In questo articolo vediamo quali sono i passaggi per stampare data e lotto di scadenza con un marcatore semi-automatico.
La nostra soluzione di marcatura a getto d’inchiostro “Deskmark” rappresenta il dispositivo ideale per le applicazioni di marcatura manuale dove è richiesta un’elevata velocità e precisione di stampa.
Dove c’è la necessità di marcare lotti di produzione elevati ma non si ha una linea automatizzata, il DeskMarkrisolve con facilità ed immediatezza il problema di marcare in modo professionale diverse decine di oggetti in breve tempo.
In questo tutorial analizziamo 3 semplici passaggi per implementare una stazione di marcatura performante e adattabile a qualsiasi tipologia di superficie, percorrendo l’intero processo di marcatura, dalle regolazioni del dispositivo fino alla creazione della stampa tramite il software.
1. Regolazione delle guide
Posizionare l’oggetto sul nastro trasportatore e allentare la guida mobile tramite i due pomelli neri.
Stringere le guide fino a pochi millimetri di distanza dall’oggetto. Solitamente la larghezza del canale creato ha una dimensione di 1 o 2 mm maggiore rispetto alla larghezza dell’oggetto.
2. Regolazione dell’altezza di stampa
Rispetto al nastro trasportatore bisogna regolare l’altezza della stampa. L’altezza di stampa è compresa da 0 a 20 cm, quindi si adatta facilmente a qualsiasi forma e dimensione dell’ oggetto da marcare.
Per regolare l’altezza è sufficiente allentare con una chiave a brugola il fermo del supporto dell’asta e scegliere la posizione desiderata.
3. Creazione del layout di stampa
Utilizzando il software a corredo possiamo creare facilmente il messaggio di stampa desiderato inserendo testi fissi e variabili, data, contatori e codici a barre.
Possiamo trasferire queste informazione collegando il marcatore al PC tramite la porta Ethernet oppure salvarle su una chiavetta USB e successivamente copiarle nel dispositivo.
Come primo passo impostiamo 2 parametri:
posizione di stampa
risoluzione di stampa
Successivamente creiamo il layout di stampa utilizzando gli oggetti a disposizione e trasferiamo il messaggio al marcatore.
Stampa
Per procedere con la stampa e sufficiente posizionare gli oggetti da marcare all’inizio del nastro trasportatore facendoli scorrere automaticamente nelle guide. Il DeskMark stampa automaticamente le informazioni al passaggio dell’oggetto davanti la testa di stampa
Il DeskMark può marcare su qualsiasi tipologia di superficie, sia porosa come carta e cartone che non porosa, come plastica, vetro e metallo grazie all’utilizzo di una gamma completa di inchiostri, base acqua, base solvente, pigmentati e colorati.
Caratteristiche tecniche:
Marcatore a getto di inchiostro con tecnologia TIJ HP
Un codice a barre è un’immagine leggibile da un lettore usata per rappresentare una serie di dati. Uno scanner di codici a barre decodifica l’immagine e invia i dati a un software dove viene interpretato ed elaborato.
I codici a barre possono essere utilizzati per identificare articoli / prodotti commerciali, ubicazioni, unità di imballo, pallet logistici, cespiti aziendali e beni in una vasta gamma di settori, dalla vendita al dettaglio all’assistenza sanitaria dal magazzino alla produzione.
La maggior parte dei codici a barre vengono utilizzati per identificare un articolo.
I numeri e / o le lettere memorizzate nel codice a barre sono identificatori univoci che, quando letti, possono essere utilizzati da un softwareper ottenere ulteriori informazioni sull’elemento. Il prezzo e la descrizione dell’articolo non sono generalmente memorizzati nel codice a barre. I dati vengono letti dal lettore, inviati a un PC dotato di un software di gestione che controlla il prezzo e la descrizione dell’elemento nel database.
Esistono codici a barre 1D (lineari), come il comune codice EAN13 e codici a barre 2D, come il QR e il Datamatrix
Perché utilizzare il codice a barre?
L’utilizzo di una soluzione di identificazione automatica per la gestione dei processi aziendali porta una serie di vantaggi indiscussi:
migliore accuratezza dei dati e riduzione degli errori
efficienza operativa e rapidità dei processi automatizzati
standardizzazione delle procedure
tracciabilità, rintracciabilità e localizzazione in tempo reale
sicurezza del prodotto e del consumatore
Quanti caratteri possono essere inseriti in un codice a barre?
In funzione del tipo di codice a barre utilizzato, i codici a barre 1D o lineari possono contenere poche decine di caratteri, mentre i codici 2D arrivano a contenere oltre 2.000 caratteri.
Nei codici a barre 1D più si aumentano le informazioni codificate e più la lunghezza del codice aumenta.
