, con un dispositivo di marcatura manuale o semiautomatico, installabile su una piccola linea di produzione o anche in combinazione con un applicatore di etichette.

Nel video che segue troverai una piccola panoramica di esempio:

Quali sono i fattori da valutare e che rendono conveniente una soluzione di stampa in autonomia?

  • Se devi stampare dati variabili, come lotto, data di scadenza o specifiche del prodotto
  • Se non sai in anticipo le informazioni da stampare
  • Se il tuo processo di stampa richiede flessibilità e immediatezza
  • Se devi stampare in base alle esigenze di utilizzo e non hai dei volumi di stampa prevedibili e costanti
  • Quando hai bisogno di qualche etichetta aggiuntiva
  • Quando devi stampare poche etichette con layout differenti
  • Quando ti occorrono etichette di dimensioni diverse e non vuoi avere uno stock di magazzino che potrebbe rimanere inutilizzato

Le tipologie di stampante da poter valutare per la stampa on-demand di etichette sono due:

Stampanti a colori

È la scelta più consueta nel tuo settore, amplificando l’impatto estetico che scaturisce dall’uso di colori e sfumature.

Stampanti a trasferimento termico

Sono adatte a realizzare grafiche monocromatiche dal gusto minimale, tipico dei prodotti più naturali o delle preparazioni galeniche.

Entrambe le tipologie di stampante possono lavorare su un’ampia scelta di materiali, dalla carta naturale o patinata, ai materiali sintetici più resistenti opachi, lucidi, riflettenti o trasparenti.

Parla con noi della scelta del materiale e degli adesivi perfetti per la tua applicazione

Un altro parametro fondamentale da cui dipende la scelta di una stampante è la quantità di etichette che dovrai stampare l’anno:

  • per produzioni medio-basse potrai scegliere una stampante desktop compatta
  • per elevati volumi di stampa dovrai riferirti ad una stampante di classe industriale

Vendita stampanti – installazione – formazione tecnica – assistenza post vendita – progetto grafico – fornitura di materiali di stampa. Non sarai mai solo!

Contattaci per trovare insieme a noi la soluzione ideale.

Se vuoi approfondire l’argomento stampanti, ti segnalo di seguito alcuni articoli del nostro blog e dei video descrittivi.

Elisabetta Urbisaglia

info@acsistemisrl.com

Tel. 06.51848187

Approfondisci

Stampanti di etichette a colori per piccole produzioni

STAMPANTI DI ETICHETTE A COLORI PER VOLUMI DI STAMPA MEDIO ALTI

IL SEGRETO PER CREARE ETICHETTE MINIMALI, RESISTENTI ED ECONOMICHE? LA STAMPANTE A TRASFERIMENTO TERMICO

LINEE GUIDA DELLA NORMATIVA

Le informazioni obbligatorie da riportare in etichetta sono:

la denominazione di vendita del prodotto (integratore alimentare / complemento alimentare / supplemento alimentare;

l’effetto nutritivo o fisiologico attribuito all’integratore alimentare sulla base dei suoi costituenti;

i nomi delle categorie di sostanze che caratterizzano il prodotto e un’indicazione della natura di tali componenti;

l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente di peso, non tralasciando antiagglomeranti, coloranti, aromi ed evidenziando in grassetto gli allergeni;

le modalità d’uso includenti la quantità di prodotto e la frequenza per l’assunzione giornaliera, con l’avvertenza di non superare la dose raccomandata;

le quantità delle sostanze nutritive o aventi effetto fisiologico o nutritivo riportate in forma numerica e riferite alla dose giornaliera di prodotto raccomandata dal produttore;

la raccomandazione di non usare gli integratori come sostituti di uno stile di vita sano e di un’alimentazione varia ed equilibrata;

l’indicazione “non è un medicinale”;

l’avvertenza di tenere il prodotto fuori dalla portata dei bambini;

le precauzioni d’uso in corso di certe terapie farmacologiche, gravidanza, allattamento, in previsione di interventi chirurgici ecc.;

il produttore o, se diverso, il confezionatore;

il lotto di appartenenza;

la data di scadenza;

le modalità di conservazione del prodotto ed eventuale indicazione di conservare in luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce, dall’umidità e da fonti dirette di calore;

il formato (capsule, compresse, granulato…);

il peso netto unitario (cioè per una capsula, una compressa e così via) e il peso netto totale del prodotto;

il riferimento al codice con il quale il prodotto è stato registrato per essere immesso in commercio, secondo la seguente dicitura: “Prodotto incluso nel Registro degli integratori del Ministero della Salute, codice …”;

Sull’etichetta degli integratori alimentari non devono esserci indicazioni con le quali si attribuiscono al prodotto proprietà di prevenire, curare o guarire una determinata patologia. 

La confezione di un integratore alimentare può riportare una breve descrizione del prodotto, comprensiva del nome delle sostanze funzionali e dei possibili benefici ottenibili (claims nutrizionali o salutistici)

Apprezzata dai consumatori è la tabella con gli ingredienti per dose giornaliera consigliata (RDA) o valori nutritivi di riferimento (NVR).

Altre note possono indicare che l’integratore alimentare non contiene glutine, né lattosio e se può essere adatto ai vegani.

ETICHETTA PER PROFUMI: INCI E VINCI!

Secondo la normativa un prodotto cosmetico è:

“qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra … ) … allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulire, profumare, modificarne l’aspetto, proteggere, mantenere in buono stato o correggere gli odori corporei”.

Quindi, un profumo è un prodotto cosmetico e come tale deve essere etichettato.

Prima di pensare alla funzione estetica del packaging, indiscutibilmente fondamentale, bisogna attenersi al regolamento, per scongiurare qualsiasi richiamo o ritiro del prodotto dal mercato.

Linee guida per l’etichettatura dei profumi

Tutti i profumi, campioni gratuiti compresi, devono essere immessi sul mercato corredati dalle seguenti indicazioni obbligatorie, in caratteri indelebili, facilmente leggibili e visibili:


  1. Denominazione di vendita: Eau de parfum / Eau de toilette / Eau de cologne…
  2. Riferimenti al responsabile commerciale
  3. Contenuto nominale (ml/fl.oz)
  4. Data di durata minima
  5. Paese di origine, per i prodotti fabbricati al di fuori della UE
  6. Funzioni del prodotto (se non già esplicitate dall’indicazione 1)
  7. Elenco degli ingredienti
  8. Modalità di impiego e avvertenze (Evitare l’esposizione diretta del prodotto al sole / Uso topico / Evitare il contatto con le mucose / Simbolo di prodotto infiammabile)
  9. Numero del lotto di fabbricazione
  10. Indicazioni per lo smaltimento dell’imballaggio

Vi è libertà di riportare le indicazioni in qualsiasi punto della confezione.