Per questo motivo, quando il codice deve contenere molte informazioni è consigliabile utilizzare un codice 2D, come il QR code o il DataMatrix, che possono contenere fino a 2000 caratteri in una dimensione molto contenuta.
Quali devono essere le dimensioni di un codice a barre?
I codici a barre possono avere anche dimensioni molto piccole, se utilizziamo un codice 2D è possibile arrivare ad una dimensione minima di 3 mm quadrati. Tuttavia, sui codici di dimensioni molto ridotte bisogna tenere presente alcune considerazioni determinanti:
un codice di dimensioni piccole limiterà la quantità di caratteri utilizzati
la stampa di un codice molto piccolo richiederà l’utilizzo id stampanti ad alta risoluzione per mantenere la leggibilità del codice. La risoluzione delle stampanti di codice a barre è un’opzione che ha un costo maggiore
il codice più è piccolo e più è difficile da leggere da un lettore standard e si dovrà ricorrere ad ottiche più performanti come le ottiche HD (High Density)
Quanti tipi di codici esistono?
Sono state create centinaia di simbologie di codici a barre, ma sono comunemente utilizzate meno di due decine. Ogni simbologia ha il proprio modello di barre e spazi e le proprie regole per la codifica dei dati. Esistono due categorie fondamentali di codici: lineari o 1D e bidimensionali o 2D.
I codici lineari codificano i dati in barre e spazi in una singola riga, come il codice 128, l’EAN13, il codice 39, l’interleaved 2 di 5, etc
I codici bidimensionali codificano i dati in una dimensione aggiuntiva. I due tipi principali di codici 2D sono simbologie impilate e matriciali. Le simbologie impilate assomigliano a più simboli lineari impilati uno sopra l’altro. Le simbologie a matrice sono rappresentate da blocchi o linee disposte in una griglia.
Quale tipologia di codice è meglio utilizzare?
La varietà di famiglie di codici a barre disponibili consente di trovare una simbologia che soddisfi le proprie esigenze. Le variabili più importanti che determinano la simbologia più idonea sono:
la quantità di dati che devono essere codificati
lo spazio disponibile per stampare il codice a barre
il tipo di dati da codificare
Ad esempio, se si deve gestire il processo logistico del proprio magazzino, allora la scelta della famiglia di codice da utilizzare è soggettiva. In questo caso è necessario analizzare le esigenze individuali per quanto riguarda il tipo di dati da codificare (stringa numerica o alfanumerica) e lo spazio a disposizione per stampare il codice.
Consiglio
Il codice 128 codifica tutti i 128 caratteri ASCII, ovvero lettere e numeri, ma anche punteggiatura, simboli e molto altro. E’ un codice adatto a rappresentare stringhe di dati in una forma molto compatta e permette di inserire una quantità superiore di dati nello stesso spazio rispetto ai codici a barre standard lineari.
Se invece bisogna rispettare uno standard richiesto dal settore o da un cliente, allora è necessario uniformarsi alle specifiche del codice a barre richiesto.
Se vuoi vendere i prodotti nella grande distribuzione devi aderire al sistema GS1 (EAN) effettuando un’iscrizione al seguente link http://gs1it.org/iscriviti/
I codici a barre GS1 (EAN) assegnati da GS1 Italy (nuova denominazione di Indicod-Ecr) sono gli unici riconosciuti ufficialmente dal sistema di codifica mondiale GS1 e che ti danno la garanzia di venire accettati dalla grande distribuzione e online senza problemi.
Qualora si debbano codificare molte informazioni ma lo spazio è ristretto, si può valutare l’utilizzo di un codice 2D. Quando si utilizza un codice bidimensionale è necessario utilizzare lettori 2D in grado di scansionare i codici bidimensionali.
È necessario l’utilizzo di un software specifico per utilizzare uno scanner?
Gli scanner di codici a barre non richiedono alcun software o driver per funzionare correttamente. I lettori possono essere configurati per lavorare in emulazione tastiera e verranno riconosciuti dal PC come un dispositivo di input e quindi il dato scansionato dal lettore è come se fosse digitato dalla tastiera
Il colosso mondiale produttore di nastri a trasferimento termico di alta qualità Armor ha cambiato look con il nuovo brand Inkanto.
La nuova presentazione del brand punta a dare una maggiore identità ad un prodotto affidabile spesso sconosciuto.
Fino a poco tempo fa su ogni confezione era riportata solamente la sigla relativa alla qualità del nastro e per i meno esperti il ribbon era difficilmente riconoscibile rispetto ad una nastro comune di importazione.
Vediamo quali sono i cambiamenti principali introdotti da Armor in questa nuova linea di qualità eccelsa:
sia sulla confezione che su ogni singolo nastro è stampata la scritta Inkanto
il film esterno ha tre colori differenti per differenziare la qualità del ribbon
> logo giallo: nastro cera
> logo blu: nastro cera resina
> logo arancio: resina
ogni confezione contiene un Kit di pulizia della testina. Il kit di pulizia è stato introdotto per sensibilizzare gli utenti alla cura della testina termica, che rappresenta un componente fondamentale e costoso della tecnologia a trasferimento termico .
ogni nastro Inkanto è coperto da uno standard qualitativo garantito a vita per proteggere l’utente finale da qualsiasi difetto di fabbricazione.
ogni confezione di nastri Inkanto viene consegnata con un certificato di conformità completo e unico per fornire tutti i dati relativi alla tracciabilità e alla qualità del prodotto
I nastri Inkanto ricoprono una vasta gamma di soluzioni per stampanti a trasferimento sia con testina Flat che near Edge, dalla serie desktop e industriale, alle sofisticate stampanti per film flessibili.
La qualità cera, cera resina o resina soddisfa qualsiasi esigenza di etichettatura sia per la stampa in nero che a colori.
I campi di applicazione sono la logistica e i trasporti, l’industria agro-alimentare, il settore chimico, farmaceutico, cosmetica, automobilistico, tessile, elettronica, metalmeccanica.
Nel nostro laboratorio vengono effettuati giornalmente test di stampa per qualsiasi esigenza.
Se hai necessità di stampare etichette con codice a barre per la tracciabilità di schede elettroniche, stampe resistenti ad alte temperature o ai solventi contattaci
Possiamo studiare la soluzione migliore per tua applicazione con i nastri certificati Inkanto.
Se la stampante Honeywell PC42T va in errore quando si manda il comando di stampa potrebbe dipendere da un’errata configurazione del driver.
Vediamo quali sono i parametri che devono essere opportunamente impostati in funzione del tipo di etichetta che stamperemo.
Per accedere alla configurazione dei parametri, andiamo nella carella dispositivi e stampanti e selezioniamo con il tasto destro del mouse il driver della PC42
Scegliendo preferenze di stampa si apre la schermata di configurazione del driver
I valori essenziali da impostare nel driver sono:
la dimensione dell’etichetta o cartellino
il metodo di stampa
il tipo di supporto
la temperatura
Nel tab Impostazione Pagina impostiamo la larghezza e altezza dell’etichetta
Nella sezione Pacchetto, selezioniamo Nuovo per aprire la schermata Modifica stock, dove andremo a settare i valori della larghezza e dell’altezza dell’etichetta (attenzione all’unità di misura espressa in millimetri)
==> Confermiamo i valori inseriti premendo OK
A questo punto ci spostiamo nel TAB Pacchetto per impostare i valori relativi alla metodologia di stampa
Nella sezione Impostazioni supporto configuriamo i seguenti valori:
==> Metodo di stampa: trasferimento termico se stampiamo con il ribbon (nastro di stampa)
oppure
==> Metodo di stampa: termico diretto se stampiamo senza il ribbon su un’etichetta in carta termica
Nella sezione Tipo possiamo scegliere tra 4 opzioni
==> Etichetta con spazi, se le etichette sono separate da uno spazio
==> Segno nero, se le etichette presentano una linea nera sul retro della siliconata (ad esempio le etichette trasparenti in rotolo sono separate da un black mark sul retro)
==> Striscia a lunghezza fissa o variabile: scegliamo una di queste 2 opzioni se stampiamo su supporti continui, non fustellati
La voce intensità si riferisce alla temperatura della testina. L’impostazione corretta della temperatura è fondamentale per una buona qualità di stampa
“Consigli per il settaggio dei valori di velocità e Temperatura”
In modalità a trasferimento termico, cioè quando stampate attraverso un nastro di stampa ricordate che
Nastro cera: velocità media e temperature bassa;
Nastro cera-resina: velocità media-alta temperature media
Nastro resina: Velocità bassa temperatura alta
In modalità termico diretto la temperatura deve essere impostata su valori elevati, fermo restando che la temperatura dipende dalla qualità e dal tipo di materiale utilizzato
Infine nel TAB Opzioni possiamo impostare la velocità di stampa
E’ consigliabile impostare la velocità ad un valore medio, a meno di eventuali esigenze operative
Abbiamo visto le impostazioni principali del driver, per qualsiasi altra impostazione potete contattarmi ai seguenti riferimenti
In questo articolo analizziamo una soluzione alternativa della tracciatura con linee colorate del pneumatico rispetto alla classica verniciatura con rotella.
La verniciatura viene solitamente effettuata prima della cottura della gomma, quando il battistrada non è stato ancora applicato.
Il processo di stampa delle linee di tracciatura colorate viene eseguito tramite delle rotelle collegate ad un impianto di verniciatura, le quali distribuiscono il colore sopra la gomma cruda.
In alcuni casi questa tracciatura può risultare poco definita, con colorazione sbiadita e spessore della linea non uniforme.