Le indicazioni dalla 2 alla 6 devono figurare sia sul contenitore primario che su quello secondario.

Le indicazioni 3, 4, 6 e 8 devono essere riportate obbligatoriamente nella lingua relativa al paese membro in cui il prodotto viene commercializzato.

Icona Libretto-di-istruzioni-per-prodotti-cosmetici

Le indicazioni dalla 7 alla 9, in caso di ridotte dimensioni della confezione, possono essere riportate solo sull’imballaggio secondario o su cartellini, fascette, libretti allegati, a cui il consumatore deve essere chiaramente rimandato con una indicazione (es. “Vedi foglio illustrativo interno”) o con il pittogramma apposito.

Approfondimenti sulle indicazioni

Il responsabile commerciale

La legge impedisce di riportare i riferimenti del responsabile commerciale sotto forma di sigle o codici e di sostituire il nome o la ragione sociale con il marchio di impresa.

Queste pratiche sono considerate scorrette poiché non trasparenti nei confronti nel consumatore e quindi potenzialmente ingannevoli.

Se il responsabile commerciale è localizzato sul territorio comunitario, i suoi riferimenti, sono sufficienti al consumatore per risalire alla sua origine.

Se il produttore non risiede sul territorio comunitario, l’origine deve essere indicata con la dicitura “Made in” seguita dal nome del Paese.


La data di durata minima

Le modalità di indicazione sui cosmetici della data di durata minima (ddm) variano a seconda che essa sia inferiore o superiore a 30 mesi.

PaO-icona-della-data-di-scadenza su prodotti cosmetici e profumi

Se la ddm è superiore a 30 mesi, come nel caso dei profumi, deve essere utilizzato il PaO, acronimo inglese di Period after Opening, ovvero il termine fino a quanto il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore.

Il PaO si indica utilizzando il pittogramma che rappresenta una confezione aperta, e per i profumi è 36 mesi.


INCI: l’elenco degli ingredienti

Sono considerati ingredienti tutte le sostanze che intervengono nella composizione del prodotto cosmetico, indipendentemente dal loro stato fisico (liquidi, solidi, gas, ecc.).

Non sono considerati ingredienti le impurità contenute nelle materie prime utilizzate e le sostanze necessarie alla realizzazione del prodotto ma che non fanno parte del prodotto finito.

Gli ingredienti devono essere menzionati in ordine decrescente di peso, calcolato al momento dell’incorporazione ed utilizzando la nomenclatura comunitaria INCI (International Nomenclature Cosmetics Ingredients).

L’elenco deve essere preceduto dal termine “Ingredienti” o “Ingredients”.

Gli allergizzanti vanno evidenziati con scritture in grassetto o in altro colore.

Gli ingredienti presenti in concentrazione inferiore all’1% possono essere menzionati in ordine sparso, dopo quelli in concentrazione superiore all’1%.


Ingredienti riservati

Il produttore (o il responsabile dell’immissione sul mercato) può richiedere al Ministero dalla Salute di non apporre in etichetta il nome di uno o più ingredienti impiegati nel prodotto cosmetico, per motivi di riservatezza.

Il Ministero, valutata l’adeguatezza della domanda, attribuirà un codice di sette cifre che andrà a sostituirne la denominazione dell’ingrediente in etichetta.


Profumi alla spina confezionati nel punto vendita

I prodotti cosmetici venduti sfusi devono riportare le indicazioni obbligatorie sul banco di vendita o su un foglio informativo vicino al prodotto.

Nel caso di acquisto di prodotti cosmetici confezionati dal venditore al momento della richiesta, quali i profumi alla spina, tali informazioni devono essere applicate sulla confezione del prodotto a cura del venditore.


Indicazioni facoltative

Oltre alle indicazioni obbligatorie, le etichette dei prodotti cosmetici possono riportare indicazioni facoltative che hanno la finalità di evidenziare particolari caratteristiche del prodotto.

I claims hanno un potente richiamo sul consumatore perché influenzano e modificano le scelte di acquisto.

Nella cosmesi vengono continuamente lanciati nuovi prodotti con frasi promozionali stupefacenti.

Ciò rende complicato per il legislatore disciplinare i claims ammissibili da quelli non ammissibili.

L’utilizzo dei claims è rimesso alla libera scelta del produttore, sempre nel rispetto dei principi di correttezza, veridicità e trasparenza.

L’importanza del confezionamento

Un produttore di nicchia può essere perfettamente in grado di realizzare in completa autonomia il packaging del suo profumo.

Basta avere un po’ di fantasia e i fornitori giusti!

Tradizionalmente parlando, il packaging del profumo segue una linea di pensiero piuttosto minimalista, che fa leva sulla bellezza della bottiglia.

Se vuoi seguire questa corrente, al posto di una costosa incisione, puoi personalizzare la bottiglia con una discreta etichetta in polipropilene trasparente, con una raffinata stampa in oro o in nero.

Ma i gusti cambiano continuamente e completamente!

Non è raro imbattersi in altre formule di lancio, che promuovono i profumi nelle maniere più bizzarre, per incontrare il gradimento della fascia di consumatori a cui è dedicato il tuo prodotto.

Compare il massimalismo e scompare la bottiglietta classica di vetro, sostituita da un contenitore di latta o pet.

Si sconsacra l’imballaggio stratificato a matrioska e si scoprono i contenitori primari, con etichette a manica avvolgenti che includono tutte le informazioni obbligatorie e facoltative, senza più doversi riferire al foglietto allegato.

Affidati a noi per trovare un’idea grafica originale, che dia la giusta visibilità al tuo profumo!

Qualunque sia lo stile in empatia con il tuo cliente target, l’importante è realizzarlo con la stampante giusta.

Stampanti per etichette in bobina

Le etichette in rotolo sono la soluzione ideale per la stampa in autonomia.

La scelta della stampante dipende dallo stile della tua etichetta.

Per una grafica classica sia semplice che elaborata, con più di un colore e con immagini complesse, devi optare per una stampante a colori

Per una grafica minimale che ha un solo colore, immagini semplici e senza sfumature, puoi scegliere una stampante a trasferimento termico

Entrambe le tecnologie di stampa possono lavorare su tantissimi materiali, dalla carta naturale o patinata, liscia o vergata, ai materiali sintetici opachi, lucidi, riflettenti o trasparenti.