Una stampa non definita genera problemi di riconoscimento alle successive postazioni dotate di sistemi di visione automatici per il controllo della qualità e dello smistamento.
Una soluzione alternativa estremamente efficace, in grado di garantire senza errori l’identificazione automatica e la rintracciabilità del pneumatico, è basata su un sistema di marcatura a getto d’inchiostro.
I nostri marcatori con tecnologia DOD utilizzano inchiostri pigmentati speciali che vengono miscelati continuamente attraverso un sistema idraulico dotato di un serbatoio da 12 lt che garantisce una lunga autonomia.
L’utilizzo di questa tecnologia per la tracciatura permette una forte adesione dell’inchiostro sulla gomma, con una copertura uniforme e colorazione satura.
La precisione di stampa garantisce un’altezza costante della linea lungo tutta la circonferenza del pneumatico, riducendo i problemi di decodifica da parte dei sistemi di visione e identificazione.
L’impiego di inchiostri pigmentati specifici avviene attraverso un circuito idraulico dotato di un innovativo sistema di ricircolo automatico, gestito direttamente dall’hardware e dal software del marcatore.
L’utilizzo di una rivoluzionaria pompa idraulica e di un sistema di chiusura a “clamp” assicura una qualità di stampa uniforme, con un’immutata affidabilità nel tempo, limitando gli interventi da parte dell’operatore.
Se hai necessità di implementare o rinnovare un sistema automatico di tracciatura del pneumatico contattaci
Scegliere il materiale dell’etichetta idoneo per la propria applicazione non sempre è un’impresa facile.
Una comune etichetta di carta non funziona su tutte le applicazioni perché:
può deteriorarsi se esposta a detergenti e solventi o condizioni climatiche avverse
la stampa può scolorire
può scollarsi dalla superficie di applicazione
Analizziamo 6 domande che ci aiutano a identificare il materiale adeguato al ciclo di vita dell’etichetta
A quale temperatura applicherai l’etichetta?
A temperatura ambiente, la maggior parte delle etichette si applica senza problemi.
Però in un magazzino freddo e umido o a temperature estremamente alte gli adesivi si comportano diversamente.
Ogni materiale è caratterizzato da una temperatura di esercizio che ci assicura che il materiale utilizzato conserva inalterate le proprie caratteristiche.
Ci sono etichette che operano in range di temperatura differenti, da -40°C a + 50°C,da -18°C a 82°C, da -54°C a 93°C e così via.
Se utilizziamo una comune etichetta in carta dobbiamo tener presente che la gamma dei materiali in carta e molto vasta e ognuna avrà uno specifico range di servizio di cui bisogna tenere conto se operiamo in condizioni climatiche differenti dalla temperatura ambiente
Quindi ogni materiale è caratterizzato da determinate specifiche operative: approfondire il ciclo di vita dell’etichetta è vitate per trovare una soluzione di etichettatura vincente
Se le etichette vengono applicate su imballi di cartone o su materiali porosi con superficie regolare un comune adesivo acrilico funzionerà bene.
Se le etichette dovranno essere applicate su una carta lucida, su una superficie in plastica o in PET o su una superficie irregolare o cilindrica è necessario verificare la flessibilità del materiale e le prestazioni dell’adesivo.
Se ad esempio dobbiamo etichettare i cespiti aziendali, costituiti da una vasta gamma di beni eterogenei (sia per forma che per composizione) è necessario individuare un materiale che si adatti a qualsiasi superficie e che mantenga la sua aderenza anche su forme irregolari, porose o molto lisce
Se ‘etichettatura deve essere fatta su superfici deformabili è consigliabile l’utilizzo di un materiale plastico estremamente versatile con una grande adattabilità meccanica dotato di adesivo tenace in modo che possa mantenere l’aderenza anche in caso di flessione o deformazione alla superficie di applicazione.
A cosa deve resistere l’etichetta?
Olio, detergenti, solventi, superfici sporche e polverose devono essere etichettate con materiali e adesivi adeguati a garantire la conservazione di tutte le caratteristiche: adesività, leggibilità dei dati, integrità del materiale.
In molte situazioni è necessario tenere in considerazione il contenuto della superficie di applicazione.
Se il contenuto è un prodotto cosmetico o un detergente, è preferibile utilizzare un film sintetico come il polipropilene, il poliestere o il PVC, protetto da uno strato di laminazione. Utilizzare un materiale sintetico eviterà che eventuali gocce o fuoriuscite del prodotto danneggino l’etichetta.
L’aggiunta di una patinatura superiore può migliora la stampabilità dell’etichetta e la protegge dall’ambiente circostante, ad esempio da umidità, agenti chimici o dall’abrasione.
Se dal contenitore possono fuoriuscire gocce di liquido è necessario utilizzare un materiale impermeabile: un’etichetta deteriorata non solo è una pessima pubblicità per l’azienda produttrice ma è anche fuori norma perché non assicura la leggibilità delle informazioni obbligatorie per tutto il ciclo di vita del prodotto
A quali condizioni sarà esposta l’etichetta dopo che è stata applicata sul prodotto? Quanto dovrà durare?
Quando si seleziona il materiale è fondamentale tenere in considerazione il ciclo di vita dell’etichetta
L’etichetta di un prodotto che andrà nel frigorifero o nel freezer sarà diversa da un’etichetta che andrà in un magazzino a temperatura controllata.
Se l’etichetta viene applicata su un prodotto conservato a temperatura ambiente, in un luogo pulito ed asciutto un materiale standard dotato di un comune adesivo permanete andrà benissimo.
Ma se la condizione operativa non è questa dovrai considerare attentamente la giusta combinazione tra materiale dell’etichetta, adesivo, metodologia di stampa.
Esistono adesivi e materiali speciali per qualsiasi condizione operativa, per basse temperature, per il gelo, per il calore elevato.
Se devi applicare l’etichetta su una bottiglia di vino, considera che dovrà resistere a condizioni operative ostili e a forti escursioni termiche: dalla temperatura ambiente, all’immersione in secchi di ghiaccio per essere raffreddata
Analogamente se devi applicare l’etichetta su retro di un PC o su un circuito elettronico bisogna usare materiali come il poliestere con adesivo specifico resistente a temperature elevate.
Quale è il colore del contenitore? Di che colore è il prodotto all’interno?
Un contenitore bianco si presta facilmente a qualsiasi soluzione di etichettatura sia bianca che colorata.
Ma se il tuo contenitore o il prodotto all’interno è colorato è possibile che influenzi i colori dell’etichetta.
Si dovrà decidere l’aspetto estetico che si vuole ottenere e in funzione del materiale scelto garantire che le informazioni rimangano chiaramente leggibili. Se utilizziamo etichette trasparenti assicuriamoci che l’informazione mantenga il contrasto necessario a garantire una buona leggibilità dei dati
Come applicherai le etichette?
Se l’applicazione è manuale, il materiale dell’etichetta e il rivestimento sono meno preoccupanti rispetto ad un’applicazione automatica.
Non tutti materiali possono essere spellicolati da un applicatore automatico di etichette, inoltre materiali molto flessibili e adesivi tenaci devono essere testati e verificati sullo specifico applicatore
Le etichette sono costituite da tre strati principali: il rivestimento (con o senza patinatura superiore), l’adesivo e il supporto.
La scelta del materiale idoneo presuppone il corretto accoppiamento di questi tre strati secondo determinati requisiti richiesti dall’applicazione. La giusta combinazione di questi tre strati determina una soluzione definitiva e vincente per prolungare la durata delle etichette
Per verificare se una stampante Zebra GK420 è impostata correttamente può essere utile stampare un’etichetta di configurazione.
L’etichetta di configurazione della stampante indica lo stato di diversi parametri:
metodo di stampa: trasferimento termico o termico diretto
sensore utilizzato: trasmissivo o riflessivo
tipo di supporto: etichetta con gap, con black mark sul retro, con foro, a m odulo continuo
dimensioni dell’etichetta
temperatura
velocità di stampa
versione del firmware
impostazione backfeed
margini
L”etichetta di configurazione si stampa con due semplici passaggi:
1- Accendere la stampate.
Se l’indicatore di stato della stampante è verde lampeggiante significa che la stampante è in pausa. In questo caso premere una volta il pulsante di avanzamento per portare la stampante in modalità “pronta per la stampa”
2- Quando l’indicatore di stato emette una luce verde fissa, tenere premuto il pulsante di avanzamento finché l’indicatore di stato non lampeggia una volta. A questo punto rilasciare il pulsante di avanzamento per stampare l’etichetta di configurazione.
In questo articolo vediamo quali sono le cause dell’errore “Paper Jam” o “Carta inceppata” sulle stampanti ToshibaTec e quali sono i modi per risolverlo.
Le cause possono essere le seguenti:
Sensori carta sporchi
Errata impostazione del tipo di sensore
Errata dimensione dell’etichetta
Errata posizione del sensore
Tensione sensori
Impostazione da pannello di controllo funzione “CODE”
Sensori carta sporchi
Togliere le etichette ed il nastro e verificare se i sensori sono sporchi con residui di colla o se ci siano etichette incollate.
E’ sufficiente pulire il tutto a stampante spenta con un panno inumidito di alcool.
Errore impostazione tipo sensore
Con l’aiuto del disegno vediamo la differenza del tipo di supporto e la corretta impostazione del sensore
Modulo continuo: è un rotolo continuo non fustellato, non è presente nessun riferimento per l’utilizzo dei sensori della stampante, di conseguenza l’impostazione è “nessuno”.