Parla con noi della scelta del materiale e degli adesivi perfetti per la tua applicazione

Un altro parametro fondamentale da cui dipende la scelta di una stampante è la quantità di etichette che dovrai stampare l’anno:

  • per produzioni medio-basse potrai scegliere una stampante desktop compatta
  • per elevati volumi di stampa dovrai riferirti ad una stampante di classe industriale

Vendita stampanti – installazione – formazione tecnica – assistenza post vendita – progetto grafico – fornitura di materiali di stampa. Non sarai mai solo!

Un confronto verbale diretto è decisamente più costruttivo, ma se vuoi prendere qualche informazione per un colloquio più consapevole, ti indirizzo alla lettura di alcuni articoli sulle due tipologie di stampante.

Elisabetta Urbisaglia

info@acsistemisrl.com

Tel. 06.51848187


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Stampanti di etichette a colori per piccole produzioni

STAMPANTI DI ETICHETTE A COLORI PER VOLUMI DI STAMPA MEDIO ALTI

IL SEGRETO PER CREARE ETICHETTE MINIMALI, RESISTENTI ED ECONOMICHE? LA STAMPANTE A TRASFERIMENTO TERMICO

ETICHETTA PER BIRRA: DOVERI E PIACERI

La legislazione in materia di etichettatura definisce regole serrate in merito alle informazioni che devono o possono essere riportate, con l’obiettivo di garantire una comunicazione completa, trasparente e non ingannevole per il consumatore.

A livello nazionale, le indicazioni da riportare sono quelle previste dalla legge 1354/1962 e quelle generali per i prodotti alimentari del D.lgs. 109/1992 e successive modifiche.

Si evidenzia l’assenza di una norma comunitaria che regolamenti il prodotto birra.

INFORMAZIONI OBBLIGATORIE IN ETICHETTA

L’etichetta della birra deve riportare le seguenti indicazioni, in formato chiaro e leggibile con rispetto delle dimensioni minime dei caratteri (1,2 mm con riferimento all’altezza della lettera x minuscola):

Denominazione legale di vendita per la birra

  • denominazione legale di vendita, sulla base del TAVE e del grado saccarometrico del mosto di origine (vedi tabella sopra).

Quando alla birra sono aggiunti frutta, succhi di frutta, aromi, o altri ingredienti alimentari caratterizzanti, la denominazione di vendita è completata con il nome della sostanza caratterizzante (art. 2 D.P.R. 30.06.98 n.272).

  • titolo alcolimetrico volumico effettivo (TAVE) obbligatorio solo per le bevande aventi un contenuto di alcool superiore a 1,2% in volume.
  • lotto di produzione: identifica il prodotto sul mercato per un eventuale ritiro o richiamo in caso di non conformità, limitando l’operazione alle partite specifiche e non all’intera produzione immessa al consumo.
  • termine minimo di conservazione (TMC): rappresenta la data fino alla quale il prodotto si mantiene inalterato se conservato nelle condizioni opportune.

Questa informazione deve essere riportata con la dicitura ”da consumarsi preferibilmente entro il…” quando la data contiene l’indicazione del giorno, oppure con la dicitura ”da consumarsi preferibilmente entro fine…” seguita dalla data in formato mese/anno.

Non essendo la birra un prodotto deperibile, il suo consumo dopo il TMC non è associato a un rischio per la salute del consumatore.

  • riferimenti del produttore, importatore o confezionatore: sulla parte piana del tappo o sulla chiusura, a caratteri leggibili ed indelebili, di altezza e larghezza non inferiore a 2 millimetri, deve essere riportato il marchio che valga ad identificare l’azienda o il nome o la ragione sociale del produttore e la sede dello stabilimento di produzione (integrazione dell’art. 12 della Legge 16.8.1962 con l’art. 10 della Legge 16.7.1974).
  • località e indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento. L’indirizzo può essere omesso se la località identifica chiaramente lo stabilimento.

Il codice di accisa non sostituisce la dichiarazione dello stabilimento di produzione.

  • volume nominale: le bottiglie e gli altri recipienti, destinati al consumo diretto, devono avere solo capacità volumetriche pari a centilitri 20, 33, 50, 66 (per ogni capacità l’art. 12 della Legge 16.8.1962 indica anche le rispettive tolleranze consentite). Per la birra confezionata in lattine è consentita la capacità di 34 centilitri.
  • l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente di peso così come registrati al momento del loro uso nella produzione dell’ali­mento.

Non è previsto se la gradazione alcolica supera 1.2% vol., ma normalmente viene riportato.

  • Allergeni e solfiti: devono essere evidenziati in modo chiaro sia all’interno dell’elenco degli ingredienti, sia che si scelga di non avere l’elenco.

Il modo in cui si evidenzia l’allergene non viene specificato, ma di solito si usa il grassetto o un altro carattere rispetto agli altri ingredienti. Nel caso in cui non ci sia l’elenco degli ingredienti allora bisogna specificare l’allergene (esempio “contiene glutine”).

  • le condizioni particolari di conservazione indispensabili per evitare alterazioni e modifiche al prodotto di natura igienico sanitaria ed organolettica.

INFORMAZIONI FACOLTATIVE IN ETICHETTA

Oltre a queste indicazioni obbligatorie, il produttore ha la possibilità di riportare informazioni facoltative, quali l’etichetta nutrizionale, consigli sugli abbinamenti gastronomici e le informazioni in merito alla modalità di produzione.

L’elemento peculiare di ogni comunicazione è che deve essere veritiera, verificabile e tale da non indurre in inganno il consumatore.

Il termine artigianale può essere usato solo per quelle birre che sono state prodotte seguendo le indicazioni previste dalla legge del 2016:

“La birra prodotta da un birrificio che non superi i 200.000 ettolitri annui, che sia indipendente da altre società, e che non filtri né pastorizzi la birra”.

Birra doppio malto è un termine che indica il quantitativo di zuccheri presenti nel mosto, da evidenziare se superiore a 14,5° P, e non determina un particolare stile o gusto di birra.

In realtà l’utilizzo di questo termine è finalizzato a calcolare le accise ed è presente unicamente in Italia.

L’IMPORTANZA DELLA GRAFICA DI UN’ETICHETTA PER LA BIRRA

L’apparenza è fondamentale, inutile negarlo!