Etichetta con spazi (GAP ): etichette che presentano un gap (spazio)tra un’etichetta e l’altra. In questo caso la stampante per identificare correttamente il supporto utilizza il sensore “trasmittente”.
Tacca Nera ( Black Mark ): etichette o cartellini che hanno una striscia nera sul retro. In questo terzo caso la stampante utilizza il sensore “riflettente” per la rilevazione del supporto.
Etichetta o Cartellini con foro: presentano un foro o una tacca tra una etichetta e l’altra. Anche in questo caso la stampante per identificare correttamente il supporto utilizza il sensore “trasmittente”
Una volta identificato il tipo di supporto utilizzato, è necessario impostare correttamente il driver o i comandi diretti.
Selezioniamo il driver della stampante e con il tasto destro del mouse selezioniamo preferenza di stampa.
Nella maschera Pacchetto alla voce sensore troviamo le differenti impostazioni:
Nessuno: per la stampa di moduli continui
Riflettente se è presente una tacca nera di riferimento sul retro del supporto dell’etichetta o cartellino
Trasmittente per etichette con inter-spazio (Gap ) o cartellini con foro
Se utilizziamo i comandi diretti per pilotare la stampante è necessario impostare correttamente l’istruzione: XS – Comando di stampa, dove troviamo l’impostazione del sensore
{XS;I,0020,0021C5100¦}
“0” Disabilitato
“1” Modalità riflessione (tacca nera)
“2” Modalità trasparenza (gap tra etichette)
“3” Modalità trasparenza (gap tra etichette prestampate)
Errata dimensione dell’etichetta
Le stampanti Tec per garantire un perfetto allineamento della stampa sono molto sensibili alla corretta impostazione della dimensione della etichetta ed anche una differenza di pochi millimetri può generare l’errore.
Analizziamo un esempio pratico, utilizzando una etichetta con le seguenti dimensione: Larghezza 100mm x altezza 60mm, con spazio tra etichette o gap da 3 mm.
Per prima cosa vediamo come si imposta il driver e successivamente i comandi diretti.
Selezioniamo il driver della stampante e con il tasto destro del mouse selezioniamo preferenza di stampa.
In impostazione pagina nel campo pacchetto verifichiamo la dimensione visualizzata e se non fosse corretta premere il tasto modifica e impostare i parametri corretti come di seguito rappresentato
Mentre l’altezza del GAP bisogna impostarla nella maschera “Pacchetto” nel campo spazio etichetta
Se utilizzate i comandi diretti dovete verificare l’istruzione “{D” – Dimensione dell’etichetta.
I numeri sono espressi in decimi di millimetri e la sintassi è la seguente:
Le dimensioni dell’etichetta dell’esempio espressi in decimi di millimetro sono
altezza + gap= 630
larghezza=1000
altezza =600
Quindi l’istruzione corretta è
{D0630,1000,0600¦}
Errata posizione del sensore
I sensori della stampante sono due uno per il riconoscimento del gap “Trasmittente” ed il secondo per la tacca nera “Riflettente”
I sensori sono scorrevoli e devono essere opportunamente posizionati altrimenti la stampante non riesce a riconoscere l’altezza del supporto in funzione dei dati ricevuti dal driver o dai comandi diretti e andrà in errore.
Regolazione sensore GAP
Manualmente posizionare il sensore come mostrato in foto al centro dell’etichetta per etichette neutre, se abbiamo etichette pre-stampate è consigliabile, dove è possibile, posizionare il sensore in una zona non stampata.
Se utilizziamo un cartellino con il foro o tacca, il sensore del gap deve essere posizionato in corrispondenza del foro
Regolazione sensore tacca nera
Posizionare il sensore riflettente in corrispondenza del centro della tacca nera, sia se è stampata per tutta la larghezza dell’etichetta sia se è presente un piccolo quadrato nero.
Tensione sensori
Poiché le etichette sono differenti per spessore e colore, è possibile modificare la tensione sui sensori per ottenere una stampa più precisa e allineata
Una corretta regolazione della tensione dei sensori aiuta a calibrare correttamente la stampante per la specifica etichetta in uso.
Questa impostazione si esegue direttamente dal pannello di controllo.
Entrare nel menu della stampante, accendendo la stampante con i tasti due tasti “FEED e PAUSE” premuti.
I Tasti FEED e RESTART permettono di scorrere le voci del menù, per confermare utilizzare il tasto PAUSE. Selezionare il menù <5>SENSOR ADJ e confermare con PAUSE
Se utilizzate etichette con GAP dovete arrivare alla voce TRANS, mentre con la tacca nera REFLECT.
Per le etichette con il gap il sensore deve essere posizionato tra le due etichette, perché dovrà misurare solo la tensione rilevata dalla siliconata, per la tacca nera deve essere posizionato sulla tacca.
Tenere premuto per circa 3 secondi il tasto [ENTER] fino a quando la registrazione del livello è completata e appare un “*“ (asterisco) a destra del display
REFLECT] 3.5V * –
[TRANS.] 2.4V *
Impostazione da pannello di controllo funzione “CODE”
Utilizzando i comandi diretti per la stampante bisogna modificare l’impostazione CODE da pannello di controllo da Auto a {|} o ESC LF NULL , in funzione di come è stata costruita la sintassi della stringa.
Le righe di comando hanno una sintassi stabilita ed ogni riga è racchiusa da caratteri di start e stop ad esempio se utilizziamo il carattere di start = “{“ e stop=”|}” come da esempio :{D0630,1000,0600¦}
L’impostazione di default del parametro CODE della stampante è AUTO e bisogna modificarlo in {|}.
Vediamo come fare:
Entrare nel menu della stampante, accendere la stampante con i tasti premuti “FEED e PAUSA”
I Tasti FEED e RESTART permettono di scorrere le voci del menù e PAUSE per confermare.
Scorrere il menù con il tasto “FEED” fino a alla voce <2>PARAMETER SET, tasto PAUSE per confermare ed entrare nel sotto menù
Con il tasto FEED cercare la voce “CODE”
Il parametro di Default è AUTO, con il tasto Feed modificarlo in “{|} e tasto PAUSE per confermare.
In questi sei punti abbiamo affrontato le possibili cause del problema PAPER JAM, se non riesci a risolvere ugualmente, contattaci e ti puoi avvalere del nostro reparto di assistenza tecnica
Le etichette con codice a barre sono sempre più ricercate in ambienti difficili ed impegnativi per applicazioni in cui fino a qualche anno fa era impensabile utilizzarle.
Il progresso tecnologico nella ricerca di materiali con caratteristiche nobili sia della superficie dell’etichetta che dell’adesivo, le performance dei lettori di codici a barre di ultima generazione dotati di algoritmi di ricostruzione di codici danneggiati o poco leggibili, l’utilizzo di codici bidimensionali in grado di codificare migliaia di caratteri consente di tracciare i prodotti in ambienti e condizioni particolarmente ostili.
Trovare una soluzione di etichettatura vincente significa analizzare e testare una serie di fattori che determinano i requisiti della scelta più idonea.
Analizziamo quali sono i parametri principali e i fattori critici che richiedono un controllo più specifico ed eventualmente delle verifiche” sul campo” rispetto ad una situazione comune
Etichetta in ambienti esterni
La durata del ciclo di vita di un’etichetta in un ambiente esterno può essere estesa utilizzando materiali sintetici con adesivi permanenti acrilici come il poliestere o il PVC. Con la stampa a trasferimento termico devono essere utilizzati ribbon resina speciali per la resistenza ai raggi UV
Caldo e Freddo
Condizioni di temperatura estreme, come il calore eccessivo o temperature sotto lo zero influenzano l’adesivo dell’etichetta e la leggibilità delle informazioni stampate.
Gli adesivi reagiscono alle alte temperature ammorbidendosi e perdendo la loro forza coesiva. La colla fuoriesce dall’etichetta che scivola dalla superficie di applicazione. Esistono materiali specifici per le alte temperature, che mantengono inalterate le loro caratteristiche se sottoposti a fonti intense di calore per un determinato intervallo di tempo. In questi casi è importante selezionare il materiale, sia dell’etichetta che del nastro di stampa, in grado si soddisfare i requisiti dell’applicazione ed effettuare dei test di tenuta sul campo
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Anche le temperature molto basse sono dannose, specialmente per l’adesivo. Gli adesivi sono generalmente indeboliti se non completamente distrutti da condizioni estreme di freddo. Per questo, è necessario utilizzare etichette dotate di adesivi specifici per le basse temperature, come quelli utilizzati per la catena del freddo nei surgelati o per applicazioni criogeniche nelle quali si utilizzano adesivi resistenti all’azoto liquido e al ghiaccio secco, in un range di temperatura da – 196° fino a +88 °C
Applicazioni con elevata abrasione dell’etichetta
In alcune applicazioni le possibilità di abrasione sulla superficie dell’etichette sono elevate. Ad esempio etichette applicate su attrezzature a noleggio o magazzini di parti di ricambio sono continuamente esposte a urti e manipolazioni che possono danneggiare e graffiare le etichette, compromettendo la leggibilità dei dati stampati. In tali casi è consigliato l’utilizzo di materiali speciali come il poliestere, il pvc fuso, il polipropilene, il kapton o altri film sintetici estremamente durevoli che se stampati a trasferimento termico con ribbon resina di qualità nobile garantiscono la leggibilità dei dati anche nelle condizioni più impegnative e ostili
Umidità
Gli ambienti umidi e la condensa danneggiano sia l’etichetta che l’adesivo. In questi casi è necessario utilizzare film con una sovra laminazione e adesivi specifici che mantengano la loro tenacia anche se immersi in acqua
Etichette resistenti ai solventi, agli agenti chimici e ai detergenti
Sostanze aggressive deteriorano sia lo strato superficiale dell’etichetta che l’adesivo. In questi casi è fondamentale selezionare il materiale idoneo che possa resistere alle specifiche condizioni di applicazione. La varietà di film sintetici e di adesivi speciali disponibili coprono qualsiasi esigenza operativa.