Se vuoi mettere in risalto il tuo prodotto devi puntare dritto negli occhi del tuo pubblico, proponendo una grafica dedicata alle sue preferenze.

Non esiste una regola univoca che rende un prodotto più bello di un altro, ma indubbiamente esiste un linguaggio non verbale che lo rende più attraente per il tuo cliente target.

Pubblico giovanile? Grafica massimalista ultra-colorata. Vincente l’uso di raffigurazioni iconiche estrapolate dai fumetti o dalla mitologia moderna.

Pubblico tradizionale? Grafica classica ed emblematica. Mantieniti nella storia del tuo prodotto usando stemmi e panorami simbolici del territorio.

Pubblico raffinato? Grafica elegante e minimalista. Affida ai testi il ruolo primario, dalla combinazione dei caratteri alla giusta gerarchia delle informazioni promozionali.

METODI DI STAMPA

Hai mai pensato di diventare un artigiano della stampa?

È un invito tutt’altro che assurdo, soprattutto ora che la stampa digitale ha raggiunto dei livelli di gestibilità e qualità eccezionali.

Quali sono i fattori da valutare e che rendono conveniente una soluzione di stampa in autonomia?

  • Se devi stampare dati variabili, come lotto, data di scadenza o specifiche del prodotto
  • Se non sai in anticipo le informazioni da stampare
  • Se il tuo processo di stampa richiede flessibilità e immediatezza
  • Se devi stampare in base alle esigenze di utilizzo e non hai dei volumi di stampa prevedibili e costanti
  • Quando hai bisogno di qualche etichetta aggiuntiva
  • Quando devi stampare poche etichette con layout differenti
  • Quando ti occorrono etichette di dimensioni diverse e non vuoi avere uno stock di magazzino che potrebbe rimanere inutilizzato
  • Se stampi volumi ridotti, a volte è più efficiente ed economico stampare le etichette in autonomia e solo nella quantità necessaria

Le etichette stampate per le annate precedenti riportano dati obsoleti e non sono riciclabili sulla nuova produzione.

Potresti ovviare questo problema con una marcatura dei soli dati variabili su un’etichetta prestampata, con dei campi lasciati in bianco appositamente, o sul tappo della bottiglia.

Qualsiasi modifica tu voglia apportare, che sia di carattere grafico o la semplice correzione della lista degli ingredienti, richiede spese aggiuntive presso un servizio di stampa esterno.  

Se è la prima volta che ti affacci a questa nuova finestra, intuirai che per individuare la stampante adatta occorre fare una pre-analisi delle tue specifiche esigenze.

Focalizzandoci sugli snodi principali, rispondi a queste due domande:

1 – La tua etichetta ha svariati colori o è monocromatica?

Nel primo caso ti orienterai verso la categoria delle stampanti a colori, di cui certamente intuisci le peculiarità.

Nel secondo caso potrai optare per una stampante a trasferimento termico, una tecnologia di stampa relativamente recente, adatta per la realizzazione di etichette minimali.

Tramite il riscaldamento di una testina di stampa, si trasferisce il colore di un nastro inchiostrante sull’etichetta. I nastri esistono in varie formulazioni e tinte, anche metallizzate.

2 – Quante etichette devi stampare ogni anno per la tua produzione di birre? Svariate centinaia o migliaia di etichette?

Per medio-bassi volumi di stampa una semplice stampante desktop potrà assolvere la tua richiesta, per elevati volumi di stampa dovrai riferirti ad un modello industriale.

Tutti gli altri parametri che subentrano nella scelta, alcuni dei quali valutabili solo da un tecnico esperto di stampe, saremo lieti di affrontarli tramite una conversazione telefonica.

Parleremo del materiale adatto…

Le etichette per la birra devono essere realizzate con carta adesiva spessa, lucida e patinata per resistere alle condizioni termo-igrometriche del frigorifero senza perdere in brillantezza e capacità adesiva. Optare per un materiale sintetico come il polipropilene è la scelta migliore.

Parleremo delle dimensioni e della forma della tua etichetta…

La fustellatura digitale consente un taglio preciso qualunque sia la forma desiderata: rettangolare, ovale o con un tracciato di taglio irregolare e veramente originale per la tua birra.

Puoi comunque approfondire gli argomenti sulle stampanti ai seguenti articoli:

https://www.acnet.it/2020/04/23/come-passare-dallidea-di-unetichetta-personalizzata-alla-stampa-tutto-quello-che-ti-occorre-per-essere-autonomo/

https://www.acnet.it/2021/03/01/il-segreto-per-creare-etichette-minimali-resistenti-ed-economiche-la-stampante-a-trasferimento-termico/

Chiamaci per ogni chiarimento, saremo lieti di mettere a tua disposizione la nostra professionalità.

STAMPANTI : VENDITA – INSTALLAZIONE – ASSISTENZA

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ETICHETTATURA DELL’OLIO D’OLIVA: COME COMPILARE E STAMPARE L’ETICHETTA PERFETTA

Un acquirente che si trova di fronte ad uno scaffale nella fase di scelta di un prodotto, percepisce in primis le vibrazioni estetiche dell’etichetta e poi, forse, approfondirà la lettura delle informazioni.

Viceversa, un produttore che vuole vendere il suo olio deve prima accertarsi della conformità delle diciture da inserire in etichetta, per poi trovare una soluzione grafica che sia contemporaneamente idonea e accattivante.

Solo allora potrà procedere alla stampa delle sue etichette.

In questo articolo riassumiamo la complessa normativa per la compilazione dell’etichetta dell’olio d’oliva, presentiamo le nostre idee grafiche per la creazione di un’etichetta che sia attraente per il cliente target e proponiamo soluzioni di stampa in completa autonomia ma guidate dalla nostra immancabile assistenza.

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

LE PRATICHE LEALI DI INFORMAZIONE

Le informazioni non devono indurre l’acquirente in errore sull’identità, la quantità, e la presunta azione terapeutica del prodotto.

LEGGIBILITÀ

Le informazioni obbligatorie sugli alimenti vanno situate in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili, indelebili e non oscurate da altri elementi grafici.

Con riferimento alla lettera x minuscola il carattere usato deve avere un’altezza minima di 1,2 mm; in caso di confezioni la cui superficie più ampia è inferiore a 80 cm2 è tollerata un’altezza minima di 0,9 mm.

COME DEVONO ESSERE LE CONFEZIONI?