La stampa a trasferimento termico con ribbon in resina speciale garantisce una stampa resistente nel tempo e all’aggressione di sostanze deterioranti. In questi casi è indispensabile testare l’etichetta nelle condizioni a cui verrà sottoposta per tutto il ciclo di vita.
Le etichette utilizzate per l’identificazione e la tracciabilità dei prodotti non sono dei semplici ” stickers” ma hanno un compito critico da svolgere: rappresentano il collegamento fra la tua azienda e l’intera filiera di gestione e distribuzione del prodotto.
Esistono migliaia di materiali con caratteristiche differenti e ogni materiale presenta attributi specifici che ne consentono l’utilizzo in ambienti diversi.
Può essere molto difficile dalla pagina di un sito web discernere la soluzione di etichettatura più idonea, quindi il consiglio è di farsi guidare da esperti del settore e richiedere dei campioni di test per verificare in condizioni reali il rendimento del materiale selezionato.
Nel settore tessile, l’utilizzo di stampanti a trasferimento termico per etichette e cartellini trova molti campi di applicazione sia per la tracciabilità del prodotto che per la stampa di etichette in conformità alle vigenti normative.
Una corretta tracciatura con il codice a barre ed un software adeguato aiuta alla gestione e al controllo di tutta la filiera produttiva sia per piccole che grandi aziende.
Iniziamo la nostra panoramica sull’utilizzo di stampanti a trasferimento termico nel mondo del tessile partendo dalla produzione del tessuto fino al capo confezionato e pronto per la vendita.
Produzione del tessuto
La pezza di tessuto è sicuramente la componente più importante di un capo di abbigliamento, oltre ovviamente allo stile.
Il tessuto necessita di una accurata etichettatura, leggibile e resistente durante tutto il ciclo di produzione.
Dopo aver effettuato il bagno colore, il passaggio successivo è il controllo qualità tramite la specula; in questa fase la pezza dovrà essere etichettata con le seguenti informazioni principali:
codice articolo, descrizione tessuto, composizione, bagno, peso, altezza e larghezza pezza, data e lotto produzione, report difetti (inizio fine e tipologia), codice a barre prodotto.
Queste informazioni possono essere stampate sia su un’etichetta adesiva da applicare sopra il cellofan che ricopre il tessuto, sia su un cartellino antistrappo cucito direttamente sulla cimosa della pezza.
Durante la fase di stoccaggio avere un cartellino o un’etichetta con il codice a barre è molto utile perché viene facilitata l’identificazione del tessuto e del bagno colore, riducendo a zero qualsiasi possibilità di errore, specialmente se si utilizzano terminali portatili con lettore di codice a barre integrati con il vostro gestionale aziendale.
Fase di taglio
Anche in questa fase avere una corretta identificazione è molto importante: utilizzando il codice a barre della pezza ed il report di eventuali difetti velocizza la fase di stesura del materasso e successivo taglio evitando errori e sprechi onerosi.
Una volta tagliati tutti i pezzi del materasso l’etichetta o cartellino della pezza viene cestinata insieme al tessuto non utilizzato.
Tutti i pezzi tagliati del materasso possono essere identificati con un cartellino antistrappo che riporta i dati importanti come commessa articolo, colore taglia e progressivo numerico, ecc.
Le normative vigenti obbligano ad una corretta etichettatura del capo finito per la tutela dei diritti del consumatore.
L’etichettatura prevede la stampa di molte informazioni di cui le più importanti sono: produttore, made in, istruzioni di lavaggio, composizione tessuto.
Le stampanti a trasferimento termico possono stampare direttamente su etichette in nylon, poliammide e raso con nastri resina ad altissima resistenza ai lavaggi, stiratura o trattamenti sui tessuti.
La stampa del cartellino pendaglio, con il codice articolo, colore, taglia e codice a barre, può avvenire in due modi:
> stampa di una etichetta adesiva che successivamente viene applicata sul pendaglio
> stampa direttamente sul pendaglio utilizzando una taglierina. Con questa modalità automatica si velocizzano i tempi di applicazione manuale
Packing list e segnacollo
Ultimata la produzione per la spedizione le stampanti a trasferimento possono essere di grande aiuto per stampare un’ etichetta segnacollo contente i dati del destinatario ed il contenuto della scatola.
Solitamente si utilizzano etichette di grande formato come 100x150mm o 150x210mm, in modo da contenere maggiori informazioni
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