Vediamole in base alle destinazioni d’uso

  • LE CONFEZIONI DESTINATE AL CONSUMATORE FINALE

Recipienti chiusi della capacità massima di 5 litri, provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione e forniti di un’etichetta conforme alle disposizioni vigenti.

  • LE CONFEZIONI DESTINATE A RISTORANTI E MENSE PER LA PREPARAZIONE DEI PASTI

Recipienti di capacità massima di 25 litri, provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione ed etichettati conformemente alla normativa vigente.

  • LE CONFEZIONI DESTINATE A RISTORANTI E MENSE MESSE A DISPOSIZIONE DEI CLIENTI

Recipienti di capacità massima di 5 litri, provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione, forniti di tappo antirabbocco ed etichettati conformemente alla normativa vigente.

Ricorda! È vietata la vendita di olio allo stato sfuso per tutte le destinazioni d’uso.

LE INFORMAZIONI OBBLIGATORIE IN ETICHETTA

  1. DENOMINAZIONE DI VENDITA
  2. PAESE DI ORIGINE (SOLO PER L’EXTRA VERGINE ED IL VERGINE)
  3. INFORMAZIONE SULLA CATEGORIA DI OLIO
  4. QUANTITÀ NETTA
  5. TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE
  6. CONDIZIONI PARTICOLARI DI CONSERVAZIONE
  7. RESPONSABILE COMMERCIALE DEL PRODOTTO (IL NOME O LA RAGIONE SOCIALE E L’INDIRIZZO)
  8. SEDE DELLO STABILIMENTO DI CONFEZIONAMENTO
  9. LOTTO
  10. ETICHETTA NUTRIZIONALE
  11. CAMPAGNA DI RACCOLTA (PER L’EXTRA VERGINE ED IL VERGINE)

QUALI SONO LE DENOMINAZIONI PER L’OLIO?

  • Olio extra vergine di oliva
  • Olio di oliva vergine
  • Olio di oliva-composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini
  • Olio di sansa di oliva

LA DESIGNAZIONE DELL’ORIGINE

È obbligatoria per l’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA e per l’OLIO DI OLIVA VERGINE

È vietata per l’OLIO DI OLIVA e per l’OLIO DI SANSA DI OLIVA

Le designazioni dell’origine riportabili possono essere:

  • nel caso di oli di oliva originari di un solo Stato membro o di un paese terzo, un riferimento allo Stato membro, all’Unione o al paese terzo (es. prodotto italiano, spagnolo, etc);
  • nel caso di miscele di oli di oliva originari di più di uno Stato membro o paese terzo, una delle seguenti diciture:

«miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea» oppure un riferimento all’Unione;

«miscela di oli di oliva non originari dell’Unione europea» oppure un riferimento all’origine esterna all’Unione;

«miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea e non originari dell’Unione» oppure un riferimento all’origine interna ed esterna all’Unione,

  • una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP)
  • quando le olive sono state raccolte in uno Stato membro o un paese terzo diverso da quello in cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l’olio, la dicitura corretta è

«Olio (extra) vergine di oliva ottenuto (nell’Unione o in denominazione dello Stato membro interessato) da olive raccolte (nell’Unione o in denominazione dello Stato membro o del paese terzo interessato)» (Esempio: “Olio extra vergine di oliva ottenuto in Italia da olive raccolte in Tunisia”).

In etichetta non si possono riportare riferimenti ad origini più piccole dello Stato membro come ad esempio le regioni, le provincie, le località e generiche aree geografiche

COME RIPORTARE L’ORIGINE E LA DENOMINAZIONE DI VENDITA

La denominazione di vendita e l’origine devono apparire raggruppate e ravvicinate nel campo visivo principale (immediatamente distinguibile dall’acquirente), o sull’etichetta o sul recipiente stesso.

Queste indicazioni obbligatorie devono apparire integralmente (niente sigle o abbreviazioni) e ognuna in un corpo di testo omogeneo (font omogeneo e grandezza carattere omogenea)

etichetta-per-olio-EVO fronte-e-retro GRAFICA ETICHETTE

INFORMAZIONE SULLA CATEGORIA DELL’OLIO

OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA: «olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici»

OLIO DI OLIVA VERGINE: «olio d’oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici»

OLIO DI OLIVA COMPOSTO DA OLI D’OLIVA RAFFINATI E DA OLI D’OLIVA VERGINI: «olio contenente esclusivamente oli d’oliva che hanno subito un processo di raffinazione e oli ottenuti direttamente dalle olive»

OLIO DI SANSA DI OLIVA: «olio contenente esclusivamente oli derivati dalla lavorazione del prodotto ottenuto dopo l’estrazione dell’olio d’oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive» oppure «olio contenente esclusivamente oli provenienti dal trattamento della sansa di oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive»

Queste indicazioni possono essere riportate in etichetta dove si vuole, non è necessario che siano vicine alla denominazione di vendita

LA QUANTITÀ NETTA

Le cifre che indicano la quantità netta hanno un’altezza minima variabile con la quantità stessa, secondo la seguente tabella:

  • fino a 50 ml: 2 mm
  • oltre 50 ml e fino a 200 ml: 3 mm
  • oltre 200 e fino a 1.000 ml: 4 mm
  • oltre 1.000 ml: 6 mm

Il valore numerico deve essere seguito dal simbolo dell’unità di misura usata (ml, cl, l) o eventualmente dal suo nome per esteso (esempi corretti: 1 L / 1 Litro / 0,75 litri)

TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE

Il termine minimo di conservazione di un alimento è la data fino alla quale tale prodotto conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione.

Il TMC si indica con la specifica frase seguita dalla data

  • «da consumarsi preferibilmente entro il …» quando la data è indicata in giorno/mese/anno
  • «da consumarsi preferibilmente entro fine …» quando la data è indicata in mese/anno

Il TMC si può indicare anche con la specifica frase seguita dall’indicazione del punto in cui essa è marcata sulla confezione

  • «da consumarsi preferibilmente … vedi data sul collo della bottiglia»

LE CONDIZIONI PARTICOLARI DI CONSERVAZIONE

L’etichetta dell’olio d’oliva deve riportare obbligatoriamente le informazioni sulla corretta conservazione del prodotto: tenere al riparo della luce e dal calore.

IL RESPONSABILE COMMERCIALE

Il responsabile delle informazioni in etichetta è l’operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto nell’Unione o l’importatore nel mercato dell’Unione.

Si deve riportare il nome o la ragione sociale e l’indirizzo completo.

Il “marchio depositato” può essere ancora utilizzato purché come indirizzo venga riportato quello del titolare del marchio stesso

LA SEDE DEL CONFEZIONAMENTO

Si deve riportare la località e l’indirizzo dello stabilimento.

– Nel caso che il confezionamento sia svolto da una ditta terzista non è necessario indicarne anche il nome

– Nel caso in cui si dispone di più stabilimenti di confezionamento è possibile indicare tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno.

L’obbligo dell’indicazione della sede di confezionamento non si applica agli oli preimballati, fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea o in Turchia o fabbricati in uno Stato membro dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell’Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE).

La sede dello stabilimento di confezionamento si può omettere nei seguenti casi:

  • se coincide con quella del responsabile commerciale
  • se l’eventuale marchio in etichetta contiene già l’indicazione della sede dello stabilimento

IL LOTTO

Il Lotto consente di identificare la partita, alla quale appartiene una derrata alimentare, che viene prodotta, fabbricata o confezionata in circostanze praticamente identiche.

Il lotto è determinato dal produttore o dal confezionatore del prodotto alimentare o dal primo venditore stabilito nella Comunità economica europea ed è apposto sotto la propria responsabilità.

Deve essere facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile ed è preceduto dalla lettera «L», salvo nel caso in cui sia riportato in modo da essere distinto dalle altre indicazioni di etichettatura.

Il lotto non è richiesto quando il termine minimo di conservazione è espresso in giorno/mese/anno

LA DICHIARAZIONE NUTRIZIONALE

Dal 13 dicembre 2016, in linea generale, è un’indicazione obbligatoria.

I valori dichiarati, espressi per 100 g o per 100 ml di olio, sono generalmente valori medi stabiliti, riportati in formato tabulare o lineare

Secondo il regolamento (UE) n. 1169/2011 le indicazioni obbligatorie sono:

  • il valore energetico da esprimere in kJ e kcal
  • la quantità di grassi e acidi grassi saturi, da esprimere in g
  • la quantità di carboidrati e zuccheri, da esprimere in g
  • la quantità di proteine, da esprimere in g
  • la quantità di sale, da esprimere in g

Le indicazioni facoltative sono:

  • gli acidi grassi monoinsaturi da esprimere in g
  • gli acidi grassi polinsaturi da esprimere in g
  • i polioli da esprimere in g
  • l’amido da esprimere in g
  • le fibre da esprimere in g
  • i sali minerali o le vitamine

LA CAMPAGNA DI RACCOLTA

La «campagna di raccolta» è disciplinata sia a livello dell’Unione europea che a livello nazionale.

Sostanzialmente sia per la normativa UE che per la normativa italiana le etichette dell’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA e DELL’OLIO DI OLIVA VERGINE possono riportare l’indicazione della campagna di raccolta esclusivamente se il 100% dell’olio contenuto nella confezione proviene da tale raccolta.

La campagna di raccolta, quindi, non può mai essere indicata se l’olio confezionato proviene da una miscelazione di oli di due o più campagne.

Tale obbligo non si applica agli oli di oliva vergini prodotti o commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea o in Turchia, né ai prodotti fabbricati in uno Stato membro dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE).

La campagna di raccolta deve precedere il termine minimo di conservazione

Esempi:

  • Se si vogliono indicare i due anni di raccolta

Campagna di raccolta olive 2018/2019
Da consumarsi preferibilmente entro il……

  • Se si vuole indicare un solo anno di raccolta va specificato il mese

Campagna di raccolta olive novembre 2018
Da consumarsi preferibilmente entro il……

LE INDICAZIONI FACOLTATIVE «REGOLAMENTATE»

Si possono inserire informazioni sui metodi di produzione a freddo (temperature < 27°C), sulle caratteristiche organolettiche e il grado di acidità secondo le direttive del Reg. (CEE) n. 2568/91.

LE INDICAZIONI FACOLTATIVE «NON REGOLAMENTATE»

Le informazioni volontarie non devono indurre in inganno il consumatore e non possono invadere lo spazio disponibile per le informazioni obbligatorie.

In etichetta può essere indicata la varietà (o le varietà) di olivo coltivata (CULTIVAR) dalla quale sono state ottenute le olive che hanno prodotto l’olio, purché sia dimostrabile e riscontrabile nel «fascicolo aziendale» dell’olivicoltore.

realizzazione grafica etichette per olio di oliva

IDEE GRAFICHE E SOLUZIONI DI STAMPA

Per inserire tutte le informazioni obbligatorie e dare spazio ad una grafica coinvolgente per il pubblico di destinazione, la maggior parte delle confezioni di olio presentano 2 etichette, una frontale ed una sul retro della bottiglia.

La cura dell’aspetto estetico e la sua originalità sono i promotori assoluti del tuo olio agli occhi del cliente.

Spesso un semplice rinnovo della grafica apre nuovi orizzonti di popolarità, quindi, anche se il tuo olio posa sullo scaffale da anni, è fondamentale mantenersi al passo dei cambiamenti, soprattutto ora che il carrello viene riempito con un click del mouse.

Contattaci per un progetto grafico personalizzato che interpreti la filosofia del tuo marchio e faccia innamorare i tuoi acquirenti ideali

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Un altro parametro fondamentale da cui dipende la scelta di una stampante è la quantità di etichette che dovrai stampare l’anno:

  • per produzioni medio-basse potrai scegliere una stampante desktop compatta
  • per elevati volumi di stampa dovrai riferirti ad una stampante di classe industriale

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Elisabetta Urbisaglia

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Approfondisci

ETICHETTATURA DEL MIELE: LINEE GUIDA DELLA NORMATIVA E METODI DI STAMPA

L’applicazione dei principi normativi all’etichettatura dei prodotti agroalimentari ha il duplice beneficio di informare i consumatori, che desiderano sempre più scelte d’acquisto consapevoli, e di tutelare il buon operato di quei produttori che immettono sul mercato un alimento di qualità e vogliono differenziarlo da prodotti omonimi scadenti o fraudolenti.

I più recenti aggiornamenti apportati nel regolamento UE per il miele riguardano le informazioni che devono comparire nello stesso campo visivo, i principi di leggibilità delle etichette e facoltativamente l’introduzione dell’etichetta nutrizionale.

CAMPO VISIVO

La denominazione di vendita e la quantità netta devono essere riportate nello stesso campo visivo.

Rispetto alle norme precedenti decade l’obbligo di riportare nel suddetto campo visivo il termine minimo di conservazione (TMC).

LEGGIBILITÀ

Per rendere le informazioni riportate in etichetta più leggibili, il nuovo regolamento impone una grandezza minima del carattere usato.

grandezza carattere in etichetta alimentare

Con riferimento alla lettera x minuscola il carattere deve avere un’altezza minima di 1,2 mm; in caso di confezioni la cui superficie più ampia è inferiore a 80 cm2 è tollerata un’altezza minima di 0,9 mm.

CONFEZIONAMENTO

Per la vendita al dettaglio il contenuto della confezione non deve poter essere modificato senza che sia evidente l’apertura per manomissione.

Si consiglia l’uso di un sigillo di garanzia per tutelare il consumatore ed il produttore da eventuali manipolazioni.

Sul sigillo di garanzia si possono riportare alcuni dati dell’etichetta.

INFORMAZIONI OBBLIGATORIE NELL’ETICHETTATURA DEL MIELE

  • LA DENOMINAZIONE DI VENDITA
  • LA QUANTITÀ NETTA
  • IL TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE
  • IL NOME O LA RAGIONE SOCIALE E L’INDIRIZZO DELL’OPERATORE O DELL’IMPORTATORE RESPONSABILE  
  • Il PAESE DI ORIGINE IN CUI È STATO RACCOLTO IL MIELE
  • IL LOTTO

Vediamo alcuni aspetti sostanziali e formali

DENOMINAZIONE DI VENDITA

Denominazione minima: MIELE.

Nella commercializzazione di miele in favo, miele con pezzi di favo e miele filtrato, la denominazione di vendita minima dovrà essere: MIELE in favo, MIELE con pezzi di favo o sezioni di favo nel miele, MIELE Filtrato.

Denominazioni facoltative: Miele di nettare, Miele di fiori, Miele di melata, Miele scolato, Miele centrifugato, Miele torchiato.

Ad esclusione del miele filtrato, la denominazione minima può essere ampliata con altre informazioni che riguardano:

  • l’origine botanica: miele millefiori, mieli unifloreali, miele di melata, miele di bosco
  • l’origine geografica: per mieli provenienti esclusivamente da una determinata zona
  • qualità specifiche previste dalla normativa UE: (Apicoltura biologica, DOP, IGP…

È opportuno sottolineare che diversi mieli monofloreali miscelati artificiosamente fra loro non possono essere classificati “Millefiori”.

L’indicazione floreale multipla (per esempio miele di acacia e agrumi) è consentita se ciascuna delle origini botaniche è significativa, purché i fiori indicati producano nettare nello stesso periodo e nella medesima zona geografica.

In caso contrario si può indicare la duplice origine floreale solo se il termine “miscela” appare chiaramente in etichetta.

QUANTITÀ NETTA (PESO NETTO)

Le unità di misura da utilizzare devono essere grammi (g) o chilogrammi (kg).

Non si deve far precedere l’indicazione dalle diciture “peso netto”, “contenuto netto”.

Dopo l’unità di misura non va messo il punto.

C’è una regola per le altezze minime dei caratteri da usare in base al peso del prodotto:

  • fino a 50 g: altezza carattere di 2 mm
  • oltre 50 g e fino a 200 g: altezza carattere di 3 mm
  • oltre 200 g e fino a 1.000 g: altezza carattere di 4 mm
  • oltre 1.000 g: altezza carattere di 6 mm

TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE

La nuova legge sul miele introduce l’obbligo di indicare il “termine minimo di conservazione” (TMC), data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà in adeguate condizioni di conservazione.

Per il miele tale termine non è definito e va deciso sotto la responsabilità di chi lo mette in commercio. Il TMC è diverso dalla “scadenza”, che per il miele non esiste.

Si ritiene valido per il miele un TMC di 18 mesi (in questo caso va indicato con mese ed anno), alcuni però ritengono corretto un TMC di due anni (in questo caso può essere indicato con il solo anno)

La terminologia corretta per il TMC è:

  • “da consumarsi preferibilmente entro il…” quando la data è riportata in giorno/mese/anno (in questo caso il T.M.C. può sostituire il lotto)
  • “da consumarsi preferibilmente entro fine…” quando la data si indica in mese/anno o solo l’anno.

NOME O RAGIONE SOCIALE E INDIRIZZO DELL’OPERATORE

Deve essere presente il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare e, quando differente da quest’ultimo, anche quello della sede di confezionamento.

I termini da utilizzare sono 

  • “Prodotto da…”
  • “Confezionato da…”
  • “Prodotto e confezionato da…”

PAESE DI ORIGINE

Sull’etichetta devono essere indicati il Paese o i Paesi di origine in cui il miele è stato raccolto. La sola indicazione “Miscela di mieli…” non è sufficiente. Esempi:

  • Paese di origine: Italia
  • Paese di origine: Argentina
  • Paesi di origine: Italia e Argentina
  • Paesi di origine: Italia, Cina e Ungheria
  • Miscela di mieli originari dell’UE: Italia e Ungheria
  • Miscela di mieli originari e non originari dell’UE: Argentina, Italia
  • Miscela di mieli non originari dell’UE: Argentina, Messico

La dizione “Miele italiano” può essere sufficiente a definire il Paese di origine (Circolare 31 maggio 2012, n. 4).

LOTTO

Il lotto identifica il prodotto finito ottenuto durante un unico processo produttivo e in circostanze sostanzialmente identiche.

La sua indicazione obbligatoria rappresenta una tutela merceologica e non è richiesta quando il TMC è espresso in giorno/mese/anno.

Il lotto va indicato facendo precedere la lettera “L” (non puntata) ad un codice alfanumerico.

INFORMAZIONI FACOLTATIVE

Sono ammesse altre informazioni a patto che non inducano in inganno il consumatore su provenienza, qualità, caratteristiche e benefici terapeutici del miele.

ETICHETTA NUTRIZIONALE

Seppur facoltativa, qualora la si voglia includere deve essere conforme alle indicazioni del regolamento.

I valori devono essere espressi in grammi e riferiti a 100 g/100 ml o, se del caso, alla porzione o all’unità di consumo.

Valori Nutrizionali

  • Per porzione (20 g): Valore energetico 273 kJ/64 kcal – Grassi 0 g – Carboidrati 16 g – di cui Zuccheri 16 g – Proteine 0.04 g – Sale 0 g
  • Per 100 g: Valore energetico 1363 kJ/321 kcal – Grassi 0 g – Carboidrati 80 g – di cui Zuccheri 80 g – Proteine 0.2 g – Sale 0 g

La dichiarazione nutrizionale, che per il solo miele è facoltativa, diventa invece obbligatoria per il MIELE CON ALTRI ALIMENTI, nella cui etichetta, oltre alle voci sopra illustrate, occorre inserire anche l’elenco degli ingredienti e gli allergeni, potendo però omettere il paese d’origine.

L’ ETICHETTATURA DI POLLINE, PROPOLI E PAPPA REALE

Polline e pappa reale possono essere commercializzati sia come alimenti che come integratori alimentari per cui l’etichettatura sarà soggetta ad obblighi differenti.

ETICHETTATURA DELLA PAPPA REALE E DEL POLLINE COME PRODOTTO ALIMENTARE

L’etichettatura prevista è come per il miele con l’aggiunta di:

  • Istruzioni per l’uso
  • indicazione per una corretta conservazione obbligatoria (pappa reale fresca e polline congelato)

Non esiste l’obbligo del Paese di origine e la data di produzione è facoltativa.

ETICHETTATURA DI PAPPA REALE E DEL POLLINE COME INTEGRATORI ALIMENTARI

L’etichettatura prevista è come per il miele con l’aggiunta di:

  • Nome commerciale
  • Istruzioni per l’uso
  • Indicazioni per la conservazione
  • Elenco e quantità degli ingredienti presenti
  • Data di scadenza
  • Dose giornaliera raccomandata con un’avvertenza a non eccedere
  • L’avvertenza: “gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e un sano stile di vita” obbligatoria per gli integratori contenenti sostanze nutritive o ad effetto nutritivo
  • L’avvertenza: “tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni”
  • L’effetto nutritivo e fisiologico attribuito al prodotto sulla base dei suoi costituenti

Non è, inoltre, possibile attribuire agli integratori alcun tipo di attività terapeutica né affermare o sottintendere che una dieta bilanciata non fornisca tutte gli apporti necessari all’organismo.

PROPOLI

Il propoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante.

Sebbene non sia un prodotto alimentare, può entrare a far parte della composizione di prodotti alimentari, integratori, preparazioni magistrali e prodotti cosmetici.

Spesso la burocrazia delle autorizzazioni non consente agli apicoltori la commercializzazione di prodotti a base di propoli, ma è possibile che l’apicoltore utilizzi laboratori autorizzati per la sua trasformazione.

ETICHETTATURA DEL PROPOLI NELLE FASE PRECEDENTE ALLA VENDITA AL CONSUMATORE FINALE

I documenti commerciali che accompagnano l’imballaggio del prodotto devono riportate le informazioni relative a:

  • denominazione dell’alimento
  • termine minimo di conservazione o la data di scadenza
  • le condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego
  • il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare
  • lotto

GRAFICA E METODI DI STAMPA

Una volta sviscerata la questione normativa, le informazioni devono essere organizzate in etichetta per restituire un effetto grafico gradevole, oltre che funzionale.

Parla con noi dei tuoi clienti, delle tue ambizioni, della filosofia del tuo marchio… coordineremo ogni elemento nell’etichetta giusta per te!

Oppure cerca nella nostra galleria di template una soluzione grafica che ti soddisfi, la personalizzeremo per le tue esigenze.

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Entrambe le tecnologie di stampa possono lavorare su tantissimi materiali, dalla carta naturale, liscia o vergata, ai materiali sintetici lucidi o trasparenti.

Il miele è un prodotto che non viene esposto a condizioni d’uso che implicano presenza di umidità, fonti di calore, sostanze chimiche e olii, per cui si ha la piena libertà di scegliere qualsiasi materiale di stampa, seguendo semplicemente il gusto estetico.

Un altro parametro fondamentale da cui dipende la scelta di una stampante è la quantità di etichette che dovrai stampare l’anno:

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Un confronto verbale diretto è decisamente più costruttivo, ma se vuoi prendere qualche informazione per un colloquio più consapevole, ti indirizzo alla lettura di questi articoli sulle due tipologie di stampante.

Stampanti di etichette a colori per piccole produzioni

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La scelta della stampante a trasferimento termico si basa su principi analoghi che troverai ampiamente affrontati sul nostro blog.

Ti indico in particolare questo articolo ricco di video dimostrativi:

IL SEGRETO PER CREARE ETICHETTE MINIMALI, RESISTENTI ED ECONOMICHE? LA STAMPANTE A TRASFERIMENTO TERMICO


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ETICHETTE IN BOBINA PER COSMETICI: L’IMPORTANZA DELLA GRAFICA NELLA SCELTA DELLA STAMPANTE

Il packaging dei prodotti cosmetici ha una grande influenza sulle vendite.

Anche le linee più commerciali non possono astenersi da questo canone.

Oltre alle disposizioni normative, molto specifiche per il settore cosmetico, sono i clienti stessi che amano ed esigono un’etichetta che sia al tempo stesso trasparente, leggibile e accattivante.

La creazione di una grafica esteticamente efficace e con il giusto bilanciamento tra testi promozionali e informativi è un passaggio molto raffinato.

Etichette per creme viso e creme corpo in barattoli e flaconi

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Una tipografia obbliga a dei quantitativi minimi ordinabili e a lungo andare ci si imbatte in disservizi dovuti a:

  • un numero di stampe inadeguato rispetto alla produzione
  • dati stampati obsoleti per le produzioni future
  • poca elasticità per apportare modifiche grafiche

L’acquisto di una stampante ti rende autonomo ed evita tutti questi inconvenienti.

La scelta della tecnologia di stampa dipende dallo stile delle tue etichette.

Quale grafica si addice al tuo cliente target?

Etichette per cosmetici di erboristeria

Un’etichetta con tanti colori? Ti occorrerà una stampante a colori

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Entrambe le tipologie lavorano su tantissimi materiali e vantano una disponibilità di modelli calibrati per le varie necessità, a partire dai modelli desktop per piccole tirature di stampa fino ai modelli industriali per produrre migliaia di etichette.

Valuta insieme a noi la stampante idonea alla tua applicazione e tutti i materiali disponibili

Nel frattempo, ti rimando a due articoli dedicati a una panoramica su queste stampanti.

Buona lettura!

Contattaci se ti occorre una consulenza grafica o per una fornitura di etichette e stampanti

Elisabetta Urbisaglia

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